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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
Quante cose ho imparato leggendo Zagor...
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Autore Messaggio
Ken Parker
Zagoriano Super
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Registrato: 09/02/09 00:45
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MessaggioInviato: Lun Gen 11, 2010 11:56 pm    Oggetto: Quante cose ho imparato leggendo Zagor... Rispondi citando

Non so come si apre un nuovo topic, e magari poi qualcuno interverr? in mio soccorso. Per? c'era uno spunto che volevo provare a sfruttare.

Da un po' di tempo, ripensando a tutte le storie di Zagor lette da quando ero piccolo (avevo 10 anni), cos? come ancora adesso leggendo o rileggendo le su avventure, mi trovo a considerare come, soprattutto grazie alle storie di Nolitta, sia stato possibile spaziare con la fantasia, ma anche con la cultura, in un mondo in cui racconto e realt? si trovavano spesso a coincidere o a camminare insieme.
Mi spiego.
1) GEOGRAFIA

Le storie dello spirito con la scure erano e sono ambientate in una delle zone degli Stati Uniti forse pi? affascinanti: i grandi laghi, le foreste, le aree di insediamento di popolazioni indiane molto numerose e diverse; Zagor, insieme a Cico o agli occasionali compagni del momento, percorre in lungo e in largo regioni molto vaste, ma ogni spostamento, anche nelle prime storie in cui forse l'immaginazione dello sceneggiatore (era quasi sempre Nolitta) prevaleva sulla possibilit? di documentazione puntuale, era collocato con precisione in un contesto territoriale assolutamente coerente. Anche l'inserimento di un deserto, o di una palude inestricabile, se funzionali alla storia, erano plausibili rispetto all'approccio al territorio che veniva presentato all'inizio della storia. Tutto questo, in un bambino di 10-12 anni come ero io quando ho cominciato a leggere le storie del nostro eroe, ha favorito la possibilit? di interessarmi alla geografia, alla comprensione dell'importanza delle specificit? di un terreno (pensate alla possibilit?/difficolt? di seguire le tracce). E ogni volta la geografia dei luoghi era perfettamente resa, anche se Zagor si muoveva ( e sempre di pi? lo ha fatto negli anni) in aree geografiche sempre pi? vaste e diverse, arrivando a percorrere mezzo mondo. I suoi sceneggiatori hanno sempre avvertito con rigore la necessit? di assicurare alla "scenografia" territoriale un contesto credibile e ben rappresentato al lettore.
Per ora mi fermo qui; il punto 2 sar? sulla STORIA, ma aspetto qualche commento
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Ultima modifica di Ken Parker il Mar Gen 19, 2010 12:17 am, modificato 1 volta in totale
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jupiter973
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MessaggioInviato: Mar Gen 12, 2010 3:18 am    Oggetto: Rispondi citando

Io la geografia ho incominciato a studiarla dopo che ho saputo che le bresciane erano le pi? zoccole d'Italia Shocked
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teo
Intrepido rossonero del forum
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MessaggioInviato: Mar Gen 12, 2010 9:37 am    Oggetto: Rispondi citando

A me la geografia ha sempre appassionato, era una delle poche materie che a scuola mi piacevano (eccezion fatta per educazione fisica)... Io purtroppo Zagor lo leggo da molto poco, ci? che ha scritto kenparker sul seguire le tracce lo condivido a pieno, difficilissimo trovarle e seguirle ma con pazienza si arrivava sempre ad un dunque! Personalmente mi ha emozionato (durante l'ultima incursione alla SBE) una vignetta che ritraeva il porto di Lima per una storia della trasferta sudamericana, in confronto ad adesso (ho visto delle foto tramite una famiglia peruviana che conosco) sembrava una citt? civilizzata. Purtroppo in varie zone del sudamerica regna un disagio pazzesco, sar? bello vedere in Zagor com'era una volta questo continente
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Ladro di ombre
LAURENTIANO DEL FORUM


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MessaggioInviato: Mar Gen 12, 2010 9:46 am    Oggetto: Rispondi citando

jupiter973 ha scritto:
Io la geografia ho incominciato a studiarla dopo che ho saputo che le bresciane erano le pi? zoccole d'Italia Shocked


hai rovinato subito la poesia...... Very Happy
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Non me la merito......
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wakopa
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Mar Gen 12, 2010 9:52 am    Oggetto: Rispondi citando

jupiter973 ha scritto:
Io la geografia ho incominciato a studiarla dopo che ho saputo che le bresciane erano le pi? zoccole d'Italia Shocked


se lo fossero state le perugine, non l'avresti studiata Laughing
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Nico-te-nay
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MessaggioInviato: Mar Gen 12, 2010 10:28 am    Oggetto: Rispondi citando

jupiter973 ha scritto:
Io la geografia ho incominciato a studiarla dopo che ho saputo che le bresciane erano le pi? zoccole d'Italia Shocked

e questa notizia da dove viene? Think


B? andando oltre zagor credo che molti fumetti ( non tutti) abbiamo un aspetto educativo, dalla geografia e la storia come hai detto, arrivando sicuramente da un punto di vista sociale.
Per la geografia rimaniamo sicuramente affascinati dalle zone dove ? ambientato zagor, che anche se frutto della fantasia rispecchiano una vasta zona dove possiamo trovare le pi? variegate ambientazioni...
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Thunderman
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MessaggioInviato: Mar Gen 12, 2010 6:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

Zagor ed in generale il fumetto di qualit? insegna sempre. devo dire che Dampyr mi ha insegnato varie cose, che s? un lbro di scuola ? difficile trovare e anche la blizzard gazette di Mv ? piena di notizie. Sono favorevole al fatto che il fumetto insegni, ma non deve mai insegnare in maniera saccente o in modo noioso.
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Lo faceva anche Nolitta
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Ken Parker
Zagoriano Super
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MessaggioInviato: Mar Gen 12, 2010 11:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

Thunderman ha scritto:
Sono favorevole al fatto che il fumetto insegni, ma non deve mai insegnare in maniera saccente o in modo noioso.


Vedi, sar? perch? io ho cominciato a leggere fumetti (con Zagor, passato Topolino e altre cose pi? da piccoli) quando avevo 10 anni e ho divorato le sue storie all'inizio facendo le poste all'edicolante per aspettare la nuova uscita, e che quindi quel periodo ? coinciso con il mio scoprire il mondo in generale, per? a ripensarci adesso mi rendo conto che dietro a quelle storie cos? avvincenti e ben costruite c'era anche una grande capacit?, senza alcuna saccenza, senza che nessuno si mettesse in cattedra con il ditino alzato (assolutamente), di coinvolgere su tutti gli aspetti che potevano far parte di un'avventura. Io credo sinceramente che in questo il grande Nolitta, coadiuvato alla grande da Ferri, sia stato capace - probabilmente per esigenza sua, per seriet? professionale o per amore dello strumento che utilizzava - di far ricorso con grande rigore alla collocazione degli eventi. Per ora ho parlato della geografia dei luoghi perch? mi sono reso conto appunto che, molto pi? di altri fumetti che leggevo in quel periodo (pensa alle storie che comparivano su "Il monello" o "l'intrepido", oppure agli stessi Blek e Capitan Miki), lo sceneggiatore cercava di dare sempre attentamente conto della regione in cui la storia si sviluppava, con le sue caratteristiche, anche se a volte si trattava di luoghi inventati, o addirittura inesistenti nel Nord America; per non parlare poi di quando lo spirito con la scure ha cominciato a viaggiare. Gi? in "Odissea americana" si avverte la voglia di rappresentare con precisione le caratteristiche della geografia dei luoghi (vorrei dire "orografiche", ma non mi va di utilizzare le parolacce!).

Per ora mi fermo qui; il punto 2 sar? sulla STORIA, ma aspetto qualche altro commento
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teo
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MessaggioInviato: Mer Gen 13, 2010 9:11 am    Oggetto: Rispondi citando

Questa discussione messa in piedi da kenparker mi piace davvero, a me personalmente serve anche per capire come si possa essere evoluto Zagor nell'arco degli anni.

Non posso che farti i complimenti! Bravo! Applause Applause
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Mer Gen 13, 2010 10:37 am    Oggetto: Rispondi citando

teo ha scritto:
Questa discussione messa in piedi da kenparker mi piace davvero, a me personalmente serve anche per capire come si possa essere evoluto Zagor nell'arco degli anni.

Non posso che farti i complimenti! Bravo! Applause Applause


I agree and share totally Applause Applause
I am also a fan of geography and big trips around the world and this passion is began I can affirm with Zagor and with my father(who was also another passionate for traveling).I was a little boy (5-6 years old) when I discovered the Caribbean and New Orleans(First American Odissea) and I was litterally conquered by all of those magical places. In time I had opportunity to visit almost all those places:Caribbean, Mexico, New Orleans, Florida...(not included in the Odissea I know Laughing ).
I didnt see yet Haiti and with the situation there it seems very difficult also in the future) Sad
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One Eyed Jack
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MessaggioInviato: Mer Gen 13, 2010 10:41 am    Oggetto: Rispondi citando

kenparker ha scritto:
il grande Nolitta, coadiuvato alla grande da Ferri, sia stato capace - probabilmente per esigenza sua, per seriet? professionale o per amore dello strumento che utilizzava - di far ricorso con grande rigore alla collocazione degli eventi. [...] lo sceneggiatore cercava di dare sempre attentamente conto della regione in cui la storia si sviluppava, con le sue caratteristiche, anche se a volte si trattava di luoghi inventati, o addirittura inesistenti nel Nord America; per non parlare poi di quando lo spirito con la scure ha cominciato a viaggiare. Gi? in "Odissea americana" si avverte la voglia di rappresentare con precisione le caratteristiche della geografia dei luoghi (vorrei dire "orografiche", ma non mi va di utilizzare le parolacce!).


Perdona ma non riesco proprio ad essere d'accordo. Cosa c'? di cos? rigoroso in un mondo come Darkwood, che proviene dritto dritto dalla fantasia dell'autore e in cui ci sono foreste tropicali che convivono con praterie e deserti, con fortini ad ogni passo (a Darkwood devono esserci almeno trecento forti militari, laddove nel West ce n'era uno ogni due o trecento chilometri) e la concentrazione di trib? (dai Cheyenne agli Uroni, dagli Ottawa agli Shoshoni) che nella realt? erano sparpagliati in un intero continente?????? Think
E ancor meno noto cosa ci sia di preciso nella geografia di "Odissea americana", dove il viaggio in un fiume inesplorato (in Alabama? Think) porta a scoprire rocce che si ingigantiscono di colpo quando dal cielo piove acqua di vulcano (?). Shocked Shocked Shocked Shocked Shocked Shocked

Io la penso esattamente al contrario, e cio? che la fortuna di Zagor e di Darkwood derivino in gran parte proprio dalla totale libert? che si ? concessa l'autore. Think
Se mi parli di Mister No, invece, il discorso cambia radicalmente. Wink
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Dicono di me... Smile

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"Come volevasi dimostrare, il Guercione non capisce un tazzo di fumetti!! Bravo, continua a legge' 'ste stronzate!!!"
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MessaggioInviato: Mer Gen 13, 2010 10:57 am    Oggetto: Rispondi citando

One Eyed Jack ha scritto:
[E ancor meno noto cosa ci sia di preciso nella geografia di "Odissea americana", dove il viaggio in un fiume inesplorato (in Alabama? Think) porta a scoprire rocce che si ingigantiscono di colpo quando dal cielo piove acqua di vulcano (?).



Personnaly when I evoke American Odissea, it is not the sole story with the same name but the whole travel from Britannia to Rapid City-en passant-by Haiti, Mexico, New Orleans, the rest of Louisiana and Rapid City.
In those stories if you remember good, there are plenty of maps all correct with the reality and all places(with the exception of Britannia Island) exists really.
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MessaggioInviato: Mer Gen 13, 2010 11:05 am    Oggetto: Rispondi citando

Hai ragione, e infatti le vicissitudini in Haiti, Texas e cos? via erano ben curate. Wink
Per? si trattava pur sempre di trasferte al di fuori dell'ordinaria vita zagoriana, molto pi? libera nella fantasia storico-geografica. Think
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teo
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MessaggioInviato: Mer Gen 13, 2010 11:16 am    Oggetto: Rispondi citando

Diciamo che nella foresta di Darkwood sono incentrate varie parti geografiche, che poi sia pura fantasia nessuno lo discute... Diciamo che ? un mondo che racchiude altri mondi
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Ken Parker
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MessaggioInviato: Mer Gen 13, 2010 12:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

One Eyed Jack ha scritto:
kenparker ha scritto:
lo sceneggiatore cercava di dare sempre attentamente conto della regione in cui la storia si sviluppava, con le sue caratteristiche, anche se a volte si trattava di luoghi inventati, o addirittura inesistenti nel Nord America; per non parlare poi di quando lo spirito con la scure ha cominciato a viaggiare. Gi? in "Odissea americana" si avverte la voglia di rappresentare con precisione le caratteristiche della geografia dei luoghi (vorrei dire "orografiche", ma non mi va di utilizzare le parolacce!).


Perdona ma non riesco proprio ad essere d'accordo. Cosa c'? di cos? rigoroso in un mondo come Darkwood, che proviene dritto dritto dalla fantasia dell'autore e in cui ci sono foreste tropicali che convivono con praterie e deserti, con fortini ad ogni passo (a Darkwood devono esserci almeno trecento forti militari, laddove nel West ce n'era uno ogni due o trecento chilometri) e la concentrazione di trib? (dai Cheyenne agli Uroni, dagli Ottawa agli Shoshoni) che nella realt? erano sparpagliati in un intero continente?????? Think
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Io la penso esattamente al contrario, e cio? che la fortuna di Zagor e di Darkwood derivino in gran parte proprio dalla totale libert? che si ? concessa l'autore. Think
Se mi parli di Mister No, invece, il discorso cambia radicalmente. Wink


Io no ho parlato di realismo, o di pedissequa descrizione, corrispondente effettivamente alle misurazioni geometriche dei luoghi, delle regioni in cui le storie erano ambientate. Quello cui volevo fare riferimento invece ? proprio la capacit?, nonostante l'invenzione di luoghi, uomini o animali (vogliamo parlare del Going-Going?), che sicuramente non c'entravano nulla con la realt? del Nord America, di attenersi comunque scrupolosamente alle premesse della storia e al suo svilupparsi. Insomma, non erano mai "tirate via" le collocazioni territoriali. A me bambino, e per tanti anni, questo ha dato il senso di cosa potevano essere degli spazi sconfinati, cosa potesse significare il fascino - e l'avventura - di un viaggio, le difficolt? che territori diversi e sconosciuti potessero rappresentare. Zagor girava il mondo anche se nella maggior parte delle storie (prima di farlo poi veramente) si muoveva di poche centinaia di chilometri, e questo faceva viaggiare anche noi lettori, facendoci capire (e con Ferri vedere, quasi toccare!) cosa poteva essere un deserto, una foresta tropicale, un fiume di montagna o una prateria sconfinata. Ho parlato di "rigore", ma mi riferivo all'essersi sempre imposti loro il compito di rappresentare a tutto campo il set in cui la storia si dipanava: Con il tempo poi ? subentrato anche il rigore scientifico, per cui adesso ? ovvio che tante "castronerie" - molte delle quali a loro tempo volute - non compaiono pi?; per? quei fumetti consentivano di viaggiare con la fantasia e non soltanto di vedere avventure di scazzottate e sparatorie!
Alla prossima!
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