www.spiritoconlascure.it

[Mr. Kellog]

l'ho letta veramente con interesse dall'inizio alla fine, bravo toninelli, tra questa e la maledizione di tonka era veramente ispirato

[Kramer76]

il tesoro della città fantasma
numeri 281 e 282, testi toninelli, disegni donatelli
dopo lo shock di "incubi", arriva un altro shock, quello di uno zagor toninelliano ancora più remissivo del solito, nemmeno cico lo riconosce più...
è un bluff... ma anche se non lo fosse, è la vera "odissea" toninelliana/donatelliana, il vero "viaggio nella paura", altro che la storiella con beau...
sembra una versione zagoriana dei film horror in cui i protagonisti vengono presi in ostaggio e ne passano di tutti i colori, in balia del cattivo...
mai il deserto è stato reso così bene su zagor, neanche su "terre bruciate", vedi la caldera con tutte quelle piante grasse, didascalie onnipresenti
tra l'altro "terre bruciate" è stata rovinata nella ristampa, è stata aggiunta ad esempio una vignetta in cui i nostri riescono comunque a dissetarsi
qui invece toninelli tiene il punto, sadico fino alla fine, c'è una capra morta e l'acqua non si può bere, con conseguente delirio dei protagonisti...
una storia felicemente anomala e sgradevole, jess "lo spietato" di nome e di fatto: il pepe di cayenna, lo sparo in faccia
bello anche il finale ambientato nella ghost town, che riconcilia con il vero zagor: lo "spettro" in una cornice texiana
infine due copertine straordinarie, ferri in netta ripresa dopo i primi anni ottanta

voto 9-

[Wilding65]

Appena riletta, revision(ismo)o al contrario: la ricordavo buona, non mi è piaciuta proprio...
Zagor che appunto non avverte Cico e soprattutto si accolla una traversata folle ed autolesionistica, e poi troppo diluita la traversata stessa mi è parsa, troppi stop and go noiosi e senza fascino, per poi la faccenda risolversi in due battute con una cascata di travi in testa al 'terribile' Jess e buonanotte, oltre appunto all'assunto labilissimo del perchè Zagor 'debba' unirsi agli evasi: è la prima che rivedo così fortemente in negativo...
A questo punto magari 'Sentinelle Rosse' mi sorprenderà al contrario...
Naahh...

[Spiritello senza scure]

Una delle tante storie dimenticabili di questo periodo...e infatti l'ho dimenticata
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«La maggior parte degli uomini trascorre la propria esistenza immersa nel fango. Alcuni lo fanno guardando le stelle»

« Se Karl Kraus avesse scritto Il Capitale, lo avrebbe fatto in tre righe »

« Nulla di veramente grande è mai stato fatto senza passione. »

« A chi vede sempre il bicchiere mezzo vuoto consiglio di travasare tutto in uno più piccolo e di non rompere i coglioni »

“Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.”

[Wilding65]

[Lungo Fucile]

[Cactus Pete]

Ecco LF quando si critica Toninelli...


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http://cicoforum.mastertopforum.net/
http://palexisx.deviantart.com/

[Lungo Fucile]

Perché, si criticava Toninelli?
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In una città, un uomo solo è veramente solo.

[Spiritello senza scure]

Ma quando mai
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«La maggior parte degli uomini trascorre la propria esistenza immersa nel fango. Alcuni lo fanno guardando le stelle»

« Se Karl Kraus avesse scritto Il Capitale, lo avrebbe fatto in tre righe »

« Nulla di veramente grande è mai stato fatto senza passione. »

« A chi vede sempre il bicchiere mezzo vuoto consiglio di travasare tutto in uno più piccolo e di non rompere i coglioni »

“Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.”

[Zarkoff]

mah, ho appena riletto questa storia e sono parecchio perplesso. Il viaggio nel deserto e l'atmosfera in generale mi sono piaciuti (ottimamente resi da Donatelli, soprattutto) ma la trama non sta in piedi, la rivelazione che fosse tutto un "piano" di Zagor mi ha letteralmente fatto cadere le braccia - possibile che zagor possa volontariamente rischiare di far morire di sete non solo lui stesso ma pure l'inconsapevole cico? - senza contare il fatto per me inspiegabile che la carenza d'acqua sembra essere un problema solo per il gruppo di zagor mentre i cacciatori di taglie sembrano averne a volontà... e l'altro ex galeotto addirittura riesce a sorpassare tutti e arrivare per primo alla ghost town gli altri sono più attrezzati? e che si portavano sulle spalle, un'autobotte?
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[jupiter973]

[Zarkoff]

ricordo sì ma se errare è umano...
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[cama69]

La ventiseiesima storia di Toninelli mi ha sempre creato una certa difficoltà a commentarla perchè da un lato ci sono delle forzature a cui sono abbastanza sensibile e dall'altro però la storia mi è sempre piaciuta molto.
Parto stavolta dai disegni perchè sono molto belli e molto efficaci, questo rafforza ancora di più la mia sensazione che lo stile povero di Donatelli era adatto solo per alcuni tipi di scenari come può essere una palude, una zona rocciosa, un deserto, una steppa, un luogo innevato, insomma uno scenario brullo e povero. I disegni sono così efficaci che il lettore ha quasi l'impressione di soffrire l'arsura come i protagonisti della traversata del deserto che sembra non avere mai fine. Come dicevo le scene della traversata mi piacciono e la storia in se la rileggo sempre volentieri e anche stavolta è stato così.
Però, c'è un però, debbo far finta di non considerare una serie di scelte narrative un pò inverosimili per non dire buttate là con un pò di superficialità, purtroppo alcune di queste scelte narrative costituiscono aspetti fondanti della storia:
1) Per come è strutturata la storia è evidente che Toninelli ha avuto la necessità di avere Zagor e Cico liberi piuttosto che tenuti prigionieri, infatti sarebbe stato complicati farli muovere in quelle condizioni per giorni e giorni, allora Toninelli per evitare, come logica vorrebbe, che Zagor catturi i banditi facilmente approfittando della notte mentre fa la guardia, si inventa una giustificazione poco credibile. In pratica Jess dice al suo complice Odgen, ma in realtà lo dice al lettore che Zagor e Cico possono essere tenuti in libertà perchè tanto a loro conveniva accompagnarli piuttosto che catturarli e consegnarli a Macallan perchè li avrebbero considerati complici dei banditi. Come ripeto, questa giustificazione mi sembra molto molto ballerina, in primis perchè se Zagor avesse catturato i banditi per poi consegnarli a Macallan spiegando che li avevano incontrati per caso sarebbe stata una giustificazione molto verosimile, in secondis Jess ha subito riconosciuto Zagor quindi niente di più probabile che anche Macallan conoscesse Zagor e quindi gli avrebbe creduto, in terzis, nel caso peggiore, anche se Macallan avesse considerato Zagor e Cico complici dei banditi (però non vedo come avrebbe fatto a considerali complici se gli facevano trovare Jess e Odgen impacchettati) una volta tornati in paese tutto si sarebbe chiarito. Alla fine della storia veniamo a sapere che Zagor aveva da compiere una missione che è quella di recuperare il bottino al di la del deserto, quindi non aveva effettivamente intenzione di catturarli, ma di accompagnarli, però Jess questo non lo sapeva quindi il suo comportamento di tenere libero Zagor è veramente difficile da accettare se non chiudendo non uno ma tutti e due gli occhi. Forse una simile soluzione sarebbe andata bene negli anni 60 e 70 ma alla fine degli anni 80 alcune soluzioni andrebbero evitate.
2) Prima di cominciare la traversata Jess dice chiaramente a Zagor dove ha nascosto il bottino, e si trova in una Ghost Town, tuttavia questo è un altro elemento che dovrebbe spingere Zagor a farla finita subito catturando i due banditi evitando la difficile traversata. In fondo alcune decine di uomini non dovrebbero avere troppi problemi a smantellare una gosth town di legno marcio per trovare i soldi della rapina.
3) Verso la fine della storia Zagor decide di attaccare l’accampamento di Macallan per rubargli l’acqua e impone a Jess di evitare spargimenti di sangue, il bandito per la verità non è molto convinto ma Zagor lo affronta a muso duro dicendo che ha bisogno di lui se vuole completare la traversata del deserto visto che solo lui conosce la pista, alla fine Jess si convince. Però stranamente dopo lo scontro Jess uccide Macallan, lega Zagor e Cico e va via, ma allora non aveva più bisogno di Zagor per completare la traversata del deserto? Mi sembra di cogliere una contraddizione con quanto affermato in qualche tavola precedente. Devo dire un'altra cosa, premetto che non è una contraddizione vera e propria ma piuttosto un passaggio leggermente forzato, Jess decide di uccidere Macallan ma lascia vivi Zagor e Cico per farli morire di sete, per amor del cielo ci può anche stare un simile comportamento però sarebbe stato meno stonato se avesse avuto un atteggiamento omogeneo con tutti e tre, a dire la verità per come viene descritto, Jess è un tipo che tenderebbe a sparare, però chiaramente non può certo uccidere i protagonisti della collana. Toninelli per giustificare questo comportamento di Jess vuole convincere il lettore che la morte per sete è più terribile di una colpo di pistola e per fare ciò mette in bocca a Cico una frase tipo uccidici subito piuttosto che farci morire di sete lentamente, questa soluzioni non mi è sembrata molto felice forse sarebbe stato meglio evitare.
4) Non è una vera e propria contraddizione però la traversata di Zagor, Cico, Jess e Odgen è veramente terrificante, in poche storia Zagor ha sofferto tanto, è un viaggio realmente allucinante che dura giorni e giorni in condizioni veramente drammatiche. A peggiorare la situazione trovano due pozzi inservibili, uno perché l’acqua è avvelenata da una carogna e un'altra perché è franata su essa un costone di roccia. Però questa pista mortale non sembra essere tale per gli altri protagonisti della storia come Macallan e soprattutto Dexter che sembrano passeggiare. Evidentemente devono aver portato acqua a volontà perché anche loro avranno trovato le pozze inservibili però non sembrano avere problemi, a mitigare un po’ questa contraddizione c’è il fatto che un otre di Odgen viene bucato da una pallottola. Quello che però infastidisce un po’ è scoprire alla fine che Dexter, che sembra un normale bandito, pur partendo dopo Zagor, Cico, Jess e Odgen prima li supera e poi raggiunge tranquillamente la gosth town fresco fresco come un fringuello. Mah mi sembra una soluzione che tende a sminuire tutta la bravura di Zagor nel guidare una traversata ai limiti della resistenza umana su una pista realmente infernale, mentre un normale pinco pallino solo soletto senza nessun aiuto ce la fa tranquillamente. Sono anche onesto nell’ammettere che questa passaggio poco felice è meno grave di quello che commise Nolitta con il notaio nella storia il buono e il cattivo perché in quel caso era letteralmente impossibile che il vecchio potesse aver raggiunto per primo il cathedral peack, mentre in questo caso si può sempre immaginare che Dexter fosse un esperto di questa pista, avesse con se molta acqua, possedesse una grande resistenza e che quindi sia riuscito ad arrivare prima di tutti.
Ho scritto un commento molto lungo perché questa è una delle storie più strane della collana, infatti contiene dei passaggi un po’ superficiali e poco curati che generalmente mi infastidiscono, ma il resto della storia mi piace molto, alla fine ho sempre avuto piacere nel rileggerla e anche stavolta è stato cosi, mi sono proprio divertito a rileggerla, mi viene abbastanza facile socchiudere un po’ gli occhi dinanzi ad alcuni passaggi un po’ cosi, diciamo forzati
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[druey]

D' accordo su tutte le contraddizioni, tranne che su quella di Dexter.

Magari la ghost town si può raggiungere attraverso un'altra strada. E' inverosimilie pensare che in un luogo ci si arrivi per una sola via (manco fosse un isola). Dexter è libero di muoversi perchè è libero. Jess invece è un evaso e magari appunto può percorrere solo la strada attraverso il deserto per evitare la cattura.

Nonostante questo le contraddizioni in questa storia sono davvero tantissime.
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Vi ho visti crescere su questo forum!

Se mi fossi guardato un porno era meglio

[SpiritosoConLaScura]

Come capita a volte con Toninelli non tutto fila liscia liscio dal punto di vista degli espiedienti narrativi usati per scatenare gli eventi, eppure a suo modo la storia funziona.
Riesce ad appassionare e a rendere in maniera adeguata le difficoltà e i pericoli dei protagonisti.
La si può considerare una tappa minimalista e poco ambiziosa della saga zagoriana ma in fondo ognuno tende a fare ciò che sa fare meglio.
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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.