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www.spiritoconlascure.it Il Forum di Za-gor Te-nay
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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
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rimatt Iper Zagoriano


Registrato: 19/10/04 15:04 Messaggi: 6576 Località: Verona
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Inviato: Mer Dic 18, 2013 6:09 pm Oggetto: |
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Wolf Children è un buon film ma è vittima delle sue stesse ambizioni, senza contare che presenta una visione idealizzata della natura che se l'avesse proposta Miyazaki sareste insorti e avreste imbracciato i forconi.
Summer Wars è più semplice ma più compiuto, intrattiene con intelligenza ed è realizzato in maniera brillante. A conti fatti rimane il mio preferito.  |
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God87 Zagoriano Super

Registrato: 12/06/05 19:40 Messaggi: 3387
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Inviato: Mer Dic 18, 2013 6:11 pm Oggetto: |
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Non cadere nei tranelli di Rimatt, che fa la voce grossa e il provocatore ma alla fine ne parla bene anche lui di Wolf Children sul blog!
Comunque Gundam supera sia Hosoda sia Summer Wars sia Wolf Children, ho detto.  _________________ http://anime-asteroid.blogspot.com/ |
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Sensei Zagoriano Advanced


Registrato: 13/04/12 21:59 Messaggi: 446
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Inviato: Mer Dic 18, 2013 6:32 pm Oggetto: |
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rimatt ha scritto: | Wolf Children è un buon film ma è vittima delle sue stesse ambizioni, senza contare che presenta una visione idealizzata della natura che se l'avesse proposta Miyazaki sareste insorti e avreste imbracciato i forconi.
Summer Wars è più semplice ma più compiuto, intrattiene con intelligenza ed è realizzato in maniera brillante. A conti fatti rimane il mio preferito.  |
Peccato che in WC la natura non c'entri niente perchè la poetica di Hosoda è incentrata sulla scelta e il libero arbitrio...
Questo è uno dei motivi per il quale il Castello errante di Howl doveva dirigerlo Hosoda e non Miyazaki, la cui poetica nulla c'entra con quella del film che ha fatto (che è il suo peggiore). |
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rimatt Iper Zagoriano


Registrato: 19/10/04 15:04 Messaggi: 6576 Località: Verona
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Inviato: Mer Dic 18, 2013 6:49 pm Oggetto: |
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Vari SPOILER.
Certo che nel film la natura c'entra! Wolf Children non rappresenta che l'ennesima variazione su un tema antico e affascinante: natura VS cultura. Ovvero: può di più l'istinto, innato in ognuno di noi, o il condizionamento a cui siamo sottoposti dalla società? I due fratelli-lupi rappresentano questo dualismo, destinato a risolversi in un modo per Ame (Natura) e nell'altro per Yuki (Cultura). Proprio per questo i bambini sono due e non uno, o tre, o cinque: perché le possibili scelte sono due. Non so neanche se è corretto tirare in ballo il libero arbitrio: i ragazzi-lupo fanno quel che si sentono di fare, non quel che scelgono sulla base di un compiuto ragionamento.
In tutto questo, gli autori cedono alla visione romantica di una Natura che è ambiente ordinato ed equilibrato, con il lupo che funge da guardiano e gli animali che vivono in armonia. In realtà la natura è crudele e il lupo è un predatore che pensa esclusivamente a seguire i propri istinti, ovvero a riempirsi la pancia e a riprodursi. La visione degli autori è idealizzata al punto da diventare quasi "miyazakiana", ma del Miyazaki di inizo carriera e non di quello post-Mononoke, che ha comunque superato quella romantica idealizzazione.
Con tutto questo Wolf Children è un film molto affascinante, e forse lo è anche grazie ai propri difetti. Diciamo che va apprezzato per quel che è, non per quel che si vorrebbe che fosse. Il percorso autoriale di Hosoda si ferma infatti a metà del guado: il pur bravissimo regista non va fino in fondo, forse perché consapevole che, da un punto di vista commerciale, essere più radicale non avrebbe pagato (se avesse spinto più in là la dicotomia, la narrazione sarebbe diventata ben più crudele e meno accomodante di com'è). |
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God87 Zagoriano Super

Registrato: 12/06/05 19:40 Messaggi: 3387
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Inviato: Lun Dic 23, 2013 11:47 pm Oggetto: |
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Segnalo che due nuovi manga nagaiani sono stati interamente tradotti in inglese da quei santi di Happyscans: trattasi di Cinderella Knight e Tenku no Inu.
Il secondo si compone di 4 volumi e devo ancora leggerlo, il primo di 2 e quello sì, l'ho fatto mio. Devo dire che è abbastanza brutterello, nonostante sia svalvolato come ci si aspetta sempre dal Maestro: una ragazzina piatta e antipatica è innamorata di un ricchissimo ereditiere che comanda un paese immaginario. L'ereditiere però ha vita difficile perché i suoi familiari tentano di ucciderlo con dei sicari: fortuna che la ragazzina conosce una strega-aliena che le fornisce dei poteri magici, tra cui quello di transformarsi in una Cenerentola-guerriera (!), alta e formosa, che con la sua spada infilza i nemici e poi fugge via prima di venire riconosciuta dal suo principe.
Nei due volumi che compongono la storia, Nagai scrive la storia molto svogliatamente, non sa che impronta darle, se farne una cosa per bambini o adulti. I combattimenti in effetti sono del tutto privi di sangue e scene splatter come invece ci si aspetterebbe e le gag sono estremamente infantili, ma in compenso non mancano scene erotiche di amplessi incestuosi (!!). Una cosa assurda. Comunque, nonostante villain e semi-boss presentati e pronti da sconfiggere, la storia non va a finire da nessuna parte visto che di punto in bianco il manga si interrompe senza motivo, così, tanto per. Evidentemente anche Nagai si è reso conto che è una cagata inutile e allora lo ha chiuso senza pensarci su lasciandolo completamente... incompleto! Voto 5 a essere molto buoni, una rivistazione di Cutie Honey fatta male e senza interesse.
Prossimamente, forse anche domani, leggerò anche Tenku no Inu.
Segnalo anche che sempre loro hanno iniziato a tradurre un ennesimo manga di Nagai, un'antologia di storie del 1972 intitolata Mist Story. Anche quella la si trova cercandola in giro nel blog degli HappyScans.
Aggiungo che, con mia enorme soddisfazione, sono uno dei pochi che ha letto TUTTO quello che di esistente c'è in lingua comprensibile (italiano e inglese) di Go Nagai disponibile fuori dal Giappone, considerando sia le edizioni ufficiali che le scanlation.
Per i posteri, la mia lista delle letture IMPRESCINDIBILI del maestro.
DevilLady
DevilMan
Getter Saga (anche se vabbè, è al 90% di Ken Ishikawa)
Kekko Kamen
Il Leone Nero
Mao Dante
La Divina Commedia
Skull Manor
Mentre, tra le letture super-weird (artisticamente nulle, ma così assurde e fuori di testa che non si possono non amare), menzione d'onore a Dororon Enma-kun (di prossima pubblicazione in Italia per Hikari), Dororon Enbi-chan, Guerrilla High e Iron Virgin Jun.
EDIT: di Iron Virgin Jun, in particolare, PRETENDO un'edizione italiana.
Parla di un'ereditiera culturista, Jun appunto, che non accetta il matrimonio combinato che sua madre, POSSEDUTA DA UN DEMONE, vuole imporle. Fugge via di casa insieme al ragazzo innamorato di lei (un cameriere sfigatissimo), dicendo alla genitrice che sposerà solo l'uomo che sarà in grado di sconfiggere la sua forza erculea e penetrarla. E allora la madre le manda contro svariati sicari stravaganti con il compito di stuprarla. Nel mentre della storia, lei e il cameriere incontreranno addirittura Akira Fudo e Ryo Asuka di DevilMan che si alleeranno con loro, per il team-up più geniale della Storia del fumetto. Altro che Zagor e Dragonero.  _________________ http://anime-asteroid.blogspot.com/ |
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rimatt Iper Zagoriano


Registrato: 19/10/04 15:04 Messaggi: 6576 Località: Verona
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Inviato: Lun Dic 30, 2013 5:40 pm Oggetto: |
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Sto leggendo Eden, in attesa del nono e conclusivo volume posso solo dire che il fumetto è stupefacente e che l'edizione è bellissima. Ma non perfetta: dato che ogni volume costa la bella cifra di 12,90 euro, mi aspetterei che le pochissime tavole a colori (al massimo 4 per volume, quando ci sono) venissero riprodotte e, cosa ben più importante, che si evitassero refusi ed errori. Ora, capisco che il refuso possa scappare anche dopo molti controlli, ma è possibile che non si riesca ad azzeccare una volta per tutte la grafia corretta di Sydney (la città australiana)? Si scrive così, con due y, bastano 5 secondi per googlare e verificare. In Eden si parla prima di "Sidney", quindi si passa correttamente a "Sydney" ma dopo, nell'ottavo volume, si torna al "Sidney" iniziale. Questa è pura sciatteria. |
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God87 Zagoriano Super

Registrato: 12/06/05 19:40 Messaggi: 3387
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Inviato: Lun Dic 30, 2013 8:04 pm Oggetto: |
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Che tristezza.
E sì che ero stato colpito molto positivamente dal fatto che i primi volumi fossero stati ritradotti rispetto alla vecchia edizione. Evidentemente non è bastato a scongiurare simili cazzatine.
La cosa delle pagine a colori ha infastidito molto anche a me.
Per il resto, grande edizione di un grande manga, sono curioso se a fine lettura concorderai con me che gli ultimi 3 volumi sono abbastanza "tirati via", come se Endo non vedesse l'ora di concludere. _________________ http://anime-asteroid.blogspot.com/ |
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Kiki Manito Iper Zagoriano


Registrato: 19/01/09 17:42 Messaggi: 10435
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Inviato: Lun Dic 30, 2013 8:18 pm Oggetto: |
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Uno scontro accidentale sulla strada di Shintaro Kago:
Prossimamente da Hikari (001 Edizioni) _________________
Frog went a-kkkkk-courtin', and he did ride, kkkkkk-crambone!
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Sensei Zagoriano Advanced


Registrato: 13/04/12 21:59 Messaggi: 446
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Inviato: Mar Dic 31, 2013 10:24 am Oggetto: |
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Letto l 'ottavo numero di Eden, noto un peggioramento nei disegni (Sophia disegnata una schifezza). La storia invece incanta sempre, dopo un sesto numero che era una mattonata, ci sis ta riprendendo alla grande, questo numero 16 non l'ho trovato così pessimo come si diceva sul forum, anzi!!! Chiude diverse sottotrame. Nell'ultimo numero dobbiamo sapere il destino di Ennoa e soci.
Vale la pena vivere in questo mono, o fondersi con il colloide per crearne un altro ?
Con queste edizioni Deluxe, mi sto recuperando tanti manga tipo : Monster (Ottimo/quasi capolavoro), Blame (Ottimo), Planetes (Capolavoro), Eden it's an endless world. Poi con le perfect Edition sto recuperando roba come Cat's Eye (devo prendere il 14 e l'ultimo numero a Gennaio) e City Hunter.
Ken il Guerriero devo leggere il numero 27. |
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rimatt Iper Zagoriano


Registrato: 19/10/04 15:04 Messaggi: 6576 Località: Verona
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Inviato: Mar Dic 31, 2013 11:11 am Oggetto: |
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Più che altro, a me sembra che Endo stia "asciugando" il proprio stile, virando verso una quasi linea chiara. Il suo lavoro successivo, All rounder Meguru, è disegnato in modo molto meno particolareggiato e più "sintetico", per così dire. Io lo trovo comunque efficace, anche se meno spettacolare. |
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Kiki Manito Iper Zagoriano


Registrato: 19/01/09 17:42 Messaggi: 10435
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Inviato: Mer Gen 01, 2014 6:04 pm Oggetto: |
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Ho finito di vedere Haku no Hana
La storia è abbastanza interessante, mi è quasi venuta voglia di recuperare il manga per sapere come prosegue (non bene a giudicare dai flashforward dell’ultimo episodio).
Tralasciando l’eccessiva tendenza alla drammatizzazione e all’isteria (tipico dei giapponesi quando vogliono “leggersi” dentro), il difetto principale di questa serie sta nella presenza di tempi morti troppo lunghi in alcuni episodi. Vanno bene pause e silenzi da cinema impegnato ma se si esagera poi io non resisto a mandare avanti veloce il video.
L’uso del rotoscopio l’ho apprezzato. E’ una tecnica vecchia e non posso dire che sia tra le mie preferite anche se mi era piaciuta in Fuoco e ghiaccio di Bakshi. Tuttavia, applicata oggi all’animazione giapponese, appare come un qualcosa di nuovo rispetto all’ormai eccessivo proliferare del "moe".
Il regista ha detto che l’intenzione era di dare maggior realismo alla vicenda ed è proprio la sensazione che ho avuto da subito. Soluzione azzeccata anche rispetto al girare un live-action perché gli attori giapponesi fatico a digerirli nei telefilm ma essendo stati qui “coperti” dall’animazione, ciò ha reso più accettabile il loro recitare sopra le righe. Insomma, per me è un esperimento promosso e da ripetere.
Uhmm... Se almeno i personaggi nel manga non avessero 'ste teste a cocomero....
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rimatt Iper Zagoriano


Registrato: 19/10/04 15:04 Messaggi: 6576 Località: Verona
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Inviato: Sab Gen 11, 2014 4:57 pm Oggetto: |
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Appena finito di leggere Eden. Dunque...
Grande manga? Sì, indubbiamente. Capolavoro? Mah, a caldo direi di no. Come (quasi) tutte le serie giapponesi, anche quest'opera si trascina dietro un difetto: pur non mancando di organicità, è evidente che in certi momenti l'autore procedeva a braccio e non sapeva bene come proseguire. Aggiungeva carne al fuoco senza troppo criterio, insomma: presumo che, se l'architettura complessiva era già stata definita, al suo interno Endou avesse lasciato lo spazio per diversi inserti più o meno lunghi (dato che in Giappone, un manga prosegue fino a che vende), e a lettura completata risulta evidente che alcuni di questi non rientrano del tutto nel piano generale. Ovvero, sono piacevoli ma ininfluenti sulla macrotrama. E poi c'è una certa freddezza di fondo che toglie un po' di "calore" all'opera e le impedisce di diventare davvero esplosiva (anche se ci si arriva quasi, in certi momenti).
Non escludo che una futura rilettura, integrale e più rapida, dell'opera, possa farmi rivedere la suddetta opinione, ma per ora la sensazione che mi porto dietro è questa. Ciò detto, Eden rimane un manga veramente eccellente, tranquillamente annoverabile tra le le vette della produzione manga giunta in Italia negli ultimi anni. Narrazione sempre scorrevole e avvincente, personaggi ben sviluppati e non banali (per quanto la maggior parte di loro appartenga allo stesso "tipo", una scelta giustificata dal contesto narrativo ma che comunque impoverisce la varietà dei caratteri), lunghe scene d'azione ben orchestrate e di piacevole lettura e, fortunatamente, una trama che si sviluppa con coerenza e che è portata a termine in maniera pienamente soddisfacente.
L'opera si caratterizza anche per una narrazione a tinte forti, crudele e ultraviolenta, e pregevolmente adulta. Va detto che il decimo colpo allo stomaco non ha più l'efficacia del primo, comunque il fatto che la storia non prenda mai una piega consolatoria rimane apprezzabile. Ottimi i disegni, per quanto la mano di Endou sia in continua evoluzione: dal tratto meticoloso ma a tratti un po' impreciso dei primi volumi si passa a quello più deciso e sicuro - ma anche più sintetico e meno dettagliato - degli ultimi. Comunque, il livello dei disegni è sempre alto.
Eden è un fumetto consigliatissimo, ma ci tengo a precisare che chi si aspetta la Bibbia del terzo millennio (a leggere certe recensioni che si trovano in rete, si ha proprio l'impressione che ci sia chi lo considera tale) potrebbe - condizionale - rimanerne leggermente deluso. |
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rimatt Iper Zagoriano


Registrato: 19/10/04 15:04 Messaggi: 6576 Località: Verona
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Inviato: Lun Gen 13, 2014 4:00 pm Oggetto: |
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Gran periodo, questo, per la lettura di manga: ho appena terminato i 10 volumi di Piece, di Hinako Ashihara.
La serializzazione dell'opera prosegue da circa tre anni e mezzo, quindi non è stato rapido arrivare all'ultimo volume: però valeva senz'altro la pena di armarsi di pazienza e di attendere, perché Piece si è rivelato un capolavoro autentico e si è issato altissimo tra le mie preferenze, arrivando quasi a insidiare il sublime Honey & Clover (per chi scrive, il miglior manga in assoluto tra i moltissimi proposti dagli editori italiani negli ultimi anni). Se il tratto dell'autrice e le copertine lascerebbero pensare a uno shojo come tanti altri, Piece si discosta dal genere fin dalle primissime pagine: inizia con una morte, prosegue con un'insolita ricerca e prende quindi una piega piuttosto cupa, diventando in una manciata di volumi una specie di Monster al femminile.
Il cast di personaggi, nutrito ma non eccessivo, viene vivisezionato dall'autrice con chirurgica precisione e con pochissima compassione, dando vita ad almeno un paio di caratterizzazioni memorabili. La lunghezza complessiva dell'opera, corposa ma non eccessiva, fa sì che l'autrice non perda mai di vista il nocciolo della vicenda: anche quando la trama si complica e pare attorcigliarsi su se stessa, basta affidarsi alla narrazione e proseguire nella lettura per rendersi conto di come tutti i nodi vengano al pettine, e di come le risposte necessarie siano prima o poi fornite (risultando pienamente soddisfacenti).
Oltre che un avvincente racconto "investigativo", Piece è anche - e soprattutto - una storia di formazione: tutti i personaggi coinvolti si trovano a confrontarsi con se stessi e, nel farlo, crescono, anche se non tutti si rivelano capaci di maturare e di diventare qualcosa di diverso da quel che sono. Molto interessante, a tal proposito, la scelta dell'autrice di chiudere la macrotrama dopo poco più di otto numeri: giunti al termine della ricerca, la storia si avvia allo scioglimento e i personaggi sono lasciati a se stessi, liberi di raccogliere i cocci seminati durante la vicenda di cui sono stati protagonisti. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, nei due volumi conclusivi la tensione emotiva non si allenta neanche un po', e la parte finale del manga si rivela forse la migliore; di certo, la più matura. Con consumata abilità, l'Ashihara trascina il lettore verso una conclusione pienamente soddisfacente ma niente affatto consolatoria, che culmina in un inaspettato controfinale di tremenda ambiguità che riesce a trasmettere una netta sensazione di inquietudine. Un mezzo miracolo.
Insomma, un capolavoro. Da conservare e rileggere, per assaporarlo anche nei più piccoli dettagli. In quanto ai disegni, li ho trovati delicati ed espressivi, per quanto un po' stereotipati nel dare forma ai vari personaggi. Rimane il sospetto che il tratto dell'Ashihara sia fin troppo "leggero", specie in certi momenti in cui l'evolvere della trama suggerirebbe un disegno più corposo e "materico". Specifico che a me sono piaciuti parecchio, ma cercando di ragionare con oggettività mi rendo conto che non costituiscono certo il punto forte dell'opera.
Volendo assegnare un voto in decimi a questo gioiello, si parte come minimo dal 9.  |
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Kiki Manito Iper Zagoriano


Registrato: 19/01/09 17:42 Messaggi: 10435
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Inviato: Gio Gen 16, 2014 1:23 pm Oggetto: |
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The Climber (17 volumi, serie completa)
Un manga che va in crescendo proprio come le vette sempre più alte che scala il suo protagonista. I capitoli iniziali sono ambientati a scuola e la prima impressione è quella di trovarsi di fronte ad un semplice shonen sportivo. Tuttavia, dopo un paio di salti temporali, lo sceneggiatore comincia a narrare la vita dell’ormai adulto ed esperto Buntaro Mori, il climber di cui il lettore non si trova a seguire soltanto le imprese ma anche la lenta maturazione come persona.
Volume dopo volume, la storia matura e si fa più introspettiva fino alla stupenda parte finale che si legge con il fiato sospeso.
Un gran bel seinen.
Shin’ichi Sakamoto (di cui in futuro la JPop pubblicherà “Innocent”) non realizza solo copertine di alta qualità ma disegna con cura e dovizia di particolari anche paesaggi, attrezzature e tecniche degli scalatori.
Mi è piaciuto l’uso di “metafore” per rappresentare le sensazioni e gli stati d’animo di Buntaro. Ad esempio quando (spoiler) quest’ultimo si trova sul K2 e l’indecisione tra il proseguire e il tornare indietro, graficamente diventa una scissione fisica del suo corpo.
Qui una galleria di immagini:
http://www.spiritoconlascure.it/forum/viewtopic.php?p=1091263#1091263 _________________
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Kiki Manito Iper Zagoriano


Registrato: 19/01/09 17:42 Messaggi: 10435
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Inviato: Sab Gen 18, 2014 9:35 pm Oggetto: |
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Akemi Takada: "La Madonna"
Anno di pubblicazione: 2009
Formato: 25,8x25,8, brossurato con sovracopertina + slipcase in plastica trasparente.
Artbook contenente illustrazioni del periodo 1987-2009, la maggior parte dedicate a Madoka.
In pinacoteca:
http://www.spiritoconlascure.it/forum/viewtopic.php?p=1091753#1091753 _________________
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