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[Esploratore Scomparso]

Guarda, a me Donatelli non ha mai fatto impazzire...e in molte storie l'ho trovato poco appropriato.
Però, nelle storie dove c'era bisogno di un tratto scarno, poco dettagliato, diciamo "grezzo", secondo me ci stava bene.
In questa storia, quasi sempre nel deserto o in mezzo alle rocce, dove c'erano poche cose da disegnare , secondo me era azzeccato e ha fatto un buon lavoro.
Poi, gli ho sempre preferito Ferri e Bignotti all'epoca.

[Doc Lester 1975]

[ElEmperador]

[cama69]

[pbreeze]

Cama, de gustibus, ma hai fatto alzare i pochi capelli rimastimi , Donatelli uber alles . Naturalmente scherzo, ognuno la pensa come vuole , ma il confronto con Chiarolla ... non lo fare , ti prego ! Donatelli non era un artigiano umile, ma un disegnatore coi fiocchi , a volte meglio di Ferri.

[cama69]

[stimeex]

[pbreeze]

Lo Zagor di Chiarolla è il problema, per me . Nessuno osa giudicare la bravura dell’ artista , ma il suo Zagor non è riconoscibile , è troppo diverso da tutti gli altri . Diciamo che ormai lo zagoriano si è abituato, ma il suo Zagor è del tutto personale , con la fossetta al mento, l viso triangolare, i capelli con mega ciuffo , a volte sembra alto due metri . Ossessione, può darsi.

[stimeex]

[Kramer76]

[cama69]

Il bizzarro paradosso è dovuto al fatto che il tratto di Dontaelli proprio in questa storia mi è piaciuto. Infatti il suo stile si adattava bene allo sfondo povero dell'ambientazione desertica, in generale c'è stata anche qualche altra storia dove il tratto poco dettagliato ma essenziale di Donatelli l'ho trovato funzionale alla trama.
Ritornando alla storia devo dire che ci sono dei passaggi che non mi convincono molto, però la storia mi piace l'ho riletta volentieri anche ultimamente. Non mi ha mai convinto la valutazione molto negativa che gli è stata data sul terzo index Zagoriano. Forse una storia semplice e lineare come questa si è rivelata gradevole dopo i fuochi d'artificio che Sclavi aveva sparato nei sei mesi precedenti
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[ElEmperador]

Beh personnally I like Donatelli and Chiarolla works on Zagor, both.
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E M P

https://share.icloud.com/photos/05pGIztDv008xiXfWKbzW4wFw

[AAHHYAAAAK]

@Kramer76: ITDCF?
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.

[Angelo1961]

[Doc Lester 1975]

Provo a lanciare uno o due spunti di riflessione:
quando si critica Donatelli, lo si fa spesso partendo dalle "vignette scarne". Ora, a me pare che questo si possa dire del primo Donatelli, ma non di quello che faceva coppia fissa con Toninelli tra la fine degli anni '80 e gli inizi degli anni '90. Ne Le belve del Black River, per esempio, l'ambientazione è rigogliosa, ricca di particolari. Ancor di più, mi ricordo di quanto non mi piacesse, mentre la leggevo, la storia Testa di morto, e che dicevo tra me e me: "che palle questa storia, si salva solo per i disegni, quant'è bella la foresta". Andate a riguardare.
Ma a parte questo. Io credo che non siano solo gli sfondi e i particolari nelle tavole che rendono più o meno belli dei disegni. Anche a me piacciono le tavole ricche come vengono proposte oggi da Venturi o da Bisi, e infatti non amavo molto Roberto Diso, però ci sono altri elementi che vanno presi in considerazione: Donatelli sapeva rendere magistralmente la mimica facciale. Non dico come Milazzo, grazie al quale Berardi poteva quasi fare a meno dei testi, ma i personaggi disegnati da Donatelli parlavano con l'espressione. E questo, unito ovviamente al tocco magico di Nolitta, creava emozione nel lettore. Oggi ci sono bravi, bravissimi illustratori, che disegnano straordinari paesaggi ed animali, ma i volti dei personaggi sono statici, legnosi, inespressivi. Per non dire deformi (Chiarolla, tanto per non fare nomi ). Confrontiamo lo "Zagor con il torcicollo" dei Di Vitto o quello "gommoso e addormentato" degli Esposito con quello di Donatelli. Basterebbe questo.
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