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Guido Buzzelli - l'autore e le opere

 
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Kiki Manito
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Registrato: 19/01/09 17:42
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MessaggioInviato: Mer Mag 25, 2011 12:35 pm    Oggetto: Guido Buzzelli - l'autore e le opere Rispondi citando

Apro il topic dedicato a Guido Buzzelli:




La Rivolta Dei Racchi

Soggetto e Sceneggiatura: Guido Buzzelli
Disegni: Guido Buzzelli
Casa editrice: Alessandro Edizioni
Formato: 25x33 cm, 60pp circa in carta patinata, b/n, cartonato, sovracopertna, custodia in cartoncino
Note: tiratura limitata, schizzi e bozzetti a fine volume.
Prezzo: 33,99?



Guido Buzzelli, ?le Goya italien?, ?Il Michelangelo dei mostri?, ?Il Frazetta italiano?, ?Ispirato al Caravaggio?. Questi sono alcuni degli appellativi che gli sono stati attribuiti e che io ho letto in giro. Devo dire che sono tutti meritati perch? Buzzelli ? stato un artista vero, gran conoscitore delle tecniche classiche per la rappresentazione della figura umana. Non a caso ha studiato e si ? dedicato alla pittura prima che ai fumetti con i quali comunque ? diventato noto in vari Paesi del mondo. Ovviamente, come spesso ? accaduto anche per altri autori, ? stata la Francia a riconoscerne il talento prima ancora che l?Italia.



?La Rivolta dei Racchi?, disegnato tra il 1966 e il 1967, ? stato uno dei primi esempi di ?fumetto d?autore? italiano.
L?opera ha ottenuto grande visibilit? dopo essere stata pubblicata in Francia nel 1970 ma in precedenza era gi? apparsa nell?Almanacco dei Comics pubblicato dall?Istituto di Pedagogia dell?Universit? di Roma e presentato al Salone di Lucca del 1967.



Nella prefazione del volume della Alessandro Edizioni che ho letto c?? un ricordo di Rinaldo Traini riguardante proprio il suo primo incontro con Buzzelli e quell?esperienza vissuta a Lucca ormai ben pi? di quarant?anni fa.

Traini ? una della figure pi? importanti del fumetto italiano. Sceneggiatore pluri-premiato a livello internazionale che tra le altre cose ? stato uno degli ideatori della celebre rivista ?L?Eternauta?.
Egli scrive che nel 1967 i fumetti erano considerati: ? un fenomeno di sottocultura e che gli studiosi, soprattutto se accademici, li guardavano con disprezzo?. Eppure gi? due anni prima era stato organizzato da parte dell?Istituto di Pedagogia di Bordighera il primo Salone dei Comics che, rappresentando un?assoluta novit? in ambito culturale, suscit? parecchia curiosit? anche all?estero. Da ?66 il Salone si era spostato a Lucca e anche in occasione della terza edizione (la seconda lucchese) Traini si stava occupando di esaminare i lavori degli aspiranti fumettisti da presentare all?evento.



?Quando l?amico Romano (Romano Calisi docente universitario) mi mise tra le mani la classica cartellina immaginavo di ritrovarmi gi? davanti al solito un velleitario apprendista. Aprii il cartoncino e guardai la prima tavola. Non credevo ai miei occhi, le grandi tavole erano realizzate da uno straordinario artista che faceva immediatamente sfoggio, al primo sguardo, di grande sapienza figurativa. Ma anche le inquadrature, i controcampi, le prospettive stavano a dimostrare che l'autore era uno che aveva la perfetta padronanza del mezzo.



Presi ad esaminare le tavole una ad una. Questo tipo sapeva disegnare la figura umana, trasfigurandola quando ce n'era bisogno, con un segno grottesco e caricaturale. Le donne ammiccanti, erotiche, divertenti, formose testimoniavano la personalit? prorompente dell'autore.

E poi i cavalli. I cavalli sono il punto dolente di tanti disegnatori e per arrivare alla padronanza nel rappresentare un quadrupede ci vogliono anni di studio e di esercitazione. Spesso il disegnatore, giovane o vecchio che sia, quando si appresta a realizzare un lavoro serio non resiste alla tentazione di copiare. Copiare in movimento, un gesto, un effetto di luce e ombra, ? una tentazione che e insegue i disegnatori.



Ho buoni occhi e una certa esperienza, devo dire che scopiazzamenti soprattutto sistematici, non sono mai sfuggita alla mia attenzione. Ma in quelle tavole tutto era originale, progettato, studiato, pensato, chiaro prodotto di un'idea e, sviluppandosi nella consequenzialit?, materializzavano immagini perfettamente funzionali al percorso narrativo.

Ebbi insomma l'impressione di trovarmi davanti ad un autentico genio. E questa scoperta mi esaltava perch? in quelle tavole vedevo realizzare tutte le mie convinzioni figurative, il mio gusto, le mie reminiscenze legate agli autori che amavo e ammiravo.
?



A proposito della storia dice:

?Si tratta di una storia che si concludeva in un solo episodio, un vero libro, lontano quindi dalla classica struttura fumettistica legata alla serialit?. Il racconto era un apologo della societ? umana dove l'impegno civile era contrapposto all'autoritarismo, l'egoismo e alla slealt? del potere. Il tutto mitigato da una grande ironia, anche se il potente segno grafico sapeva l'occasione essere crudele e granguignolesco.?

In seguito ?La Rivolta dei Racchi? ? stato inserito all?interno del Catalogo ufficiale della manifestazione di Lucca senza alcuna esitazione.




Trama

In un mondo e in un?epoca non meglio precisati la gente ? divisa in due categorie sociali: i Belli e i Racchi.

I Belli sono alti e dall?aspetto curato. Vivono in superficie tra agi e ricchezze, oziando ma detenendo anche tutti i poteri: politico, economico e religioso.

I Racchi sono bassi e grotteschi. Vivono sottoterra lavorando nelle grotte. Sono ignoranti e volgari, trattati alcuni come schiavi, altri come vere e proprie bestie. Invidiano e disprezzano i Belli ma non osano ribellarsi perch? questi ultimi hanno inculcato in loro il terrore di dio (Papotao) che punisce chiunque osi solo pensare di sovvertire l?ordine sociale.



Spartak (un nome che ? tutto un programma) ? l?unico Racchio che ha il privilegio di vivere insieme ai Belli. Infatti fa il buffone alla corte della regina Godippa e del re Dioro. Inoltre procura ai suoi padroni i bambini Racchi nati con la coda che risultano abbastanza piacenti da essere usati come animali da compagnia.

Spartak sogna la rivolta e l?occasione per metterla in atto sar? la scoperta di un importante segreto custodito dai Belli. Ma la rivoluzione sar? la strada giusta?
Il popolo rozzo, per quanto vessato, una volta al potere non ha mai combinato nulla di buono e infatti?




Commento

Un?opera geniale, attualissima. Una satira sulla lotta di classe di ieri come di oggi che non risparmia ne sta dalla parte di nessuno. Consigliato se non nell?edizione della Alessandro, per lo meno nella versione ristampata all'interno del volume nr.57 dei Classici di Repubblica.



Su ebay si trova anche a meno di 5?...



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MessaggioInviato: Mer Mag 25, 2011 3:34 pm    Oggetto: Rispondi citando

Uno stile molto particolare il suo! Think
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Kiki Manito
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MessaggioInviato: Mer Mag 25, 2011 5:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ho visto alcune tavole del primo Texone, sono eccezionali Applause
E dire che ce l'ho ma non l'ho mai letto Shocked Appena ho un p? di tempo mi ci fiondo.

Credo che Buzzelli avrebbe potuto rendere tantissimo su Zagor.
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MessaggioInviato: Mer Mag 25, 2011 5:09 pm    Oggetto: Rispondi citando

Come scrittore mi piaceva, come disegnatore no.
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Kiki Manito
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MessaggioInviato: Mer Mag 25, 2011 5:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

Eppure a me sembra che abbia punti in comune sia con Frazetta che Hogarth Think

Chiss? perch? Buzzelli in Italia non ? mai riuscito ad imporsi mentre all'estero s?.

Come venne giudicato il suo Tex dai texiani?
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MessaggioInviato: Mer Mag 25, 2011 7:49 pm    Oggetto: Rispondi citando

Kiki Manito ha scritto:
Come venne giudicato il suo Tex dai texiani?

Io dopo averlo letto la prima volta da bambino l' ho riletto qualche anno f? con la ristampa stella d' oro.
Voglio dire che i disegni sono belli, per? fuori dai canoni di Tex.
Direi che per la serei era una storia ideale.
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MessaggioInviato: Mer Mag 25, 2011 10:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

Kiki Manito ha scritto:
Ho visto alcune tavole del primo Texone, sono eccezionali Applause




come disegni era eccezionale
riguardatevi se potete i disegni di Ayesha
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Kiki Manito
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MessaggioInviato: Mar Nov 29, 2011 4:00 pm    Oggetto: Rispondi citando

In uscita per Nicola Pesce Editore:



Libro-catalogo dedicato a Buzzelli. Il titolo ? anche quello di una mostra da poco tenutasi al Museo del Fumetto di Lucca.
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Kiki Manito
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MessaggioInviato: Mer Apr 04, 2012 12:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

I Labirinti

Storia e disegni: Guido Buzzelli
Casa Editrice: Edizioni Di



Si tratta della seconda opera a fumetti di Guido Buzzelli, scritta e disegnata tra il 1968 e il 1970. C?? una frase detta nell?intervista presente nel volume che riassume molto bene l?intento con cui l?autore la realizz?: <Nei ?Labirinti?, come in genere nei miei lavori, mi pare di manifestare soprattutto le mie ansie, i miei dubbi, dubbi e paure che mi sembrano comuni all?uomo medio di oggi>.

Buzzelli continua: <?Il vero momento creativo per me ? sul tavolo da disegno. Anzi, le mie storie cominciano a prendere forma attraverso molti disegni preliminari, quando non partono addirittura dai miei quadri?>.

La storia comincia con due impiegati che stanno concludendo la settimana lavorativa. Mentre uno conta i soldi, l?altro gongola per la vacanza che far? il giorno dopo e per lo sciopero del Luned? successivo che di certo gliela allungher?. La ?normalit?? per? ? destinata subito a finire a causa di un?immane esplosione che sconvolge il mondo. Ogni cosa e persona viene gettata nel caos, ovunque morti e distruzione.
Ecco per? che dalle macerie emerge un ometto. Il suo nome ? Marcello Sforvo e ben presto comincia a vagare per le strade della citt? fino a quando non incontra Aunoa, una donna volante vestita con un abito futuristico (molto trasparente) che sembra appartenere ad una specie di ?lite societaria dai valori superiori. Sforvo se ne invaghisce subito e le chiede di portarlo in quella che lei chiama la ?Sfera?. Un luogo in cui la sua gente sta radunando tutti i meritevoli di essere salvati dal caos.

Invece, purtroppo per lui, finisce nelle mani di un gruppo di pazzi quanto bizzarri individui i quali sono divisi in due fazioni in lotta fra loro. Non manca poi un folle medico che sostituisce la testa delle persone a quella dei cani e delle scimmie. Il protagonista si ritrova cos? rinchiuso in un edificio da incubo pieno di creature grottesche.

Dopo alcune peripezie riesce comunque a fuggire grazie all?intervento di Aunoa che torna a salvarlo per condurlo nella sua Sfera. Ma l? le cose saranno veramente migliori?
Come gi? si rese conto Spartak, coinvolto nella guerra tra Belli e Racchi, anche Sforvo capir? che ?il giusto? non pu? trovarsi neanche in una societ? all?apparenza perfetta ma che tale non ?.

Si intuisce da questo concetto tutta la difficolt? nello schierarsi politicamente da parte di Buzzelli, come del resto lui stesso ammette.

Tornando alle prime tavole, ? evidente l?intenzione di satireggiare ma anche criticare la piccola-medio borghesia e questo lo si deduce sia dal comportamento dei due impiegati, sia dalle prime parole che esclama Sforvo vedendo il disastro intorno a s?: <La mia casa! La macchina!! Il conto in banca!!!>
Buzzelli non di meno esprime le sue perplessit? nei confronti di una scienza non controllata dall?etica oltre alla paura dell?atomica.

Edizione francese:


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MessaggioInviato: Mar Giu 25, 2013 8:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

HP

di Alexis Kostandi e Guido Buzzelli

In un futuro imprecisato, coloro che vivono nelle città usufruiscono di agi e comodità garantiti dalla tecnologia ma devono anche sottostare alle rigide regole di una società burocratizzata all’estremo che schematizza tutto e tutti. Uomo-Libero, Mascella-Forte e altri bizzarri individui, hanno invece scelto di vivere diversamente, organizzandosi insieme ad altri compagni in una piccola comunità accampata lontano dalla civiltà.

Muovendosi a cavallo tra canyon e praterie e cacciando tra boschi e montagne, la loro quotidianità sembra quasi da scenario Western tanto che la storia comincia proprio con un inseguimento ad un selvaggio stallone che corre velocissimo come una locomotiva. Il suo nome è HP (sigla che non a caso in inglese indica il “cavallo vapore”) ed è piuttosto strano come scoprono i nostri quando lo catturano: ha occhi luminescenti e suda un liquido nero che sembra olio.
Mascella-Forte, il capo, pensa subito che potrà essere molto utile ma altri hanno dei dubbi. Nessun però sa ancora che fanno già tutti parte di un crudele esperimento…

HP in Francia è stato pubblicato a puntate sulla rivista Charlie Mensuel tra il 1974 e il 1975:


(nr.64 del Maggio ’74 con all’interno il primo capitolo)

Les Humanoïdes Associés hanno raccolto la storia in volume nel 1978:



Il volume in italiano che ho letto è stato invece pubblicato nel 1979 da Milano Libri Edizioni:


(brossurato di 112 pagine in b/n, formato 20x27, facilmente reperibile)

I testi di Alexis Kostandi (alias Francesco E. Cerrito) li ho trovati poco scorrevoli, forse perché nei dialoghi dei personaggi c’è spesso più di quanto dicano, ovvero una critica alla società del tempo (gli anni ’70).
Ottimi come sempre i disegni Buzzelli che all’epoca fu elogiato pubblicamente dal quotidiano Le Monde per quest’opera in cui ritroviamo elementi già presenti in altri suoi lavori. Ad esempio un futuro distopico caratterizza anche I Labirinti mentre un certo sarcastico pessimismo per la capacità della gente di migliorarsi è presente anche ne La Rivolta dei Racchi. (SPOILER) Lì tutto cambiava per non cambiare niente e qui è lo stesso: gli uomini e le donne che alla fine fuggono in massa dalle città, per liberarsi dal gioco dei burocrati, altro non sanno fare che ricominciare a costruire città e a vivere secondo regole auto-imposte.
Fa eccezione il personaggio di Uomo-Libero (omen nomen) che sceglie di abbandonare la sua vecchia comunità, destinata ormai a ri-diventare qualcosa di organizzato, e si allontana con il suo cavallo verso non si sa dove.





Tipico cameo di Buzzelli che “partecipa” al fumetto nelle vesti di un pittore:


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Kiki Manito
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MessaggioInviato: Mer Lug 24, 2013 12:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

Prossimamente la Coconino Press pubblicherà La Trilogia



Volume a colori, di 192 pagine, che raccoglierà tre storie di Guido Buzzelli: “La rivolta dei racchi”, “I labirinti” e “Zig Zelub”
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