www.spiritoconlascure.it

[wakopa]

[wakopa]

http://www.sergiobonellieditore.it/auto/componi_sbeweb1?ID_giornale=64&pers=ZAGOR
qui il resto del giornale con altre tavole dallo zenith di agosto...

[Andrew Cain]

Al?! Eccomi tornato, pi? in forma di prima


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"E capirai che una sera, una stagione, sono come lampi, luci accese e dopo spente."

"Grazie a te la nostra giovinezza è stata lunghissima, infinita. Adesso si è conclusa davvero. Adeus!"

CIAO, SERGIO.

[erus1988]

Che bravo Rubini
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"Tu e io siamo stati assieme in tanti posti, Satanasso!... Ma l'inferno ancora mancava alla collezione!" (Kit Carson, Tex #600)

[Thunderman]

Gi? godo
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Lo faceva anche Nolitta

[Cain68]

Letto.

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Con emozione rivedo l'alleato di Zagor che pi? mi appassiona!!!Interessante sin dall'incipit, con il ritorno nel deserto e la riapparsa dei negromanti di Kush assieme all'uomo con la maschera d'oro (chiss? chi sar?? Io un'idea ce l'ho.. ).
La storia poi si trasferisce dal deserto alla ns. amata foresta, con l'arrivo di Alidora ed i suoi servitori, inseguita dagli indiani (grande la gag di Cico! ), fino alla comparsa di Zagor (a pag. 44!).
L'albo ? introduttivo ma gi? semina a piene mani agganci a storie passate e promette sviluppi di notevole interesse.
Mauro ha cominciato davvero bene quest'opera!
I disegni di Rubini sono convincenti, in tutte le varie ambientazioni.
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L'ORGANIZZATORE E' SEMPRE AL LAVORO.....
Sergio e Gallieno adesso sono insieme a Darkwood, grazie per tutti i sogni che mi avete regalato.

[Zarkoff]

PRESO!
Non ho ancora avuto tempo di leggerlo tutto, mi sono fermato alla prima parte africana...
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e la sensazione di essere tornati alle atmosfere del Ritorno di Cain ? davvero forte, sia per la sceneggiatura sia per i disegni. Si tratta di un incipit piuttosto lungo, caratterizzato anche dall'assenza di personaggi conosciuti (a meno che dietro la maschera del personaggio misterioso si nasconda qualche vecchia conoscenza tipo Richter); intanto ci viene presentato un nuovo negromante di Kush, probabile prossimo avversario dei Nostri. E' presto per? per dare un giudizio sulla sceneggiatura... posso invece fare un primo discorso sui disegni, che confermano il ruolo di Rubini di "erede" di Andreucci; lo stile ? in effetti molto simile, alcune tavole - ad esempio quelle durante la tempesta di sabbia - sono davvero di grande effetto; per? (avendo dato una sfogliata anche al resto dell'albo) ci sono ancora alcune piccole incertezze sui volti di Zagor e Cico, soprattutto di profilo... ma nulla di particolarmente preoccupante
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[Giampiero Belardinelli]

Albo preparativo, con dialoghi frizzanti e personaggi guasconi. Lo schema dell'avventura ripresenta alcune situazioni gi? presentate dall'autore in passato, ma le atmosfere sono intriganti.
Certo, Burattini riesce sempre a scrivere storie una diversa dall'altra e con soluzioni narrative spesso inaspettate, ma considerando la gran mole di lavoro svolto da Mauro Boselli (Tex, Dampyr, Zagor) non ci si pu? certo lamentare, anzi.

I disegni di Rubini sono efficaci anche se il Nostro ha ampi margini di miglioramento.

At? logo
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Nessuno è come Ulisse!

A volte anche i miracoli succedono.
E chissà che non ne accada un altro,
che serva a riabilitare e dare un senso alla mia vita,
adesso che ho riscoperto le mie origini e la mia Patria!
Olaf Botegosky Jerzy, in memoriam

http://giampierob2.blogspot.com

Herbalife, Nutrizione e Benessere!

[Thunderman]

Finalmente. Dopo preti invasati, combattimenti truccati, matrici spiegazioniste, donne devastate, orde di blatte giganti e lacci di luce, oggi finalmente posso dire "Tanti auguri Zagor", finalmente si celebra, finalmente si gode. L'albo parte in maniera epica, l'atmosfera rimanda subito ai grandi capolavori boselliani del passato, storie corali con dialoghi impeccabili e situazioni di raro fascino.
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L'introduzione ? gi? magnifica, i personaggi tutti resi uno diverso dall'altro in sole trenta pagine, tutti perfettamente delineati, anche se sono solo piccole comparse. Grandi anche gli avversari, finalmente tornano i negromanti di Kush, nemici da me amatissimi e poi con una bella maschera d'oro nuova fiammante torna "Scolapasta Richter", che in una storia come questa potrebbe non dispiacermi (a differenza di storie come "Tranelli e veleni" e le seguenti, esclusa la splendida avventura dell'Ultima thule). Poi ci spostiamo a Darkwood e Cico ? subito delineato benissimo, meravigliosa la gag dell'assalto degli indiani ed esilarante la proposta della bella ancella, che lascia interdetto il buon Cico . Perfetto l'ingresso in scena di Zagor, che poi mi ? piaciuto molto durante l'assalto alla casa della famiglia di coloni, l'ho trovato pi? cazzuto del solito , soprattutto quando chiama "Imbecilli" i due servi . Il finale mi ha quasi fatto arrabbiare, ho pensato "Ora mi tocca aspettare un mese per continuare a leggere", cosa che per Zagor non pensavo pi? da tanto tempo e mi ha fatto un piacere immenso. Avanti cos?.
FINE SPOILER

Magistrali i disegni di Rubini, che, con l'ultimo Laurenti in calo, diventa il mio attuale disegnatore zagoriano preferito, uno dei pochi fuoriclasse della testata. Magistrali le scene ambientate in Africa e quelle del sogno di Cico, perfetto il volto di Zagor, che non ? ne la solita fotocopia scipita di Ferri ne quello di un adolescente sbarbato.

TESTI 8.5
DISEGNI 9


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Lo faceva anche Nolitta

[Andrew Cain]

Anche se per i voti aspetterei la fine, lo ritengo un ottimo inizio
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"E capirai che una sera, una stagione, sono come lampi, luci accese e dopo spente."

"Grazie a te la nostra giovinezza è stata lunghissima, infinita. Adesso si è conclusa davvero. Adeus!"

CIAO, SERGIO.

[Carlo_Monni]

Mi riservo un vero e proprio comnmento dopo aver letto l'intera storia (ci rivediamo a novembre, quindi ), per ora mi limito a dire che mi sta appassionando, complice il fatto che sono sempre stato un avido lettore di Robert E. Howard alle cui atmosfere questa storia si rif? apertamente.
Non ho molti dubbi che l'uomo con la maschera d'oro sia Richter.
Continuo, invece ad avere qualche dubbio sul fatto che l'apparentemente ingenua Alidora sia davvero chi dice di essere. Il suo comportamento non mi convince, ma potrebbe essere un depistaggio dell'aiutore, quindi aspetto a giudicare.
Cico si conferma un vero letterato. Se ne "Il castello nel cielo" leggeva un libro travato per caso, qui legge nientemeno che "le mille e una notte".

Piccola notazione finale. Sia pure indirettamente, Boselli ci fornisce una datazione per questa storia: a pag. 7 viene citato il Sultano Ottomano Abd-al-majid (il cui nome ? traslitterato anche come Abd?lmecid, Abdul Mejid o Abd-ul-Mejid), salito al trono di Costantinopoli il 2 luglio 1839 (capperi, esattamente 172 anni prima che io leggessi la storia in cui era citato ). la storia non pu?, quindi che svolgersi qualche tempo dopo.
Ci troveremmo, quindi, circa due anni e mezzo dopo gli eventi del Maxi n? 14, "L'uomo nel mirino", uscito l'estate scorsa, che, vista la presenza di Andrew Jackson come presidente, si deve svolgere necessariamente prima del 4 marzo 1837, data in cui Jackson cess? dalla carica.

Una riprova che su Zagor le datazioni ? bene non prenderle troppo sul serio?
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Carlo

[Zarkoff]

Finito di leggere. L'impressione da questo primo albo ? sicuramente positiva: sicuramente attendo con impazienza il prossimo numero! L'albo scorre via che ? un piacere, ben supportato dai disegni di Rubini il quale (a parte qualche incertezza nei profili di Zagor e Cico) dimostra di essere il degno erede di Andreucci. Unica "stranezza" - e segno inequivocabile del ritorno di Boselli - di tutto l'albo solo in 34 tavole compare Zagor
I voti comunque me li riservo per la fine
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[Thunderman]

io per la fine mi riservo il 10
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Lo faceva anche Nolitta

[Giampiero Belardinelli]

Ho apprezato anch'io, come Carlo, il fatto che Cico si confermi un appassionato lettore, a dimostrazione di come B&B abbiano ormai stabilito una telepatia narrativa invidiabile. Questo inizio boselliano, tra l'altro, ? ancor pi? valorizzato dallo spettacolare prologo de La progenie del male.

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Nessuno è come Ulisse!

A volte anche i miracoli succedono.
E chissà che non ne accada un altro,
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Olaf Botegosky Jerzy, in memoriam

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[Mauro Tozzi]