www.spiritoconlascure.it

[joe7]

Ken Parker, secondo me, non ha avuto successo perchè è un personaggio col quale è difficile identificarsi.

Non è facile l'immedesimazione con un personaggio poco eroico, apparentemente quotidiano, con una mentalità estranea al mondo western, magari vicina alla nostra, ma lontana da quella dei cowboy.

Ken Parker mi ha sempre dato l'impressione dell'osservatore più che del protagonista: tant'è vero che alla fine fa il narratore. Mi è sempre sembrato "esterno" alle sue stesse storie.

Insomma, mi è sempre sembrato più un intellettuale che un protagonista western. Per questo, secondo me, è stato difficile identificarsi con lui.

[giaguaro2]

[joe7]

[giaguaro2]

No, anzi.
Semplificando, con Ken Parker forse non ci si immedesima benissimo nel fare a cazzotti col nemico di turno, ma si osserva e si riflette su quello che succede.
Quindi si tratta di un fumetto che ci richiede un minimo di impegno in più. Tocca usare anche il cervello.
Direi che è una interpretazione che ci può stare.

[alessandro di nocera]

Solo una considerazione: un fumetto di "scarso successo" non viene ristampato 3 volte in trent'anni.

Ken Parker ha sempre avuto un lusinghiero successo. Erano i ritmi di pubblicazione a creare problemi. Il pubblico c'è sempre stato.

[joe7]

[alessandro di nocera]

[giaguaro2]

Mah. Io i numeri non li conosco, ma dagli esponenti del settore ho sempre sentito parlare di KP come del fumetto che "in tanti dicono che è bello, ma lo comprano in pochi".
La qual cosa non so poi che valenza abbia, sia chiaro.
Certo è che tutto è sempre relativo: di sicuro si può dire che paragonata alla qualità della serie, la stessa non ha venduto come si poteva pensare.
I ritmi di pubblicazione sono stati relativamente problematici in prima istanza: per una decina di volte nei primi 50 numeri l'uscita è stata bimestrale, per il resto c'era un'uscita mensile abbastanza regolare. Per mia esperienza personale, la mancanza di puntualità divenne un reale problema soltanto da "storie di soldati" in poi.

Comunque un elemento che ci da' l'idea della diffusione di KP nel corso delle sue varie ristampe è il fatto che si può vedere come ancora oggi c'è qui nel forum di zagor più di un utente che non lo conosce. Il che è un fatto per lo meno strano.

[joe7]

[One Eyed Jack]

[rimatt]

[Spiritello senza scure]

Quindi, visto che anche io all'epoca non ero un bambino tonto, nè prodigio (ma semmai intelligente e molto curioso come Giaguaro), devo dedurre che non mi prese per motivi che nulla hanno a che fare con la comprensione

A quell'età, probabilmente, si cerca l'avventura e l'immedesimazione in qualcosa di diverso da sè e quindi, da questo punto di vista, comprendo il discorso di Joe. Più facile, per un ragazzino, appassionarsi al "pim pum pam" di Tex e oppure al fascino selvaggio, ma pur sempre di azione, di Zagor che non ad un personaggio più "defilato" e riflessivo come Ken
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«La maggior parte degli uomini trascorre la propria esistenza immersa nel fango. Alcuni lo fanno guardando le stelle»

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“Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.”

[SpiritosoConLaScura]

Che Ken Parker non sia un fumetto per "bambocci" come Zagor, senz'offesa, mi pare sia evidente.
Ovvero ha programmaticamente un target più adulto e forse ha anche livelli di lettura più complessi del bonelli medio.

Chiaro quindi che vendesse meno della media, richiede, come dice anche il giaguaro, un'intelligenza minima per poterlo apprezzare, a prescindere dall'età.
Rimane comunque il fatto che è uno dei fumetti italiani più apprezzati dalla critica e dall'appassionato di fumetti che non si limita a leggere Bonelli.
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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

[One Eyed Jack]

Facendo le debite proporzioni io trovo Fellini un genio, ma se devo scegliere un film da guardare in una pausa di relax novantanove volte su cento preferisco Neri Parenti. Ugualmente se leggo un fumetto non cerco per forza l'opera d'arte, bensì un po' di sana evasione; la lettura di Ken richiede un livello minimo di attenzione che non sempre ho voglia di concedere, e come me presumo anche il lettore qualunque.

E poi dissento con Rimatt. Io non ho mai empatizzato con Ken Parker. Se conoscessi di persona uno così saccente avrei una gran voglia di prenderlo a schiaffi.

[SpiritosoConLaScura]