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IL SEGRETO DEI SUMERI - Recensione di GIAMPIERO BELARDINELLI

 

Il segreto dei Sumeri, Zagor Gigante n. 469 (Zenith n. 520)

Terrore al museo, Zagor Gigante n. 470 (Zenith n. 521)

Tranelli e veleni, Zagor Gigante n. 471 (Zenith n. 522)

Soggetto e sceneggiatura di Mauro Boselli

Disegni di Gaetano e Gaspare Cassaro

Copertine di Gallieno Ferri

282 tavole - Agosto/Ottobre 2004

Il ritorno di Boselli

Dopo ben tre anni, Mauro Boselli torna a scrivere un'avventura di Zagor. Le sue ultime avventure realizzate dallo sceneggiatore risentivano di una scarsa fluidità narrativa e da un'eccessiva verbosità dei dialoghi. La lunga assenza ha senza dubbio giovato al Nostro, che si riaccosta al personaggio di Nolitta e Ferri con una rinnovata umiltà e passione. In un'intervista, l'autore afferma di non essere del tutto convinto di quest'avventura… La vicenda non raggiunge certo i vertici espressivi del primo periodo boselliano (quello de L'esploratore scomparso e seguenti), però è sostenuta da un'asciutta e incisiva linearità, che ben si combina con il richiamo - nelle atmosfere e nell'umorismo - a storie nolittiane come La casa del terrore (TuttoZagor nn. 32-34) e soprattutto a Gli adoratori del Sole (TuttoZagor nn. 21-22). E proprio a quest'ultimo racconto che Boselli ha attinto, ripescando un personaggio quasi dimenticato come l'archeologo Oldbones e, dopo la buona interpretazione burattiniana (cfr. Il libro del demonio , ZG nn. 436-437), riportando in pista lo scalcinato detective Bat Batterton. Entrami i personaggi, tra l'altro, hanno esordito in quell'insolita avventura di mummie ritornanti e misteri archeologici.

Attenti! Attenti! Le mummie son tornate…

Il collegamento all'avventura nolittiana è in effetti molto stretta: se nell'avventura nolittiana si affrontava il tema delle mummie egizie (tanto caro a Sergio Bonelli, dichiarato estimatore del primo film La mummia , con un monumentale Boris Karloff), in questa scritta da Boselli l'obbiettivo e puntato sui misteri dei Sumeri, un popolo altrettanto misterioso e affascinante. Nel corso dell'avventura, come accennavo sopra, lo sceneggiatore ha dato ampio spazio alle gag con Cico e Batterton, protagonisti di situazioni divertenti e pungenti, come nello sketch in cui il detective scambia il pancione per un Satiro del corteo di Bacco. Boselli ha quindi ha fatto suo uno dei motivi di maggior successo della saga zagoriana: l'equilibrato alternarsi di dramma e umorismo. Il racconto ha una struttura narrativa un po' distante dagli intricati percorsi a cui ci aveva abituato Boselli. Tutto questo, però, non nuoce per niente al racconto, che è godibile proprio per la scorrevolezza e il pacato alternarsi di avventura dinamica e momenti di inquietante mistero. Boselli, tra l'altro, ha volutamente lasciato che il racconto oscillasse tra razionale e irrazionale, in un'atmosfera sospesa tra orrore e commedia nera.

Il nuovo nemico

Dopo la precedente avventura di Burattini, questa storia segna il punto di partenza di un nuovo avventuroso viaggio zagoriano. Come sua abitudine, Boselli ha introdotto nel racconto delle nuove figure che dessero spessore alla vicenda. L'archeologo Dexter Green e il suo servitore Yambo sono due personaggi che ricordano quelli del fumetto avventuroso statunitense degli anni Trenta e Quaranta, a cui Boselli ha affermato più volte di richiamarsi nell'ideazione delle storie misteriose dell'eroe di Darkwood . Dexter Green e Yambo non rappresentano niente di nuovo, però hanno il vantaggio di credere in tutto e per tutto nell'Avventura, al contrario, ad esempio, dei personaggi del recente ciclo cinematografico de La mummia .

I due personaggi sopraccitati introducono Zagor e Cico nell'avventura, ma colui che è destinato a determinarne le scelte future (vedi il proseguo del viaggio) è un ambiguo e sfuggente avversario: il professor Ludwig Richter, odiato visceralmente da Dexter. Nel corso dell'avventura, Richter si presenta come un uomo dai nervi fragili e incapace di prendere qualsiasi iniziativa. In seguito, l'uomo rivela la sua autentica dimensione di cinico e spietato assassino. Con questo personaggio, Boselli cerca di ricreare una figura che rivaleggiasse conNat Murdo: l'operazione non è del tutto riuscita, anche se qui siamo soltanto al primo capitolo. Nel corso del viaggio, il personaggio verrà infatti utilizzato anche da Burattini e probabilmente avremo modo di scoprirne ulteriori sfaccettature.

Nonostante i molti personaggi, Boselli non commette l'errore di lasciare Zagor ai margini della vicenda: l'eroe è protagonista in molte fasi del racconto e sfoggia l'abituale grinta e intelligenza deduttiva. Dispiace, però, che, nel terzo albo, si lasci irretire un po' ingenuamente da Richter, nonostante i chiari sospetti avanzati nei suoi confronti. Lo Zagor di questa fase boselliana è un eroe meno potente rispetto al modello burattiniano e con diversi punti in comune con quello interpretato dal primissimo Sclavi.

Due Fratelli per Zagor

I disegni realizzati dei fratelli Cassaro, alla loro seconda prova zagoriana in tandem, sono molto accurati, con una particolare efficacia nelle sequenze misteriose e arcane in cui raffigurano i demoni sumeri. Molti lettori zagoriani non apprezzano il lavoro dei Cassaro, ma invito tutti, senza pregiudizi di sorta, ad osservare le vignette dei due disegnatori e porre l'attenzione sulla minuziosa ricostruzione di ogni ambiente e della ricchezza dei dettagli. Il loro segno non sarà elegante e raffinato, ma quello che più importa è la leggibilità che i due disegnatori riescono a trasmetterci. Cui si può aggiungere la sincera recitazione psicologica dei personaggi.

Il Voto ****

Legenda
* Pessimo
** Scarso
*** Sufficiente
**** Buono
***** Ottimo
****** Capolavoro