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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
LA FURIA DI ZAGOR
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Autore Messaggio
Ivan
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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2018 8:18 am    Oggetto: Rispondi citando

ElEmperador ha scritto:
Concerning SBE I'm afraid they dont want to understand, they are influenced by the belief that SF will attract the children.
Not at all. They got the original. They dont need a SFlized Zagor.
The other problem is the personal preferences.
The responsibles in SBE I think are crazy about SF and for this reason they put it in each serie with the exception of Tex.
Beh personnally I think, Zagor also should be an exception.
Zagor, Il Romance is a perfect example of this deterioration and fatal deviation.

Well, dear Eren...Personally I get anything against SF in itself; my parameters are always about GOOD SF and BAD SF.
Of course, recently on Zagor we saw a lot of bad SF, so a little of intolerance towards this genre is justified...but in the past we got also MOLOK, ACQUE MISTERIOSE, ORA ZERO, TIGRE...and I was pretty glad to read such SF stories on Zagor.
Nevertheless, I think that in a western comic this kind of genre (SF) must be used with very great carefulness, and just in rare cases. Only good SF must be allowed; I don't wish to see a trapper in 1830 (Zagor) that shows any reactions of wonder when he meets aliens, monsters or futuristic machines because he has already met these extraordinary things hundreds of times before. On Zagor, SF should be always something "shocking" and exceptional, not a routine as on Nathan Never or Marvel comics. This is my humble point of view. Wink


Kanoxen60 ha scritto:
tra poco arriverà...

Attendo con curiosità, Kanoxen. Wink


cama69 ha scritto:
Secondo me sono state proprio alcune storie come questa a far emergere la collana rispetto ad alcune altre di quel periodo, portandola a travalicare i decenni nelle edicole.

Concordo in pieno, Carmine. Lo Zagor delle versioni di Ferri e di GLB poteva essere ritrovato in molti altri fumetti simili; invece questo Zagor stava cominciando a diventare qualcosa di particolare, unico, caratteristico, irritrovabile altrove. E la qualità andava sempre in crescendo, di pari passo con l'evoluzione di Nolitta come autore. Se immaginiamo un tracciato delle storie di questo periodo, è difficile che un episodio sia inferiore al precedente (e anche in quel caso, conteneva lo stesso degli spunti innovativi e originali).


cama69 ha scritto:
...il problema non è questo o quell'avversario, ma solo scrivere storie avvincenti.

Sic. Qui si ripresenta ancora una volta la fondamentale differenza tra il "COSA" raccontare e il "COME" raccontarlo; una differenza mai troppo ribadita (né mai troppo compresa sia dai lettori che dagli autori, purtroppo). Think
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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2018 10:08 am    Oggetto: Rispondi citando

Thank you for the excellent explanations that I share. ( you can write in italian by the way).
Some of stories that you have mentioned can be called horror as well no?
Sadly imho the SF of Boselli and Burattini is not adapted for Zagor and thst is nothing to do with ma anche Nolitta. Think
They realized very powerful stories in the genre, but some are too far of Zagor. Imho all.
Maybe it could be interested to analyse in one topic the SF stories of Burattini and Boselli or after Nolitta period tout court.
_________________
E M P

https://share.icloud.com/photos/05pGIztDv008xiXfWKbzW4wFw
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MessaggioInviato: Sab Ott 06, 2018 9:53 am    Oggetto: Rispondi citando

Nolitta in val Venosta...

La rilettura di questa storia ha suscitato in me tanti ricordi, essendo l'albo n. 21 della collana mensile, “La furia di Zagor” appunto, uno dei primissimi che vidi circolare per casa.
Mi avevano colpito molto, allora (avrò avuto più o meno 7 anni), alcune “originalità” contenute nell'albo: il boomerang della gag iniziale, la casa di Mister-Mister, lo “spirito delle acque” e le sue inquietanti apparizioni (rimaste impresse a lungo nella mia memoria), soprattutto il villaggio sepolto dall'acqua (molti anni dopo, quest'ultimo aspetto mi sarebbe tornato in mente passando da Curon, in val Venosta, paese dell'Alto Adige sommerso più di 60 anni fa per lasciare spazio a una diga. Tra l'altro, per chi volesse saperne di più, è uscito da non molto il bel romanzo di Franco Balzano, “Resto qui”, Einaudi, 2018, che racconta la storia di una famiglia di Curon dagli anni '20 agli anni '50 del secolo scorso).



Al di là dei ricordi, la rilettura è stata molto piacevole. Very Happy
Per dirla con Ivan, di cui condivido appieno il parere, questa storia è una “gooduria”: poche pagine (una sessantina circa), ma che ritmo, ragazzi!
Non ci sono punti morti, la trama fila via che è un piacere; Zagor mena tutti a ritmo frenetico, tanto che alcune scene sono davvero spassose (al campo Tunican, in fuga sul carro, ad esempio); Cico è protagonista di un'ottima gag iniziale e anche dopo dimostra una grande verve comica (la scena con la matrona indiana e il vaso rotto); il personaggio di Mister-Mister è sicuramente molto originale, sia nell'abbigliamento che nelle sue idee (di cui è frutto il neoclassico palazzo in cui abita).
Infine, sottostante a questo vorticoso sviluppo di eventi ci sono alcuni messaggi non da poco: lo scontro fra la cultura indiana e quella dei bianchi, l'avidità umana, lo sfruttamento delle persone, il riscatto in punto di morte. Applause
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MessaggioInviato: Sab Ott 06, 2018 10:04 am    Oggetto: Rispondi citando

Ma vediamo un po più in dettaglio i vari personaggi di questa storia.

Lo Zagor furioso - 1

Zagor entra in uscita a una decina di pagine dall'inizio, dopo la gag di Cico con il boomerang a Fort Henry: il suo sonno, nella capanna di Darkwood, è turbato da un sogno o da un'apparizione. Sveglia subito, pertanto, l'assonnato Cico e gli racconta della strana visione e del messaggio di aiuto recapitatogli da Tawar, lo stregone Tunican che gli aveva salvato la vita nella storia precedente (“L'inferno dei vivi”).
Di fronte alle resistenze di Cico, che definisce la visione una “stupidaggine” e riprende a dormire, il nostro Eroe pensa bene – e la cosa mi è parsa un po eccessiva – di appiccare il fuoco al suo letto... Shocked (pag. 21 del volume 11 CSAC).
Decide prontamente di recarsi al villaggio dei Tunican, tribù a lui ostile (non sappiamo perché... Think ), per fare chiarezza sulla sorte del vecchio stregone. Lungo il cammino, si imbatte in un paio di rappresentanti della suddetta tribù che, al saluto di Zagor, rispondono con il lancio delle loro frecce. Non l'avessero mai fatto: sono loro, infatti, i primi a sperimentare la “furia di Zagor” in questa storia (scure che demolisce l'arco e pugno secco nell'occhio all'uno; scurata che frantuma il manico del tomahawk e poderosa sventola all'altro. Risultato: due occhi neri, pagg. 26-27 ). Ottenuta qualche informazione dai due malcapitati (ad esempio, che il capo Tunican non è più Onolka, bensì suo figlio Faccia da Tamburo, ribattezzatosi Mister-Mister), ne manda uno a preannunciare al villaggio l'arrivo dello Spirito con la Scure (pag. 29).



Ultima modifica di kanoxen60 il Sab Ott 06, 2018 10:12 am, modificato 1 volta in totale
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MessaggioInviato: Sab Ott 06, 2018 10:11 am    Oggetto: Rispondi citando

Lo Zagor furioso - 2

La vista della casa del nuovo capo sorprende non poco i due amici ma ciò non impedisce a Zagor di entrare, “altero e sicuro di sè”, nel campo indiano.
Il notare alcuni indiani della tribù completamente sbronzi e altri accapigliarsi per il denaro fa insospettire il Nostro, che si presenta abbastanza aggressivo al cospetto del grande Mister-Mister. Dopo aver paragonato i Tunican a “vili sciacalli”, chiede la spiegazione del loro comportamento, ottenendo la risposta dal gran capo; riconosce che la teoria di Mister-Mister, ossia quella di rendere i pellerossa quanto più possibile simile ai bianchi, può anche essere corretta, ma sottolinea con forza lo stato in cui versano i Tunican (“...guarda i tuoi guerrieri, abbruttiti dall'alcol e infrolliti dall'ozio”, pag. 36), per poi dare del “pallone gonfiato” allo stesso capo indiano... Laughing
Lo scontro è inevitabile quando si arriva a parlare di Tawar, ma quando Mister-Mister chiama a raccolta i suoi guerrieri (quelli non ubriachi), Zagor è pronto a dar loro “una lezione” (pag. 37).

E qui abbiamo la seconda manifestazione della “furia di Zagor”: mentre Cico non riesce nemmeno ad affrontare un indiano, il Nostro, a suon di pugni e di scurate, si libera di tutti gli aggressori, rifilando anche un pugno in testa a M-M (pag. 40). Uscendo dalla casa abbatte altri due indiani (pag. 41) e si fionda sul carro del mercante presente al campo, scaraventandone giù il conducente (pag. 42).



La scarrozzata di Zagor e Cico al villaggio Tunican è uno dei punti più divertenti della storia Smile Applause : seminano lo scompiglio nel campo, abbattono tende e sventurati pellerossa sulla pista, compiono un'acrobatica inversione di marcia e si fermano presso la “tenda rossa”, dove è imprigionato il mite Tawar (pag. 45). Stordita la sentinella con l'ennesimo preciso lancio di scure, Zagor preleva l'anziano stregone e, risalito sul carro, riprende la fuga (pag. 46).
Si arrabbia con Cico (ed è l'unica volta che accade) per non aver saputo tenere le redini del carro (“Pancione buono a nulla!...Vuoi mandarci tutti in fondo a un burrone?”, pag. 48 ) ma escogita subito una soluzione per rimediare al pasticcio ed abbandonare il carro ormai fuori controllo: aggrapparsi a un grosso ramo, con Cico e Tawar appesi ai propri fianchi (e poi invita i due a lasciarsi cadere a terra...,pag. 49).

Dopo che Tawar gli ha esposto quanto accaduto ai Tunican, con la storia del villaggio sommerso e la ricerca degli oggetti d'oro, Zagor ha subito l'idea giusta per andare a sistemare le cose.
Trasformatosi, con l'aiuto di alghe e fango, nell'inquietante “spirito delle acque” (non manca, nella sua nuova versione, di spaventare Cico, pag. 55), si immerge nel lago artificiale e si presenta all'improvviso, suscitando il terrore, ai malcapitati pescatori indiani.
Ottenuto l'obiettivo della fuga dei Tunican, resta da sistemare la coppia di farabutti che avevano organizzato il recupero dei monili d'oro in fondo al lago: si getta su Morriss, al quale rifila poi una sonora testata e un bel pugno, disarma il combattivo Punker con un colpo di scure e un calcio.
Ma è il moribondo Mister-Mister a porre fine alla contesa e Zagor rende onore, nel finale, al riscatto del capo indiano (pag. 80).
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MessaggioInviato: Sab Ott 06, 2018 10:22 am    Oggetto: Rispondi citando

Cico e il boomerang

A Fort Henry, Cico entra in scena come una star del cinema (pag. 266 del Vol. 10 CSAC): tutti lo salutano e lo invitano a bere un bicchiere per festeggiare il ritorno di Fred Salomon dall'Australia, ma lui cammina ritto come un baccalà, risponde distaccato ai saluti, dichiara che il medico gli ha proibito di bere a stomaco vuoto...; solo quando Salomon gli parla di bistecche il messicano si dichiara disponibile a unirsi alla compagnia, purché, però, non si parli di canguri (memore della disastrosa esperienza con Arturo, il canguro pugilatore incontrato nella storia “Acque pericoloseLaughing ).

Accetta la sfida di Salomon e lancia il boomerang...naturalmente nella direzione sbagliata, colpendo un tranquillo residente che stava annaffiando i fiori in giardino (pag. 17 del Vol. 11 CSAC); il rilancio del boomerang da parte del malcapitato fa si che lo strumento torni indietro, proprio sulla testa dell'”australiano”, il che consente a Cico di intascare i 50 dollari della scommessa (e di fare il finto modesto: “...per un tipo come me è stato uno scherzo da bambini”, pag. 18 ): per dirla con il nostro El Emperador, una delle poche gag in cui il messicano non esce bastonato e senza un centesimo. Applause

E, a proposito di boomerang, non è la prima volta che vediamo l'oggetto nella serie. Tutti, infatti, ricordiamo il precedente (spiacevole per il nostro Eroe...).

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MessaggioInviato: Sab Ott 06, 2018 10:28 am    Oggetto: Rispondi citando

"...deve aver davvero un gran cervellone..."

Due giorni dopo, nella capanna di Darkwood, Cico viene svegliato in piena notte da Zagor, che gli parla della apparizione in sogno di Tawar: il messicano non la prende bene, si lamenta per essere stato svegliato per una “stupidaggine” e per essere stato costretto a interrompere un sogno pieno di “cose meravigliose” (un grande pollo con patate... Laughing ). Quando si accinge a riprendere a dormire, l'amico ricorre alle maniere forti e, un po eccessivamente, gli incendia il letto Shocked , costringendolo a una precipitosa corsa verso le acque della palude (pag. 22). Logico che il pancione sia arrabbiato con il compagno, cui dichiara la fine della loro amicizia (“...dopo questo scherzo, non rivedrai mai più la mia faccia...”, pag. 22), senza che, tuttavia, dia seguito alla minaccia.

Lo vediamo subito dopo, infatti, in compagnia di Zagor nei pressi della grotta in cui viveva Tawar.
In tale occasione, fa qualche battutina: ad esempio, quando lo stregone non risponde alla chiamata di Zagor, ipotizza che “...forse il tuo amico è un po sordo...”, mentre quando si rendono conto che la grotta è vuota chiede a Zagor se il suo amico “...ha traslocato in qualche caverna dall'affitto più a buon mercato...” (pag. 23). Laughing

Diretto al campo dei Tunican, si lamenta per la salita (“...con tutto lo spazio che esiste in pianura, io vorrei sapere perché quei tipi originali hanno sistemato il loro villaggio proprio quassù...”, pag. 24); quando una freccia indiana lo sfiora, è però prontissimo a gettarsi al riparo dietro un roccione (pag. 25).
Si sorprende per il nome del nuovo capo dei Tunican che, secondo lui, “...deve aver davvero un gran cervellone..” (pag. 29). Think
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MessaggioInviato: Sab Ott 06, 2018 10:34 am    Oggetto: Rispondi citando

Dal "massacratore del Messico" allo "Spirito del fuoco"

Anche Cico, come Zagor, rimane di stucco al vedere “la grande tenda di pietra”, ossia l'abitazione di Mister-Mister; la visione gli fa cambiare opinione sul capo dei Tunican, ora definito come “il campione del mondo dei matti da legare” (pag. 30).

Quando si scatena la battaglia nella casa di Mister-Mister, Zagor chiama Cico alle armi; il messicano è prontissimo a combattere, ma gli indiani lo evitano per dirigersi verso il nemico più pericoloso, lo Spirito con la Scure (un grosso indiano, addirittura, quando Cico lo affronta qualificandosi come “massacratore del Messico”, gli dice di togliersi di mezzo perché non ha tempo per giocare (pag. 38 ). Il messicano sfoga la rabbia contro un grosso vaso, rompendolo con un calcio; visto da una poderosa matrona indiana, si becca un pugno in faccia che lo mette ko... Laughing (pag. 39).

Dopo di che, Cico assiste alla più fragorosa manifestazione della “furia di Zagor”, che dà il titolo all'albo: trascinato fuori dal mausoleo di Mister-Mister, sale di corsa sul carro che l'amico conduce a tutta velocità nel campo Tunican facendo sfracelli.
Quando Zagor scende dal carro per liberare Tawar, affida a Cico le redini (pag. 45); mai scelta fu meno azzeccata posto che il messicano se le fa sfuggire, lasciando il carro senza controllo; sgridato da uno Zagor infuriato (“...pancione buono a nulla!...”, pag. 48 ), giura fra sé e sé di ritirarsi a vita privata dopo questa avventura.

Al sentire Tawar che parla di oro nel vecchio villaggio di pietra sommerso, Cico fiuta subito che c'è qualcosa sotto (“Quando c'è di mezzo questa parola, gatta ci cova!”, pag. 51). Il giorno dopo, il vedere Zagor cammuffato nello “spirito delle acque” gli procura un risveglio da paura (pag. 55).

Ma il messicano non è da meno: infilatosi nella capanna di Morris e Punker a sbafare le loro provviste, viene sorpreso dall'arrivo di due Tunican e si rifugia nel camino; quando il fuoco viene acceso, il messicano, annerito per il fumo e la cenere, cade dalla canna fumaria provocando un grandissimo spavento ai due malcapitati indiani, che lo definiscono “spirito del fuoco” (pag. 69) Laughing . Per la seconda volta nella storia, Cico si rende conto che i suoi vestiti stanno bruciando e corre in cerca dell'acqua.

Nel finale, di fronte alle solenni promesse di Tawar di ricondurre i Tunican sulla retta via, il messicano sminuisce la solennità del momento, ritenendo che per la tribù indiana ciò non si riveli un grande affare (“Puah!...Quante parolone!”, dice allo stregone a pag. 81, “e tutto questo per dire che hai intenzione di trasformare un simpatico popolo di bevitori in un branco di spregevoli astemi!”.
In verità, non mi pare una delle battute più riuscite del messicano... Shame on you
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MessaggioInviato: Sab Ott 06, 2018 10:45 am    Oggetto: Rispondi citando

Il mite Tawar

Tawar, l'anziano stregone Tunican che aveva salvato la vita a Zagor nella storia precedente, riappare in sogno allo Spirito con la Scure rinnovando la richiesta di aiuto.

Scoperto nel suo rifugio sul fiume, viene portato da Mister-Mister al campo Tunican e messo nella tenda rossa, dove Zagor rocambolescamente lo libera portandolo via a bordo di un carro (“Quest'uomo è formidabile”, pensa il mite stregone quando Zagor salta dal carro e si aggrappa al ramo, pag. 49).

Una volta libero, lo stregone racconta allo Spirito con la Scure gli eventi accaduti nella tribù Tunican, di come Mister-Mister sia diventato il nuovo capo, come abbia imposto alla tribù uno stile di vita il più simile possibile a quello dei bianchi, come sia stato avviato lo sfruttamento dell'”oro degli antichi”. Il saggio stregone è stato l'unico a opporsi alla follia di M-M, pagandone le conseguenze, rischiando di essere ucciso e dovendosi nascondere nella grotta sul fiume.

Nel complesso, una figura saggia e mite quella di Tawar; il finale ne conferma i caratteri, con la solenne promessa di restituire dignità e orgoglio alla tribù indiana.

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MessaggioInviato: Sab Ott 06, 2018 10:51 am    Oggetto: Rispondi citando

Mister-Mister, figlio del vecchio Onolka e nuovo capo della tribù dei Tunican, è sicuramente il personaggio più interessante della storia.

Già il nome è particolare: anche Zagor e Cico sono colpiti dalle ragioni per cui il nuovo sakem ha modificato la sua denominazione originaria (certo, Faccia da Tamburo non era il massimo per un capo tribù... Laughing ), convinto di valere il doppio di qualsiasi uomo bianco; la sua nuova casa, tutta di pietra con tanto di colonnato, non è meno sorprendente.

Accoglie Zagor con sorpresa nel suo villaggio, considerata l'ostilità precedente (di cui non vengono spiegate le ragioni); sopporta le provocazioni dello Spirito con la Scure (anche se nota che “...la tua lingua è troppo tagliente....", pag. 33) e lo fa entrare in casa, spiegandogli la sua filosofia, ossia perché ritiene fondamentale che gli indiani si comportino come i bianchi.
Zagor, però, gli fa notare come la tribù sia ormai preda del gioco e dell'alcol; e quando gli chiede della sorte di Tawar, Mister-Mister lascia da parte le formalità e chiama i suoi guerrieri all'attacco.
Nella scazzottata conseguente, si becca un sonoro pugno in testa dal Nostro, che gli schiaccia il cappello piumato (pag. 40); incita i suoi a fermare il carro su cui Zagor e Cico sono in fuga, “...prima che ci distrugga l'intero campo!” (pag. 44).

Rivediamo il gran capo nei pressi del lago artificiale, in compagnia di Morriss e Punker, i due malfattori che sfruttano i Tunican per mettere le mani sull'oro del villaggio sommerso.
Fa immergere nel lago due suoi indiani; quando questi riemergono spaventatissimi per aver incontrato “lo spirito delle acque”, l'intero gruppo di tuffatori decide di darsela a gambe e a nulla valgono le urla di Mister-Mister per farli tornare indietro (“Tu non puoi imporci più nulla”, gli gridano di rimando, pag. 70).

Il finale porta con sé il tragico riscatto del sakem.
Quando Morris e Punker hanno l'idea di prosciugare il lago con la dinamite, Mister-Mister cerca di dissuaderli con le buone, non volendo arrecare offesa a un luogo ritenuto dagli indiani sacro; e quando i due mostrano di non intendere ragione e gli puntano la pistola, il capo indiano tenta di aggredirli con un piccone, ma viene fulminato da diversi colpi di pistola.
Morente, riesce tuttavia a sparare a Punker (pag. 79), impedendogli di usare la dinamite contro Zagor.

Il Nostro gli rende omaggio nel finale, riconoscendogli di avere riscattato con la vita gli errori commessi in precedenza (pag. 80). Applause

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MessaggioInviato: Sab Ott 06, 2018 10:57 am    Oggetto: Rispondi citando

Morriss e Punker sono i due cercatori d'oro senza scrupoli che – d'accordo con Mister-Mister, in cambio di denaro e whisky- avviano lo sfruttamento dell'oro che giace nell'antico villaggio sommerso dei Tunican.
Il loro nome mi fa sorgere il sospetto che Nolitta abbia indirettamente voluto citare due fumettisti milan-bolognesi che, all'epoca, erano una fucina di iniziative... ma è solo un sospetto, si intende. Think Laughing



Sono loro che hanno fatto costruire la casa di pietra del sakem.
Si rivelano spietati nella loro avidità: sfruttano gli indiani per recuperare gli oggetti d'oro in fondo al lago, si infuriano quando due Tunican riemergono in fretta e furia, spaventati dallo “spirito delle acque” che appare sul fondo del lago; Morriss addirittura spara contro le loro canoe quando tutti gli indiani decidono di abbandonare il lago (pag. 70).

Sono pronti a far saltare il lago con la dinamite per far riemergere il villaggio sommerso e recuperare più facilmente il tesoro; siccome Mister-Mister si oppone, non esitano a minacciarlo e poi a sparargli quando il capo indiano si ribella.

Lo scontro finale con Zagor prevede calci, pugni e colpi di scure; tuttavia, è Mister-Mister a porre fine alla vicenda, uccidendo Punker che minacciava Zagor con la dinamite (pag. 79).

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MessaggioInviato: Sab Ott 06, 2018 11:00 am    Oggetto: Rispondi citando

Nella vicenda appaiono anche diversi indiani Tunican.

Due attaccano Zagor e Cico mentre sono sulla pista del villaggio, ma rimediano solo un occhio nero (pagg. 25-27); uno di loro racconta ai due amici gli ultimi eventi al campo Tunican e poi corre ad annunciare al villaggio il loro arrivo.

Al villaggio, vediamo una tribù abbruttita dall'alcol e avvelenata dal denaro; forse anche per questo nessuno riesce a fare seria resistenza quando la furia di Zagor si scatena, portando lo scompiglio nel villaggio.

Presso il villaggio sommerso, un gruppo di giovani indiani è incaricato del recupero degli oggetti d'oro che giacciono sul fondo del lago.
Fra questi si segnalano Tecondah e Sandor-Tay, che hanno la sfortuna di imbattersi nell'inquietante “spirito delle acque”; la volontà di non offendere ulteriormente un luogo sacro induce tutti i pescatori d'oro a decidere di abbandonare il lavoro, suscitando le ire del loro sakem, nonché di Morris e Punker.

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MessaggioInviato: Sab Ott 06, 2018 11:02 am    Oggetto: Rispondi citando

Protagonista con Cico della gustosa gag iniziale a Fort Henry è Fred Salomon, appena tornato da un viaggio in Australia.

E' intento a raccontare le sue esperienze nel lontano Paese quando arriva Cico, che viene invitato a unirsi al gruppo; nell'occasione, Salomon si dice pronto a offrirgli una bistecca (pag. 267 del Vol. 10 CSAC).

Mostra agli ascoltatori l'utilizzo del boomerang e offre 50 dollari a chi riesca a usarlo correttamente.
In diversi si cimentano, ma nessuno riesce a lanciarlo in modo da farlo tornare; quando poi ci prova Cico, la fortuna è dalla sua perché il boomerang torna indietro ma non perché lanciato correttamente, bensì perché rilanciato da un infuriato abitante che era stato colpito alla testa. Il rilancio fa sì che l'attrezzo torni indietro e colpisca in testa proprio Salomon, che è così costretto a dare i 50 dollari della scommessa a un Cico trionfante (pag. 19 del Vol. 11 CSAC). Laughing
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MessaggioInviato: Sab Ott 06, 2018 11:05 am    Oggetto: Rispondi citando

Gallieno Ferri si dimostra in buona forma in questa storia.

Purtroppo, ricordando l'originale in bianco e nero, devo ammettere che il colore fa perdere al tratto del disegnatore ligure un po di efficacia (ad esempio, con lo “spirito delle acque”, molto più incisivo in bianco e nero).

Azzeccata la caratterizzazione di Mister-Mister, con il suo abbigliamento da viso pallido e una casa in pietra che sembra un museo.
Tawar è presentato in tutta la storia senza il bel copricapo che sfoggiava nella storia precedente, con il risultato di sembrare ancor più anziano. Suggestiva la rappresentazione del villaggio sommerso.

Non mancano le vignette comiche: il bernoccolo da boomerang a Fort Henry (pag. 17); gli occhi neri ai due Tunican che attaccano Zagor e Cico (pag. 28 ); l'occhio nero e gli uccellini a Cico dopo il pugno della grande squaw al campo Tunican (pag. 40); Mister-Mister con il cappello schiacciato sulla testa da un potente pugno di Zagor (pag. 40); il carro che travolge l'indiano lasciandolo senza copricapo (pag. 44); i capelli dritti di Cico al vedere lo “spirito delle acque” (pag. 55); Cico annerito dal fuoco dopo essere caduto dal camino (pag. 69) Laughing .

A proposito di Cico, i suoi pensieri sono talvolta rappresentati da una nuvoletta: il ricordo del terribile Arturo (pag. 267 del Vol. 10); il sogno dell'arrosto (pag. 21 del Vol. 11); il desiderio di ritirarsi a vita privata (pag. 69).
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MessaggioInviato: Sab Ott 06, 2018 11:07 am    Oggetto: Rispondi citando

Per concludere, una storia abbastanza breve e senza eccessive pretese che però mantiene una notevole freschezza e ha rappresentato per me una piacevolissima (ri)lettura.

Nolitta riesce a calibrare in modo quasi perfetto comicità e tragicità, presentando una trama dai contenuti non banali e diversi spunti di originalità. In alcuni momenti, ad esempio al campo Tunican, gli eventi procedono a un ritmo forsennato, con un irresistibile effetto comico. Applause Applause

Aggiornamento classifica I centuria zagoriana:

1. Sulle orme di Titan (Nolitta-Ferri)
2. L'inferno dei vivi (Nolitta-Ferri)
3. Ombre! (Nolitta-Ferri)
4. Iron-Man (Nolitta-Ferri)
5. I mercanti di schiavi (Nolitta-Ferri)
6. La foresta degli agguati (Nolitta-Ferri)
7. La furia di Zagor (Nolitta-Ferri)
8. Territorio indiano (Nolitta-Ferri)
9. La strega della palude nera (G. Bonelli-Ferri)
10. Il piccolo popolo/La danza della scure (G. Bonelli-Ferri)
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