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www.spiritoconlascure.it Il Forum di Za-gor Te-nay
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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
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ElEmperador Iper Zagoriano


Registrato: 21/12/03 01:26 Messaggi: 11627 Località: Istanbul
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Kerzhakov91 Il russofilo ristampatutto


Registrato: 22/03/08 22:36 Messaggi: 2294 Località: San Pietroburgo
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Inviato: Gio Giu 13, 2019 12:45 pm Oggetto: |
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Angelo1961 ha scritto: | Protagonista simpatico |
ElEmperador ha scritto: | Very antipathic |
Decidetevi, non mi siete di grande aiuto  _________________
"A Zagor sento di aver dato il mio entusiasmo e una buona dose di incoscienza, a Mister No la mia maturità di uomo, a Tex la mia professionalità e la mia gratitudine"
Sergio Bonelli/Guido Nolitta |
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Zagrosky Trapper del forum

Registrato: 21/06/12 14:34 Messaggi: 37512 Località: Avezzano
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Inviato: Gio Giu 13, 2019 12:49 pm Oggetto: |
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Io ti consiglio di acquistarlo, 30-40 € e una lettura piacevole, nessun capolavoro ma pure nessuna ciofeca! |
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ElEmperador Iper Zagoriano


Registrato: 21/12/03 01:26 Messaggi: 11627 Località: Istanbul
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Inviato: Gio Giu 13, 2019 1:04 pm Oggetto: |
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Kerzhakov91 ha scritto: | Angelo1961 ha scritto: | Protagonista simpatico |
ElEmperador ha scritto: | Very antipathic |
Decidetevi, non mi siete di grande aiuto  |
De gustubus my dear friend.
I have to admit that I had read Gil when I was a teenager and the tough guys and heroes like Zagor were my favourites, although I liked also so much Ken Parker and Mister No.
This Gil on the other hand never. I preferred Judas but that serie too I didnt keep. _________________ E M P
https://share.icloud.com/photos/05pGIztDv008xiXfWKbzW4wFw |
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Angelo1961 Iper Zagoriano

Registrato: 02/03/12 13:21 Messaggi: 16740 Località: Udin
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Inviato: Gio Giu 13, 2019 3:02 pm Oggetto: |
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Appunto, dipende dai punti di vista. Antipatica per me è Julia, un po' Dragonero, sicuramente Gea e Lilith... Ma Gil no...
Però l'ho snobbato quando uscì (e credo che come me lo abbiano fatto molti altri) perchè un western ambientato in epoca non western no lo potevo vedere...
Comprando a inizio anni '90 una tonnellata di Zagor da un mio amico (lasciati a casa suo da uno zio zitello) mi ritrovai negli scatoloni anche Gil e Judas... _________________ DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa) |
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Kerzhakov91 Il russofilo ristampatutto


Registrato: 22/03/08 22:36 Messaggi: 2294 Località: San Pietroburgo
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Inviato: Gio Giu 20, 2019 1:45 pm Oggetto: |
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Kerzhakov91 ha scritto: | Lo confesso, ho una mezza idea di recuperare, prima o poi, Gil. Sì, lo so che la serie fu un fiasco ed è ritenuta tra le peggiori della Bonelli, con il protagonista che nella migliore delle ipotesi viene descritto come "un Mister No dei poveri", però - che volete farci - la curiosità di leggerla l'ho sempre avuta. Sarà perché lo scenario neo-western mi affascina e apprezzo i film degli anni 70 a cui si era ispirato Missaglia. Quindi chi lo sa, magari potrebbe diventare il mio guilty pleasure bonelliano. Oppure potrei bocciarla in toto pure io, come hanno già fatto diversi utenti in questo topic. Per saperlo, dovrei leggerla E, in fondo, si tratta di soli di 11 albi...
Speravo in una ristampa delle Edizioni If (la auspicavo anche per il "fratello maggiore" di Gil, l'altrettanto sfortunato Judas), che un decennio fa aveva riportato alla luce diverso materiale raro della Bonelli (tra cui i meritevoli Bella & Bronco ), ma temo che il treno sia passato per un certo tipo di proposte, ormai li vedo più concentrati a ristampare altro.
Insomma, quanto sareste disposti a spendere per una collezione completa in buone condizioni? 50/60 euro sarebbero troppi? Soldi buttati via? O, tutto sommato, è un investimento che potrebbe anche starci?
Il dubbio mi assale La faccio o non la faccio, la follia? |
L'ho fatta!  _________________
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Sergio Bonelli/Guido Nolitta |
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simon Iper Zagoriano


Registrato: 09/05/04 13:01 Messaggi: 11845 Località: Medvlvm
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Inviato: Gio Giu 20, 2019 2:00 pm Oggetto: |
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bravo
ricordo che nei '90 il personaggio si riciclò come redattore per la Comic Art (mi pare) si faceva chiamare Paolo Accolti  |
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ElEmperador Iper Zagoriano


Registrato: 21/12/03 01:26 Messaggi: 11627 Località: Istanbul
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Inviato: Ven Giu 21, 2019 10:42 am Oggetto: |
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Kerzhakov91 ha scritto: | Kerzhakov91 ha scritto: | Lo confesso, ho una mezza idea di recuperare, prima o poi, Gil. Sì, lo so che la serie fu un fiasco ed è ritenuta tra le peggiori della Bonelli, con il protagonista che nella migliore delle ipotesi viene descritto come "un Mister No dei poveri", però - che volete farci - la curiosità di leggerla l'ho sempre avuta. Sarà perché lo scenario neo-western mi affascina e apprezzo i film degli anni 70 a cui si era ispirato Missaglia. Quindi chi lo sa, magari potrebbe diventare il mio guilty pleasure bonelliano. Oppure potrei bocciarla in toto pure io, come hanno già fatto diversi utenti in questo topic. Per saperlo, dovrei leggerla E, in fondo, si tratta di soli di 11 albi...
Speravo in una ristampa delle Edizioni If (la auspicavo anche per il "fratello maggiore" di Gil, l'altrettanto sfortunato Judas), che un decennio fa aveva riportato alla luce diverso materiale raro della Bonelli (tra cui i meritevoli Bella & Bronco ), ma temo che il treno sia passato per un certo tipo di proposte, ormai li vedo più concentrati a ristampare altro.
Insomma, quanto sareste disposti a spendere per una collezione completa in buone condizioni? 50/60 euro sarebbero troppi? Soldi buttati via? O, tutto sommato, è un investimento che potrebbe anche starci?
Il dubbio mi assale La faccio o non la faccio, la follia? |
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Kerzhakov91 Il russofilo ristampatutto


Registrato: 22/03/08 22:36 Messaggi: 2294 Località: San Pietroburgo
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Inviato: Mar Lug 02, 2019 11:48 am Oggetto: |
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#1 Gil
Soggetto e sceneggiatura: Ennio Missaglia
Disegni: Vladimiro Missaglia
Gil Moran ci viene presentato come un tipo solitario, piuttosto asociale, per nulla amante della compagnia: un vagabondo senza fissa dimora, che gira l'America in compagnia del suo fedele cavallo (al quale, curiosamente, non viene dato un nome). Controvoglia, quando si ritrova a secco, il buon Gil è costretto a recarsi in città, alla ricerca di un lavoro temporaneo che gli permetta di racimolare qualche soldo: lo stretto necessario per poi riprendere il suo eterno vagabondaggio. Qui, per esempio, lo vediamo all'opera come barista: a disagio con le immancabili battute dei clienti sul suo aspetto da cowboy, insofferente alle barzellette (in particolare a quelle che, in un certo modo, lo riguardano: un bel permalosone, questo Gil!), infastidito dalla rumorosità del locale e dai "fissati del rock spaccatimpani dei Kiss, il complesso più in voga del momento"
'esperienza come sergente-mitragliere in Vietnam l'ha segnato profondamente, portandolo a rifiutare la civiltà moderna, che lo a sotto ogni punto di vista. Per dimenticare il suo burrascoso passato, decide di cambiare drasticamente stile di vita, ma il suo look da moderno cowboy viene costantemente preso di mira dalle persone che incrocia nel suo peregrinare senza meta, attirandogli guai come una calamita. Un leitmotiv della serie, che darà il là alla maggior parte delle avventure. Gli sfottò subiti da un gruppo di ragazzi - dei figli di papà che giocano a fare i duri - si trasformano improvvisamente in tragedia, quando uno di essi, sotto l'effetto di stupefacenti, si scaraventa contro Gil armato di un coltello: un suo compagno prova a fermarlo, con il risultato di buscarsi la coltellata in pieno petto. Impauriti, i giovani scappano. Gil, resosi conto della gravità della situazione, si dà a sua volta alla fuga, ma immancabilmente incappa in una pattuglia di polizia, che lo incrimina del delitto. Inizia così un lungo inseguimento, con il Nostro che riuscirà a farla franca grazie alla sua buona conoscenza dei boschi circostanti (ci sarebbe qualche affinità con "Rambo", se non fosse che il film con Stallone non era ancora uscito). È dunque da un pretesto un po' esile che si dipana l'intera vicenda, poi sviluppatasi senza grossi colpi di scena. Nella seconda parte della storia assume maggiore centralità la famiglia del colpevole, composta da tre persone molto diverse, sia da un punto di vista caratteriale sia nel rapportarsi con Gil. Appare evidentemente fin dal primo numero l'intenzione della serie di trattare - in modo senz'altro ingenuo e a tratti goffo - tematiche giovanili, legate alla controcultura anni 70. E forse è proprio questo il maggior rammarico: Gil avrebbe potuto essere il fumetto "New Hollywood" della Bonelli.
Certamente non un esordio con il botto, ma neanche da buttare. Il protagonista lascia intravedere qualche buona potenzialità, ma allo stesso tempo dà l'impressione di essere stato costruito un po' troppo a tavolino. Inevitabile poi, in ambito bonelliano, il confronto con Mister No, già perso in partenza. Si notano però alcune significative differenze tra i due personaggi, perché in questo numero di presentazione Gil appare molto meno gioviale (e ironico) rispetto al pilota amazzonico; il suo disprezzo nei confronti della modernità è totale. Si tratta quindi di un character più malinconico (almeno nelle intenzioni), un disadattato che preferisce starsene per i fatti suoi. Ciò nonostante, alle donne sembra piacere lo stesso. Peccato però che questa sorta di "Robert Redford con le lentiggini" non ne approfitti: è troppo stanco per cedere alla tentazione di spassarsela con due ragazzine ben disposte e ormai troppo disilluso per credere a un'eventuale relazione con la figlia di un riccone locale che aveva mostrato un certo interesse nei suoi confronti. Preferisce la compagnia di un senzatetto ("già, in fondo è proprio quella la gente con cui sta più volentieri"), almeno fino a quando non commette l'errore di raccontargli un'altra barzelletta sui cowboy. Gil non le sopporta proprio : a quel punto, meglio andarsene!
Capitolo disegni: per apprezzarli bisogna essere un po' di bocca buona. Non rappresentano di sicuro un valore aggiunto, ma a me tutto sommato non sono dispiaciuti. Potabili.[/img] _________________
"A Zagor sento di aver dato il mio entusiasmo e una buona dose di incoscienza, a Mister No la mia maturità di uomo, a Tex la mia professionalità e la mia gratitudine"
Sergio Bonelli/Guido Nolitta |
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Kerzhakov91 Il russofilo ristampatutto


Registrato: 22/03/08 22:36 Messaggi: 2294 Località: San Pietroburgo
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Inviato: Mer Lug 03, 2019 10:51 pm Oggetto: |
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#2 I "Cani" della notte
Soggetto e sceneggiatura: Ennio Missaglia
Disegni: Ivo Pavone
Gil lascia Jerome e si reca a Phoenix, per andare a trovare due amici: un vecchio che gestisce un "cimitero delle automobili" e una ragazza con cui intende spassarsela. Ma una gang di giovani e violenti centauri rovinerà i suoi piani, coinvolgendolo suo malgrado in uno sporco (ma neanche troppo) affare. La trama è abbastanza inconsistente, il ritmo è discreto (non mancano inseguimenti e pestaggi: Gil odierà pure la violenza, ma è costretto a usare le mani in continuazione!), la conclusione purtroppo deludente, con Gil che viene tolto dai guai in modo fortuito e casuale. Un albo quindi inferiore al precedente, penalizzato da qualche buco di sceneggiatura di troppo. Gli stessi "Cani della notte" (che poi in realtà si chiamano "Cani Arrabbiati"), che danno il titolo alla storia, ad un certo punto scompaiono dalla circolazione. Questi teppisti, dei balordi della peggior specie in combutta con dei gangster ben noti alle forze dell'ordine, non vanno per nulla a genio al Nostro: "Meglio i fanatici di Neil Young, dei Kiss... Quelli almeno si limitano a spaccarti i timpani con i loro stereo e non menano le mani come dei dannati"
Gil Moran è ancora intollerante alla barzellette (un tormentone di questi primissimi numeri), ma si lascia andare a qualche comportamento un po' da spaccone e si mostra più intraprendente con le donzelle: a patto, però, che non lo portino in discoteca, "a ballare sulle note del rock indiavolato di Boston, Kansas, Led Zeppelin e Ted Nugent" Non è proprio la musica adatta per le delicate orecchie del Nostro, che alla prima occasione buona leva le tende, abbandonando sfacciatamente la ragazza che aveva accompagnato senza neanche salutarla!
#3 El Coyote
Soggetto e sceneggiatura: Ennio Missaglia
Disegni: Vladimiro Missaglia
Se le prime due storie non brillavano per originalità, questa è apparsa senz'altro più interessante. In primis per l'argomento trattato, ancora di estrema attualità (vale a dire il traffico di clandestini fra Messico e Stati Uniti e il business dei cosiddetti Coyotes, dei "passatori" che con i loro furgoni trasportano messicani e disperati vari al di là del confine) e poi per l'ambientazione in terra di frontiera (vedremo Gil all'opera anche a Tijuana). Un'avventura indubbiamente molto misternoiana, sia per il canovaccio (a San Diego incontra per puro caso un suo vecchio compagno di armi) sia per il modo in cui il Nostro (rimproverato di comportarsi da "Dongiovanni da strapazzo") viene coinvolto nella vicenda: in un primo momento non vuole proprio saperne di aiutare un amico in difficoltà (particolarmente buffa la sua reazione quando il poliziotto lo implora di dargli una mano), poi però a prevalere è la generosità di questo cowboy moderno. Insomma, Gil non vuole farsi coinvolgere nei pasticci, cerca di evitare i guai a ogni costo... Ma alla fine, puntualmente, finisce sempre per farsi incastrare! Come eroe (o anti-eroe) è sicuramente sui generis: parecchio scalognato (per esempio, quando riesce a infiltrarsi nell'associazione criminale, venendo però riconosciuto e bruciato quasi subito), ma anche con clamorose botte di culo (sosteneva che un capo di polizia, che aveva tutta l'aria di essere corrotto, fosse in realtà innocente, pur non avendo alcun elemento in grado di rafforzare la sua tesi. Quindi o possiede un fiuto da far invidia a quello di Tex o ha tirato a indovinare e gli è andata bene. Credo di conoscere la risposta ).
Per la prima volta nella serie, vediamo Gil costretto a sparare, peraltro in una bella tavola, in cui viene il dubbio se stesse o meno rivivendo un flashback dei suoi trascorsi in Vietnam. Il biondino è infatti il primo protagonista bonelliano a girare completamente disarmato, senza neanche un coltello. Scopriamo inoltre la sua età: ha 28 anni e, pur non essendo "uno di quei capelloni che vanno di moda di questi tempi", non è ancora un vecchio decrepito e nessuno può negargli il diritto di "provarci con le belle pupe".
Curiosità: il cavallo bianco di Gil continua a essere raffigurato con un altro colore nelle copertine di Vincenzo Monti  _________________
"A Zagor sento di aver dato il mio entusiasmo e una buona dose di incoscienza, a Mister No la mia maturità di uomo, a Tex la mia professionalità e la mia gratitudine"
Sergio Bonelli/Guido Nolitta |
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Thunderman Evangelista del verbo nizziano


Registrato: 16/01/09 15:21 Messaggi: 21923 Località: Repubblica delle banane
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Inviato: Ven Lug 19, 2019 10:13 pm Oggetto: |
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simon ha scritto: | bravo
ricordo che nei '90 il personaggio si riciclò come redattore per la Comic Art (mi pare) si faceva chiamare Paolo Accolti  |
 _________________ Lo faceva anche Nolitta |
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