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www.spiritoconlascure.it Il Forum di Za-gor Te-nay
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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
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Archer Zagoriano Super


Registrato: 06/12/05 13:53 Messaggi: 3195 Località: Vicino alle isole del clan
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Inviato: Sab Ago 13, 2016 2:05 pm Oggetto: Apprendistato e fumetto |
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Riporto qui una discussione sulle dinamiche dell'apprendistato e degli 'studi' nell'industria del fumetto, che era appena iniziata di la' nella sezione News. Ecco i passaggi principali, finora:
Carlo_Monni ha scritto: |
Per come la vedo io, Piccatto, specie ora che ha uno stuolo di assistenti, ha una produzione che il solo Dylan Dog non può assorbire e così gli fanno fare il jolly dove serve. |
Archer ha scritto: |
Il tema degli assistenti di studio e' poco sviscerato e la loro importanza per il prodotto finale e' spesso del tutto ignorata. Eppure sarebbe interessante parlarne (non qui magari, in un topic idoneo).
Dal quel poco che ne so, la categoria degli 'assistenti' corrisponde spesso con quella degli allievi, che imparano anche attraverso la collaborazione sui lavori di colleghi piu' maturi e gia' professionisti - spesso senza un riconoscimento ufficiale del proprio contributo. Ad esempio mi sembra di aver letto che per alcuni anni il nostro Laurenti ricevette la collaborazione del talentuoso nipote Alessio Baldi, che negli ultimi anni ha lavorato autonomamente con alcune produzioni bonellidi (John Doe) e da alcune tavole di prova viste in rete credo stiaa cercando di fare il salto in SBE, con Dampyr o Dylan Dog.
Tra i casi invece piu' conclamati ci furono alcuni giovani dello "studio Milazzo" i cui nomi - tra cui Zuccheri e Frisenda - apparvero nei credits degli ultimi albi di Ken Parker.
La categoria degli 'assistenti' si riduce insomma a quella dell'allievo, o ci sono anche artisti di eta' superiore ma, probabilmente, talento o fama minori che accettano di stare a studio presso disegnatori piu' acclamati e coadiuvarne il lavoro in maniera 'invisibile'? Think
E soprattutto, la strada verso il professionismo nel fumetto italiano e' veramente quella che passa attraverso le collaborazioni giovanili non riconosciute (ancorche', spero, retribuite)? Capisco il valore del 'lavoro a bottega' quando si e' giovani, ma (senza voler fare paralleli di sorta) devo ammettere che dei miei anni da dottorando che si prestava giocoforza a fare il ghost-writer per contributi poi firmati dal grande prof non ho, a pelle, i migliori ricordi. Brick wall
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Siracide ha scritto: |
Non c'entra nulla con il dottorato.
Nella storia dell'arte questa è la regola, ed è la strada maestra e migliore.
Vai a vedere gli affreschi della Basilica di San Francesco, molte parti non sono di Giotto ma degli allievi della bottega.
Valeva per Cimabue, poi per i grandi del rinascimento, ecc.
Si inizia dalla bottega del Maestro e poi si va avanti.
Anche Villa - fatte le debite proporzioni - ha iniziato con Bignotti, ecc, ecc
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Archer ha scritto: |
Infatti non stavo facendo un parallelo tra le due situazioni in senso stretto; di certo pero' sia nel campo dell'arte sia in quello accademico si pone il medesimo problema della trasmissione dei saperi e del modo migliore di farlo. Capisco in pieno gli esempi di Giotto e soci, e' anche vero' che la societa' e le sue esigenze concrete sono cambiate non poco da allora. Nel campo del fumetto il problema dell'apprendistato si pone e come - vedi ad esempio la questione sollevata da Recchioni al tempo delle nuove leve reclutate da Barbato per il suo progetto Veramente.
Ridurre poi il tutto a una sola questione di salario e' a mio giudizio farisaico e riduttivo. Partendo dal presupposto che ogni contribuito vada retribuito, non credo che il vil denaro (che pure serve...) debba essere l'unica strada. Apprendere e' una forma di retribuzione e probabilmente la piu' utile e nobile, ma cio' deve comportare un contributo attivo da parte di chi si suppone debba insegnare. Se non si riceve denaro, si ha il 'diritto' di ricevere tempo. Il maestro, se non apre il portafogli, e' giusto che si sieda, parli, dimostri, insegni attivamente. Scaricare semplicemente beghe su un giovane perche' ci si faccia le ossa scoprendo da se' come farlo non e' onesto.
Con questo, ovviamente, non intendo assolutamente insinuare che qualcosa di simile sia avvenuto ad opera degli autori affermati che seguiamo. In effetti, il post originale era proprio una domanda rivolta a chi magari sa meglio come si sviluppano queste dinamiche nell'industria-fumetto.
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_________________ "Su questo non c'è dubbio: siete davvero un brav'uomo, Archer!" (Zagor n. 104)
Se lo dice Zagor...! |
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giaguaro2 Iper Zagoriano


Registrato: 08/12/10 09:38 Messaggi: 7692 Località: Gallarate
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Inviato: Sab Ago 13, 2016 4:57 pm Oggetto: |
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Per come la vedo io è semplice.
L'apprendistato, in qualunque sua forma, non deve essere sfruttato.
Se l'allievo partecipa a realizzare qualcosa che poi viene venduto, questo gli deve essere riconosciuto, e in maniera economica (che sarà ovviamente inferiore al prezzo di un professionista compiuto) e in maniera di paternità (se tal dei tali in questo fumetto ha fatto gli sfondi, sia reso noto).
Sono contrario alla figura del ghost writer che rimane anonimo come pure ai laureandi o agli specializzandi che fanno il lavoro grosso e poi il merito se lo prende il professorone.
La chiarezza deve essere sempre sovrana (almeno all'interno di un determinato campo): io ritengo anche logico che, economicamente, il riconoscimento sia esiguo o comunque nettamente inferiore; ma deve essere comunque esplicito, sia nella natura del lavoro svolto che nel compenso ricevuto.
Diverso, ovviamente, il caso in cui l'allievo realizza prove e studi non destinati alla vendita. In quel caso è ovvio che sarà l'apprendista a dover corrispondere al maestro.
Questo, economicamente, potrebbe anche "pareggiare" il compenso ricevuto per lavori retribuiti;
ma il riconoscimento formale della paternità (a maggior ragione in campo artistico/creativo) resta comunque un elemento da attribuire. |
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Kiki Manito Iper Zagoriano


Registrato: 19/01/09 17:42 Messaggi: 10435
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Inviato: Sab Ago 13, 2016 5:26 pm Oggetto: |
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Nei manga giapponesi vengono elencati i nomi degli assistenti che partecipano al disegno, il che è già un riconoscimento, però dubito fortemente che percepiscano parte del compenso dato al maestro dalla casa editrice, e così è probabile che avvenga anche in Occidente.
E' il maestro che ottiene il lavoro e viene pagato per esso mentre gli assistenti hanno uno stipendio. Lo trovo giusto. _________________
Frog went a-kkkkk-courtin', and he did ride, kkkkkk-crambone!
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Carlo_Monni Iper Zagoriano

Registrato: 12/06/06 08:35 Messaggi: 7031 Località: Arezzo
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Inviato: Sab Ago 13, 2016 6:26 pm Oggetto: |
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In realtà sono vere entrambe le cose. Quando il contributo è anonimo , l'autore ufficiale riceve il compenso per l'opera compiuta e con quello paga gli assistenti o ghost che dir si voglia.
Claudio Nizzi si è servito di più di un ghost writer per i soggetti tra cui Fabio Civitelli, Claudio Villa e Mauro Traversa. Ciascuno di loro è stato pagato da Nizzi per ogni soggetto esattamente quanto avrebbero ricevuto se a comprarlo fosse stata direttamente la SBE detraendo la somma dal compenso ricevuto.
Allo stesso modo, Erio Nicolò, uno che si serviva spesso di assistenti non accreditati, li pagava dividendo con loro il proprio compenso secondo il tipo di lavoro svolto.
Uno dei casi più clamorosi è stato quello di Bob Kane, il creatore di Batman (assieme al non accreditato Bill Finger, non dimentichiamolo), che nel 1948, dopo aver strappato alla DC un contratto principesco, smise di disegnare e per i successivi vent'anni si limitò a firmare disegni realizzati con il suo stile da gente assoldata da lui con il paradosso che un paio di volte l'inconsapevole edtor affidò al principale ghost artist di Kane, Sheldon Moldoff, il compito di inchiostrare matite che in realtà erano opera sua.
Quando gli "assistenti" sono accreditati, invece, sono pagati dalla Casa Editrice in proporzione al lavoro svolto. Questo almeno in Italia e negl Stati Uniti, altrove non so.  _________________ Carlo |
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One Eyed Jack Mister Forum 2012


Registrato: 04/11/03 17:02 Messaggi: 52293 Località: Cagliari
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Inviato: Dom Ago 14, 2016 7:02 am Oggetto: |
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Credo - ma potrei essere smentito - che il discorso applichi anche su Julia. Berardi fa il lavoro di natura più generale (scrive i soggetti e revisiona e uniforma le sceneggiature, che infatti sembrano davvero scritte sempre dalla stessa persona) mentre il dettaglio della sceneggiatura è curato per lo più dai suoi collaboratori Mantero e Calza. Presumo che Berardi riceva al 100% il compenso erogato dalla SBE e dia uno stipendio fisso ai due collaboratori.  _________________
Dicono di me...
"Direi che si qualifica per quello che è: un buzzurro ignorante."
"Qualcuno che spesso emette un latrare fastidioso mentre pratica l'ondinismo"
"Come volevasi dimostrare, il Guercione non capisce un tazzo di fumetti!! Bravo, continua a legge' 'ste stronzate!!!" |
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Carlo_Monni Iper Zagoriano

Registrato: 12/06/06 08:35 Messaggi: 7031 Località: Arezzo
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Inviato: Dom Ago 14, 2016 8:38 am Oggetto: |
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One Eyed Jack ha scritto: | Credo - ma potrei essere smentito - che il discorso applichi anche su Julia. Berardi fa il lavoro di natura più generale (scrive i soggetti e revisiona e uniforma le sceneggiature, che infatti sembrano davvero scritte sempre dalla stessa persona) mentre il dettaglio della sceneggiatura è curato per lo più dai suoi collaboratori Mantero e Calza. Presumo che Berardi riceva al 100% il compenso erogato dalla SBE e dia uno stipendio fisso ai due collaboratori.  |
Presumi male.
Essendo citati nei credits, Calza e Mantero sono pagati direttamente dalla SBE con tanto di fattura.
In ogni caso, Berardi prende di più perché suo è il compenso per il soggetto. _________________ Carlo |
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One Eyed Jack Mister Forum 2012


Registrato: 04/11/03 17:02 Messaggi: 52293 Località: Cagliari
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Inviato: Dom Ago 14, 2016 8:50 am Oggetto: |
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Boh. Eppure proprio tu hai scritto che una cosa è il riconoscimento artistico e un altro quello economico.
Quindi che dai credits discenda una fattura non mi pare così automatico.
Ma comunque io tiravo a indovinare, non dubito che sia come dici tu.  _________________
Dicono di me...
"Direi che si qualifica per quello che è: un buzzurro ignorante."
"Qualcuno che spesso emette un latrare fastidioso mentre pratica l'ondinismo"
"Come volevasi dimostrare, il Guercione non capisce un tazzo di fumetti!! Bravo, continua a legge' 'ste stronzate!!!"
Ultima modifica di One Eyed Jack il Dom Ago 14, 2016 9:56 am, modificato 1 volta in totale |
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Carlo_Monni Iper Zagoriano

Registrato: 12/06/06 08:35 Messaggi: 7031 Località: Arezzo
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Inviato: Dom Ago 14, 2016 9:12 am Oggetto: |
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Tanto per esser chiari, ogni persona il cui nome compare nei credits è pagata direttamente dalla Casa Editrice in proporzione al lavoro svolto.
Il compenso è sempre a tavola. Una tavola a matita è pagata ovviamente meno di una completa, idem per una in cui l'artista ha solo inchiostrato le matite altrui. Non so dire, però se il compenso è uguale o differenziato.
Negli Stati Uniti il compenso per i disegnatori è diviso in tre fasi: un terzo per il layout (alla Marvel di sicuro gli sceneggiatori forniscono la descrizione di ciò che deve avvenire nella singola pagina e i dialoghi, la suddivisione in vignette e l'impostazione generale della pagina spetta al disegnatore), un terzo per la matita finita e un terzo per l'inchiostratura.
Se anche in Italia le matite sono pagate di più non so.
Alla SBE i soggetti sono pagati in maniera forfettaria con tariffe differenziate a seconda della lunghezza e complessità.
Quando soggettista e Sceneggiatore sono la stessa persona il compenso per il soggetto è incorporato in quello per la sceneggiatura, quando sono due persone diverse, dal compenso per lo sceneggiatore viene detratto quanto pagato al soggettista.
In caso di più sceneggiatori al lavoro sulla stessa storia, quando non è possibile distinguere agevolmente il contributo di ciascuno alla singola tavola, il relativo compenso è diviso equamente. _________________ Carlo |
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Carlo_Monni Iper Zagoriano

Registrato: 12/06/06 08:35 Messaggi: 7031 Località: Arezzo
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Inviato: Dom Ago 14, 2016 9:23 am Oggetto: |
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One Eyed Jack ha scritto: | Boh. Eppure proprio tu hai scritto che una cosa è il riconoscimento artistico e un altro quello economico. |
Rileggi meglio: io ho scritto che quando il contributo è anonimo, ovvero siamo di fronte ad un vero ghost writer o ghost artist, è chi si spaccia per autore o autore unico a pagare il "collaboratore", di solito in nero.
Il discorso è diverso per le collaborazioni palesi.
Citazione: |
Quindi che dai credits discena una fattura non mi pare così automatico.  |
Puoi fidarti. lo è.
Citazione: |
Ma comunque io tiravo a indovinare, non dubito che sia come dici tu.  |
Bravo, non dubitarne.
Non si tratta di mie supposizioni, ma di cose che ho appreso direttamente dagli addetti ai lavori e verificate.  _________________ Carlo |
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Siracide Zagoriano Advanced


Registrato: 27/11/15 20:07 Messaggi: 126
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Inviato: Dom Ago 14, 2016 10:13 am Oggetto: |
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Comunque, per motivi credo di semplicità e non economici, in Bonelli tendono a semplificare tutto e a mettere un solo autore per la storia.
Su diabolik se notate scrivono almento 3/4 autori (da un'idea di.... soggetto di.... con la collaborazione di..... infine sceneggiatura di ....).
Cmq è un fatto che i disegnatori abbiano un ruolo superiore a quanto attribuito e spesso si finisce in tribunale come nel caso di Jack Kirby che millantava di essere creatore di molti personaggi marvel. |
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Zagrosky Trapper del forum

Registrato: 21/06/12 14:34 Messaggi: 37512 Località: Avezzano
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Inviato: Dom Ago 14, 2016 10:36 am Oggetto: |
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Carlo_Monni ha scritto: |
Alla SBE i soggetti sono pagati in maniera forfettaria con tariffe differenziate a seconda della lunghezza e complessità.
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Ora capisco perché il Rrobe scrive così tanto....  |
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