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ALMANACCO AVVENTURA 2005 - Recensione di GIAMPIERO BELARDINELLI

 L'uomo venuto dalla pioggia

Almanacco dell'Avventura 2005

Soggetto di Salvatore Cuna

Sceneggiatura di Maurizio Colombo e Diego Cajelli

Disegni di Michele Rubini

Copertina di Gallieno Ferri

94 tavole - Ottobre 2004

Ricordare è il mio destino…

Colombo e Cajelli hanno realizzato un'avventura che, dal soggetto di Cuna , parte da un presupposto interessante: un uomo senza memoria può ricominciare una nuova esistenza pur se un tempo è stato un feroce assassino? L'idea di base permette agli sceneggiatori di indagare sul difficile destino che, nel corso della vita, ogni uomo è costretto ad interpretare. Askenay sembra davvero un uomo diverso, capace di amare teneramente una fanciulla indiana senza pregiudizi di sorta. Forse egli è davvero cambiato, però la sua latente anima di killer cova nel suo profondo in attesa di deflagrare all';;ennesima potenza. Più che ricercare un ideale di pace, Askenay si è mostrato ossessionato dalla ricerca del suo passato, qualunque esso fosse, e, nel momento in cui ha ritrovato la sua identità, una luce maligna sembra illuminare i suoi occhi.

La sceneggiatura

Come abbiamo visto, lo spunto narrativo si presta a letture stratificate e complesse, però il modo con cui i due sceneggiatori hanno condotto la vicenda non mi è parso del tutto convincente. Stona soprattutto il fatto che Zagor accetti di sfidare in duello colui che credeva un amico sincero. Oltretutto, quella cornice in cui Zagor e Askenay , prima di dare voce alle pistole, si raccontino dei fatti che conoscono già stride non poco e risulta più che altro una trovata ad effetto. Altro limite del racconto è riscontrabile nella caratterizzazione dei cattivi , che appaiono nevrotici oltre misura e privi di un pur minimo carisma. Tuttavia, grazie all'idea di partenza e ai disegni di Rubini la storia raggiunge una pur stiracchiata sufficienza.

Un prezioso Rubini

Sul versante grafico o­nore al debuttante Rubini , il quale ha mostrato una lodevole efficacia nel dare espressività e riconoscibilità ai personaggi della saga. Senza dimenticare la buona padronanza del bianco e nero e la notevole capacità di conferire dinamismo ai personaggi nelle sequenze d'azione. La serie ha senza dubbio trovato un ottimo sostituto di Andreucci , a cui Rubini deve più di un insegnamento.



Il Voto ***

Legenda
* Pessimo
** Scarso
*** Sufficiente
**** Buono
***** Ottimo
****** Capolavoro