www.spiritoconlascure.it

[passaggioanordovest]

letta. storia scorrevole e senza grandi colpi di scena, sfondi e personaggi di contorno ben disegnati, Zagor e Cico inguardabili.

Insomma, questo maxi è un buon modo per passare un'oretta ma non è un albo che si farà ricordare

[spiritosenzascure]

recensione dime web

http://dimeweb.blogspot.it/2013/02/il-sangue-non-e-acqua-maxi-zagor-19.html
_________________
DIVERSAMENTE BURATTINIANO

[One Eyed Jack]

Ho letto il maxi di Capone.... mi è piaciuto. C'è mestiere, c'è capacità di intrattenere, ci sono alcune soluzioni di sceneggiatura insolite, ci sono bei personaggi (anche alcuni superflui, onestamente), ci sono vari personaggi che si comportano diversamente da come mi aspettavo.
Peccato solo per i modesti fratelli Cassaro, per l'evitabilissimo figliol prodigo fin troppo scontato e per l'incongruenza con la storia della "Sfinge dell'Artico", che suggeriva per il capitano Hudson tutt'altra sorte.
Comunque: storia sulla sufficienza piena, il che di questi tempi è un mezzo miracolo.
_________________


Dicono di me...

"Direi che si qualifica per quello che è: un buzzurro ignorante."

"Qualcuno che spesso emette un latrare fastidioso mentre pratica l'ondinismo"

"Come volevasi dimostrare, il Guercione non capisce un tazzo di fumetti!! Bravo, continua a legge' 'ste stronzate!!!"

[Andrea67]

Buona notizia!
Io devo ancora leggerlo.

[Walter Maddenbrook]

Mi ha abbastanza annoiato.
Ogni tanto guardavo sconsolato la parte destra per vedere quante pagine mancavano alla fine, e per me è l'evidente cartina di tornasole.
Personaggi tutti abbastanza scontati, ma il peggiore è Zagor, che si prende la scena solo per le scene d'azione e mai per personalità.
Le ripetute volte (e mi riallaccio anche all'osservazione fatta da Thunderman) in cui evita il confronto con Pollock, come fosse una qualunque persona che vuole evitare di litigare e si fa i fatti suoi, la dicono lunga. Zagor i fatti suoi non se li è mai fatti, e se c'era da rispondere per le rime a un prepotente o a un razzista non si tirava indietro, e anzi proprio questi diventavano i pretesti per i dialoghi più intensi in mano a uno sceneggiatore che aveva voglia di farli (non dico che non sa farli, perché non posso pensarlo di Capone).
Sono queste tirate retoriche che danno lo spessore al personaggio, e che aumentano l'intensità del narrato, non gli spari o i cazzotti.

Preciso che, a differenza di altri forumisti, ho letto il Maxi dopo l'altrettanto noioso Speciale e forse è questo che me lo ha caricato di ulteriori strali non tutti a lui imputabili, non so (anche se l'avevo cominciato prima e poi abbandonato, e mi stava annoiando lo stesso).
_________________
"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Ladro di ombre]

[Axel80]

con un bel pò di ritardo ho letto il maxi.
sono sempre stato un grande ammiratore di Capone, e nel complesso devo dire che anche questa storia non mi ha affatto deluso.
E' vero che la trama per certi versi non brilla per originalità, per d'altra parte la vicenda si prestava molto bene a calarsi nel pretesto storico da cui muove la storia.
I personaggi di contorno possono risultare un pò stereotipati, però i dialoghi non sono mai banali e la sceneggiatura è vivace.
Non mi sono affatto annoiato , la lettura è stata scorrevole per tutte le 300 pagine, ed in fondo il finale non era poi così scontato.
Diciamo che il vero neo sono i disegni, e forse, visti i molti commenti negativi letti, questo ha un pò condizionato la lettura di molto.
Il che è anche plausibile, perchè a mio avviso i disegni un pò condizionano anche il gradimento della storia.
Una storia con un contesto ambientate così affascinante, disegnata da un Ferri in forma avrebbe fatto tutt'altra impressione.
Spero che Capone torni a scrivere su Zagor con maggiore continuità

[jupiter973]

Storia sufficiente (disegni da protesta grillina) ma un lampo nel buio!

Ad un certo punto Decraine si offre di ricompensare gli operai che hanno perso tutto dopo un incendio.

Ma perchè lo fa?

Il suo piano non era spostare i lavori del canale verso sud?

Ma capisco subito dopo il genio di Capone!

Pag 176 Decraine si diletta in un discorso patriottico che più falso non si può!

"Anche se io non sono un americano sono orgoglioso di vedere costruire questa grande nazione pezzo per pezzo, (si quella grande nazione che invece sta demolendo pezzo per pezzo fra incendi, esplosioni e innondazioni ) non solo da chi la guida, ma soprattutto dai suoi abitanti...gente come voi"
(si come no la gente che sta ammazzando un giorno si e un giorno si )

Una delle cose più comiche è geniali mai lette su un fumetto roba da fratelli Marx quasi una critica sociale anti USA mascherata da fumetto!

Chapeau
_________________

[Andrea67]

Migliore del precedente, ma non di molto.
Infarcita di dialoghi a volte un po' pesanti, la storia ci offre anche varie scene d'azione, con Zagor che, in almeno tre occasioni, si mette in mostra salvando operai in pericolo di vita.
I personaggi sono ben descritti e si distinguono per le proprie caratteristiche. Lo sceneggiatore dimentica, però, di offrirci una descrizione psicologica di quello che avrebbe dovuto essere il principale villain della storia, e che invece si rivela una macchietta. Praticamente non c'è scontro tra lui e Zagor: anche la sua morte arriva per un anonimo colpo di pistola.
Altro difetto, che per una storia di Zagor ritengo molto grave, è che si disconosce a che tribù appartengano gli indiani. Perfino il protagonista, caso che ritengo unico nella saga, li apostrofa chiamandoli genericamente "indiani" e non col nome della tribù cui appartengono.
Altri piccoli difetti trovati qua e là - quale, ad esempio, Robert che chiama per nome Zagor senza che nessuno glielo avesse presentato - fanno pensare che sui numeri speciali non ci sia abbastanza attenzione in sede di rilettura per eventuali correzioni.
Nel complesso, comunque, difetti a parte, la storia non è male e supera la sufficienza.
I Cassaro sono sicuramente peggiorati rispetto alle loro prime prove (vedi Incubo sul mare), nei quali mi piacevano molto di più. Cico, sempre, e Zagor, a volte, sono inguardabili. Alcune scene importanti - tipo l'ingresso di Zagor nel luogo di battaglia tra indiani e operai - sono rappresentate malissimo.
Però, per tutto il resto, si fanno valere, illustrando anche belle tavole con sfondi molto curati ed eccellendo, a differenza di altri disegnatori più quotati, nelle scene rappresentanti scontri fisici.

Voto alla storia: 6,4
Voto ai disegni: 7

[Kramer76]

i sabotatori
maxi numero 19, testi capone, disegni fratelli cassaro
ultima storia di capone purtroppo rovinata dai disegni... altrimenti sarebbe da 7
storia interessante perché capone si allinea alla tendenza della gestione burattini
inserire fatti realmente accaduti (il canale erie), la politica (come "il mistero dell'isola")
ma capone di suo ci mette l'umanità, la malinconia, vedi i personaggi dell'ingegnere
oppure quello del padre che tenta di riportare i due figli sulla retta via, lo zagor operaio
l'incontro con lo sciamano, gli indiani (senza nome) gelosi del loro oggetto sacro
il cannocchiale di hudson... altro elemento che rende assai interessante la storia....
la sua contraddizione con "l'esploratore scomparso" riguardo alla sorte di hudson
è una delle "sliding doors" zagoriane: bonelli affidò il rilancio di zagor a boselli
non a capone, che abbandonò zagor per dedicarsi al suo lazarus ledd, eccetera
peraltro il canale venne costruito dal 1817 al 1825: quindi è uno zagor più giovane?
unico difetto di capone è che trascura un pò cico, lo manda a spalare letame
come detto, i disegni azzoppano la storia, andavano bene negli anni settanta
quando quasi a nessuno interessava della qualità dei disegni, compravano e basta
ma oggi non ci si può presentare in edicola così... le scene d'azione sono inguardabili
lo zagor di gaetano cassaro era uno dei più originali e interessanti del nuovo corso
qui non esiste più, dopo vari tentativi ha preso il sopravvento uno zagor efebico...
qualcosa da non buttare qui e là, stile sintetico, lo sciamano, la tristezza paterna
da segnalare il cameo di terence hill
copertina nulla di chè

voto 6

[Doc Lester 1975]

Ah, che bello rileggere le storie di Capone
Un'altra bella prova che chiude quella sorta di trilogia Maxi (con Marines! e Le Aquile del Nord) che è un vero e proprio omaggio alla zagorianità     
Anche in questa storia, come nelle due precedenti, si riconosce lo Zagor originale: forte, deciso, imbattibile, ma allo stesso tempo anche in difficoltà, un eroe che può aver bisogno di aiuto, che non può cavarsela sempre da solo, come quando viene fatto prigioniero e viene liberato dall'anziano trapper; soprattutto, è uno Zagor generoso, fiducioso, che crede sempre nella pace e nel dialogo e, ciò che più conta, uno Zagor profondamente umano. Non certo il supereroe musone, il freddo e distaccato giustiziere, in cui si sta rischiando di trasformarlo in questi ultimissimi anni.
La vicenda presenta tutti i connotati perfetti per piacere a me 
- Ambientazione classica tra le foreste;
- Creazione di un microcosmo (il cantiere);
- Presenza di diversi comprimari molto ben caratterizzati, dei quali nessun "famoso ricorrente" (oggi un vero e proprio abuso, quasi che non si riesca a scrivere una storia senza metterci dentro un amico di Zagor; la qual cosa, non mi stancherò mai di dirlo, limita la suspence perché il comprimario ricorrente è caratterizzato come personaggio granitico-monocorde: ha il suo ambito ben specificato, non può morire, non può tradire, non può rivelarsi diverso da come è, non può avere cedimenti dal punto di vista etico, ecc.);
- Vicenda realistica con elemento storico narrato in modo fantasioso ma non del tutto incredibile.
I dialoghi scorrono bene, la lettura è gradevole, ci sono tempi lunghi e morti che però non annoiano ma, anzi, amplificano la tensione. Insomma, Capone ancora una volta ha scritto una storia che mi ha preso.
Le amare riflessioni con il vecchio custode del luogo sacro e con il sakem rappresentano l'essenza della filosofia zagoriana, così come la voglia di redenzione di uno dei carcerati impegnati nei lavori e soprattutto la scelta che il nostro eroe fa di lasciare andare via libero Mark Clayton con suo padre. Sono quelle piccole chicche delle quali un vero lettore zagoriano non può fare a meno, ritengo.
A differenza dei due Maxi precedenti di Capone (uno illustrato magnificamente dal nostro top player Della Monica, l'altro abbastanza bene da Mangiantini), quest'ultimo non è purtroppo valorizzato dai disegni. I Cassaro, che non mi erano neanche dispiaciuti troppo agli esordi (vedi Incubo sul mare), cominciano il loro percorso di involuzione: se le scene di ambientazione ancora ancora reggono, quelle dinamiche non riesco a considerarle sufficienti affinché la lettura in quelle fasi risulti coinvolgente. Peccato
Rimane comunque un'ottima storia.
Voto: 8

PS: nel mio ripasso generale di tutti gli albi fuoriserie, mi accorgo che alla loro uscita non ho compreso bene quanto fossero belli i 3 Maxi di Capone. Ci sono arrivato ora, in questi ultimissimi anni in cui mi pare a volte di leggere un altro fumetto.
Io non ho più dubbi: Ade Capone è stato l'autore postnolittiano più nolittiano in assoluto, il suo Zagor è il più fedele all'originale.
Ha scritto troppo poco
_________________
Simone C. - Io di calcio non capisco alcunché

Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
Champions, Inter-Milan 1-0
Campionato, Inter-Milan 5-1
Campionato, Milan-Inter 1-2