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Puro Veleno Iper Zagoriano


Registrato: 20/01/10 14:25 Messaggi: 21484
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Inviato: Dom Lug 11, 2021 12:19 pm Oggetto: Il PIONIERE |
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Nella storia del fumetto italiano ci sono riviste che tutti conoscono (magari anche senza averle lette) per la loro rilevanza.
Il Corriere dei Piccoli, Il Giornalino, Il Vittorioso, Il Giorno dei Ragazzi, Linus, Eureka, l’Intrepido, il Monello, Lanciostory, Skorpio, per citare quelle più storiche.
Molto meno nota, immagino, sia il Pioniere.
Edita dal 1950 fino al 1974 era, in sostanza, una pubblicazione per i ragazzi con un orientamento laico e di sinistra.
Praticamente un contraltare al Vittorioso o al Giornalino di matrice dichiaratamente cattolica.
Tra i nomi dei vari collaboratori direi che spicca quello di Gianni Rodari.
Ho scoperto che l’intera collezione (935 numeri usciti) è stata pazientemente recuperata e resa disponibile (formato pdf) sul sito www.ilpioniere.org
Un servizio informativo sull’argomento con interessanti risvolti storici l’ho trovato nel numero 104 della rivista Fumetto dell’ANAFI.
Io avevo scoperto l’esistenza del Pioniere circa un quarto di secolo fa leggendo l’ottimo dossier su questa pubblicazione:
Era il settimo numero di una ambiziosa produzione della Epierre.
Costava tantissimo, se non sbaglio all’epoca pagai qualcosa come 50mila vecchie lirette, ma le oltre 250 pagine patinate della rivista contenevano una trattazione davvero ben fatta del “Giornalinismo” a fumetti.
Con diversi studiosi del medium ad occuparsi delle principali testate.
Tra questi, Luciano Tamagnini, dedicò una ventina di pagine proprio al Pioniere e alla sua storia editoriale.
Ho scaricato le 12 pagine del primo fascicolo.
In maniera molto artigianale (scotch a legare i 6 fogli a4) mi sono costruito così il “giornalino” come se fosse una copia anastatica.
E sono passato alla lettura.
Giusto per farmi un’idea più approfondita.
Le pagine come detto sono 12, ripartite tra fumetti, giochi e articoli di vario genere.
Il contenuto è il seguente.
Nelle prime due pagine abbiamo la storia “La città sepolta”, gli autori sono M. Serra (soggetto), C. Onesti (disegni). M. Serra dovrebbe essere uno degli pseudonimi che usava lo sceneggiatore Bragaglia.
Una tavola è a colori, l’altra in bianco e nero. Naturalmente è solo la prima puntata, c’è un bel continua che rinvia la prosecuzione delle avventure al numero successivo, lasciando il lettore sospeso sulle sorti dello schiavista Jim Sullivan (e dei suoi compari) che ha appena scatenato l’ira del capotribù Bulanga. Il negriero si è infatti incautamente introdotto nel villaggio indigeno convinto di ottenere a buon prezzo la merce che vorrebbe comprare (il famoso “avorio nero”). Ma Bulanga gli ha risposto picche e adesso la tensione tra i due gruppi è alle stelle. Sullivan ha messo mano alle pistole, il clima è surriscaldato.
Sempre sulla seconda pagina abbiamo un vignettone di complemento con delle curiosità relative alla fauna mondiale e una colonna dedicata alla posta. Nel primo numero, ovviamente, non ci sono ancora lettere dei lettori. E’ il padrone di casa (diciamo così) che presenta il suo “programma” e sollecita i lettori a segnalare tutto quello che non li soddisfa del giornale per creare insieme a loro un prodotto pienamente apprezzato. La rubrica si chiama “La posta di Candido”. L’estensore non si firma, ma a mio modesto avviso trattasi di Gianni Rodari. Lo stile, visto anni dopo anche sul Corriere dei Piccoli, mi pare inconfondibile.
Nella terza pagina abbiamo una striscia umoristica, in fondo, con protagonista un ragazzino, Clodoveo, che in spiaggia scambia il berretto di una persona che fa le sabbiature con un pallone. Il risultato lo possiamo immaginare. Ma la parte del leone in questa pagina lo fa un servizio dedicato ai pellerossa d’America che vorrebbe trattare la materia in maniera più realistica possibile. Abbiamo una cartina geografica con la dislocazione di alcune delle principali tribù nelle rispettive zone d’influenza, alcuni primi piani di indiani e la prima puntata dal titolo “Sitar la vera storia dei pellerossa”. Dove, tra il romanzato e il realistico, si comincia a ripercorre da Cristoforo Colombo la colonizzazione del continente. Viene annunciato nel prossimo numero il titolo “Il popolo dei bisonti”, dove ci si occuperà probabilmente dell’aspetto fondamentale che rivestivano questi animali nell’economia della società di molte tribù.
A pagina 4 abbiamo la prima puntata della storia “Piccola Pattuglia”. Qui non sono indicati gli autori. Diciamo che la mia prima impressione da lettore è stata quella di un neorealismo da dopoguerra. Siamo in Sicilia, quattro ragazzini (Mino, Turiddu, Nunzio e Assuntina) sono orfani, stanno insieme per farsi coraggio e sopportare meglio le avversità del periodo. Dormono in una grotta e di giorno cercano cibo (non disdegnando le anguille pescate nei fiumi). Quando vengono attratti da colpi di arma da fuoco esplosi nelle vicinanze. Poco distante trovano il corpo ancora caldo di un uomo. I ragazzi sono incuriositi e cercano di capire cosa sta accadendo.
Pagina 5 è dedicata interamente allo sport. L’intento è divulgativo. Abbiamo delle vignette didattiche sul calcio e le sue regole. Un breve racconto in prosa “Il pugile e le noccioline”. E due strisce che ripercorrono la vita dei grandi campioni. Si comincia con Fausto Coppi.
Pagina 6 presenta il personaggio “Cipollino” e sotto “Sambo nella giungla”. Si tratta di raccontini in versi accompagnati da immagini o vignette dove si sviluppa la storiella. Qui il “target” è decisamente più infantile.
Pagina 7: una tavola intitolata “Candid e il Dottor Pandoss”. Testo di Bragaglia, disegni di Cagnacci (se ho letto bene). Sempre fumetto umoristico, prima puntata. Il protagonista Candid, di indole buonissima, sembra essere vittima (inconsapevole) delle asperità del tempo. La tavola si conclude con il nostro arruolato a forza nell’esercito malgrado la sua scarsa propensione.
Pagina 8: “Alla scoperta del mondo”. Le caratteristiche dettagliate di un quadrimotore italiano (B.Z. 308). Probabilmente l’intento del giornale è anche quello di fornire ai lettori una serie di informazioni su invenzioni e aspetti tecnologici che nel campo scientifico rendessero l’idea di un progresso in atto.
Pagina 9: “Gli uomini di ghiaccio”. Cineromanzo dell’avvenire. Fantascienza, dunque. Degli autori sono fornite solo le iniziali (soggetto di B.F. , disegni di L.). La tavola che occupa interamente la pagina per 4 strisce è in bicromia (con il blu a sostituire il nero). Naturalmente è la prima puntata.
Pagina 10: è forse la più politica o comunque più esplicita nei suoi intenti.
Abbiamo la prima puntata della storia “Mario il figlio dell’emigrato”, autori non accreditati.
Riporto l’introduzione nel primo quadretto: “Nel 1930, sotto la dittatura fascista, molti antifascisti lavoravano segretamente in Italia per preparare la caduta dell’odiato regime. Il ragionier Andrea Torri, impiegato presso una piccola azienda commerciale di Milano, è in realtà uno di questi eroici combattenti clandestini per la libertà della sua patria. Suo figlio Mario ha dodici anni e frequenta la seconda ginnasiale. Un giorno tornando dalla scuola ...
E si passa alla didascalia della prima vignetta che continua così … Mario vide il portinaio in conversazione con due tipi sospetti.
Sulla colonna a destra abbiamo invece “La posta estera”. Rubrica che si propone di mantenere i contatti (una sorta di Internazionale) con i ragazzi di tutto il mondo ospitando lettere perciò provenienti da ogni angolo del globo per far conoscere ai lettori italiani le situazioni e le problematiche fuori dai nostri confini.
Infine, in basso, conclude la pagina un servizio intitolato “Il cifrario dei vagabondi”. Qui viene esposto quel particolare sistema di segni che permetterebbe ai nomadi francesi di spostarsi nelle varie città avendo sempre una conoscenza sommaria della situazione presente in quel luogo. Esempi: una X significherebbe “bene, qui c’è da prendere” (non è chiaro se nel senso di rubare o di trovare gente ben disposta), un cerchio, al contrario sta per “male, girate al largo perché qui non pescate niente”. E via così con altre indicazioni.
Pagina 11: “la repubblica dei ragazzi” è il titolo della rubrica tutta dedicata ai giochi, corsi di aeromodellismo, indovinelli, barzellette e concorsi a premi. Non manca lo spazio per presentare con disegni le caratteristiche di una capanna o di altre costruzioni in uno stile da Giovani Marmotte.
Ultima pagina: si chiude con una tavola a colori.
“Leggenda di Roma” è il titolo dell’argomento all’interno della rubrica La storia narrata da Alberto Cavaliere e disegni di Verdini. Sempre in versi rimati si narrano le origini della città eterna accompagnati dalle immagini relative.
Impressioni personali: avendo letto qualche pubblicazione coeva di altre riviste, “Il Vittorioso” per esempio, devo dire che la rivista non è malaccio.
E che certe storie si fanno leggere con piacere, in particolare La città sepolta e Piccola Pattuglia.
Certo, Il Vittorioso poteva contare su autori e soprattutto disegnatori di qualità migliore.
Se non costasse in cartucce d’inchiostro troppo sarebbe bello scaricare e col tempo far rilegare i fascicoli in annate. _________________
Doc Lester 1975 ha scritto: | io di calcio non capisco granché. |
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AAHHYAAAAK Iper Zagoriano


Registrato: 14/03/16 00:55 Messaggi: 14667 Località: Torino
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Inviato: Dom Lug 11, 2021 3:03 pm Oggetto: |
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Per carità  _________________ Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati
Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi. |
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Smiling Joe Disegnatore


Registrato: 08/11/03 17:55 Messaggi: 5827 Località: Asher Mills
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Inviato: Lun Lug 12, 2021 11:57 am Oggetto: |
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AAHHYAAAAK ha scritto: | Per carità  |
Da recuperare assolutamente  _________________ Il sangue su questa lama si mescolerà presto a quello del mio nemico!.. Lo giuro!
Sergio Bonelli ci ha lasciato. Giù il cappello!
"Caro amico, l'importante è che sia appassionante, non che sia scritto bene. Il dizionario è scritto benissimo ma non mi appassiona leggerlo".
OEJ |
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Angelo1961 Iper Zagoriano

Registrato: 02/03/12 13:21 Messaggi: 16740 Località: Udin
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Inviato: Lun Lug 12, 2021 12:29 pm Oggetto: |
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Concordo. Bella scoperta PV!
Un po' alla volta troverò il tempo per scaricarli tutti... (quelli disponibili). E rilegarli come hai fatto tu...
Un bel tutto nel fumetto del passato prima di noi...
 _________________ DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa) |
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Puro Veleno Iper Zagoriano


Registrato: 20/01/10 14:25 Messaggi: 21484
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Inviato: Lun Lug 12, 2021 5:02 pm Oggetto: |
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AAHHYAAAAK ha scritto: | Per carità  |
Immagino che la decisa contrarietà di Aahhyaaaak sia da addebitare a motivazioni puramente ideologiche.
Capisco dunque la sua avversione, ma, secondo me, sbaglia.
Io, per esempio, non avrei nessun problema a leggere Il Balilla o pubblicazioni propagandistiche del regime fascista se ne fossi in possesso.
Pur sapendo in partenza della forte carica propagandistica e agiografica verso alcuni ideali.
Mi interesserebbe (da cultore del fumetto) vedere il tipo di prodotto e gli stili degli autori impiegati.
Poi, mica sono costretto a condividere i contenuti.
E lo stesso vale per Il Pioniere o per il Vittorioso. Sono sicuro fin da adesso che certi messaggi che potrebbero apparire su queste pubblicazioni non mi appartengono. Ma sono testimonianze della nostra storia che è utile conoscere. _________________
Doc Lester 1975 ha scritto: | io di calcio non capisco granché. |
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AAHHYAAAAK Iper Zagoriano


Registrato: 14/03/16 00:55 Messaggi: 14667 Località: Torino
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Inviato: Lun Lug 12, 2021 8:51 pm Oggetto: |
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Sì, ma sono due caratterizzazioni diverse: l'uno esalta le proprie doti, l'altro dà del fascista e basta _________________ Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati
Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi. |
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