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Fratelli di sangue
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Axel80
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MessaggioInviato: Sab Set 04, 2004 6:00 pm    Oggetto: Fratelli di sangue Rispondi citando



Giaguaro2 presenta:

6_ FRATELLI DI SANGUE

#411 Fratelli di sangue
#412 Territorio comanche
#413 Sotto la bandiera del Messico
#414 Sfida sui monti Wichita
Testi: Mauro Boselli
Disegni: Carlo Raffaele Marcello
Ottobre, novembre, dicembre 1999, gennaio 2000; pagine: 376
Con:
ZAGOR: Mauro Boselli riprende elementi del personaggio mitologico, epico, tratteggiato dall’ultimo Sclavi (Incubi) e altri più tipicamente nolittiani (l’iniziale sospensione tra le due cause, e la seguente scelta a favore di quella indiana rispetto a quella dei bianchi) per metterli al servizio di una sua tipica interpretazione dell’eroe. Un eroe certamente protagonista, ma insieme agli altri suoi fratelli di sangue, Lupo Grigio e Adam Crane, a sottolineare la coralità di una storia tipicamente boselliana.
CICO: forse non combina molto sul piano dell’azione pura, ma si prende i suoi spazi senza economizzare: compone e intona ben cinque (un record) delle sue tipiche canzoncine in rima, la prima della quale è una sorta di flashback romanzato, la seconda la esegue mentre volteggia in un ballo tex-mex, la terza lo vede in versione galante, la quarta è un personalissimo canto di morte con cui si prepara ad affrontare la fine al palo della tortura, e nella quinta si esibisce contemporaneamente anche in una danza al ritmo dei tamburi comanche. Altri due passaggi memorabili sono il ricordo di infanzia e lo sfogo in cui si lascia andare costatando lo scarso prestigio dello Spirito con la Scure nella Comancheria.
LUPO GRIGIO: il sakem Quahadi, nominato capo supremo di guerra di tutti i Comanche, si conferma personaggio di indubbio fascino per il grande coraggio e l’estrema lealtà.
ADAM CRANE: il suo ruolo sembra essere opposto a quello di Lupo Grigio (con Zagor nel mezzo), ma a lungo andare dovrà ammettere che la sua, nella disputa tra texani e comanche, non è la parte della ragione. Cambierà casacca anche sentimentalmente, lasciando Rose per Fiore Nascente.
ORSO NERO: guerriero Penateka Comanche dal carattere bellicoso, non è certo uno che va troppo per il sottile se c’è da compiere una sanguinosa scorreria a danno dei coloni bianchi o da eliminare a sangue freddo i trafficanti traditori; ma ha senso dell’onore e lealtà.
PIEDE GROSSO: braccio destro di Lupo Grigio, il Quahadi è il tipico pellerossa leale e affidabile della tradizione zagoriana.
FIORE NASCENTE: giovane e graziosa squaw Kotsoteka Comanche, imbastisce una storia d’amore con Adam Crane a suon di salvataggi reciproci (a parte l’iniziale tiro mancino che rivela come sia lei la più sveglia della coppia). Marcello indugia in più di una vignetta sulle sue grazie, comprensibilmente.
COLONNELLO STEPHEN AUSTIN: personaggio che si rifà alla figura storica del cosiddetto padre del Texas, nell’interpretazione di Boselli e Marcello è il classico militare già ben avviato alla carriera politica. Un pizzico di decisionismo, ma solo quando è alle strette, e molta lungimiranza per tenere il piede in più staffe.
BURNETTE: ottuso e opportunista, tanto lesto nel eliminare i nemici quando si trova in posizione di vantaggio, quanto codardo quando vede la mal parata.
JOSELITO: capo Penateka Comanche è una vecchia conoscenza, essendo stato tra i protagonisti anche del precedente episodio texano “Comancheros”; nel frattempo non ha perso il vizio di allearsi con i peggiori elementi della regione, ma nell’occasione questa pessima abitudine gli sarà fatale.
JUAN: indomito reduce dalla disfatta messicana contro il Texas, il soldato Juan è un vero patriota, anche se poco lucido e avveduto.
GENERAL VICENTE: il classico generale messicano, visto in tanti spaghetti-western e fumetti. Individuo abietto, senza onore, spietato, avido, sadico, ma tronfio nella sua pomposa divisa.
DELGADO: luogotente di Vicente, può essere definito leggermente meno peggio del suo general, laddove si consideri il cinismo una forma di intelligenza evoluta.
MOLTI OCCHI: sciamano della tribù dei Mohicani di Darkwood, il narratore di questa avventura è un personaggio ricorrente nella saga zagoriana.
I COMANCHE: anche considerando gli autori Boselli e Marcello, nella minuziosa rappresentazione dei pellerossa, questa “Fratelli di Sangue” ricorda un po’ il bellissimo speciale “La congiura degli dei”, stavolta con l’obiettivo puntato sui Comanche in luogo degli Irochesi. I primi ad esserci presentati sono i Kotsoteka Comanche che il volenteroso Maguara conduce in missione di pace a San Antonio per incontrare il colonnello Austin. Finiranno sterminati quasi tutti pur se protetti dalla bandiera bianca. Tra le fila dei sopravvissuti, si può rammentare il giovane e anonimo capo di guerra; indimenticabile poi la bella Fiore Nascente. Lupo Grigio e i suoi Quahadi mantengono inattaccabile il loro prestigio tra le varie tribù di Comanche; di assoluto valore la salda figura di Piede Grosso. Una banda di Penateka Comanche arriva poi di gran carriera sulla scena, guidata dal belligerante Orso Nero, fermamente intenzionato a prendere lo scalpo nientemeno che a Zagor. Un tipo da prendere con le molle, anche se nel complesso positivo; certamente non infido come il suo sakem Joselito, doppiogiochista e invidioso della ricchezza e del prestigio Quahadi. Boselli forse accarezza l’idea di fare di questa storia una sorta di “All’ultimo sangue” in salsa comanche, ma vi rinuncia; non è più il tempo degli eroi tragici nolittiani.

Chissà se gli amanti delle etichette consideravano a questo punto il cosiddetto Rinascimento finito; certo leggendo “Fratelli di sangue” sembra di essere ancora ai tempi della mitica trasferta cominciata con “L’esploratore scomparso”. Anzi, a ben vedere Boselli perde forse qualcosina in freschezza, (ma potrebbe benissimo essere un’impressione) ma guadagna in ariosità della avventura e complessità della trama, per una storia assolutamente monumentale. Una storia eroica, metalinguistica (è un racconto nel racconto), di grande respiro epico, con ben due incontri nelle celesti praterie, e con personaggi memorabili nel pieno del loro carisma. Stragi di indiani, stragi di texani, stragi di bisonti, amori perduti e amori trovati, tradimenti, inganni, missioni pericolose; una storia che ha tantissime storie, e tantissimi personaggi che riescono, di volta in volta, a mettersi in luce. Forse questa maestosità nasconde una consapevolezza di Boselli, che si rende conto che la saga è destinata ad essere unicamente un luogo di racconti avventurosi, e che lo spessore tragico di certe storie nolittiane, non può più trovare una collocazione credibile in una simile ambientazione.
Ma, a conti fatti, “Fratelli di sangue” è giustamente da annoverare nei capolavori zagoriani.
Del resto anche sul forum spiritoconlascure l’avventura di Boselli e Marcello ha raccolto molti pareri entusiastici; qualcuno, al tempo, forse faceva ancora fatica a digerire la diversità dello stile dello sceneggiatore, la coralità del suo narrare, spesso contrapposta alla linearità nolitttiana. Fisime che il tempo ha saggiamente liquidato.

Mauro Boselli è in gran spolvero, e racconta una storia reggendo con maestria i tanti fili della trama, che non gli si ingarbugliano mai. I suoi riferimenti sono lo Sclavi di “Incubi”, per la figura epica dell’eroe ma anche per i dubbi legati ad essa (per due volte Zagor viene escluso dal consiglio dei capi Comanche), e le tragiche storie nolittiane dedicate all’amaro destino dei pellerossa. Considerato che la precedente storia dello sceneggiatore milanese sulla Zenith è “Il Ponte dell’Arcobaleno”, forse i dubbi sulla possibilità di un finale tragico anche per “Fratelli di sangue”, sul modello delle storie nolittiane, non possono che essere comprensibili. L’autore, in un suo intervento sul forum, parla di aver scelto un finale “falsamente consolatorio”, ritenendo quello tragico in origine previsto, “intollerabile”.
Chissà; la storia è comunque molto bella. Certo, forse non commuove come “Libertà o morte”, ma d’altra parte il 2000 non è il 1972, e forse la figura di quello Zagor è anche legata principalmente a quei tempi.

Carlo Raffaele Marcello è un artista di razza e illustra da par suo queste 376 tavole dense di azione, di personaggi ben caratterizzati, di grande dinamismo, di grandiosa gestione nello spazio. Il disegnatore nato a Ventimiglia non ha alcun punto debole: in ogni vignetta bianco e nero si spartiscono in modo sublime gli spazi.

Delle quattro copertine di Gallieno Ferri l’unica veramente memorabile è “Territorio Comanche”: semplice ed efficace (quasi) come quelle dei bei tempi. La cover che apre la storia, e ne porta il titolo, possiede anch’essa la semplicità dei capolavori della cosiddetta golden age, ma è forse poco incisiva. “Sotto la bandiera del Messico” vorrebbe mostrare un momento toccante (la morte di Juan), ma non va oltre alla valida impostazione generale; “Sfida sui Monti Wichita”, pur nella correttezza formale, è la più debole del lotto.

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Post originale di Axel 80:

Zagor torna nel texas in quello che ? il naturale seguito di un'altra grande saga Boselliana,Comancheros, e si trova alle prese con una delle vicende pi? difficili della sua carriera di mediatore fra bianchi e indiani.
Una storia lunga,complessa,emozinonate e straziante.
Zagor si trova a dover sceglere in maniera netta da che parte stare e nonostante il colore della sua pelle,nonostante quel non sentirsi accettato al 100% dai comanches come uno di loro ,sceglie di stare con gli indiani.
Troppo forti le loro ragioni per scegliere altrimenti,troppo deboli le loro speranze di vittoria per lasicarli soli.
Scelta resa ancora pi? dolorosa dalle presenza,nelle fila dei rangers,di parecchi suoi amici fra cui il ranger Adam.
Con delle simili premesse Boselli non poteva non sfornare una vicenda emozinonta e struggente,in cui a farla da padrone sono pi? i sentimenti dei vari protagonisti che non le scene d'azione.
Zagor combattuto nella sua scelta,lupo grigio deciso ad andare avanti nonostante sappia di andare incorntro ad una probabile sconfitta,Adam sospeso fra l'amore per la sua divisa e per la sua donna e il ripsetto per una civilt? che giorno dopo giorno gli appare sempre pi? nel giusto.
Una stria dunque che ? pi? di un semplice western,una storia che non esito a definire un capolvaro al pari di altre due epiche storie boselliane,L'esploratore scomparso e Terrore dal mare.
Il tutto supportato dai disegni di un Marcello ancora in buona forma anche se in fase calante.
Troppo bella la vicenda per soffermarsi pi? di tanto sui consueti difetti Boselliani,anche perch? sono molto meno evidenti del solito e la storia dunque non ne risente.
I dialoghi talvota sono un p? retorici,ma mai stucchevoli come in altre circostanze.
Zagor ha un ruolo importante,ma tende a defilarsi man mano che la vicenda va avanti,per cedre il passo agli altri due fratelli di sangue.
Addirittura assente nelle prime 60 pagine del terzo albo,e molto comparsa nel finale della storia.
Ma come dicevo la storia resta un piccolo capolavoro,per le emozioni che trasmette e per la triste realt? del messaggio finale.
GLi indiani sono destinati a perdere,e forse un giorno Zagor sar? costretto definitivamente a scegliere da che parte stare,come ne La fine del mondo.........
Ma questa ? un'altra storia...........
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patrick
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MessaggioInviato: Sab Set 04, 2004 9:11 pm    Oggetto: Re: Fratelli di sangue Rispondi citando

Axel80 ha scritto:
,come ne La fine del mondo.........
Ma questa ? un'altra storia...........


E per fortuna ? un'altra storia caro Axel. Concordo appieno su quanto dici nel post, anche se la prima avventura in Texas mi piacque di pi?. Parere personale ovviamente. Ambientazione e personaggi splendidi con una sceneggiatura veramente ottima.
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MessaggioInviato: Dom Set 05, 2004 9:18 am    Oggetto: Rispondi citando

Concordo appieno sulla qualit? della storia.
Meravigliosa.
Aggiungerei alla bella analisi di Axel anche i ritagli che Boselli riesce a dare a Cico. Uno fra tutti ? la parte del dialogo che riporto in fondo ai miei topic. Lo considero uno dei momenti pi? rappresentativi dell'unione fraterna tra i nostri due eroi.
Anche se di momenti emozionanti ne ? intrisa tutta la storia...
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Adriano
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MessaggioInviato: Ven Ott 08, 2004 8:36 am    Oggetto: Rispondi citando

FRATELLI ?.D?ONORE !

Un orribile massacro scatena l?ennesima guerra fra bianchi ed indiani , da una parte i Chomanches di LUPO GRIGIO , dall?altra i Texas Ranger di ADAM CRANE ?. nel mezzo ZAGOR e CICO .
Situazioni in bilico , personaggi sfaccettati , indiani ulteriormente divisi in due fazioni , contesti in cui pur essendoci una ragione di fondo non ? sempre facile schierarsi ?e nello stesso tempo ? difficile rimanere neutrali ?tutto questo ? forse per Boselli il migliore modo per onorare la nolittianit? Applause Applause Applause .
C?? anche la frase chiave , <<La giustizia non sta mai tutta da una parte >> ( Zagor al Ranger Adam ) , e il richiamo alle origini del personaggio , alla citata morte prematura dei genitori .

La storia ? particolarmente bella , e ci narra le gesta di uomini di valore e d?onore tormentati inizialmente dalla ricerca di una patria , poi di un equilibrio , e in fine di una pace !
Pace ?parola priva di significato quando vecchie e solide amicizie vengono duramente messe alla prova da un odio immenso , irrazionale e travolgente .
Un contesto difficile , in cui si muovono cattivi puri ed ottusamente spietati ( come i cacciatori di Bisonti) altri culturalmente gretti ?? ma anche nemici / amici capaci di suscitare grande emozione ed ?epicit?? come Orso Nero .

Assistiamo ad un Cico stratosferico , umano , partecipe dell?avventura ma sempre pronto a sdrammatizzarla ( mai fuori luogo ) .
Grandi anche i personaggi secondari ben caratterizzati , come Rose e Juan il messicano .

Alla fine Zagor dovr? scegliere , e qui Boselli ci regala una chicca , una magnifica citazione ( che v? oltre la Nolittianit? ) da LA FINE DEL MONDO il profetico e controverso capolavoro di Sclavi << in questa guerra ho scelto da tempo da quale parte voglio stare >> e Cico << anche se tu avessi torto marcio, resterei con te Zagor !>> . ( Del resto lo stesso racconto di Molti Occhi ricorda la storia di Sclavi ) .
Anche Adam alla fine sceglie da che parte stare , il passaggio dalla Bionda Rose ( innamorata ma culturalmente via via pi? distante dal Ranger ) a Fiore Nascente mi ricorda un film , un grande film ?IL GRANDE PAESE !

Un finale stracarico di tensione , dal tentato massacro degli indiani , alla geniale strategia di Lupo grigio , poi i colpi di scena e la drammaticit? che culmina in un temporaneo lieto fine ??.con l?ultima pagina per? che ci richiama alla Storica triste realt? .
Grandissimo Boselli , bravo Marcello Applause Applause Applause Applause !


PS ? gran bel commento Axel Wink ! complimenti , avevi ragione ?..I DUE NEMICI sono l?equivalente Texiano di >questa< storia , ma fra le due non c?? confronto questa ? un capolavoro Wink .
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Axel80
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MessaggioInviato: Ven Ott 08, 2004 9:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

Hai detto bene,questa storia ? un capolavoro ed ? strapiena di filosifa zagoriana. Applause Applause Applause
Che ne pensi del finale?
Non c'? un p? troppo poco zagor?
? l'unico neo di Boselli che trovo sempre in goni storia il finale Confused ,ma devo ammettere che come soggettista non ha eguali(nolitta a parte ovviamente).
PErch? pochissimi hanno detto qualcosa su questa storia? Shocked
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MessaggioInviato: Sab Ott 09, 2004 10:10 am    Oggetto: Rispondi citando

ZAGOR nel finale c'? , ma ? forse regista occulto o comunque coprotagonista ...Boselli ama strutturare le sue storie come romanzi ? forse alla ricerca di un maggiore "approfondimento " accentra tutto sulla psicologia dei personaggi, descrizioni ambientiali, problematicit? di vario tipo , significato sociale delle vicende ... relegando spesso il protagonista a comprimario , perch? in fondo il protagonista della storia ? la storia stessa . La sua attenzione ? talmente concentrata su alcuni fattori che spesso altri vengono deliberatamente delusi ( vedi linearit? della trama , suspense Confused , centralit? del protagonista twisted ) . Questo modo di raccontare per molti zagoriani diventa un difetto , ma veramente piccolo quando si ha a che fare con capolavori come Vendetta Vudu , Kraken , Fratelli di Sangue , Il ritorno di Cain ( che st? ancora leggendo ) ecc. ecc....insomma ? il piccolo prezzo da pagare per leggere storie del genere , soggetti favolosi , grande creativit? Applause Applause Applause ! Wink
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Axel80
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MessaggioInviato: Sab Ott 09, 2004 12:15 pm    Oggetto: Rispondi citando

Che poi mi pare che in kraken o in Vendetta Vud? la suspance non mancava.
Per me il difetto "vero" che imputo sempre a Boselli sono i finali,spesso veloci e con poco Zagor Sad
In questa storia il finale non ? affrettato,per? zagor dal terzo albo tende a scomparire.
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MessaggioInviato: Sab Ott 09, 2004 1:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

Axel80 ha scritto:
Che poi mi pare che in kraken o in Vendetta Vud? la suspance non mancava.
Per me il difetto "vero" che imputo sempre a Boselli sono i finali,spesso veloci e con poco Zagor Sad
In questa storia il finale non ? affrettato,per? zagor dal terzo albo tende a scomparire.


la suspense con Boselli non manca mai Wink , ma in genere ? quella dell'avventura Cool , il mistero forse si combina male con l'introdurre un mondo vivo , fantastico Sad . Sul poco Zagor credo di averti dato una mia interpretazione ( per lui il vero protagonista ? la storia stessa ) .
Per i finali spesso tagliati o risucchiati , b? ...forse lo sono per tre motivi :

1) uno dopo aver dedicato pagine e pagine per introdurre il suo mondo meraviglioso ( Artico , fantastico , africano ecc.ecc. ) e dopo aver sviluppato l'avventura si ritrova a gestire un finale che un tempo doveva corrispondere dogmaticamente con la fine di un albo .

2) sono aperti e rilanciano ad avventure furure

3) Boselli ama i finali stile Kraken , secchi senza epilogo !
dontknow

forse stiamo andando fuori tema , certo per? ? curioso che nessuno commenti questa meravigliosa avventura FRATELLI DI SANGUE ! dontknow
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MessaggioInviato: Ven Ott 15, 2004 2:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

Adriano ha scritto:
certo per? ? curioso che nessuno commenti questa meravigliosa avventura FRATELLI DI SANGUE ! dontknow


Purtroppo non la ricordo tantissimo, dovrei rileggerla.
Posso per? dire che all'epoca della prima lettura mi piacque in maniera smisurata, il racconto mi prese come raramente mi ? capitato, tanto da leggere i quattro episodi tutti insieme senza neanche una pausa sdraiato nel mio letto per tre ore di seguito!!! (...volevo leggere qualche decina di pagine giusto per assaggiare la storia prima di addormentarmi, ma non sono riuscito a interrompermi!!).

Ricordo diverse cose interessanti, come il sakem avversario di Lupo Grigio e tutt'altro che pacifico che poi guadagna con il tempo rispetto per il capo Quahadi... i disegni di Marcello che riproducono l'atmosfera western come pochissimi altri hanno saputo fare, e con Boselli c'? (c'era?) una grandissima intesa... la sostanziale impotenza di Zagor verso una situazione miolto pi? grande di lui...

Ricordo una mia piccola delusione nel finale: se Lupo Grigio fosse davvero morto e i Comanche si fossero scatenati per vendicarli sterminando i Rangers di fronte ad uno Zagor attonito e impotente sarebbe stato un finale tragico degno di stare a pari livello con la blasonatissima ALL'ULTIMO SANGUE.

Boselli ha preferito lasciarsi una porta aperta per una nuova vicenda futura: Lupo Grigio ? ancora vivo, tra Rangers e Comanches si profila una pace quantomai instabile...

Per me un finale tragico sarebbe stato giustificatissimo, data sia la situazione storica sia il pessimismo che permea tutta la vicenda, e s?, sono convinto che avrebbe reso la storia un capolavoro fra i migliori di ogni tempo per la serie. Applause Applause Applause Applause
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MessaggioInviato: Ven Ott 15, 2004 3:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

In effetti quasi stona ( si f? per dire ) l'improvviso lieto fine ! Very Happy
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Axel80
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MessaggioInviato: Sab Ott 16, 2004 10:57 am    Oggetto: Rispondi citando

Non ? affatto un lieto fine,errore in cui BOselli ? caduto spesso.
? un amaro,finto lieto fine.
L'ultima ora per i comanche ? solo rimandata........ Sad
Certo,poi magari un finale apertamente tragico sarebbe stato sul seri ai livelli di All'ultimo sangue.
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MessaggioInviato: Sab Ott 16, 2004 11:43 am    Oggetto: Rispondi citando

Infatti... geniale Boselli! Very Happy
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MessaggioInviato: Sab Lug 01, 2006 7:57 pm    Oggetto: Rispondi citando

Eccomi, finalmente, a commentare questa storia.

C'? una sola parola che le rende davvero giustizia: epica!

Boselli ci regala un affresco storico pieno di epicit? e lirismo in cui tutti i personaggi sono ottimamente caratterizzati e praticamente non c'? un vero cattivo (Comancheros e cacciatori di bisonti sono, in fondo, una semplice parentesi). Entrambe le parti hanno le loro ragioni e se si pu? preferire quelle di una, non si possono, per?, negare quelle dell'altra.
Nella storia ci sono chiarissimi echi del classico cinema western, in particolare dei film di John Ford, ma anche, per rimanere invece in ambito fumettistico, della "Storia del West" di Gino D'Antonio, autore che, per ammissione dello stesso Boselli, ? uno dei suoi punti di riferimento imprescindibili.
Adam Crane e Lupo Grigio, veri e propri coprotagonisti quasi al pari di Zagor, esemplificano molto bene il punto di vista di chi ? lacerato tra i propri sentimenti ed il senso del dovere e la scelta finale di Adam non ? poi cos? scontata, dopotutto.
Tra gli altri comprimari val la pena di ricordare il colonnello Austin e Orso Nero, due personaggi moralmente sfumati, fedeli alla loro parte, ma alla fine non ottusi guerrafondai, molto boselliani, ma anche molto nolittiani (memorabile la scena in cui Austin si accinge a giustiziare il ragazzo colpevole di aver sparato a Lupo Grigio).
Merita menzione anche la figura di Juan, ingenuo fino in fondo e la sua fine era annunciata sin dalla copertina del terzo albo.
Devo dire che ho trovato molto ben realizzata la sequenza in cui Cico lo copre con la bandiera messicana e davvero belle le parole che dice. Cico qui sa svolgere un ruolo che non ? solo quello del comic relief.
Non dimentichiamo poi le due donne: Rose e Fiore Nascente. Due tipi di donna che rappresentano bene due mondi diversi e antitetici. Devo, per?, dire, ahim?, che la scelta di Adam era prevedibile fin dall'inizio e la cosa mi ? dispaiciuta un p?, speravo in qualcosa di meno scontato.
Confesso anche che avrei preferito che Adam Crane non cambiasse bandiera. A mio parere, il suo rimanere comunque con i Rangers avrebbe aggiunto drammaticit? alla vicenda, mostrando come la guerra riesce a dividere amici e fratelli.
Esemplare il ritratto di Zagor, idealista fino in fondo, che non rinuncia mai a sperare, a combattere per il suo ideale di giustizia.
Il finale, ahim?, non ? molto rassicurante: c'? una fragile pace, ma entrambe le parti sono consapevoli che non durer?, come infatti, alla fine, ? accaduto nella realt? storica.

So che a Sergio Bonelli certe cose non piacciono, ma un p? mi ? dispiaciuto non vedere in questa storia texana almeno una strizzatina d'occhio a Tex com'era avvenuto nell'avventura tra i Navajos.
E per quanto sappia che Sergio non lo permetter? mai, confesso che non mi dispiacerebbe affatto se in qualche futura storia di Tex, Boselli ci rivelasse che ne ? stato di Adam Crane e Lupo Grigio e dei loro figli e nipoti quasi 50 anni dopo gli eventi di questa storia. Wink

Decisamente buoni i disegni di Marcello che sanno conferire la giusta atmosfera agli eventi narrati ed anche ai personaggi.

Se non ? un capolavoro, gli si avvicina molto, non c'? dubbio
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Giampiero Belardinelli
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MessaggioInviato: Sab Lug 01, 2006 8:58 pm    Oggetto: Rispondi citando

POST modificato appositamente: sto scrivendo la scheda della storia per l'index e il mio giudizio, come ? scritto pi? avanti, ? totalmente positivo.

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E chissà che non ne accada un altro,
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Ultima modifica di Giampiero Belardinelli il Mar Feb 13, 2007 11:20 pm, modificato 1 volta in totale
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cain
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MessaggioInviato: Mar Lug 04, 2006 6:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Insomma, una storia che, a parer mio, ? un clamoroso flop.



Decisamente non ho fortuna con i giudizi del buon Giampiero! Wink Very Happy Very Happy


Cain
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