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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
Che cos'è la nolittianità?
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Dom Apr 19, 2020 11:05 am    Oggetto: Rispondi citando

wakopa ha scritto:
Canzio

Canzio è il primo a cui ho pensato, poi non l'ho messo perché mi pareva di capire che si parlasse del post Nolitta.
Ma ogni volta che rileggo "Pugni e pepite" (storia a cui sono iper affezionato) non riesco a credere che non l'abbia scritta Nolitta. Lo stile è identico nella stragrande maggioranza di passaggi, tanto che continuo ad essere convintissimo che ci ha messo mano.
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Dom Apr 19, 2020 11:17 am    Oggetto: Rispondi citando

Gunny Bill ha scritto:
Però che un esordiente come Testi non abbia mai letto Nolitta è inaccettabile e mi sembra poco credibile. L'eccezione che può capitare è l'autore già famoso e affermato che scrive una storia di Zagor/Tex ecc. solo grazie al suo nome e di frequente succede che non conosca neanche bene il personaggio, discorso che si può applicare forse a Secchi.

Il tuo discorso è decisamente logico e convincente. Sopratutto in relazione all'autore affermato che può "permettersi" di non conoscere troppo il personaggio. Anche se ripeto che non riesco ad immaginare un lettore di fumetti bambino negli anni 60 e 70 che non abbia letto lo Zagor di Nolitta.
Ma certo all'esordiente dovrebbe essere richiesto un profondo studio del character. E magari Testi lo ha fatto, ma bisogna vedere su QUALE Zagor ha studiato. Dalle storie che ha scritto, credo che Nolitta lo abbia saltato in blocco e abbia letto magari storie horror più recenti, diciamo dal Rinascimento in qua.
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cama69
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MessaggioInviato: Dom Apr 19, 2020 12:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

Avevo deciso di partecipare al gioco di Doc con un post articolato però se dobbiamo considerare nella rosa dei papabili anche gli autori zagoriani (?) che hanno scritto un pugno di storie, in più nello stesso periodo in cui scriveva Nolitta allora è inutile che perda tempo a scrivere. Faccio subito subito:

Canzio perchè ha scritto pugni e pepite e affondate il Destroyer, perfettamente Nolittiane la seconda l'hanno scritta insieme

Melloncelli perchè Magic Bat è Clark City e La città nascosta sono molto Nolittiane, da annoverare tra quelle un pòp ingenue ma perfettamente Nolittiane. il 100% di Nolittianità

Capone perchè ha scritto la notte del diluvio molto Nolittiana e anche le poche altre hanno un impostazione Nolittiana,

Castelli e Sclavi erano giovani di grande talento e personalità che sapevano di essere di passaggio, hanno rivisitato la collana raggiungendo il più delle volte dei risultati deludenti, soprattutto il primo con una sequela di storie che definirei infantili e quasi sconfortanti per la storia della collana. Tuttavia si sono resi protagonisti il primo di due storie bellissime e il secondo con il capolavoro assoluto di tutta la collana. e non solo della collana.

Il problema è che questi autori erano dei tappabuchi nel senso non offensivo del termine, sapevano che dovevano scrivere delle storie una-tantum o per un breve periodo. Pertanto pensavo che non dovessero neanche essere considerati nella discussione altrimenti vincono facile


Toninelli, Burattini e Rauch, stanno più in basso perchè con anni di storie pubblicate hanno finito inevitabilmente per acquisire sicurezza e competenza e hanno sempre di più inserite le proprie caratteristiche nella collana. SOlo che questi sono i veri autori Zagoriani, gli altri sono tappabuchi (sempre nel senso non offensivo del termine)

Boselli con la sua grande personalità fin dall'inizio ha imposto la sua visione alla collana, a differenza degli altri non ha pensato mai di strutturare le storie prendendo a riferimento Nolitta. Ha immediatamente inserito nuovi filoni narrativi e li ha sviluppati.

La cosa bella è che se dovessi fare una classifica dei miei autori preferiti viene fuori una classifica quasi capovolta rispetto alla Nolittianità. Think Think Think Think
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Burattini ha scritto:
Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove.
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Dom Apr 19, 2020 4:33 pm    Oggetto: Rispondi citando

Seguendo il tuo ragionamento, cama, che condivido, è più facile aderire allo stile di Nolitta se sei un tappabuchi.
E mi sembra logico. Infatti tu puoi imitare per un po', ma alla lunga viene fuori il tuo stile.
Per questo io ho messo in cima alla classifica il PRIMO Toninelli e il PRIMO Burattini: con tale aggettivo intendevo proprio circoscrivere il numero di storie sì da equipararli al "tappabuchi".
Successivamente se ne sono allontanati, e anche parecchio.

Mentre invece faccio fatica a capire come mai consideriate in molti Rauch come nolittiano: secondo me è proprio un caso identico a Boselli, storie più che valide ma con uno stile proprio, più duro, direi texiano.
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Doc Lester 1975
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MessaggioInviato: Dom Apr 19, 2020 5:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

cama69 ha scritto:
Sclavi ... con il capolavoro assoluto di tutta la collana e non solo della collana.

Brick wall Brick wall Brick wall
Wink
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Simone C. - Io di calcio capisco anche troppo, purtroppo Brick wall

Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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cama69
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MessaggioInviato: Dom Apr 19, 2020 8:00 pm    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:
Seguendo il tuo ragionamento, cama, che condivido, è più facile aderire allo stile di Nolitta se sei un tappabuchi.
E mi sembra logico. Infatti tu puoi imitare per un po', ma alla lunga viene fuori il tuo stile.

Perfetto WM è proprio il mio pensiero
Walter Maddenbrook ha scritto:

Per questo io ho messo in cima alla classifica il PRIMO Toninelli e il PRIMO Burattini: con tale aggettivo intendevo proprio circoscrivere il numero di storie sì da equipararli al "tappabuchi".
Successivamente se ne sono allontanati, e anche parecchio.

Questo l'ho capito e sono d'accordo, però globalmente Burattini per quanto mi riguarda ha ottenuto risultati molto migliori, ma è una mia valutazione.
Walter Maddenbrook ha scritto:

Mentre invece faccio fatica a capire come mai consideriate in molti Rauch come nolittiano: secondo me è proprio un caso identico a Boselli, storie più che valide ma con uno stile proprio, più duro, direi texiano.

Lo sai che forse hai ragione Think Think Think Devo confessare che Rauch ancora non so bene collocarlo in questa graduatoria, invece nella classifica dei miei autori preferiti è nei primissimi posti che poi è quello che conta
Doc Lester 1975 ha scritto:
cama69 ha scritto:
Sclavi ... con il capolavoro assoluto di tutta la collana e non solo della collana.

Brick wall Brick wall Brick wall
Wink

Very Happy Very Happy Very Happy Devo confessare che l'ho scritto di proposito sapendo che Doc mi avrebbe contestato Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy , però quello che ho scritto lo penso realmente
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Burattini ha scritto:
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jupiter973
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MessaggioInviato: Lun Apr 20, 2020 6:08 am    Oggetto: Rispondi citando

Sarà pure una storia poco zagoriana ma è una delle cose più belle pubblicate dalla Bonelli penso che molti di noi sono tornati a credere quasi 30 anni fa che Zagor non era un fumetto morto grazie a Incubi dopo tanti anni di squallore Toninelliano.

Io penso che l'importanza di questa storia è tutta qui (almeno per me) Zagor aveva potenzialità era ancora figo da leggere!

Tra l'altro in quei mesi uscivano i primi Dylan e mi sono sempre chiesto come Sclavi ha trovato il tempo di scrivere la lunga Incubi tutto preso come era dalla sua nuova creatura Think
_________________
bordenchase ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Quando ho visto comparire l'ennesimo bimbominkia boselliano (questa volta cioccolatino) ho ritrovato l'entusiasmo dei giorni migliori

Questa faccenda del bimbominkia mi fa incacchiare più di quanto immaginiate. Il prossimo che lo dice lo vengo a prendere a casa!


Zeb Dowler ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Rauch non fare il timido sappiamo che hai rispolverato Stiletto dal suo oblio cheers

E' talmente nell'oblio, che ho dovuto ricercarlo sugli Index, per vedere di chi parlavi... Laughing

cama69 ha scritto:
L'utilizzo del nome Jupiter per il capo discepolo di Hellingen vale il costo di tutti e tre gli albi della storia
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Axel80
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MessaggioInviato: Lun Apr 20, 2020 8:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

Doc Lester 1975 ha scritto:
a prescindere dal gradimento delle storie, qual è secondo voi l'autore che si è discostato meno dallo Zagor originale nolittiano?

Mi unisco anche io a questo simpatico quanto difficile quesito.
Faccio però una premessa metodologica.
Nella mia classifica inserirò solo sceneggiatori che hanno scritto Zagor con una certa continuità diluita negli anni, altrimenti il dato è a mio avviso falsato.
Ho letto che qualcuno ha inserito gente che ha scritto storie che si contano sulle dita di una mano, ma a mio avviso questo non ha molto senso.
Con questa logica, ad esempio, persino Mollencelli (autore di appena due storie) potrebbe essere definito alquanto Nolittiano.
Perniola dopo la prima storia poteva essere definito il nuovo Nolitta, ma poi si è visto che non è così.
Canzio poteva sembrare Nolittiano in "Pugni e Pepite" o in "il Tiranno del Lago", ma decisamente poi non è stato così.
E via discorrendo, ci vogliono almeno dieci storie all'attivo per poter definire le caratteristiche di un autore.
L'altra doverosa premessa è che nel corso del tempo lo stesso autore cambia.
In realtà lo stesso Zagor di Nolitta cambia, pur rimanendo chiaramente quello più fedele a sé stesso.
Non cambia il personaggio, ma cambia molto lo stile delle storie.
Un altro fattore su cui ci dovrebbe prima mettere d'accordo è in che termini definire un autore Nolittiano ?
Per lo stile con cui racconta e costruisce le storie (ed allora Boselli è l'anti Nolitta) o per i contenuti ? (e allora Boselli è molto Nolittiano)?
Per l'uso di cico ? (Castelli il più vicino a Nolitta, e ruota Burattini, ultimi Toninelli e Boselli).
Tutte queste premesse per dire che a mio avviso solo Nolitta è Nolittiano, degli altri si può parlare di quello che nella media dei vari fattori (costruzione della storia, dialoghi, componente umoristica, epica zagoriana, uso dei villains etc) ne riassume meglio le caratteristiche.
Fatte tutte le superiori premesse, SU GRANDI NUMERI, la mia classifica è la seguente, fermo restando che è una classifica di Nolittianità e non di qualità delle storie:
1) Burattini (per 3/4 della sua carriera comunque il più Nolittiano)
2) Capone (forse meriterebbe anche il primo posto, ma vuoi il minor numero di storie vuoi non esser mai stato lo sceneggiatore principale, lo hanno limitato).
3) Mignacco: a livello di qualità sicuramente inferiore a Boselli, Rauch o al miglior Toninelli, ma come impostazione cerca di essere più Nolittiano.
4) Castelli (un paio di capolavori, ma per il resto uno Zagor troppo infantile. Comunque tutto sommato cerca di essere Nolittiano)
5) Rauch (oggi forse il migliore sceneggiatore. Nolittiano? diciamo che in chiave moderna può esserlo)
6) Boselli (così distante nella narrazione così vicino nell'epica delle storie)
7) Toninelli (non bastano le prime 5/6 storie a definirlo Nolittiano per quanto lì lo sia stato come forse nessuno, poi c'è un lunga fase intermedia di belle storie ma di certo non nolittiane e poi il crollo totale. Nel complesso, il personaggio è l'antitesi dello Zagor nolittiano.)
Cool Sclavi (Incubi fa storia a sé, per il resto poche storie degne di nota e comunque ben poco di Nolitta).

concludendo oggi forse se Nolitta potesse scrivere una storia stenteremmo a riconoscere il suo Zagor.
Cercare ancora Nolitta non ha senso, ha senso cercare uno Zagor che sia modernamente Nolittiano.
Moreno a mio avviso sapeva farlo, prima di entrare nel corto circuito mentale di scrivere cercando di prevenire le critiche dei lettori.
E prima che Atlantide , Wendigo e la teoria della predestinazione si impadronissero di lui. Brick wall Brick wall Brick wall
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Doc Lester 1975
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MessaggioInviato: Mar Apr 21, 2020 7:25 am    Oggetto: Rispondi citando

Interessantissima la disamina dell'Amministratore Supremo Very Happy
Mi ha colpito che abbia giustamente inserito in classifica Mignacco, "snobbato" da altri forumisti.
Ha scritto 20 storie di Zagor (tra Zenith e fuori serie) + 1 breve.
Rauch, citato invece da tutti, ne ha scritte 23 (di cui una solo come sceneggiatore su soggetto di Moreno), quindi la differenza è meno che minima.
Mignacco ha scritto anche (e soprattutto) Mister No, per cui è uno che con la nolittianità ha avuto giocoforza a che fare. Ma è riuscito a renderla nelle sue storie zagoriane?
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Luca Barbieri ha scritto:
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MessaggioInviato: Mar Apr 21, 2020 8:35 am    Oggetto: Rispondi citando

Non sempre. Una volta sì, una volta no, una volta sì, una volta no
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MessaggioInviato: Mar Apr 21, 2020 8:08 pm    Oggetto: Rispondi citando

Doc Lester 1975 ha scritto:
Interessantissima la disamina dell'Amministratore Supremo Very Happy
Mi ha colpito che abbia giustamente inserito in classifica Mignacco, "snobbato" da altri forumisti.
Ha scritto 20 storie di Zagor (tra Zenith e fuori serie) + 1 breve.
Rauch, citato invece da tutti, ne ha scritte 23 (di cui una solo come sceneggiatore su soggetto di Moreno), quindi la differenza è meno che minima.
Mignacco ha scritto anche (e soprattutto) Mister No, per cui è uno che con la nolittianità ha avuto giocoforza a che fare. Ma è riuscito a renderla nelle sue storie zagoriane?


Diciamo che è evidente il tentativo di provarci , il risultato è stato altalenante. Come pure su mister no
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cama69
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MessaggioInviato: Mar Apr 28, 2020 1:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

Inserisco qui una interessante considerazione che ha fatto Doc con la mia risposta. In fondo la discussione si basa proprio sul confronto tra lo zagor di Nolitta e quello degli altri autori

Doc Lester 1975 ha scritto:
Preferisco lo Zagor debole toninelliano al supereroe Burattiniano.
Se è inaccettabile la scena in cui Zagor viene buttato fuori dal gestore del saloon, lo sono anche tutte le sequenze in cui fa fuori, da solo, una decina di avversari senza colpo ferire, oppure quelle in cui compie performance oltre i limiti fisici umani, o quelle in cui si sfracella sulle rocce senza farsi niente...
Not talking

Faccio solo una premessa prima di illustrare il mio pensiero nel merito, se proprio dovessi indicare quale autore dopo Toninelli quindi Boselli, Burattini, Mignacco e Rauch hanno illustrato in media finora lo Zagor con un maggior grado di eroicità, avrei molti dubbi a indicare Burattini, ma questa è una mia considerazione personale.

Invece entrando nel merito della interessante questione posta da Doc io penso che entrambe le situazioni in via di principio sono accettabili in quanto entrambe sono coerenti con le caratteristiche che Nolitta ha dato al suo personaggio ciò può sembrare un contro senso perchè sono due caratterizzazioni una opposta dell'altra, ma in realtà non c'è nessun contro senso perchè la caratterizzazione che Nolitta ha dato di Zagor nell'arco di venti anni è difficilmente confinabile in degli ambiti precisi ma piuttosto tende a sfuggire a qualunque tentativo di descrizione quasi come se Nolitta non fosse mai riuscito a decidere una descrizione univoca e omogenea del personaggio. Probabilmente questa è stata una conseguenza del fatto che la collana fu mandata in edicola senza un progetto a lungo termine, Sergio Bonelli aveva ideato Zagor e mandato in edicola per far lavorare qualche anno Ferri e guadagnare cosi del tempo per progettare qualcosa di più sostanzioso sui cui puntare e che fosse degno di avere almeno una collana propria. Invece i lettori decisero diversamente e quello che doveva essere un personaggio cosi debole da non meritare neanche una sua collana e che doveva durare qualche anno si è trasformato in un personaggio che festeggerà a breve i 60 anni di uscite mensili e di chiusura non se ne parla ancora. Un personaggio che ha scritto la storia del fumetto di questo paese
Pertanto Nolitta si è trovato costretto da un lato a continuare a scrivere visto il successo inaspettato e dall'altro a fare quel lavoro di progettazione iniziale in itinere mese dopo mese, pertanto dopo venti anni ancora non aveva trovato un modello definitivo. Ma questa mutevolezza è stata contro-bilanciata da storie quasi sempre di altissimo livello, e da una capacità unica di creare epicità ed emozioni. Pertanto leggendo le storie di Nolitta si vedono diversi Zagor e diversi Cico si alternano delle ingenuità e/o debolezze a momenti di eroismo anche molto evidenti. Cosi come si alternano storie in cui Zagor sembra piuttosto ignorante ad altri in cui sembra un genio, capace di pronunciare discorsi di altissimo livello culturale oppure di sintetizzare dagli eventi delle considerazioni acutissime. Si dice che un genio non è una persona che inventa teorie dal nulla, ma bensì di vedere i fenomeni da una prospettiva diversa e quindi fare delle considerazioni che la maggioranza non è in grado di fare.
Però pur nella mutevolezza Nolitta non ha mai fatto perdere il carisma al suo personaggio se non in qualche situazione piuttosto rara. Quante volte Zagor ha sconfitto numerosi avversari temibili roteando la scure, oppure è uscito indenne da situazioni che solo gli eroi possono fare. Ad esempio nella storia Kandrax il mago un omone di cui al momento mi sfugge il nome da un dirupo lo colpisce alla schiena con un masso che avrebbe spaccato la spina dorsale di un toro, eppure Zagor si alza e seppur sofferente lo batte a duello. Nella storia il signore dei serpenti Zagor viene morso da decine di serpentim non uno ma decine, ad un certo punto lo avvolgono totalmente eppure rimane in vita contro ogni logica umana. Ma anche nella storia la marcia della disperazione, Zagor viene prima frustato a sangue e in quelle condizioni un uomo non si muoverebbe per giorni, invece riesce a battere a duello un guerriero fortissimo come Winter Snake dopo essersi beccato pure una pugnalata ad un fianco, ma non contento di questo dopo la vittoria si lancia nel vuoto da un burrone altissimo nel fiume sottostante. Verrebbe quasi da dire ma chi è Mandrake? Ora tutti siamo affascinati da quella scena memorabile (che per inciso per me è come se fosse l'ultima di quella storia), proprio perchè è di un epicità immensa. Nolitta sapeva rendere Zagor epico anche a se a volte mostrava delle ingenuità come quando si stava facendo sorprendere dal conte Boris Prilov oppure quando commette tanti errori nel catturare due delinquenti comuni come Dubois e Perroquet e infatti dopo un intero albo ad inseguirli alla fine si stava facendo pure ammazzare, se non fosse stato salvato da uno scozzese suo amico.
Insomma fin quando c'è stato Nolitta Zagor aveva comunque globalmente un carisma enorme pur con delle ingenuità e delle sconfitte sapientemente sparse qua, quasi a controbilanciarne e mitigare un pò la parte eroistica, insomma quasi come se fosse un eroe fallibile, ma pur sempre un eroe.
Toninelli quindi, legittimamente e per sua scelta come lui stesso ha affermato ha preferito umanizzare l'eroe, ha preferito evidenziarne maggiormente la parte umana e ingenua e sfumare sempre di più quella eroica. Il problema secondo me è stato uno solo, dopo i primi anni ha esagerato cosi tanto che ha finito non solo per sfumare la parte eroistica ma ha finito per fargli perdere anche il carisma ed epicità, questo è stato a mio parere il suo errore più grande. Ad un certo punto anche gli indiani lo trattavano con un bianco qualunque senza più nessuna timore. Ci sono state storie anche belle in cui Toninelli ha talmente esagerato che il personaggio è realmente sembrato stupido, ad esempio i predatori della valle del diavolo, è una storia molto bella ma Zagor non si può proprio vedere, sta sempre a terra, praticamente lo battono tutti sembra quasi che si prendono beffe di lui e alla fine si chiude in bellezza. Goodbar dopo aver tramortito Zagor (anche lui), dice testualmente andiamocene questo non vale neanche la spesa di un pallottola. E' difficile dargli torto. Questa scena e tantissime altre di Toninelli mostrano un personaggio privo di carisma, che subisce anche delle sconfitte disonorevoli ed una totale mancanza di epicità.
Comunque sia voglio essere chiaro, il problema di Toninelli non è nelle singole sequenze che prese singolarmente non contraddicono lo Zagor di Nolitta ma nella sua scelta di ripeterle con continuità ossessiva fino a farle diventare strutturali proprie del personaggio in questo modo il personaggio effettivamente non ha più nulla di epico e eroistico, ma bensi diventa quasi un uomo, sicuramente eccezionale e con qualche sprazzo di eroismo ma di base un uomo, mentre con Nolitta comunque sia, di base rimaneva un eroe

Con la partenza di Toninelli le cose cambiano abbastanza velocemente e Zagor riacquista una parte di eroicità, anzi forse anche qualcosa in più. Questa caratteristica è stata mantenuta da tutti gli altri autori e questo fa pensare che sia stata decisa a tavolino in quei Brainstorming che si tennero agli inizi degli anni 90 per tentare di rilanciare la collana.
In quegli anni in una pagina della posta Sergio Bonelli parlando di Zagor diceva che stavano facendo dei Brainstorming per rilanciare la collana e aggiunse più o meno: E' ovvio che dobbiamo guardare avanti e modernizzare la collana, però ci saranno della caratteristiche che dovranno essere riprese dal passato. Mi sono sempre chiesto quali erano queste caratteristiche da recuperare, nessuno lo sa ma guardando l'evoluzione della collana è probabile che fosse proprio il ritorno ad un maggiore eroismo (carisma ed epicità del personaggio) e forse anche il rapporto con Cico che Toninelli aveva fatto diventare troppo conflittuale. La verità la conoscono solo Boselli e Burattini, gli altri componenti di quel tavolo di rilancio.
Detto ciò io non sono affatto convinto da quello che dice Doc ogni volta che si mette in relazione il periodo Toninelliano con quello attuale. Perchè Doc immagina che da un lato c'è Toninelli e dall'altro Burattini (chissà perchè poi solo Burattini e non anche Boselli e Rauch) e Nolitta nel mezzo equidistante da entrambi. Per quanto mi riguarda questa equidistanza non c'è affatto perchè gli autori attuali non si sono allontanati cosi tanto da Nolitta come ha fatto Toninelli seppur in direzione opposta. L'eroismo del personaggio messo in campo da Boselli, Burattini, Rauch e Mignacco pur allontanandosi da quello Nolittiano, ed è tutto da dimostrare, sono comunque più vicini rispetto a quanto non si è allontanato Toninelli dal lato della umanizzazione. Comunque sia, anche oggi Zagor commette delle ingenuità e a volte viene sconfitto, ma la cosa fondamentale è che gli atti di eroismo esagerati, che qualche volta ci sono stati, non sono cosi frequenti e ossessivi come le ingenuità di Toninelli.

Doc Lester 1975 ha scritto:
....Davvero, meglio la prima Not talking

Doc termina il messaggio evidenziando questa sua preferenza che essendo strettamente personale è legittima.
Io non ho timore nel dire che la mia preferenza è esattamente all'opposto, mi infastidisce molto di più vedere con continuità sequenze con uno Zagor debole, trattato a pesci in faccia e privo di carisma, che viene sconfitto anche da avversari non all'altezza piuttosto che un personaggio con un eccesso di eroismo.
Ma il problema di dover fare questa scelta al momento non si pone perchè mentre purtroppo c'è stato uno Zagor debole, ingenuo e poco carismatico con continuità, fino ad ora dopo sessant'anni per me non esiste uno Zagor opposto cioè un personaggio con un grado di eroicità esagerato che si manifesta con continuità. Tuttavia vedremo cosa ci riserverà il futuro.
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wakopa
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MessaggioInviato: Mar Apr 28, 2020 2:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

riflettevo sul fatto che Toninelli abbia ignorato "Incubi" e tirato dritto Very Happy
mentre B&B proprio partendo da quel what if ,avevano gia' in mente di conclamare il supereroismo;
per cui un confronto tra le due posizioni mi pare improponibile Think
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Doc Lester 1975
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MessaggioInviato: Mar Apr 28, 2020 4:15 pm    Oggetto: Rispondi citando

Complimenti a Cama per l'analisi davvero esaustiva Applause Applause Applause
E che invidia per Wakopa, che ha uno straordinario dono della sintesi Applause Applause Applause
Vorrei solo dire che se metto a confronto Toninelli sempre solo con Burattini e non con gli altri è perché mi sembra che le sequenze da supereroe siano maggiormente e sensibilmente presenti (direi che sono costanti) nelle sceneggiature di Moreno e soprattutto dell'attuale Moreno. In Rauch, Zagor è carismatico e tosto, ma le sequenze esagerate, almeno per come le intendo io, non le trovo. Non superano quel limite. Per quanto riguarda Boselli, ammetto che non ricordo molte sue storie, ma l'impressione che avevo era che Zagor fosse una sorta di supereroe nelle storie del versante fantastico (decisamente diverso da quello nolittiano) ma le sequenze oltre il limite non c'erano nelle storie del versante realistico. Quello che "rimprovero" a Moreno è l'uso di questi aspetti eccessivi in sequenze che si vorrebbero realistiche.
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MessaggioInviato: Mar Apr 28, 2020 4:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

cama69 ha scritto:
Nella storia il signore dei serpenti Zagor viene morso da decine di serpentim non uno ma decine, ad un certo punto lo avvolgono totalmente eppure rimane in vita contro ogni logica umana.

No, un attimo Shame on you Wink
In quella sequenza (stupenda!) Zagor si salva, se ricordo bene, perché viene salvato proprio dal Signore dei Serpenti, che lo cura grazie a un antidoto. Altrimenti sarebbe morto. È una soluzione al limite, ma secondo me ci può stare.
Se penso a Burattini che scrive una sequenza del genere, immagino Zagor che riesce ad uscire dalla fossa da solo, dopo aver ammazzato decine di serpenti a colpi di scure e di pistola, muovendosi come un felino, compiendo balzi da un lato all:altro della fossa per poi uscirne con un salto in alto.
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Simone C. - Io di calcio capisco anche troppo, purtroppo Brick wall

Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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