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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
Zagor e il Giappone
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Autore Messaggio
Thunderman
Evangelista del verbo nizziano
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MessaggioInviato: Sab Nov 15, 2014 12:11 pm    Oggetto: Zagor e il Giappone Rispondi citando

johnny rooster ha scritto:
Scrivo questo breve post - off topic, in quanto relativo alla fortuna di una eventuale pubblicazione di Zagor in Giappone - e inizio premettendo che, se qualcuno fosse realmente interessato alla questione, sarebbe meglio aprire un post apposito. Le considerazione che andro' a fare saranno necessariamente brevi e suscettibili di essere meglio specificate, integrate ed ampliate in un discorso di piu' ampia portata magari da fare coinvolgendo non solo lettori ma anche autori Bonelli. So che deludero' molti di voi ma Zagor in Giappone non funzionerebbe affatto. Perche' ne sono cosi' sicuro? A parte il fatto che ci vivo e che presumo di conoscere la cultura giapponese (anche solo) un pochino piu' di chi non ci vive, vi sono almeno la seguente serie di motivazioni: 1) in Giappone si pubblicano, vendono e leggono milioni di copie di fumetti ma sono quasi esclusivamente nipponici perche' i giapponesi amano i loro prodotti ed ignorano in buona parte quelli stranieri (Basta andare in un qualsiasi grande negozio di fumetti per notare l'assenza o l'esigua presenza di fumetti americani DC o Marvel, ad esempio) 2) il lettore tipo di fumetti in giappone e' un adolescente. Vi sono, e' vero, adulti che li leggono ma la percezione sociale che si ha di tali adulti e' che essi siano "strani" 3) Il rapporto fumetto italiano - manga giapponese non e' ne' biunivoco ne' paritario. In Italia molti italiano amano i manga (anche se ci sono alcuni, come il nostro Moreno che ne ha una pessima opinione senza averne mai letti - e non e' il solo) ma i giapponesi che hanno provato a cimentarsi nella lettura di fumetti italiani non li hanno graditi perche' troppo lontanti dalla loro cultura. Quindi, quella differenza/distanza culturale che in Italia e' un punto di forza, in Giappone e' un punto di debolezza 4) Alcuni autori / disegnatori Bonelli hanno compagne / mogli / amiche giapponesi. Strano che non abbiano provato ad inserirsi nel mercato giapponese, vero? Evidentemente e' un mercato "chiuso". Potrei continuare ma preferisco aspettare vostre osservazioni.

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Lo faceva anche Nolitta
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Sab Nov 15, 2014 2:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

There was an attempt to realize a Spirou(francophon) story in manga.But this sole story was a total failure.
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https://share.icloud.com/photos/05pGIztDv008xiXfWKbzW4wFw
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Kiki Manito
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MessaggioInviato: Sab Nov 15, 2014 7:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

Una finestra sul fumetto francese è stata aperta in Giappone qualche anno fa:

http://www.spiritoconlascure.it/forum/viewtopic.php?p=1064217#1064217

Ma chiaramente si tratta (o si trattava) di una pubblicazione per pochi.

I giapponesi non amano il disegno occidentale e molti italiani non amano il disegno orientale, ma un personaggio come Zagor, che in fondo è "romanticamente avventuroso" (non sempre e di sicuro non di recente), potrebbe dire la sua. Alcuni soggetti drammatici di Nolitta hanno per protagonista uno Spirito con la scure affine all'eroe giapponese dal destino ineluttabile o all'eroe giapponese che si risolleva e trionfa. Quindi se la pubblicazione del fumetto italiano originale appare un azzardo, una manghizzazione (*) del disegno e la scelta di poche e mirate avventure, potrebbe essere una soluzione, anche solo per fare un tentativo. Immagino però che la Bonelli una cosa del genere non la voglia neanche sentir nominare, nemmeno per un esperimento editoriale dall'altra parte del mondo Think

(*) in collaborazione con editori e disegnatori locali.
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Archer
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MessaggioInviato: Sab Nov 15, 2014 7:21 pm    Oggetto: Re: Zagor e il Giappone Rispondi citando

johnny rooster ha scritto:
Alcuni autori / disegnatori Bonelli hanno compagne / mogli / amiche giapponesi

Chi sono? Think
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Thunderman
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MessaggioInviato: Dom Nov 16, 2014 12:52 am    Oggetto: Rispondi citando

Io so di Venturi (quello di Tex)
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Lo faceva anche Nolitta
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DevilMax
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MessaggioInviato: Dom Nov 16, 2014 1:00 am    Oggetto: Rispondi citando

Marito della mangaka Keiko Ichiguchi.
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johnny rooster
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MessaggioInviato: Dom Nov 16, 2014 9:30 am    Oggetto: Rispondi citando

Si', ovviamente proprio Venturi (marito della Ichiguchi). Ma ce ne sono altri. Mi ricordo che me ne parlo' proprio Moreno non troppi anni fa
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Maurizio Vincenzo Ricci
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MessaggioInviato: Lun Nov 17, 2014 11:41 am    Oggetto: Rispondi citando

Quello giapponese è un mercato impermeabile ai prodotti esterni. Conoscendo la cultura giapponese da dentro posso dire che è proprio la società giapponese a essere poco interessata a quello che proviene da fuori. Basti vedere lo spazio dedicato alle notizie internazionali nei telegiornali locali: di solito gli ultimi cinque minuti.
Gli unici autori non giapponesi che realmente vendono qualcosa, e non mi riferisco quindi qui a riviste tipo Euromanga o a brevi esperienze come quella di Igort, sono coreani, cinesi e comunque asiatici che scrivono e disegnano in puro stile giapponese. Punto.
Gli stessi comics in Giappone vendono il nulla. Figuriamoci fumetti come i nostrani che agli occhi giapponesi risulterebbero datati e statici.
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alessandro70
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MessaggioInviato: Lun Nov 17, 2014 12:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Maurizio Vincenzo Ricci ha scritto:
Quello giapponese è un mercato impermeabile ai prodotti esterni. Conoscendo la cultura giapponese da dentro posso dire che è proprio la società giapponese a essere poco interessata a quello che proviene da fuori. Basti vedere lo spazio dedicato alle notizie internazionali nei telegiornali locali: di solito gli ultimi cinque minuti.
Gli unici autori non giapponesi che realmente vendono qualcosa, e non mi riferisco quindi qui a riviste tipo Euromanga o a brevi esperienze come quella di Igort, sono coreani, cinesi e comunque asiatici che scrivono e disegnano in puro stile giapponese. Punto.
Gli stessi comics in Giappone vendono il nulla. Figuriamoci fumetti come i nostrani che agli occhi giapponesi risulterebbero datati e statici.

Beh, è la loro storia che ci dice questo.

Però quando si aprono si aprono....... Laughing

Se consideri che un pò più di cent'anni fa erano ancora a livello medioevale, praticamente, e nel giro di una quarantina anni so diventati una delle principali potenze indusriali del pianeta.....e lo fecero accogliendo e, successivamente, rielaborando le influenze esterne.

Chissà....magari un domani entri là dentro.....e chi può dire cosa può succedere.......
Che poi è anche vero che tantissimi mangaka ( penso a Miyazaki, non esattamente uno qualunque....a Nagai, pure non l'ultimo arrivato.....) adorano le influenze esterne e le hanno sempre riportate nelle loro opere.
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Maurizio Vincenzo Ricci
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MessaggioInviato: Lun Nov 17, 2014 12:56 pm    Oggetto: Rispondi citando

alessandro70 ha scritto:
Che poi è anche vero che tantissimi mangaka ( penso a Miyazaki, non esattamente uno qualunque....a Nagai, pure non l'ultimo arrivato.....) adorano le influenze esterne e le hanno sempre riportate nelle loro opere.

Questa è una delle cose più strane da capire della cultura nipponica. Se guardiamo alla cultura mondiale noteremo che sovente in ogni campo dello scibile umano non è raro trovare tra gli esperti dei giapponesi: dal Rinascimento italiano fino allo studio dei dialetti bantù. Si occupano di tutto, studiano tutto, amano le altre culture. Questo perché sono una nazione che funziona, che ha un sistema scolastico/universitario che permette a chi si impegna di emergere nello studio. A esempio un mio caro amico giapponese è tra i massimi esperti di storia militare italiana del primo e secondo conflitto mondiale. Il punto che vorrei evidenziare è che il Giappone è un paese di oltre cento milioni di abitanti, e di questi cento milioni il 95% conosce a malapena quello che succede nei paesi limitrofi, vive la sua vita badando semplicemente alle cose di casa. E se questo sia necessariamente un male non saprei dirlo, visto che a differenza nostra e di altri paesi i giapponesi con questo atteggiamento sono riusciti nei secoli a conservare la loro stupenda cultura di cui tutti, chi più chi meno, oggi godiamo dai fumetti, alla cucina, alle arti marziali, ecc. I giapponesi non sono impermeabili a ciò che accade fuori dalla terra Yamato, ma quanto di buono c'è lo prendono, lo riadattano e lo fanno diventare parte della propria cultura. E il caffè portato dagli olandesi, d'incanto, diventa il giapponesissimo koohii. Quindi, al contempo, esterofili e xenofobi.
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johnny rooster
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MessaggioInviato: Mar Nov 18, 2014 9:16 am    Oggetto: Rispondi citando

Abbastanza d'accordo con Maurizio Ricci (a proposito, dove abiti? Io a Kyoto). Il grosso problema della cultura giapponese (ma qui rischiamo di andare fuori tema) e' che e' incapace di prendere tout-court un'aspetto di una cultura diversa senza "giapponesizzarlo". Si puo' dire che non e' che le influenze esterne non arrivino qui in Giappone ma che esse sono comunque filtrate attraverso la mente giappense. Filtrare significa - tra le altre cose - rigettare tutto cio' che non sembra giapponesizzabile. Faccio un paio di esempi: il 99% dei libri di italiano per giapponesi sono "giapponesi"; hanno un loro test ufficiale di conoscenza della lingua italiana (come se noi italiani avessimo un nostro test per l'inglese); tutto cio' che e' italiano li lascia indifferenti a meno che non coincida con l'idea stereotipata che loro hanno di essa. E' vero che in Giappone ci sono esperti giapponesi di cultura italiana ma, molti di loro ne sono esperti sapendo solo leggere l'italiano (ma non lo parlano) oppure hanno una conoscenza eslusivamente settoriale. Ci sarebbe da aggiungere che in Giappone le materie umanistiche non se le fila nessuno e che Zagor non e' abbastanza "kawaii" (o "yabai") e.....meglio fermarsi... Inutile aggiungere che molti manga, anche se vendono milioni di copie, sono roba di infima qualita' ma che soddisfano pienamente il gusto degli indigeni.

Ultima modifica di johnny rooster il Mar Nov 18, 2014 12:35 pm, modificato 1 volta in totale
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Maurizio Vincenzo Ricci
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MessaggioInviato: Mar Nov 18, 2014 12:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

johnny rooster ha scritto:
a proposito, dove abiti? Io a Kyoto

Abito sul Gianicolo, a Roma. Laughing Ma in Giappone sono di casa, andandoci con cadenza annuale dal 1993, anno del mio primo viaggio. Ho studiato la cultura e la lingua giapponese al Bunka Kaikan di Roma, e vivo la giapponesità nel quotidiano frequentando giapponesi che vivono nell'Urbe ed essendo istruttore di una scuola di kendo sempre qui a Roma, dove giornalmente interagisco con usi e costumi nipponici, tanto da essere divenuti parte integrante del mio essere.
Beato te che abiti a Kyoto. Ci verrò l'anno prossimo ai primi di giugno, subito dopo i campionati del mondo a Tokyo. Manco da Kyoto da ottobre 2010. Città fascinosissima.

Citazione:
Il grosso problema della cultura giapponese (ma qui rischiamo di andare fuori tema) e' che e' incapace di prendere tout-court un'aspetto di una cultura diversa senza "giapponesizzarlo". Si puo' dire che non e' che le influenze esterne non arrivino qui in Giappone ma che esse sono comunque filtrate attraverso la mente giapponese. Filtrare significa - tra le altre cose - rigettare tutto cio' che non sembra giapponesizzabile.

L'oggettiva impossibilità dei giapponesi di mutare la propria mentalità -cosa che NON vogliono- è il grosso mistero che sottende al cosidetto nihonjinron. In questo i giapponesi sicuramente sono un popolo unico al mondo.

Citazione:
tutto cio' che e' italiano li lascia indifferenti a meno che non coincida con l'idea stereotipata che loro hanno di essa.

Verissimo. Quando dici a un giapponese che sei italiano è tutto un moda/automobili/cucina/gondole&colossei...

Citazione:
E' vero che in Giappone ci sono esperti giapponesi di cultura italiana ma, molti di loro ne sono esperti sapendo solo leggere l'italiano (ma non parlarlo) oppure hanno una conoscenza eslusivamente settoriale.

Boh, io di giapponesi che conoscono bene la cultura nostrana ne conosco. Però c'è da dire che sono principalmente persone che hanno vissuto lungo tempo in Italia. Di esperti "a distanza" ho giusto parlottato anni fa con delle persone che lavoravano all'Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, quello vicino allo Yasukuni jinja, e mi sembravano i classici giapponesi che dici tu con un italiano non molto comprensibile...

Citazione:
Zagor non e' abbastanza "kawaii" (o "yabai") e.....meglio fermarsi... Inutile aggiungere che molti manga, anche se vendono milioni di copie, sono roba di infima qualita' ma che soddisfano pienamente il gusto degli indigeni.

Zagor è un fumetto, in Giappone vanno i manga, che hanno codici linguistici e visivi totalmente differenti. Ergo, Zagor è invendibile là, e non solo perché è roba che viene da fuori.


Comunque, a chi interessano cose giapponesi, a partire da pagina 8 di questa discussione su comicus, "I Samurai di Recchioni e Accardi diventano serie": http://comicus.forumfree.org/index.php?&showtopic=92661&st=105 trovate tutta una serie di miei interventi su Giappone, samurai, budo, ecc.
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johnny rooster
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MessaggioInviato: Mar Nov 18, 2014 12:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

Scrivevo di fretta ^^ Ed e' vero quanto dici sul nihonjinron
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giaguaro2
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MessaggioInviato: Mar Nov 18, 2014 9:12 pm    Oggetto: Rispondi citando

Io sui manga e sui giapponesi ho un’opinione molto semplice.
Maurizio Vincenzo Ricci ha scritto:
I giapponesi non sono impermeabili a ciò che accade fuori dalla terra Yamato, ma quanto di buono c'è lo prendono, lo riadattano e lo fanno diventare parte della propria cultura. E il caffè portato dagli olandesi, d'incanto, diventa il giapponesissimo koohii. Quindi, al contempo, esterofili e xenofobi.

Ma questa loro capacità di apprendere e assimilare dalle altre culture, non è la capacità alla base della “modernità”? (Chiamando modernità ciò che oggi si definisce spesso “globalizzazione”, ma mi pare un fenomeno già presente almeno dai Romani in poi).
In molti campi in cui si sono applicati i giapponesi hanno appreso e poi superato i loro maestri, quindi mi sembra che si possa definire una loro peculiare caratteristica. E comunque il baseball, ad esempio, che è lo sport americano per eccellenza, mi pare sia apprezzato da una percentuale molto molto ampia.
Quello che voglio dire è una cosa ovvia: non è che i giapponesi schifano i nostri fumetti semplicemente perché (almeno ai loro occhi) sono poco interessanti?
E se, di contro, i manga sono invece apprezzati dai giovani di tutto il mondo (ma non dai lettori più attempati), non potrebbe essere che i manga, con i loro codici visivi e di narrazione, colgano meglio le esigenze dei lettori di oggi? E parlo dei lettori in generale, non dei lettori giapponesi.
Perché in italia ( ma anche altrove) siamo affascinati dai manga e non dalle historietas? (numericamente parlando).
Non può essere che i manga siano “più sul pezzo” come metodo di linguaggio? (E’ la risposta più scontata, ma secondo me la più probabile.)
E chiudendo: e quindi se i giapponesi hanno il prodotto "migliore" (più adeguato al tempo) in casa loro, perché dovrebbero importarne uno meno valido?

Io, ad esempio, a casa mia mangio prevalentemente cibo italiano.
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Maurizio Vincenzo Ricci
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MessaggioInviato: Mar Nov 18, 2014 11:34 pm    Oggetto: Rispondi citando

giaguaro2, è quello che penso anche io. Il prodotto giapponese è competitivo perché attuale e parla alle generazioni moderne. Il fumetto classico italiano è "antico", e non ha speranze di sfondare nelle fasce più giovani. Una via di mezzo sono i comics americani. L'esempio a mio avviso rimane sempre il mercato francese che, senza rinunciare alla propria storia, riesce a sfornare prodotti di ogni tipo e per ogni fascia d'età.
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