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www.spiritoconlascure.it Il Forum di Za-gor Te-nay
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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
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Akkron96 Zagoriano Expert


Registrato: 17/09/18 15:11 Messaggi: 639 Località: Roma-Bologna
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Inviato: Mar Dic 18, 2018 4:25 pm Oggetto: |
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Una delle migliori storie di Burattini tra quelle che ho letto finora: prosegue il mini-ciclo di matrice texiana all'interno della nuova odissea, stavolta improntato su un realismo estremo, a differenza de La strega della sierra. Invece di riprendere Nolitta stavolta Moreno aggiunge qualcosa di suo alla continuity zagoriana: la famiglia di Cico, una caratterizzazione indipendente del personaggio, credo sia il primo caso in cui si espande il suo background.
L'atmosfera, creata dai disegni di Cassaro - che mi ha ricordato in un certo modo Pratt - e dal ritmo incalzante e imprevedibile della scrittura di Burattini (si pensi a svolte inaspettate come la morte dei due americani cattivi e l'alleanza di Zagor con i messicani) è di costante tensione: le vicende si susseguono sempre più ansiosamente, con i segnali di fumo che diventano simbolo ricorrente di una minaccia latente (lo stesso Manuel è poco visibile, ma incombe costantemente come pericolo opprimente sui personaggi) e la corsa contro il tempo lungo i territori asciutti e desolati.
Il pentimento finale dell'Alcalde è una soluzione che rischia di sembrare prevedibile e di rompere la tensione, ma trovo che l'autore sia riuscito a gestirne i tempi e i dialoghi nella maniera migliore, esplicitando un senso di amarezza e impotenza percepito durante l'intero racconto - e il ruolo di Zagor, in questa prospettiva, è perfettamente equilibrato.
Vedere gli indiani parlare indiano è sempre un grande piacere, e durata e sviluppo sono perfettamente congeniali al numero di pagine (è una delle rare volte in cui non mi rimane un senso di chiusura affrettata).
Tanti complimenti ai due autori per questa storia ben riuscita! _________________ LETTURA IN CORSO
- Serie regolare fino a 524 (Zagor contro Mortimer) da 654 a 670 (I sette vikinghi)
- Speciali fino al 23 (La danza degli spiriti)
- Maxi fino al 10 + 31, 35, 37, 38, 39, 40 e 41
- Almanacchi fino al 10 (Uomini nella tempesta)
- Color fino al 2 + 11, 12
COMPLETATI
- Le Origini
- Darkwood Novels
- Strisce (collane Darkwood e Scure)
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One Eyed Jack Mister Forum 2012


Registrato: 04/11/03 17:02 Messaggi: 52293 Località: Cagliari
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Inviato: Mer Dic 19, 2018 2:58 pm Oggetto: |
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Storia molto ben riuscita, concordo. Ma la scena finale dell'alcalde è fin troppo ispirata all'analoga scena di "la sabbia è rossa". Perfino alcune frasi sono le stesse!!!  _________________
Dicono di me...
"Direi che si qualifica per quello che è: un buzzurro ignorante."
"Qualcuno che spesso emette un latrare fastidioso mentre pratica l'ondinismo"
"Come volevasi dimostrare, il Guercione non capisce un tazzo di fumetti!! Bravo, continua a legge' 'ste stronzate!!!" |
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Akkron96 Zagoriano Expert


Registrato: 17/09/18 15:11 Messaggi: 639 Località: Roma-Bologna
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Inviato: Mer Dic 19, 2018 5:04 pm Oggetto: |
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One Eyed Jack ha scritto: | Storia molto ben riuscita, concordo. Ma la scena finale dell'alcalde è fin troppo ispirata all'analoga scena di "la sabbia è rossa". Perfino alcune frasi sono le stesse!!!  |
Ora non ho le storie sottomano per il confronto, per caso hai delle scan da postare per fare un paragone? _________________ LETTURA IN CORSO
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Mauro Tozzi Zagoriano Expert


Registrato: 07/02/09 13:59 Messaggi: 2108 Località: Roma
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Inviato: Ven Dic 21, 2018 12:54 pm Oggetto: |
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Akkron96 ha scritto: | si pensi a svolte inaspettate come la morte dei due americani cattivi |
I cattivi americani veramente non erano due, ma tre.  _________________ Occhi di gatto, un altro colpo è stato fatto! |
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Akkron96 Zagoriano Expert


Registrato: 17/09/18 15:11 Messaggi: 639 Località: Roma-Bologna
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Inviato: Dom Dic 23, 2018 3:16 pm Oggetto: |
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Mauro Tozzi ha scritto: | Akkron96 ha scritto: | si pensi a svolte inaspettate come la morte dei due americani cattivi |
I cattivi americani veramente non erano due, ma tre.  |
Ops, mi sono confuso con i due di Comancheros  _________________ LETTURA IN CORSO
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Esploratore Scomparso Zagoriano Expert


Registrato: 06/05/05 10:40 Messaggi: 879 Località: Passaggio a Nord-Ovest
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Inviato: Mer Ago 19, 2020 9:11 am Oggetto: |
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Anche per me questa è una delle migliori storie di Burattini, senza lungaggini o momenti morti, un'avventura tragica dall'inizio alla fine, e purtroppo anche molto amara perchè attinente alla realtà storica.
Il personaggio che spicca è ovviamente l'alcalde che si riscatta nel finale con il suo drammatico pentimento, reso molto bene in crescendo, e non improvvisato.
C'è una ansia costante per quasi tutta la storia, con gli abitanti di Santa Magdalena minacciati dagli apache , che accolgono con sollievo e incredulità il sacrificio dell'alcalde.
L'unica parte più leggera è il ritrovamento della famiglia di Cico, finalmente vediamo i suoi famosi parenti e c'è qualche gag simpatica.
Purtroppo per quanto riguarda i disegni , non sono così appropriati alla drammaticità della vicenda, risultano "semplici" e poco dettagliati; Cassaro tra le new entry era quello più debole, e in questo caso perde nettamente il confronto con i vari Laurenti, Andreucci, Chiarolla, Della Monica, Marcello...
Peccato perchè con disegni migliori, sarebbe stata una storia perfetta, secondo me ancora più indimenticabile. |
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Doc Lester 1975 Iper Zagoriano


Registrato: 16/11/15 23:07 Messaggi: 8338 Località: Foligno
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Inviato: Ven Nov 18, 2022 11:50 am Oggetto: |
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Ma come scriveva Burattini negli anni '90?!
Confermo anch'io oggi, dopo averla riletta, che questa è una delle sue più belle storie in assoluto. Me la ricordavo molto buona, ma non così tanto. Dirò addirittura che, in questo mio ripasso della trasferta rinascimentale, è forse finora l'avventura che mi ha colpito di più, e se prende un voto leggermente più basso rispetto a L'esploratore scomparso è solo per la straordinaria potenza simbolico-evocativa che la storia di Boselli e Marcello può far valere all'interno della saga.
È una storia che per certi versi, e fatte le doverose distinzioni (chiaro che il paragone è improponibile) ricorda La marcia della disperazione. Certo, qui ci sono delle carogne che si macchiano di un delitto efferato e premeditato, una strage di una tribù intera e non "solo" di bisonti, ci sono dei veri colpevoli e non solo degli stupidi ingenui aristocratici in vacanza, ma il terrore che genera e semina Manuel per vendicarsi è lo stesso di Winter Snake: come scrive bene l'utente Esploratore, si avverte ansia per tutta la durata della storia.
Ci sono passaggi di estremo realismo e crudeltà, dalle leggi messicane che consentono l'uccisione degli Apache con tanto di scalpi per ritirare le taglie alle torture che i pellerossa infliggono ai loro malcapitati prigionieri. Come abbiamo notato spesso, nelle storie di Burattini spesso gli antagonisti sono dei veri e propri vermi disumani, che compiono azioni talmente scellerate per cui è impossibile provare pietà per loro: i tre gringos che finiscono bruciati vivi sono gli stessi che si vedono sparare a donne e bambini. È un modo molto crudo di narrare, al quale forse gli zagoriani non erano molto abituati.
La scelta finale dell'alcalde suscita invece sincera pietà. Sa bene lui e sanno bene i lettori quali indicibili sofferenze dovrà subire prima di morire, e ametto che ho sempre sperato che Zagor intervenisse per salvarlo. È vero che siamo in Messico e, secondo la legislazione locale, probabilmente l'alcalde non sarebbe stato processato per aver ammazzato dei Mimbrenos (quindi Zagor a quali "leggi dei bianchi" avrebbe potuto appellarsi?), ma che il nostro eroe assista impotente al sacrificio di quest'uomo, responsabile di tutta la situazione e pronto ad espiare, francamente non mi è andato giù. Mi sarei aspettato almeno un ultimo tentativo di mediazione. Sembra quasi che Zagor accolga il concetto di giustizia degli Apache e/o l'argomentazione di Porfirio (saggia, ma cinica). Forse è il primo sporadico episodio in cui il nostro protagonista viene tratteggiato nel modo in cui siamo abituati a vederlo oggi, ossia più duro e freddo nei confronti degli assassini. Ma del resto in questa vicenda Zagor più che protagonista risulta spettatore degli eventi, qui siamo di fronte alla Storia e lui non può cambiarla; finisce per caso in mezzo alla guerra tra messicani ed Apache, dà il suo contributo (senza compiere imprese sovrumane) per salvare una cittadina di gente pacifica e se ne va, sapendo che la situazione non è certo risolta. Con Manuel non c'è nemmeno un accenno di duello...
A far da contraltare a questo crudo realismo abbiamo la presenza della famiglia di Cico Scelta eccezionale di Moreno, quella di creare ed inserire questi personaggi, che garantiscono quella leggerezza che dovrebbe essere parte costituente di ogni storia realmente zagoriana, fosse anche la più drammatica. Maria, Porfirio, gli undici scatenati ragazzini e il dormiglione Alonso rappresentano certamente un bonus nel mio giudizio
Non contribuiscono con un ulteriore bonus, invece, i disegni di Gaetano Cassaro. Non sono male, eh, anzi, questa è una delle sue prove migliori. Però rimangono dei dubbi su alcune vignette tirate un po' via, soprattutto tra quelle più concitate, e in generale su uno stile sì discreto ma che non entusiasma. L'impressione che ho io è che i Cassaro abbiano dato il meglio quando hanno lavorato sui particolari inseriti in ambientazioni affascinanti con sequenze più statiche, penso per esempio all'ottimo lavoro nel Maxi Incubo sul mare. Sicuramente, tra gli esordienti di questa trasferta, Cassaro non è tra quelli per cui ci siamo spellati le mani; io, comunque, l'ho subito preferito a Chiarolla.
A livello di sceneggiatura qualche piccola pecca c'è: avrei gradito un intero albo in più per mostrare tutta la tensione di una Sancta Magdalena assediata e per scavare nelle personalità dei comprimari. Inoltre, alcune scelte degli Apaches sembrano senza senso: in un attimo possono uccidere tutti quelli che capitano loro a tiro (i dieci soldati inviati in perlustrazione, per esempio), poi però faticano a prendere una cittadina difesa da un pugno di uomini male armati; l'attacco alla miniera è ben congegnato ma si rivela pressoché inutile, visto che gli uomini validi fanno in tempo ad andare e tornare in città prima dell'attacco decisivo; c'è una lunga strategia del terrore che non porta a nulla, quando l'obiettivo dichiarato era anche la razzia e non solo la vendetta; per tornare a Winter Snake, questi era stato costretto al compromesso dalle perdite subite, ma qui non sembra così, anzi, Manuel parla di assediare i difensori e può tranquillamente ottenere tutto, la vittoria è a un passo, non si capisce pertanto perché si debba accontentare dell'autoconsegna dell'alcalde. Diciamo che di tratta di passaggi forzati per condurre la storia dove si vuole farla arrivare. Resta il fatto che siamo di fronte a degli albi bellissimi, che colpiscono, che lasciano il segno, che rendono onore al Burattini dei tempi d'oro un autore che riusciva a scrivere uno Zagor molto classico, familiare, tradizionale (da sottolineare il fatto che qui ci siano ancora delle didascalie), pur inserendo un tratto di durezza fino ad allora poco praticato.
Voto: 8,5 _________________ Simone C. - Io di calcio capisco anche troppo, purtroppo
Luca Barbieri ha scritto: | Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia. |
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ElEmperador Iper Zagoriano


Registrato: 21/12/03 01:26 Messaggi: 11631 Località: Istanbul
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Inviato: Ven Nov 18, 2022 4:20 pm Oggetto: |
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Excellent story…
One of the best of the third Odissea and of Moreno.
Great ambiance, emotion, psychology, marvelous good and bad characters. So natural and beautiful Cico parents…
Pure masterpiece.
And if the subject and scenario are excellent, the poor drawings cannot even have a negative effect… _________________ E M P
https://share.icloud.com/photos/05pGIztDv008xiXfWKbzW4wFw |
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