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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
I RINNEGATI --storia 2 ---(maxi n 27 )
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Autore Messaggio
giaguaro2
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MessaggioInviato: Ven Giu 03, 2016 10:44 pm    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:
secondo me proprio perché, come dicevo, si sta troppo attenti ai soggetti e poco alla sceneggiatura.

Anche secondo me questo è il nodo centrale della questione.

Oggi si esagera nella ricerca di soggetti originali e elaborati. Ad esempio questo qui dei rinnegati, si poteva usare per fare non dico una serie ma quantomeno una miniserie.
Tipo: il tentativo di salvare il politico fallisce d'un soffio, il politico schiatta, la guerra scoppia, e ci troviamo in un conflitto angloamericano 2, la rivincita.
24 numeri (due staggioni Whistle Laughing ) te le spari come ridere.
Ah, ma come giustificare tutto ciò con la realtà Storica? (a cui in Bonelli sembrano tenere tanto, ci sono più personaggi storici che inventati, a momenti).
Non la si giustifica, è un fumetto. La si giustifica come i missili di hellingen in ora zero.

Tornando a bomba, in defintiva, potremmo dire che la ricerca di soggetti sempre più elaborati e la contemporanea tendenza a non dilungarsi troppo con le pagine, porta ad avere riassunti più che racconti.
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Sab Giu 04, 2016 11:11 am    Oggetto: Rispondi citando

giaguaro2 ha scritto:
in defintiva, potremmo dire che la ricerca di soggetti sempre più elaborati e la contemporanea tendenza a non dilungarsi troppo con le pagine, porta ad avere riassunti più che racconti.

Mi scolpirò questa frase da qualche parte. La sintesi perfetta del male che attanaglia buona parte della produzione Bonelli, e il cuore del perché.
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Spiritello senza scure
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MessaggioInviato: Sab Giu 04, 2016 12:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

simon ha scritto:
Thunderman ha scritto:
Tra i nuovi sceneggiatori di Zagor trovo che lo Zamb sia il meno convincente


direi il meno zagoriano... Think


Concordo...Finora tra le sue storie non ce ne è una che mi abbia davvero coinvolto Think
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« Se Karl Kraus avesse scritto Il Capitale, lo avrebbe fatto in tre righe »

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“Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.”
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zagortenay72
Zagoriano Junior
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MessaggioInviato: Sab Giu 04, 2016 3:38 pm    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:
giaguaro2 ha scritto:
Tornando alla storia Angel Laughing non vi pare anche a voi che sia, alla fin fine, una storia "non accaduta"?

Certamente. Infatti è quasi tutta "raccontata" attraverso i dialoghi, anziché "fatta vedere".
E' una modalità narrativa che detesto, e che impesta la SBE da un bel po' di anni in qua (la peggior manifestazione l'ho trovata in NN), secondo me proprio perché, come dicevo, si sta troppo attenti ai soggetti e poco alla sceneggiatura.
Prima di questa storia avevo letto un Mister No di Nolitta ed è stata allucinante la differenza in termini di freschezza del narrare, della goduria di lettura, di come scorrono le pagine e finito un albo ti viene voglia di prendere il successivo.
Non voglio ficcare in mezzo il povero Zamberletti in un ingiusto confronto con un mostro sacro del fumetto, lo faccio solo per mettere in luce la apocalittica differenza di resa usando metodi narrativi differenti. In presa diretta e con grande spazio quello di Nolitta, compresso e coi fatti portati al lettore attraverso racconti e flashback quello dei Rinnegati.
Per questo quando si parla di "stile moderno" come se "moderno" fosse sinonimo di "migliore", io mi piscio addosso dal ridere.
Lo stile di 30 anni fa a fettine quello di oggi, in termini di divertimento o noia, incollare alle pagine o non vedere l'ora che finisca.
Altro che discorsi.

anch'io la penso così ma 30 anni sono tanti,non è che forse è anche cambiato "l'occhio e lo spirito del lettore" ci hai mai pensato?io me lo sono chiesto
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Sab Giu 04, 2016 7:48 pm    Oggetto: Rispondi citando

zagortenay72 ha scritto:
Walter Maddenbrook ha scritto:

Per questo quando si parla di "stile moderno" come se "moderno" fosse sinonimo di "migliore", io mi piscio addosso dal ridere.
Lo stile di 30 anni fa a fettine quello di oggi, in termini di divertimento o noia, incollare alle pagine o non vedere l'ora che finisca.
Altro che discorsi.

anch'io la penso così ma 30 anni sono tanti,non è che forse è anche cambiato "l'occhio e lo spirito del lettore" ci hai mai pensato?io me lo sono chiesto

Sì, me lo sono chiesto. E mi sono chiesto: le storie classiche di Zagor mi piacciono tanto perché sono belle in sé o perché le ho lette fin da bambino e mi sono entrate dentro? Se le leggessi per la prima volta ora mi piacerebbero allo stesso modo?
Mi sono dato una risposta.
Devi sapere che da un paio d'anni mi sto (ri)leggendo i primi 100 di Mister No. Alcune storie le ho lette da bambino anche se sinceramente non mi ricordo granché, ma altre le ho lette per la prima volta ora, dopo i 40 anni e migliaia di fumetti letti.
Ebbene, me li sto divorando con la bava alla bocca. Me li sto divorando a tal punto che da un po' ho cominciato a centellinarmeli, per non perdere questo appuntamento di "ossigeno fumettistico" che mi riservo ogni tanto.
Ora che li leggo PER LA PRIMA VOLTA da adulto, posso dire senza ombra di dubbio che Nolitta è uno dei più grandi narratori della storia del fumetto mondiale, capace di avvincerti come pochi, di farti scorrere centinaia di pagine senza sforzo e spingerti con avidità al prossimo albo. Una sensazione che - ahimé - provo molto di rado nella produzione bonelliana degli ultimi anni.
Da qualche mese, poi, insieme all'amico Roby (alias MN) vi ho affiancato anche il Nolitta su Tex, e anche qua devo dare sostanzialmente lo stesso giudizio (anche se un po' meno).
Sto parlando di un autore il cui stile - fatto di narrazione in presa diretta, di uso frequente di didascalie, di lunghezza variabile e possibilmente lunga - è considerato "datato" da molti, per una forma di pregiudizio masochista che considera nuovo = migliore.
Inutile ribadire ancora di quale sciocchezza si tratti, e questa mia rilettura ne è l'ennesima dimostrazione.
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MessaggioInviato: Dom Giu 05, 2016 5:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

Concordo. Credo che un grande sceneggiatore non passi mai di moda.
Anch'io mi sono innamorato di Nolitta quando ero bambino ma rileggendo le storie da adulto, l'emozione non è cambiata, la voglia di leggere la pagina successiva per scoprire cosa succede e come va a finire una storia.
Ragazzi, Nolitta è stato uno sceneggiatore straordinario e siamo stati più che fortunati nel poter leggere la sua sterminata produzione e su diversi personaggi (Zagor, Tex, Mister No ecc...).
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Sergio e Gallieno adesso sono insieme a Darkwood, grazie per tutti i sogni che mi avete regalato.
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MessaggioInviato: Mer Giu 08, 2016 11:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

Finalmente letta anche la seconda storia e devo dire che mi è piaciuta. Un'avventura condita con un po' di storia non fa mai male (si è esagerato, però, con "L'ombra del faraone", visto che a tratti sembrava di leggere Martin Mystère...). Incontriamo un personaggio veramente esistito, ovvero sir Robert Peel e guardando delle immagini sue, i Di Vitto hanno fatto un ottimo lavoro (ma perché allora il volto di Cico è venuto così Shocked ?) La storia intreccia un probabile retroscena: una nuova e possibile guerra globale in Europa in stile guerre napoleoniche, facendo scoppiare un conflitto in America. Questo poteva essere sfruttato meglio, le tematiche da agenti segreti abbozzavano leggermente Adam Wild, ma per renderlo imponente, sicuramente sarebbero servite più pagine. Avventura, western con indiani e militari, politica e storia hanno reso la storia leggera, senza che un genere soprassedesse su un altro. La chiave di volta è stata l'incontro con Dawigah, ma lo considero, o, almeno, l'ho percepito, come un colossale colpo di fortuna, fin troppo esagerato. Altro punto che mi ha fatto storcere il naso è la svista (?) nel finale di sir Robert Peel, quando parla di guerre come distruzione di intere città in stile seconda guerra mondiale, ovvero con bombardamenti sulle città stesse o con combattimenti casa per casa. Invece all'epoca gli eserciti si scontravano in aperte campagne, fuori dalle città. Ultimo punto che non mi è piaciuto è l'inizio della storia quando a Cico parte un colpo, uccidendo un componente della brigata che cercava di prendere la sua pistola: com'è possibile, conoscendo il messicano, che non traspare la benché minima emozione?
Qualcuno crede ci siano omaggi a Tex in questa storia? Io ho riscontrato due particolari: il colonnello Perry, uguale e spiccicato a Kit Carson, e a pag. 177, quando Zagor intima di buttare le armi e per tutta risposta gli sparano addosso. Cosa c'è di strano? Che la parola idiota e poi l'uccisione di chi ha sparato è un marchio di fabbrica di Tex
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MessaggioInviato: Ven Giu 10, 2016 8:00 am    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:

Sì, me lo sono chiesto. E mi sono chiesto: le storie classiche di Zagor mi piacciono tanto perché sono belle in sé o perché le ho lette fin da bambino e mi sono entrate dentro? Se le leggessi per la prima volta ora mi piacerebbero allo stesso modo?
Mi sono dato una risposta.
Devi sapere che da un paio d'anni mi sto (ri)leggendo i primi 100 di Mister No. Alcune storie le ho lette da bambino anche se sinceramente non mi ricordo granché, ma altre le ho lette per la prima volta ora, dopo i 40 anni e migliaia di fumetti letti.
Ebbene, me li sto divorando con la bava alla bocca. Me li sto divorando a tal punto che da un po' ho cominciato a centellinarmeli, per non perdere questo appuntamento di "ossigeno fumettistico" che mi riservo ogni tanto.
Ora che li leggo PER LA PRIMA VOLTA da adulto, posso dire senza ombra di dubbio che Nolitta è uno dei più grandi narratori della storia del fumetto mondiale, capace di avvincerti come pochi, di farti scorrere centinaia di pagine senza sforzo e spingerti con avidità al prossimo albo. Una sensazione che - ahimé - provo molto di rado nella produzione bonelliana degli ultimi anni.
Da qualche mese, poi, insieme all'amico Roby (alias MN) vi ho affiancato anche il Nolitta su Tex, e anche qua devo dare sostanzialmente lo stesso giudizio (anche se un po' meno).
Sto parlando di un autore il cui stile - fatto di narrazione in presa diretta, di uso frequente di didascalie, di lunghezza variabile e possibilmente lunga - è considerato "datato" da molti, per una forma di pregiudizio masochista che considera nuovo = migliore.
Inutile ribadire ancora di quale sciocchezza si tratti, e questa mia rilettura ne è l'ennesima dimostrazione.


Applause Applause Applause ti voglio bene.
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MessaggioInviato: Ven Giu 10, 2016 10:36 am    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:

Sto parlando di un autore il cui stile - fatto di narrazione in presa diretta, di uso frequente di didascalie, di lunghezza variabile e possibilmente lunga - è considerato "datato" da molti, per una forma di pregiudizio masochista che considera nuovo = migliore.


Sono d'accordo su praticamente tutto quello che hai scritto su questo thread.
Solo quest'ultima affermazione non mi convince.
Secono me Zamberletti e Burattini non scrivono in questa maniera perchè credono di essere "moderni".
Ritengo invece che questa tendenza a "raccontare" invece di "mostrare" è proprio una questione di non saper scrivere.
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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

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MessaggioInviato: Ven Giu 10, 2016 10:44 am    Oggetto: Rispondi citando

Beh, questo no. Non si può dire che non sanno scrivere, perché molte cose buone e scritte bene, soprattutto Burattini, le hanno partorite. Un po' ingeneroso e tranchant come giudizio Wink
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MessaggioInviato: Ven Giu 10, 2016 10:48 am    Oggetto: Rispondi citando

Diciamo che non sono dei fuoriclasse....
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MessaggioInviato: Ven Giu 10, 2016 11:00 am    Oggetto: Rispondi citando

Burattini lo paragono a un Saponara, Zamberletti a un... Thiago Motta Laughing
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MessaggioInviato: Ven Giu 10, 2016 11:09 am    Oggetto: Rispondi citando

Avercene di storie così: paragonatele a Christopher, alla banda dei 5, a quella di Bat Batterton e all'egiziana e le giudicherete splendide, entrambe, così come splendide (sempre con quei confronti) mi sembrano (appunto, Egitto a parte) tutte quelle apparse negli ultimi due anni sulla regolare (compresa, visto il termine di paragone, quella del serial killer di Philadelphia).
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MessaggioInviato: Ven Giu 10, 2016 11:31 am    Oggetto: Rispondi citando

La banda dei 5 non può essere paragonata nè a Bat nè a Christopher in quanto nettamente migliore delle due... Chiaro che mettere a confronto questa "Rinnegati" pur con tutti i suoi limiti, con Bat Batterton - maxi, vince facile Zamberletti per cappotto 6-0 (o 9-1, fate vobis...) Very Happy
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MessaggioInviato: Ven Giu 10, 2016 12:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

I rinnegati è una storia lineare, godibile. I 5 è una storia (giudizio personale) confusa e poco zagoriana, nettamente inferiore a Progetto Mentis.
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