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[DexterGreen82]

Ottimo equilibrio tra riferimenti sorici e la trama,una delle prime storie che ho letto e che mi ha fatto amare Zagor
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[url=http://digilander.libero.it/tavoleedisegni/]
Mi presento!Io sono Dexter Green,esploratore e archeologo..."

[Zoltan]

Effettivamente ? una storia molto bella, dura, spietata.
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Io nun abbozzo du' vorte, perché in finale, voi, chi cazzo siete? Pure e' spie c'hanno 'na casa, pure voi chiudete l'occhi... Vedi mai che non li riaprite più?!
IL LIBANESE

[stimeex]

Altra storia che mi ? piaciuta, devo dire che abbiamo un ottimo mix tra la realt? e fantasia, che come mix non sempre ? facile mantenere ad un buon livello.
Cosa che fortunatamente invece accade con il racconto che ha conferzionato Burattini, mescoalndo in una buonissima maniera azione, stroia ed un pizzico di giallo, ma proprio poco di quello.
Interessante anche il fatto che Moreno abbia inserito un personaggio come realmente esistito come Sequoya senza forzare ne appensantire la narrazione.

Non male i disegni di Chiarolla, autore che ho sempre apprezzato.
Buone le due copertine di Ferri.
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La vita è fatta di scelte. Di alcune ci pentiamo, di altre siamo fieri. Siamo quelli che decidiamo di essere.
Graham Brown.

[Mauro Tozzi]

Non so se ci avete fatto caso, ma nel primo albo il nome della città della Georgia dove si celebra il processo è Carrol, nel secondo Carroll. Qual è la grafia giusta?

[ElEmperador]

Excellent Zagor story in every aspect.
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E M P

https://share.icloud.com/photos/05pGIztDv008xiXfWKbzW4wFw

[Mauro Tozzi]

Prima di creare Satko, Nolitta aveva già anticipato il tema degli indiani "civilizzati" nella storia con i Tunican di Mister-Mister, il quale, inizialmente, fa a Zagor un discorso simile a quello che il nostro avvocato indiano in questa storia fa a Cico, ma, contrariamente ai Cherokee di Satko, non comprende appieno il mondo dei bianchi e porta solo danno alla sua tribù.

[Adriano]

LA CULTURA DEI CHEROKEE



Nolitta nella prima storia con Satko aveva sviluppato il tema razziale attraverso un dramma privato estremizzando una situazione abbastanza simile a quella del film di Stanley Kramer INDOVINA CHI VIENE A CENA , con Sidney Poitier nella parte del giovane innamorato , colto ma cromaticamente ?diverso? .
Burattini espande la stessa tematica al contesto storico ? sociale del periodo , raccontando in due tappe ( questa e la successiva nel secondo Maxi ) il tragico destino del popolo Cherokee a cui il giovane avvocato pellerossa appartiene . Ovvero la discriminazione di un intera nazione pellerossa .
Sappiamo che alla base dei conflitti razziali vi furono anche dei presupposti culturali , stili di vita diversi , modi distinti di concepire ad esempio ?.lo spazio .
Per i pellerossa , popolo in gran parte nomade , era la terra a possedere gli uomini , per i coloni bianchi al contrario era lo spazio che veniva posseduto ?.e per altro non bastava mai .
Tuttavia ( e qui subentra la ?contestualizzione? operata da Burattini e Chiarolla ) i Cherokee non erano indiani qualsiasi , cos? come caratterizzati superficialmente ( ma erano altri tempi ) dal duo Nolitta- Ferri e soprattutto da Toninelli - Donatelli ( a cui va comunque il merito di aver fatto debuttare Satko come avvocato ) o per lo meno non lo erano pi? nel periodo in cui si svolge l?epopea Zagoriana .
Non la solita trib? nomade , che abbisogna di grandi spazi , che vive di caccia e magari anche di qualche furto ( quest?ultimo motivo di ?giustificato? screzio con i bianchi che avendo stile di vita stanziale mal digerivano i predoni pellerossa ) , questa nazione indiana era un popolo che velocemente aveva appreso quanto di meglio poteva offrire la cultura dell?invasore e si era perfettamente adattata allo stile di vita dei bianchi ( forse oggi diremmo che si erano per cos? dire integrati ).
Quello che storicamente ? successo mette ancora di pi? in luce la spregiudicatezza , la brama di terreno e il razzismo dei Georgiani che dopo l?evoluzione Cherokee emerge senza particolari scusanti .
Sequoia ed il suo alfabeto , la lotta civile per opporsi all?usurpazione e all?ignominioso << Indian Removal Act >> del presidente Jackson , le battaglie legali vinte nonostante il tradimento di qualche comunit? , l?appoggio di una certa stampa dell?est , la distruzione della tipografia dove veniva stampato il giornale in lingua pellerossa sono tutti fatti realmente accaduti.
Burattini prende spunto da questi , evita di tirarne fuori un polpettone storico , unisce tutte le tessere del mosaico e romanza la Storia , quella con la S maiuscola , delineando un quadro credibile e oltretutto godibile.
Il racconto ? in linea con i grandi classici della narrazione zagoriana come il Giorno della Giustizia o il Palo della Tortura anche se il finale triste viene rimandato alla puntata successiva ( nel Maxi ).
L'epilogo di questa avventura ? in effetti la parte pi? romanzata , perch? dietro alla guardia nazionale georgiana c?era comunque lo zampino del presidente Jackson che aveva gi? combattuto anni prima i Cherokee e i Creek , tuttavia la chiusura di questo primo capitolo si regge sulla corretta onest? del giudice e "ci pu? stare" , del resto i pellerossa vinsero le loro battaglie lagali .
Ben delineata la tracotanza e la spregiudicatezza del cattivo che ad un certo punto sembra ad un passo dalla vittoria e fallisce solo grazie all?intervento deciso dell?eroe .
La contestualizzazione storica ? avvenuta senza sbugiardare o rinnegare i precedenti capitoli zagoriani artisticamente ben curati ( soprattutto con Nolitta ) , ma carenti sul storico .
Viene infatti fornita giustificazione plausibile al precedente anacronismo culturale .

Questa operazione mi ha curiosamente ricordato Star Trek , la serie Prequel che in una apposita puntata della quarta stagione giustifica l?aspetto eccessivamente umano dei Klingon nella serie classica?vabb? qui per? siamo proprio nel campo della fantasia pura ?scusate la divagazione .

Chiarolla bravissimo , dinamico come sempre , perfettamente leggibile , funzionale e perfetto nel ritrarre la realt? dei costumi nonch? il grande Sequoia .

[jupiter973]

Ricordo quella puntata di Enterprise e mi ricordo che pensai che non c'era bisogno di tale spiegazione perch? nella serie classica non si potevano creare i Klingon definitivi con gli effetti speciali dell'epoca e d'altronde anche i Romulani erano uguali ai Vulcaniani
Per? Spock era veramente alieno
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[Adriano]

c'era un precedente che andava spiegato , Ti ho risposto nel topic apposito

http://www.spiritoconlascure.it/forum/viewtopic.php?p=763888#763888

[Kerzhakov91]

Una pi? che buona storia: non un capolavoro, per? ? strano che ci siano cos? pochi commenti
Ho apprezzato tutti i riferimenti storici (peraltro non conoscevo cos? bene la situazione della trib? dei Cherokee).
Ben caratterizzati i personaggi; c'? una netta distinzione - se vogliamo "alla Tex" - tra i buoni e i cattivi (l'unico che, per certi versi, si salva un minimo la faccia nel finale ?... non mi ricordo il nome e sono troppo stanco per andare a riguardare mi riferisco in ogni caso allo scagnozzo di Lancaster che poi fa fuori il suo boss e il suo avvocato Steele ).

Peccato che la mia collezione delle storie del cosiddetto Rinascimento Zagoriano si concluda qui (per la cronaca, del viaggio devo ancora leggere Le sette citt? di Cibola e Vendetta Vudu: mi manca un albo per ognuna). Sul sito della SBE non c'? pi? nulla fino a Fratelli di sangue (i numeri precedenti al ciclo africano - che ho recuperato nei mesi scorsi - mi mancano ancora)
Vabb? dai, ho ancora qualche arretrato da leggere, come buona parte delle prime prove di Burattini e Boselli prima che cominciasse la lunga trasferta
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"A Zagor sento di aver dato il mio entusiasmo e una buona dose di incoscienza, a Mister No la mia maturità di uomo, a Tex la mia professionalità e la mia gratitudine"
Sergio Bonelli/Guido Nolitta

[wakopa]

[Kerzhakov91]

Per il momento sto evitando Almanacchi, Maxi e Speciali... Un p? perch? sono piuttosto prevenuto nei loro confronti, un p? perch? ho comunque ancora tantissimi arretrati da acquistare dello Spirito con la Scure, un p? perch? lo spazio che ho a mia disposizione ? quello che ?...
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"A Zagor sento di aver dato il mio entusiasmo e una buona dose di incoscienza, a Mister No la mia maturità di uomo, a Tex la mia professionalità e la mia gratitudine"
Sergio Bonelli/Guido Nolitta

[Thunderman]

Storia buona, come tutte quelle inserite nella trasferta, dove gli elementi storici si fondono con quelli realistici senza appesantire per? la narrazione, che ? molto gradevole, anche se la ricostruzione degli avvenimenti della notte dell'omicidio era evitabile visto che viene ripetuta spesso. Zagor agisce molto bene e nella prima parte della storia ? anche molto simpatico, nella seconda la faccenda si fa pi? drammatica e lui ovviamente si adatta. Satko ? gestito benissimo e lo spessore del personaggio ? reso perfettamente, cosa che a Toninelli non era riuscita. Molto bella la parte del primo processo condita dalla suspense del non sapere se Zagor ha svolto o meno il suo incarico. Gli antagonisti sono di buon livello, classici, ma ben costruiti, soprattutto Croak e l'avvocato sono figure a mio avviso ben riuscite e molto bello in tal senso ? il finale dove ognuno mostra alla perfezione il proprio modo di pensare. Drammatico l'assalto della guardia georgiana alla capitale, soprattutto con la scena al giornale e gli indiani impotenti. Molto interessanti tutte le notizie storiche incluse nella vicenda, che la rendono ancora pi? appassionante. Splendide le parole di chiusura pronunciate dal giornalista.

Chiarolla ottimo, con il suo stile degli esordi su Zagor ma gi? perfetto. Ogni tanto qualche volto ritoccato da Pepe si nota, ma non stona troppo.

TESTI 7.5
DISEGNI 8/9
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Lo faceva anche Nolitta

[Mauro Tozzi]

Nella quarta vignetta a pagina 21 del n. 373, mentre gli altri personaggi sono regolarmente opera di Chiarolla, Zagor ? stato chiaramente ritoccato da Pepe.

[paco ordonez]

Storia splendida, la pi? bella tra quelle che ho letto di Burattini, una delle poche sue che mi abbiano davvero soddisfatto (di questo sceneggiatore avr? letto solo una quindicina di storie).
Accurato e raccontato in modo molto affascinante il contorno storico, e anche molto istruttivo: davvero la cultura dei Cherokee ne esce fuori come un qualcosa di insolito e grandioso, un modello di vera civilt? e dignit?.
Anche la figura storica di Sequoia non appesantisce la storia, anzi, le regala forse qualcosa di pi?.
Mi piace anche l'evoluzione del personaggio di Sathko (di cui avevo letto solo la prima apparizione nolittiana), avvocato "civilizzato" e dalla parlantina sciolta che per? non ha perso la fierezza e la bellicosit? tipica del popolo rosso.

Quello che mi ha colpito, inoltre, ? la carica di violenza che Burattini mette in scena; non che ci siano sequenze troppo crude, ma lo sceneggiatore mette in scena dei nemici tosti e bastardissimi: quella della distruzione del giornale ? raccontata in maniera efficacissima, cos? come l'irruzione nella casa di Sathko- ? quasi commovente l'arresa di quest'ultimo, e il successivo abbraccio con la moglie.
La pagina in cui l'avvocato viene selvaggiamente pestato in cella ? la goccia che fa traboccare il vaso: mentre scorrevo quelle vignette cominciavo a provare un odio quasi infantile per quei farabutti, e non vedevo l'ora di assistere alla punizione che zagor gli avrebbe senza dubbio inferto- anche in questa capacit? di far provare odio per i cattivi, ci vedo, da parte di Burattini, vera maestria.

Zagor dal canto suo non ? protagonista di scene d'azione lunghe o combattimenti troppo impegnativi; ma in questo non ci vedo niente di male: l'importante ? che quando lui arriva, pur se senza troppo sforzo, mette tutti a tacere!
Cico forse ? un p? in ombra, ma almeno questa volta la sua minor presenza non mi ha infastidito troppo, tanto la storia mi ha preso.

Infine, un accenno ai disegni di Chiarolla, disegnatore che mi sembra non troppo amato dai zagoriani, ma che io considero come uno dei migliori dello Zagor moderno: perch? ha uno stile personale e riconoscibile, nonch? molto particolare, che lo allontana dalle solite imitazioni di Ferri; perch? mi piace come fa recitare i suoi personaggi, come li mette in scena e li caratterizza; perch? nelle scene dinamiche ? un maestro (il suo stile impressionistico non potrebbe trovarsi pi? a suo agio); e infine, perch? il suo Zagor mi piace molto!

Voto 9,5