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[simon]

[van zant]

Ah ah ah ah ah
d'altronde a scuola si usava la stessa tecnica
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"Mi presento, io sono il comandante Van Zant, Vampiro fedele a Ylenia Varga..."

Zagor, il compagno di un'intera vita

Il sogno: completare la collezione Zenith Zagor e rileggerla in ordine cronologico!!!

[Mister No]

[volpe errante]

Storia pi? che ottima, disegni manco a dirlo...magici come sempre.

[Kerzhakov91]

La storia, di per sé, non mi dispiace affatto (anzi, la trovo piuttosto valida), il messaggio però è "eretico", in contraddizione con lo Zagor nolittiano (sì ok, "Magia senza tempo" esclusa, anche se non è proprio la stessa cosa).

Un errore secondo me ripescare il personaggio di Shyer, che doveva rimanere confinato nello Speciale.
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"A Zagor sento di aver dato il mio entusiasmo e una buona dose di incoscienza, a Mister No la mia maturità di uomo, a Tex la mia professionalità e la mia gratitudine"
Sergio Bonelli/Guido Nolitta

[Andrea67]

Interessante tentativo di Moreno di ripetere i fasti di Zagor racconta, per ovvi motivi non con gli stessi risultati seppur apprezzabili.
L’Autore decide di spiegarci l’origine del simbolo che vediamo sulla casacca di Zagor, fornendo una teoria non tanto convincente, almeno per i puristi zagoriani che, quando si cade nel soprannaturale – riferito alle origini di Zagor – storcono un po’ il muso.
La storia è comunque molto piacevole, come lo sono quasi sempre quelle che raccontano del passato di un eroe, e molto coinvolgente.
Si rivede il primo nemico di Zagor da noi conosciuto, Kanoxen, e si assiste ad una serie di scontri con protagonista Zagor molto ben fatti: in particolare, molto bella la scena in cui Zagor affronta il capo del gruppo di delaware assalitori, tagliandogli le trecce.

Voto alla storia: 7,2
Voto ai disegni: 9,5

[Paolo aaahyaak]

Ritengo giusto che piano piano (eh beh, sí) si cerchi di spiegare tutto ció che possa riguardare il nostro personaggio e farcelo conoscere ogni volta meglio.
E quindi benvenuta la coraggiosa e lodevole iniziativa dell'autore di svelare anche il passato dello stupenda aquila sul petto di Zagor (e poi, forse era meglio farlo pure per evitare che un qualche giorno si facesse una qualsiasi ipotesi di collegamento con Aquila della Notte, o no ???!!!), sebbene per me, con tutto rispetto per il mio eroe, l'aquila piú famosa e mitica di tutta la collana sará sempre Ayala, ve la ricordate sicuramente, no ??
Secondo i miei criteri di valutazione questa storia supera la prova, non facile, e riesce ad essere convincente. Se si poteva far di meglio, mah, ció vale chissá quasi sempre, ad eccezione dei capolavori (e Zagor comunque ne puó vantare parecchi, per nostra fortuna).
Insomma, sono soddisfatto dell'albo.

[Zagrosky]

[Kramer76]

darkwood anno zero
speciale numero 13, testi burattini, disegni ferri
lascerei perdere "zagor le origini", "a volte ritornano", il romanzo di morosinotto (che non ho letto)
un'analisi comparata incasina tutto e non rende giustizia a questo che è un buon albo speciale
nato soprattutto per celebrare i quaranta anni di zagor, con un maestro ferri in ottimo stato di forma
il maestro si deve essere divertito a ritornare su "zagor racconta" e "la foresta degli agguati"
fort henry, all'epoca una sorta di "villaggio fortificato", kanoxen, strano che non ci sia anche regan
al suo posto si è preferito mettere lo sconosciuto groove... belle, comunque, le visioni di pohaska...
affascinanti le vignette con l'aquila kaata, che rievoca inevitabilmente ayala e "il re delle aquile"
suggestivo lo scenario "lunare" con i pinnacoli naturali, può essere visto come il primo contatto di zagor
con il "fantastico", componente essenziale per il successo di questo fumetto, oppure con le donne
più che di "predestinazione" si dovrebbe parlare di sdoganamento definitivo del fantasy su zagor
che con burattini diventa una risposta alla famosa domanda "perché zagor non si stupisce più di niente"
tra le cose meno riuscite c'è il "drago", o quello che è, l'inutile preambolo con molti occhi
ma, al di là dei dialoghi new age, e del costumino forse troppo sexy, c'è molta malinconia in shyer
la classica sciamana che arriva in aiuto dell'eroe, ma, fateci caso, finisce sempre per parlare di sè stessa
dell'impossibilità di poter avere una vita normale, cioè di farsi una bella trombata liberatoria con zagor
zagor vorrebbe, ma si trattiene: "suscita in me emozioni che non sono ancora sicuro di controllare..."
tra gli elementi "realistici" da ricordare zagor che umilia un delaware tagliandogli le trecce
buona copertina

voto 8

[SpiritosoConLaScura]

e il voto al titolo zio michè?
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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

[Doc Lester 1975]

"Credevo di essere un uomo normale".
Patrick Wilding, futuro Za-Gor-Te-Nay, Speciale num. 13 "Darkwood Anno Zero", Aprile 2001, testi di M. Burattini, pag. 101

Eh, caro Zagor, anch'io ho sempre creduto e sperato che tu fossi un uomo normale, ma questo Speciale porta a compimento un processo secondo alcuni cominciato già in "Magia senza Tempo", che ti rese un ELETTO, proseguito con lo Speciale "Anima Nera" in cui Molti Occhi ti definisce come il campione scelto da Manito (PRESCELTO), e concluso appunto qui: non sei un uomo normale, bensì un PREDESTINATO.
Avrei fatto volentieri a meno di tutte e tre le storie.

Difficile giudicare questa storia senza tener conto delle intenzioni e delle conseguenze... ne parliamo già troppo spesso. In sé, eliminando l'inutile apparizione del mostro, non è neanche malaccio in quanto a scene d'azione. Coinvolgente il rapporto di tenerezza che viene a crearsi tra Pat e Shyer - stupende le pp. 116-8 - che è per me l'aspetto più bello di tutta la storia, la quale però non si salva nel mio cartellino perché comunque non riesco a non tener conto dell'idea che sta chiaramente dietro a questo Speciale.
Voto: 5,5

PS: Shyer sembra Wonder Woman

PS2: fatto 30, a 'sto punto famo 31, si potrebbe scrivere una storia in cui Zagor incontra sciamani/e che rappresentano gli altri tre punti cardinali o tre direzioni della ruota della medicina, visto che il punto di Shyer era l'Est (il riferimento è alla spiegazione di pag. 97).

[ElEmperador]

[Akkron96]

Ho trasgredito l'ordine di lettura che mi ero imposto e sono saltato direttamente a questo speciale, impaziente di leggere Le origini.
Prima di tutto, nota sui disegni di Ferri: ho trovato il maestro in stato di grazia, a livelli che non vedevo dalle storie degli anni '70 (a parte un paio di eccezioni).
Anche Burattini ai testi è in forma: il ritmo è ben calibrato, i dialoghi sono prolissi solo quando necessario e diventano suggestivi. Per arrivare a uno dei cuori pulsanti della fondazione dell'eroe Zagor, sono necessarie ben due cornici. La prima è un'introduzione mitica, evocativa e dal sapore antico, mentre la seconda è la classica tecnica narrativa del racconto che apre un lungo flashback. A voler essere puntigliosi, lo scambio di battute tra Zagor e i Sullivan mi è risultato artificioso, palesemente piegato allo scopo enunciativo, ma essendo uno stratagemma per poter raccontare la storia principale ci si passa sopra.
Entrando nel vivo di questo anno zero, è presto chiaro il doppio binario percorso da Burattini: lo scrittore torna verso il classicismo, nel passato diegetico (la vicenda è ambientata in un'epoca ancora più arretrata della colonizzazione, e vengono usati molti tropi del western puro), per poter rilanciare il modernismo zagoriano nell'ottica del futuro extradiegetico (proseguendo l'approccio di Boselli nel rinascimento).
I personaggi di Patrick Wilding e Kanoxen vengono ripresi per essere inseriti nel contesto della magia, o meglio della metafisica, indiana, rappresentata e impersonata da Shyer, personaggio affascinante che si rivela essere uno dei mentori più importanti per il futuro Zagor.
Le uniche cose che non mi hanno convinto sono: il fatto che Zagor non abbia mai accennato un minimo riferimento a queste vicende (la spiegazione che ne da ai suoi amici non è affatto convincente), e il rapporto tra focalizzazione del flashback e punto di vista di Patrick (è un espediente per poter cambiare prospettiva durante il racconto, ma le didascalie che provano a giustificarlo stonano con il tono della rievocazione).

Veniamo ora al discorso più controverso, del quale questa storia è uno dei principali argomenti: la cosiddetta predestinazione di Zagor.
Mi trovo d'accordo con quello che diceva Axel più di dieci anni fa:

[Angelo1961]

[Akkron96]