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[ElEmperador]

I always like it, that story.
One of the best of Boselli.( imho)
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E M P

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[Puro Veleno]

Riletta da poco.

Detto (e risaputo) che questa storia ha la particolarità di cadere in un centenario (il quarto) e quindi essere in qualche modo “celebrativa” proviamo a fornire una personalissima interpretazione.

Se nel numero 100 si ripescava, per l’occasione, Guitar Jim e nel 200 Digging Bill per accompagnare Zagor e Cico nelle loro avventure questa volta Mauro Boselli non si accontenta della figura di un vecchio amico ma imbastisce una storia che va a toccare una pietra miliare della serie riportando in scena personaggi e situazioni assai delicate.
Cosa fa? Va alle origini del mito.
Torna a Zagor racconta e riapre una antica ferita.

Partendo dall’assunto (suo) che lo Spirito con la Scure non avesse “elaborato completamente il lutto” o comunque non si fosse “pacificato” con il ricordo del padre e quello che era legato alla sua tragica storia.
E visto che Salomon Kinsky è morto utilizza/crea tre suoi fratelli che reclamano vendetta per il crimine, a loro dire, rimasto impunito.

Sorvolo sulle incongruenze della trama.
Ne segnalo giusto un paio: non si capisce perché i tre fratelli, di fatto satanisti e osteggiati, lo dicono loro, dal fratello ce l’abbiano tanto con Zagor visto che con il fratello erano in totale rotta.
Non si capisce come abbiano saputo che sia stato Zagor l’autore dell’omicidio. In realtà, poi, era Wandering Fitzy.
Anche quali prove abbiano potuto portare per ottenere un mandato di cattura. E’ una storia che fin dall’inizio va presa con TANTA sospensione dell’incredulità.

E’ anche l’occasione per approfittare della colorazione (e quindi metterci uno spettacolare arcobaleno) e di far riapparire tanti volti della saga con una rimpatriata per i defunti in qualche modo “giustificata”.
Per incontrare questi defunti che dimorano nelle “celesti praterie” Boselli mescola allucinazioni, sogni e … metafisica trasportando Zagor in una dimensione ultraterrena.

Non è chiara la natura del viaggio che lo Spirito con la Scure compie.
Si può interpretare a piacimento.
Potremmo, e per me è così, immaginare che il prologo, le sei tavole iniziali, rappresentino una leggenda della creazione dell’universo che lo stregone Molti Occhi ha appreso e tramanda ai giovani pellerossa (e a noi lettori).
Leggenda che serve a introdurci a quanto accadrà più avanti.

Quando Molti Occhi si rende conto che la minaccia giunta dall’esterno a turbare la pace di Darkwood può essere sconfitta solo da uno Zagor ristabilito oltre che nel fisico anche nella mente decide di giocare la carta “Ponte dell’Arcobaleno”, che esista davvero o che sia una fola.
Sa che deve liberare Zagor dai suoi “fantasmi del passato” e per convincerlo lo assicura della bontà del “viaggio” a cui lo sottoporrà con l’aiuto di una sciamana molto potente.


Zagor, una volta sottoposto alle “cure e ai decotti” della tipa cade in uno stato incosciente e SOGNA.
Sogna di attraversare questo ponte e di ritrovare i volti cari.
E di sentirsi dire quello che vorrebbe.
Di essere accolto come merita, di trovare la riconoscenza generale e di fare pace con il padre.
Nel mezzo Boselli ci infila pure Mohican Jack, come per dire che anche con lui Zagor vorrebbe stabilire una corrente di comprensione e amicizia.
Peccato solo che non incontri pure la povera Betty che lo ringrazia per aver fatto pace con chi ne causò la morte a soli cinque anni.
Vabbè, andiamo avanti.

Rinfrancato dal sogno e fortificato dalla convinzione di aver finalmente chiuso con le ferite del passato Zagor è pronto ad affrontare i nemici e a sconfiggerli.
L’”auto-psicanalisi” ha funzionato!
Molti Occhi & Jayla hanno guarito Zagor.

Si dirà, ma nell’antro della sciamana il corpo di Zagor svanisce.
Non sta solo sognando è proprio sparito.
Potrebbe essere opera di Jayla aver condizionato in qualche modo la mente di Molti Occhi e fargli credere che il corpo di Zagor sia sparito, sia in viaggio, proprio per rafforzare il convincimento che esista veramente il ponte dell’arcobaleno come da secoli viene tramandato.

E le apparizioni che sconvolgono i fratelli Kinsky nel finale? Di che natura sono?
Allucinazioni prodotte dai poteri della strega, visto che riesce a contattare telepaticamente Zagor nel riportarlo in vita dalla catalessi in cui era piombato e a far sparire Shaytan dal cielo ribaltando la situazione critica.

Torniamo infine alle celesti praterie.
Uno potrebbe chiedersi: ma i bianchi cosa ci fanno lì?
Wandering Fitzy, Mike Wilding, lo stesso Jack Elworth?
Ci stanno perché Zagor desidera trovarli lì e parlarci.



E’ tutta una costruzione nella testa di Zagor.
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"Il calcio è molto semplice: bisogna fare due cose, la fase offensiva e quella difensiva, e bisogna farle bene tutte e due". Massimiliano Allegri.

[cama69]

[ElEmperador]

PV and Cama: very good comments
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E M P

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[MarioCX]

[Walter Maddenbrook]

Concordo molto con quanto scritto da Cama
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Puro Veleno]

[Walter Maddenbrook]

[Tobia Sullivan]

Ma dai, è vero, è proprio così, come dite voi e come sostengo anche io.

Lo Zagor un pò "istrionico" nell'accezione riferita a qualcosa che è proprio degli istrioni, ovvero gli attori dell'antica Roma, caratterizzato da un modo teatrale, esuberante e platealmente scenico di presentarsi, spesso con l'obiettivo di incutere terrore ai suoi avversari al fine di renderli inoffensivi senza l'uso delle armi, questo Zagor era lo Zagor di Nolitta.

Lui lo ha fatto così e questa cosa era una caratteristica peculiare della sua personalità tipica del Tarzan che era il re della foresta animali compresi, tipica dell'uomo mascherato ... pensiamo a quante volte Zagor ha usato il suo urlo per far scappare i suoi nemici ... pensiamo al fatto che nei primi numeri della serie "il gioco del fantasma" lo faceva quasi esclusivamente con i bianchi (WM ). Già nel numero 1 quando torna al forte dopo che Cico lo aveva salvato dal fondo del lago legato dentro ad un sacco, e poi con gli sgherri di Timber Bill, con i complici di Mister mister, poi nel parco di Chicago ... e queste mi stanno tornando in mente mentre scrivo) ...

Insomma la domanda è sempre la stessa ... ma di che stiamo parlando?
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"Voi siete un uomo generoso e giusto. L'avevo compreso subito, fin dalla vostra prima apparizione al nostro campo, l'altro giorno. Ma io non posso accettare un simile sacrificio che, oltretutto, rallentando la vostra marcia, metterebbe in pericolo la vita di tutti gli altri".

Klain: "La marcia della disperazione"

Testi di Guido Nolitta

- Arrivederci Direttore e grazie -

[wakopa]

che poi se ci pensate, queste nuove declinazioni bosel-burattiniane sono una delle cause, se non la principale, per cui questo fumetto e il personaggio stesso, e' diventato piu' serioso, ingessato e boring come dice Eren

[ElEmperador]

Sadly I’m afraid to repeat…
The soul of the character is totally changed…
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E M P

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