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[SpiritosoConLaScura]

Rispindo ai punti segnalati da Cama come "buchi" di sceneggiatura.

1) Semplicemente Jess è uno stupido, o forse arrogante e troppo sicuro di sé. O forse tutte le cose insieme. E infatti l’errore lo pagherà caro.
2) Rientra invece molto in linea col personaggio la decisione di Zagor di fare TUTTO da solo. Decine di volte ci ha mostrato che preferisce agire in proprio piuttosto che aspettare l’aiuto di qualcuno.
3) Erano ormai arrivati alla fine del viaggio e non c’erano più pozze d’acqua da trovare, ovvero il motivo per cui zagor era davvero indispensabile. Sulla questione diversità di comportamenti, forse anche i banditi hanno un’anima e in qualche modo non se l’è sentita di uccidere a sangue freddo due persone con cui in qualche modo ha condiviso qualcosa.
4) Su questo punto ho una teoria. La ghost town mi pare che sia raggiungibile a fatica tramite il deserto ma più facilmente dall’altro “lato”. Jess deve passare dal deserto per evitare Macallan ma forse Dexter prende un’latra via, più lunga ma agevole.
Questa è una mia ipotesi su un punto davvero poco chiaro.
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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

[cama69]

[SpiritosoConLaScura]

[Ivan]

IL TESORO DELLA CITTÀ FANTASMA

Testi: Marcello Toninelli
Disegni: Franco Donatelli
Pagine: 146
Anno: 1988

Storia anomala per Toninelli. In pratica, qui ha invertito le sue tipiche caratteristiche come autore: un soggetto pieno di buchi, ma una sceneggiatura insolitamente (per lui) ricca di pathos.
Il risultato è una storia appassionante nel suo svolgimento, ma poco convincente nella sua struttura di base.

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PREGI:

• Il primo pregio è di natura "editoriale" più che "artistica". Nel senso che dopo la indigesta INCUBI avevo il timore che da lì in avanti la collana Zagor potesse prendere quella deriva delirante fatta di "sogni reali che si rivelano realtà oniriche interagenti con universi multidimensionali fatti di sogni nei sogni ma anche il contrario dell'inverso et così è se vi pare forse può darsi chi lo sa"...invece constatai con sollievo che la serie era ritornata subito sui vecchi binari (nell'occasione accesi un cero a san Marcello da Siena).

• Toninelli riprende il tema della marcia forzata nel deserto con chiari rimandi a TERRE BRUCIATE. Ovviamente TERRE BRUCIATE è ben altra cosa, però stavolta Toninelli regge bene il confronto con l'inarrivabile Nolitta senza perdere per 20 lunghezze.
La narrazione è insolitamente vivace, ed anche le reazioni dei personaggi sono credibili. Stavolta bravo Toninelli anche come narratore (almeno nella lunga sequenza che si svolge nel deserto; nel prima e nel dopo ritroviamo il solito Toninelli piatto come una tavola da surf).
Da notare che in questa circostanza Toninelli fa un ottimo uso delle didascalie, con stile molto "nolittiano".


• Pur nella sua caratterizzazione piuttosto stereotipata, JESS è un villain abbastanza riuscito. Cattivissimo, astuto, e perfettamente funzionale al suo ruolo di antagonista principale.


• Anche la figura del bounty killer MACALLAN ha un certo fascino: esperto, implacabile, e cinico quanto basta per non fare distinzioni di buoni & cattivi tra le sue prede.
Peccato che Toninelli lo faccia accoppare da Jess alla prima occasione; poteva essere un personaggio sfruttato maggiormente nel corso della storia.


• Le insidie del deserto sono ben sfruttate. Il caldo, la carenza d'acqua, gli agguati dei bounty killers e le tensioni interne al gruppo di braccati, forniscono una serie di spunti narrativi che rendono molto dinamica e coinvolgente la sequenza della traversata.
Buona l'idea di cercare di rubare le riserve d'acqua al gruppo di Macallan, invertendo così i ruoli cacciatori/prede.

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DIFETTI:

• Come ho scritto nella premessa, stavolta i maggiori difetti stanno a monte: nel soggetto di base (che di norma dovrebbe invece essere il punto di forza delle storie di Toninelli).
In primis, nel piano di Zagor per indurre Jess a “reclutarlo” come guida per la traversata del deserto.
In sintesi: Zagor sa che Jess ha bisogno di una guida per attraversare il deserto, così si fa trovare volutamente sulla sua strada sapendo che il bandito lo risparmierà a tal scopo. Ma è un piano che fa acqua da tutte le parti, per svariati motivi:
1) Zagor non conosce Jess, quindi non può prevedere le sue reazioni (per quel che ne sa, Jess potrebbe farlo secco appena lo vede per rubargli le armi), e non può nemmeno essere sicuro che Jess lo conosca come esperto di deserti.
2) Anche ammettendo che Jess reagisca esattamente come Zagor aveva sperato, non può certo prevedere che il bandito abbia interesse a risparmiare anche la vita dell'inutile CICO (che peraltro di questo geniale piano non ne sapeva proprio niente).
3) Il piano presenta troppe incognite incontrollabili. Qualsiasi previsione Zagor possa fare all'inizio, essa se ne andrà a ramengo durante la traversata del deserto, dove le stressanti circostanze potrebbero indurre Jess a prendere decisioni drastiche o disperate riguardo i suoi ostaggi.
4) Anche ad un bambino apparirebbe fin troppo logico che Jess, una volta arrivato vicino alla meta, cercherà di disfarsi dei suoi compagni di viaggio...ma il machiavellico Zagor sembra proprio non tenere conto di questa ovvietà (che era l'unica cosa ovvia e prevedibile della traversata). Infatti è solo un CASO che Jess non li uccida a sangue freddo (proprio come fa con Macallan) quando sul finale decide di “sciogliere la società” e proseguire da solo. (Alla faccia dei “rischi calcolati”! Zagor non ha mai avuto il controllo degli eventi neanche per un solo istante; il suo infallibile piano sembra procedere solo per improvvisazioni e speranze nella fortuna.)

Appare quindi decisamente forzato (per non dire inverosimile) sia il piano di Zagor per farsi “assumere” come giuda da Jess, sia il fatto che Cico venga tenuto all'oscuro di tutto fin dall'inizio.

• Altra assurdità è il motivo con cui Jess pensa di costringere Zagor ad aggregarsi a lui senza timore che cerchi di ribellarsi.
In breve: Jess si imbatte “casualmente” in Zagor, e lo convince a fargli da guida adducendo che ormai sono sulla stessa barca, poiché “gli inseguitori, vedendovi con noi, faranno fuori anche voi credendovi nostri complici”...e Zagor, suo malgrado, riconosce che il bandito lo ha incastrato per bene.


No, questo passaggio non sta proprio in piedi. Qui il lettore pensa subito: o Zagor è diventato scemo del tutto, oppure c'è un qualche trucco dietro. Zagor si dimostra troppo arrendevole, e Jess è troppo sicuro che basti la vaga possibilità che Zagor e Cico vengano scambiati per due suoi complici per assicurarsi la loro docile e totale collaborazione (al punto da restituirgli persino le loro armi e permettergli pure di fare i turni di guardia notturni!)
Inverosimile due volte: una nel fatto che Jess abbia fiducia in un assunto così labile, l'altra nel fatto che Zagor – pur fingendo – ne riconosca la validità.

• ...Ma poi, che bisogno c'era di inscenare tutta questa complicatissima commedia? Se Zagor è sicuro del luogo in cui poter incontrare l'evaso Jess, gli tenda un agguato e lo riporti in prigione, punto.
In pratica, Zagor imbastisce un piano farraginoso che prevede la sua cattura da parte di un pericoloso evaso, il venire braccato da spietati bounty killers, e la traversata di un deserto con scarsissime probabilità di uscirne vivo...solo per permettere ad una banca di recuperare il bottino di cui il carcerato Jess non voleva rivelare il nascondiglio?! Troppo assurdo, dai.
L'idea di mettere Zagor a fare da guida agli evasi va bene, però Toninelli avrebbe dovuto studiare un espediente narrativo più credibile.


• La presenza di DEXTER nella storia non serve proprio a niente.
In pratica: Dexter esce dal carcere poco prima di Jess, è animato da propositi di vendetta, Toninelli gli dedica addirittura una sotto-trama parallela alla storyline principale, durante tutta la storia attendiamo il suo devastante intervento...e alla fine come si risolve tutta questa aspettativa? Che Jess lo fa fuori subito appena lo vede, e la storia prosegue tranquillamente come se Dexter non fosse mai esistito.
Non si capisce quindi perché Toninelli abbia ficcato nella storia un figurante così inutile. Giusto per riempire un po' di pagine vuote?

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In definitiva, Toninelli ha dimostrato di saper anche confezionare storie con un certo pathos nella narrazione. Il risultato non è nulla di celestiale, intendiamoci, però rispetto al piattume medio delle produzioni toninelliane questa storia si colloca tra le sue più riuscite – o meno fiacche, che dir si voglia.

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Storia: 7 (soggetto 6, svolgimento 7,5)
Disegni: 7

[Super Mark]

Mi manca il primo albo per giudicarla .
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Super Mark

[ElEmperador]

Good comments( as usual) Ivan.
I consider it a good and successfull story on the contrary of Belardinelli and co.
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E M P

https://share.icloud.com/photos/05pGIztDv008xiXfWKbzW4wFw

[wakopa]

questi periodi prolissi con le ipotesi al congiuntivo e i conseguenti condizionali,mi ricordano qualcosa

[Kramer76]

bella storia che ha visto accrescere il suo valore con il passare del tempo, inizialmente schiacciata da incubi...

donatelli merita più di 7

[Doc Lester 1975]

Complimenti come sempre alla recensione di Ivan.
Nulla da aggiungere dal punto di vista "tecnico", i limiti negli espedienti narrativi ci sono.
Ma nessuno mi tocchi questa storia Per me è stupenda, la porterò sempre nel cuore! Condivido totalmente quanto scritto da Ivan: dopo la famigerata Incubi, ero terrorizzato all'idea che non avrei più letto il "mio" Zagor tanto amato, e pensavo: "Oggi va di moda Dylan Dog, trasformeranno Zagor in una cosa simile". E invece ecco che Toninelli+Donatelli sfornano un piccolo goiello veramente zagoriano senza rincorrere facili mode.
Se oggi leggo ancora Zagor, se allora non ho smesso di comprarlo, lo devo a questa storia. Si dice che molti hanno smesso di comprare Zagor per colpa di Toninelli... ebbene, io sono uno di quelli che invece è stato salvato da Toninelli.
Noto che molti forumisti, anziché la qualifica di iper zagoriano o zagoriano medio, ecc, hanno un titolo personale tipo "trapper del forum", "top player", ecc... non so quanti post bisogna scrivere per arrivare al titolo personale o cosa bisogna fare per averlo, ma se arriverà quel giorno anche per me potrei scegliere il titolo di "toninelliano del forum"

PS: Donatelli maestoso in questa storia come in tutte le prove di fine '80 primi '90. Altro che Chiarolla.
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Simone C. - Io di calcio non capisco alcunché

Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
Champions, Inter-Milan 1-0
Campionato, Inter-Milan 5-1
Campionato, Milan-Inter 1-2

[Kramer76]

Ossessionati da Chiarolla, quasi più che da burattini!

[jupiter973]

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[Ivan]

[jupiter973]

[Esploratore Scomparso]

Storia piacevole, un classico western che si fa leggere, appassiona il giusto anche se bisogna passare sopra qualche forzatura e assurdità.
Tutte cose già evidenziate nei post precedenti... ma alla fine se la trama scorre bene ed è ben narrata, ci si può passare sopra.
A me la traversata allucinante nel deserto è piaciuta, e mi ha appassionato, con Zagor stranamente arrendevole, e Cico per lo più una palla al piede...al seguito di Jess, davvero spietato e crudele.
Anche Donatelli ha disegnato davvero bene questa avventura assolata e desertica, il suo tratto è stato perfetto per gli scenari spogli e rocciosi.
Bella avventura , dopo "Incubi" ci stava bene una storia di questo tipo.

[Cactus Pete]

Ma se uno non si accorge che i disegni di Donatelli qui sono tirati via, che cosa si può dire? Ormai l'unico senza prosciutto sugli occhi è Jupiter, gli altri sembrano arrivati da Marte.