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[jupiter973]

Questo ? il MW che conosciamo cazziato da tutti gli autori zagoriani
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[ElEmperador]

[Andrea67]

Buon Maxi che fa il paio con "Marines", dello stesso Autore.
Anche qui si confonde la storia con l'avventura ed è tutto ben orchestrato, dai protagonisti agli antagonisti.
Zagor è un gigante, come dev'essere. Risolve, da solo, tutte le situazioni più complicate fino allo spettacolare scontro finale. Non sono d'accordo, quindi, con chi ha dichiarato che è in balia degli eventi o che è poco Nolittiano. Al contrario, l'ho trovato Nolittiano fino al midollo, tanto da schierarsi sempre con chi ritiene innocente e da cambiare bandiera quando le vittime diventano carnefici (v. gli Oneida).
Mi sono sembrate un pò stonate, invece, le conversioni del capo Oneida (da alleato a spietato cattivo) e, soprattutto, quella di Rockford che, da ottuso, diventa, alla fine, saggio "solo" perchè Big John gli aveva salvato la vita. Anche a Wakonda Zagor aveva salvato la vita e di solito gli indiani danno molto più valore dei bianchi a questi gesti. Invece, lui lo dimentica in un batter d'occhio, mentre il Maggiore diviene improvvisamente grato agli inglesi che fino a poco prima odiava pur avendone compreso il valore.
Mangiantini, nei paesaggi e nelle inquadrature a distanza è il numero uno, ma il mio giudizio su di lui, pur alto, non lo può essere di più a causa del volto di Zagor, raffigurato troppo bambinesco.

Voto alla storia: 7,6
Voto ai disegni: 8

[Angelo1961]

Uno dei Maxi più belli!!!! (anche Marines...)

[Kramer76]

le aquile del nord
maxi numero 12, testi capone, disegni mangiantini
altra storia di capone che segue la moda burattiniana, un fatto storico attorno al quale ruotare
interessante e molto dettagliato l'approfondimento sulla guerra del 1812, con cameo di lafitte
capone aggiunge la sua intensità (il personaggio di gaston), il ribaltamento, con gli inglesi vittime
gli americani sostanzialmente cattivi e gli indiani che, a loro volta, passano dalla parte del torto
ma chi ha davvero ragione in questa guerra senza senso che si ripete? nolitta for dummies
al successo di questo maxi contribuisce anche mangiantini, ad una delle sue migliori prove
forse quella in cui è riuscito a dare più continuità al suo zagor, pochissime sbavature stavolta
mangiantini si specializza in questo tipo di storie, malinconiche, vedi anche "alligator bayou"
oppure, ancora più attinente ai temi trattati, la graziosa breve "memorie dal passato"
grande cura dei dettagli: l'ambientazione, le uniformi, cico che sbraita sullo "sfondo"
unico difetto della storia: un cico troppo ossessivo verso il cibo
discreta copertina

voto 8

[Doc Lester 1975]

Cantava Cesare Cremonini:
Ah, da quando Senna non corre più... ah, da quando Baggio non gioca più...
Aggiungerei: Ah, da quando Capone non scrive più...

Dopo Marines! (al quale rimando per considerazioni di carattere generale che possono andar bene anche per quest'albo), ecco un altro Maxi capolavoro a firma dell'Ade Capone 2.0 (quello tornato a scrivere Zagor dopo diversi anni, quello delle storie realistiche)
Una vicenda che si inserisce perfettamente nella Storia, con dialoghi scorrevoli, tempi di riflessione che si alternano all'azione, tanti comprimari ottimamente caratterizzati.
C'è un assedio ad un forte, si potrebbe obiettare per l'ennesima volta nella saga zagoriana... eppure, è un classico che non mi stancherei mai di leggere, per dire che alla fine quel che importa non sono, a mio avviso, le novità nei soggetti ma come le sceneggiature vengono scritte.
Splendido e profondamente nolittiano il nostro Zagor: autorevole ed eroico ma profondamante umano, credibile, è conscio delle difficoltà delle varie situazioni e viene anche ferito. Non è il supereroe disumanizzato di questi utlimi tempi.
Una citazione particolare la merita il duello finale con il capo Wakonda, che impone a Zagor di combattere 5 contro 1. E un grande Zagor supera anche questa prova!

Ma ciò che rende memorabile questa storia è, in fondo così semplicemente, il fatto che dentro ci sia tutta la ragion d'essere di Zagor (e del fumetto Zagor): il tentativo di pacificare una regione, di far convivere in amicizia bianchi ed indiani (qui americani, inglesi ed indiani), persone di etnie, nazioni, culture diverse, schierandosi sempre dalla parte di chi, hic et nunc, si trova nella posizione dela vittima. In quesa vicenda non è facile schierarsi, e Zagor è costretto ancora una volta a stare in mezzo senza sottrarsi all'ingrato compito. E nel microcosmo di questo Maxi, sul confine canadese (e un confine è sempre un simbolo), Zagor riesce a realizzare il suo sogno, il suo meraviglioso ideale.

I disegni di Mangiantini sono certamente buoni, ma soprattutto per quanto riguarda i campi lunghi e l'ambientazione (che belli i tanti animali che fanno capolino in diverse vignette ); meno entusiasmanti, invece, le scene d'azione e i volti dei personaggi. Dal punto di vista grafico, dunque, è chiaro che questo Maxi perde qualche punticino rispetto a Marines!, disegnato magistralmente da Della Monica.

Voto: 9-
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Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
Champions, Inter-Milan 1-0
Campionato, Inter-Milan 5-1

[Wolfenstein1976]

Onestamente non lo ricordo questo Maxi.Di solito quello che scrive Doc, e' esattamente il contrario di cio' che penso io, ma avendolo scritto il grande Capone, potrei essere d'accordo
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Mirko

[Andrea67]

[Doc Lester 1975]

Altrove è nata una discussione interessantissima su questa storia
Riporto tutto qui

[Angelo1961]

Ben fatto doc...

Questo per me è in assoluto il miglior maxi di Zagor e, con la storia dei Metis, la miglior fuoriserie...

Peccato che la seconda guerra di indipendenza del 1812 sia così poco presente nei fumetti...
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DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)