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LE JENE DEL MARE
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Esploratore Scomparso
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MessaggioInviato: Mer Feb 14, 2018 10:25 am    Oggetto: Rispondi citando

Grandissima storia! Alterna momenti esilaranti ad altri più cupi e drammatici, con altre sequenze tipicamente avventurose (la caccia al tesoro, il pirata)... davvero un bel calderone dove tutto è ben dosato! queste gag di Cico sono davvero fantastiche, Nolitta le sfornava a getto continuo, una dietro e l'altra e tutte ben costruite e azzeccate.
Poi c'è la prima apparizione di Digging Bill, un personaggio comico ma che fa da motore per le avventure più disparate e incredibili.
Fantastica.
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Zagrosky
Trapper del forum


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MessaggioInviato: Mer Feb 14, 2018 11:34 am    Oggetto: Rispondi citando

Kara Korsan
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Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



Arbitra, avvocata, sindaca, ministra...

qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


SE DO LA MANO A UN MILANISTA, POI MI LAVO...
SE DO LA MANO A UNO JUVENTINO, POI MI CONTO LE DITA...
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AAHHYAAAAK
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MessaggioInviato: Mer Feb 14, 2018 1:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Esploratore Scomparso ha scritto:
Grandissima storia! Alterna momenti esilaranti ad altri più cupi e drammatici, con altre sequenze tipicamente avventurose (la caccia al tesoro, il pirata)... davvero un bel calderone dove tutto è ben dosato! queste gag di Cico sono davvero fantastiche, Nolitta le sfornava a getto continuo, una dietro e l'altra e tutte ben costruite e azzeccate.
Poi c'è la prima apparizione di Digging Bill, un personaggio comico ma che fa da motore per le avventure più disparate e incredibili.
Fantastica.


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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Ven Feb 23, 2018 4:48 pm    Oggetto: Rispondi citando

Zagrosky ha scritto:
Kara Korsan

Yep Laughing
Means by the way the black corsair... A movie where you can see the naked, white and succulent ass of a lovely girl... bah lovely...ok.
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kanoxen60
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MessaggioInviato: Dom Ago 11, 2019 6:07 am    Oggetto: Rispondi citando

La prima impressione che ho avuto rileggendo questa storia è che la lunghezza – più di 180 pagine, un record per l'epoca – vada un po' a scapito della compattezza. E' vero che c'è un filo conduttore – la complicata e rocambolesca ricerca di Digging Bill -, ma talvolta (soprattutto all'inizio e alla fine) mi è sembrata più la sommatoria di una serie di episodi che una storia omogenea e ben legata.

In effetti, a mio avviso si può suddividere la vicenda in alcune parti ben distinte:
- l'incontro/scontro con i Mingo di Taraska;
- la scomparsa di Cico e il lungo inseguimento di Zagor;
- la ricerca di Digging Bill e lo scontro con la banda di naufragatori;
- la cattura e la fuga dal campo dei feroci Nanticokes;
- il vecchio pirata e il tesoro di Capitan Kidd;
- il processo ai danni del tenente Nicols;
- la gag di Cico e Trampy alla mensa di Fort King.
L'episodio iniziale con i Mingo mi è sembrato del tutto avulso dal resto della vicenda; l'intermezzo con i Nanticokes sembra inserito più per allungare il brodo che per effettive necessità di sceneggiatura.

Nonostante la sensazione, talvolta, di una certa ripetitività delle situazioni, la storia secondo me ha due pregi da non sottovalutare:
- il primo, il tema del viaggio, che tanta importanza (e tanto successo) avrà nel prosieguo della serie. Qui il viaggio non è lunghissimo, ma porta Zagor e Cico fino a Long Island, sulla costa atlantica;
- il secondo, la figura di Digging Bill, nuovo strepitoso comprimario creato da Nolitta che qui fa un esordio “col botto”. Applause Applause Applause

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MessaggioInviato: Dom Ago 11, 2019 6:12 am    Oggetto: Rispondi citando

Che dire di Zagor, in questa lunga storia? Vi sono alcuni aspetti, in particolare, che ho notato.

Intanto, il suo rapporto con Cico, che oscilla fra l'arrabbiatura e il perdonismo, fra il rimprovero e lo slancio di generosità.

Si incazza subito, il Nostro, quando l'amico, chiamandolo, gli fa sfuggire un pesce (pag. 91, albo 12 CSAC); poco dopo, però, infilza con la lancia un'altra preda che riserva proprio al messicano (pag. 102).
Si arrabbia di nuovo, al campo dei Mingo, quando Cico ammette di aver provocato la perdita dei barili con le provviste degli indiani (“Stupido testone!”, pag. 107), ma è pronto ad offrire al bellicoso Taraska una soluzione alternativa per procurarsi le cibarie in cambio della vita dell'amico. Non ci sono dubbi che Zagor sia molto legato al pancione: quando torna alla capanna (con tanto di coniglio per la cena), dopo l'incontro con Jeff Nicols, e non lo trova, va subito in ansia e, una volta capito che è stato rapito, si getta senza esitare sulle tracce dell'amico e promette “terribile vendetta” contro i rapitori (pag. 136).
Quando lo ritrova, una volta chiarito l'accaduto e accettato l'incarico prospettatogli da Jeff Nicols, sbatte l'amico bruscamente giù dal letto (pag. 163) e lo convince, con le buone o con le cattive, a seguirlo nella difficile missione a Long Island.

Al vedere Cico colpito duramente col calcio del fucile da uno dei naufragatori, si scatena l'ira di Zagor, che balza sul malfattore e lo fa volare addosso ai compagni (pagg. 184-185).
Si arrabbia moltissimo, invece, dopo aver sgominato la banda dei naufragatori, quando Cico ammette di essersi lasciato sfuggire Digging Bill (“Dannato incosciente!”, pag. 223), ma l'incazzatura dura poco ed è pronto a perdonarlo (“...sei perdonato, vecchio mio”, pag. 224).
Ma tutto si ripete: si incazza di nuovo quando Cico per la seconda volta lascia scappare il vecchio Dig (“...stupido, inutile fannullone!”, con i pugni rivolti al cielo, pag. 245); tuttavia, il perdono è immediato quando l'amico rileva che ha conservato la mappa dello sgusciante cercatore di tesori.
La butta sul ridere invece, nel finale, quando Digging sfugge per la terza volta al messicano (pag. 16, vol. 13 CSAC);
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MessaggioInviato: Dom Ago 11, 2019 6:16 am    Oggetto: Rispondi citando

In secondo luogo Zagor, come di consueto, mena e si fa menare.

Comincia a menare i due malcapitati marinai del battello sull'Hudson (pag. 141, vol. 12) dopo il suo atterraggio al volo sul ponte dell'imbarcazione. Prosegue malmenando i misteriosi rapitori di Cico, che altri non sono che tre ufficiali dell'esercito americano che hanno assecondato il piano di Jeff Nicols (pagg. 153-154).

Mena poi gli uomini di Preston, il capo della banda di naufragatori (pagg. 185-186), anche se quest'ultimo gli rifila una sonora botta in testa col calcio del fucile (pag. 186). E' sempre il capo dei malviventi a rifilargli un pugno quando Zagor rifiuta la sua proposta di collaborazione (pag. 190), subito dopo ricambiato, però, da un gran calcione nella panza (pag. 191).

Una volta liberatosi, sulla spiaggia abbiamo uno Zagor scatenato che sgomina a pugni e scurate l'intera banda di naufragatori (pagg. 204-205), mentre in cima al faro c'è un nuovo scontro con Preston, che riesce a rifilare al Nostro un gran calcione prima di precipitare, a sua volta scalciato, nelle acque impetuose sottostanti.

Tremenda la botta in testa (la seconda nel giro di poche pagine) che Zagor riceve da un guerriero Nanticoke (pag. 228), mentre ha gioco facile con quel balordo del vecchio pirata, che si becca una nutrita serie di sganassoni in riva al mare (pagg. 254-255).
Per non farsi mancare nulla, infine, Zagor rifila un pugnazzo sulla zucca anche a Digging Bill, giusto per essere certo che non avrebbe tentato l'ennesima fuga (pag. 258).

Infine, segnalerei lo straordinario colpo di scure, ad altissimo grado di difficoltà, con cui Zagor mette fuori causa il capitano Ascott nell'aula del tribunale di Forte King, e la sua poco gradevole esperienza con le invadenti signore che lo coccolano sul battello diretto a Blackpine (le cosiddette “racchie dell'Hudson”... Laughing ).

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MessaggioInviato: Dom Ago 11, 2019 6:28 am    Oggetto: Rispondi citando

Di Cico, invece, mi ha colpito quanto segue:

- il suo rapporto problematico con il mondo animale.
Comincia col far sfuggire un pesce allo Zagor pescatore (pag. 91, vol 12 CSAC), prosegue inseguendo vanamente e facendosi mordere un dito da un coniglio (pag. 95), precipita dall'albero rosicchiato da un aggressivo castoro (pag. 97), cerca di far fuori le termiti e finisce per far esplodere il magazzino (pag. 126), si siede vicino a un serpente, che poi mette in fuga sparacchiando con la pistola (pag. 167);

- anche per via della sua figura macchiettistica, le vicende di Cico finiscono spesso in modo catastrofico.
A parte le già citate esperienze con conigli, castori e termiti, si segnala la demenziale scalata dei barili contenenti le provviste della tribù dei Mingo (giustificatissima l'incazzatura degli indiani), la triplice fuga ingenuamente consentita a Digging Bill (che frutta al messicano, nell'ordine, un morso al dito (pag. 220), una padellata in testa (pag. 222), un vistoso bernoccolo col martello del giudice di Fort King (pag. 16, vol. 13).
Sempre a rischio della vita, il nostro pancione: sfiorato dalla scure di Taraska mentre è legato al palo nell'accampamento dei Mingo (pag. 109), sfiorato da una fucilata di Digging Bill a Fort Massacre (pag. 173), colpito col calcio del fucile da un naufragatore (pag. 184), stordito da un colpo di scure alla testa da un feroce Nanticoke (pag. 228), sfiorato dalla lancia di un indiano mentre cerca di liberare Zagor (pag. 233), rischia infine le chiappe sotto i colpi dello spadone del vecchio pirata (pag. 252 Laughing );

- in compenso, almeno in un paio di occasioni il messicano da il meglio di se: la prima, quando riesce ad allentare le corde che tenevano legato Zagor nella cantina di Fort Massacre (pag. 196. Però, si lamenta: “Puah...che schifo!”), la seconda quando sfila di nascosto la mappa del tesoro di Capitan Kidd dalla sacca di Digging Bill (pag. 245), permettendo così il rapido ritrovamento del fuggitivo;

- mentre in qualche occasione il messicano è sembrato un po' eccessivo nel suo comportamento (su tutte: la scalata ai barili dei Mingo), non è mancata qualche buona opportunità di humour più sottile: ad esempio quando, liberato dai rapitori, si rifiuta di seguire Zagor nella ricerca di Digging Bill (“...sarà un vero piacere trascorrere qui qualche giorno insieme...”, pag. 164, Laughing ), o quando apprende di essere prigioniero di una tribù cannibale (“...io sono nato per mangiare...e non per essere mangiato!”, pag. 227, Laughing ), o quando, infine, sfotte il Digging Bill sepolto nella sabbia fino al collo (“Davvero la zona ideale per le sabbiature...passerai l'inverno senza ombra di reumatismi, vecchio mio!”, pag. 248, Laughing Laughing).
Un po' stiracchiata, invece, la gag finale con Trampy a Fort King.
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MessaggioInviato: Dom Ago 11, 2019 6:43 am    Oggetto: Rispondi citando

Uno dei punti di forza di questa storia è il nuovo comprimario creato da Nolitta, il caratteristico Digging Bill.

Personaggio che sembra direttamente uscito da un romanzo piratesco dell'800, sentiamo parlare di lui da Jeff Nicols, che lo definisce “...uno strano vagabondo che si fa chiamare Digging Bill” (pag. 160). Nicols prosegue, dicendo a Zagor che “...sembra che questo strano tipo percorra in lungo e in largo il continente alla ricerca di antichi, favolosi tesori, che dice di localizzare in base a rarissimi documenti”.
Chiaro che una figura simile offra pressoché infinite possibilità di trama a uno scenneggiatore capace e inventivo come Nolitta.

Il buon Dig, il cui vero nome – parole sue, pag. 265 – è Beniamino Readwell o Rockwell “o qualcosa di simile”, si caratterizza fisicamente per essere alto, magro e dalle gambe veloci; non a caso Zagor, giustamente, lo definisce alla fine della vicenda “quella specie di struzzo” (pag. 15, vol. 13 CSAC).

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MessaggioInviato: Dom Ago 11, 2019 6:51 am    Oggetto: Rispondi citando

In questa sua prima apparizione, in effetti, Digging Bill si rivela essere un po' svitato ma dalla mente pronta soprattutto quando si tratta di darsela a gambe. Vediamo come:

- riesce a “fuggire inosservato” dall'alloggio del capitano Ascott, facendo perdere le sue tracce (pag. 161) e non presentandosi al processo;
- se la dà a gambe a Fort Massacre, non appena viene a sapere che deve andare a testimoniare. In questo caso, però, Zagor è lesto a bloccarlo (in tuffo, pag. 177);
- cerca di fuggire da una finestra anche durante il primo scontro fra Zagor e la banda di naufragatori, ma qui lo ferma una sventola di Preston (pag. 186);
- gli riesce la fuga, invece, mentre è prigioniero di Cico, che mette fuori causa con una sonora padellata sulla testa (pag. 222, con tanto di frase di saluto: “Addio, povero babbeo, e tanti saluti al tuo amico forzuto!Laughing);
- fugge, stavolta insieme a Zagor e Cico, dal campo Nanticoke approfittando dello scontro degli indiani con la tribù rivale (pag. 240);
- sfugge una seconda volta a Cico, questa volta cantandogli una canzoncina che lo fa addormentare (il testo è degno di nota: “Dormi figliolo, riposa se puoi, lontan dalla casa, lontano dai tuoi. Reclina il capo sopra il guanciale, ora per mamma avrai il caporale. Su chiudi gli occhi rilassa la mente, ora per babbo avrai il sergente...", pagg. 244-245 Laughing Laughing ). Non si accorge, però, che il messicano gli aveva sfilato la preziosa mappa del tesoro dalla tasca;
- dopo aver testimoniato al processo e scagionato Teddy Nicols, fugge definitivamente da Fort King, non prima di aver rifilato una botta in testa a Cico col martelletto del giudice militare.La sua ultima immagine, in effetti, lo vede in fuga precipitosa diretto non si sa dove... (pag. 15, Vol. 13 CSAC).

Un personaggio che unisce caratteri contrapposti, come segnala Burattini nella rubrica “Buoni e Cattivi”: monomaniaco (pensa solo a cercare tesori), pavido (è durissima convincerlo ad andare a Fort King a testimoniare in favore di Teddy Nicols), gaglioffo (vedere come si fa beffe di Cico), ma anche ingenuo (si fa sottrarre la mappa da Cico, si fa seppellire nella sabbia fino al collo dal vecchio pirata) e onesto (alla fine, dice la verità al processo, anche a rischio della vita).
Insomma, come con Batterton, un gran personaggio azzeccato. Applause Applause Applause

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MessaggioInviato: Dom Ago 11, 2019 6:58 am    Oggetto: Rispondi citando

Detto dei tre principali protagonisti, gli altri numerosi personaggi di questa storia fungono sostanzialmente da contorno. Cominciamo, dunque, con gli avversari.

Il primo che incontriamo è Taraska, capo della tribù dei Mingo.
Nella descrizione che Zagor fa a Cico, i Mingo sono una tribù che vive a nord dei grandi laghi e che, durante la migrazione verso sud per sfuggire ai freddi dell'inverno, è solita attraversare la zona di Darkwood. Zagor dice all'amico che non dovrebbero essere pericolosi, ma in ogni caso gli consiglia di tenersi alla larga. In realtà, qualche precedente fra Zagor e i Mingo deve esserci stato, se è vero che, al loro incontro, la prima cosa che gli ricorda Taraska è la cicatrice che il capo indiano porta sul viso (pag. 106).

Comunque, il vecchio Taraska dimostra subito di essere un fetentone di prim'ordine, rifilando a Cico, dopo aver scoperto il disastro combinato dal messicano, una scurata sulla testa, facendolo legare al palo e minacciando di voler fare giustizia all'istante.
Accetta con qualche esitazione la proposta riparatoria di Zagor (ma lancia la sua scure a sfiorare il povero Cico legato al palo, pag. 109); nella Gola dei Cervi, tenta di colpire Zagor a tradimento con il suo arco e trova il suo destino cercando di travolgere il Nostro con un enorme masso (pag. 117).
Non spargeremo lacrime per questo losco figuro.



Quasi a fare da contrappeso al vendicativo Taraska, fra i Mingo che vanno con Zagor a caccia nella Gola dei Cervi c'è anche un giovane indiano che, di fronte al buon esito della caccia, apprezza il valore e la scaltrezza dello Spirito con la Scure (pag. 110). Soprattutto, gli salva la vita facendogli schivare la freccia scoccata a tradimento da Taraska (beccandosi così gli insulti del suo capo...).
Terminati gli eventi, accetta l'invito di Zagor di andare a parlare alla tribù per eleggere un nuovo capo e promette di liberare Cico (pag. 118).
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MessaggioInviato: Dom Ago 11, 2019 7:02 am    Oggetto: Rispondi citando

Vi è poi la banda di naufragatori.

Il capo, che dovrebbe chiamarsi Preston (il nome non viene citato nella CSAC, non capisco il perchè...) è un tipaccio che ha però l'onore di apparire nella copertina dell'albo n. 24 della serie mensile.
Si dimostra, nel complesso, un osso abbastanza duro e con Zagor sono subito scintille.



Nel primo scontro, nella cantina di Fort Massacre, mette fuori causa sia Dig (con una sventola) sia Zagor (con una botta in testa col calcio del fucile, pag. 186). Risveglia il Nostro con una secchiata d'acqua sulla faccia e gli propone di allearsi a lui; al netto rifiuto, lo colpisce con un pugno (pag. 190), ma Zagor gli rende poco dopo la pariglia con un bel calcione a piedi uniti nello stomaco (pag. 191).

Il secondo scontro avviene in riva al mare, quando la banda si accinge a far naufragare una nave che si trova nelle vicinanze: qui tutto si risolve rapidamente, con Zagor che rifila a Preston un pugnazzo che lo mette (forse un po' troppo rapidamente) fuori causa (pag. 204).

Il terzo e utlimo scontro avviene nel faro: un incattivito Preston sale le scale di soppiatto per sparare alla schiena di Zagor; viene scoperto dal guardiano Madison, che gli lancia in testa un pezzo di legno, ma il malfattore riesce a sparare al vecchio.
Lì, sulla sommità del faro, si scatena l'ultima lotta fra Preston e Zagor: dopo alterne vicende (tre pugni di Zagor, un calcio di Preston) è decisivo il nuovo calcione del Nostro, che fa precipitare il capo della gang nelle tumultuose acque sottostanti (pag. 215).

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MessaggioInviato: Dom Ago 11, 2019 7:10 am    Oggetto: Rispondi citando

La banda dei naufragatori è assai variopinta.

C'è innanzitutto Burma, l'indiano (incidentalmente, ha lo stesso nome del leone di Sarosi, l'ungherese de “L'impronta misteriosa”...).
Rimane a Fort Massacre a far la guardia ai prigionieri mentre i suoi compari vanno a far naufragare una nuova nave. Quando Zagor si libera dalle corde e prende un fucile, sente un rumore e si insospettisce. Lancia un pugnale a Zagor, che però lo mette agevolmente fuori causa lanciandogli il fucile sulla testa; lo rinchiude poi in un baule, dove resta fino al ritorno del Nostro.

Vi è poi Rod, dalla caratteristica maglia a righe e cappello da marinaio.
Nel primo scontro a Fort Massacre, colpisce Cico col calcio del fucile (pag. 184), subisce l'attacco di Zagor, che lo solleva e lo lancia sul compare Burma (pag. 185). Nel secondo scontro sulla spiaggia viene disarmato da Zagor con una scurata e poi...sparisce. Lo rivediamo legato da Zagor e portato a Fort Massacre.
Rimane il dubbio: come può il buon Rod essere stato messo fuori causa solo da un colpo di scure alla mano? Think

Drew, oltre che il titolo di una bellissima canzone dei Goldfrapp, è il guercio della banda.
Nel primo scontro spara a Zagor con la pistola e viene da questi assalito e stordito con un bel pugno (pag. 186). Terminato lo scontro, propone a Preston di uccidere subito i prigionieri (pag. 187).
Sulla spiaggia, dove era andato ad accendere il fuoco ingannatore, viene messo subito fuori causa da un nuovo pugno di Zagor (pag. 205). Anche lui viene legato e fatto prigioniero da Zagor.

Infine, Mulik, con la sua bandana da pirata, è uno dei più sfortunati del gruppo.
E' lui che, a Fort Massacre, annuncia l'arrivo di una nuova nave-preda (pag. 192). Va con Drew ad accendere il fuoco ingannatore sulla spiaggia (pag. 193). Nello scontro in riva al mare, prende Zagor per il collo ma viene da questi gettato in mare, dove trova presumibilmente la sua fine (pag. 205).
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MessaggioInviato: Dom Ago 11, 2019 7:34 am    Oggetto: Rispondi citando

Dopo aver sgominato la banda dei naufragatori e sulle tracce del fuggitivo Digging Bill, Zagor e Cico incappano nella feroce tribù cannibale dei Nanticokes, da cui vengono catturati.
Sordi ai messaggi di amicizia di Zagor, gli indiani portano i due prigionieri al campo, dove ritrovano il vecchio Dig, anch'egli legato come un salame. Fanno buona guardia in occasione del tentativo di Cico di liberare Zagor rosicchiando le corde (pag. 233); portano i tre prigionieri all'aperto, dove iniziano una danza della morte (pag. 235).
A interrompere il tutto, l'arrivo di una tribù rivale e l'uccisione del gran capo Nanticoke (infilzato come un tordo), con il conseguente inevitabile scontro, che consente ai tre prigionieri di darsela precipitosamente a gambe (pag. 240).
Da notare lo Zagor poliglotta, che capisce la lingua delle tribù della zona (pag. 237) Think .

Non poteva mancare, nella storia di esordio di un cercatore di tesori, un vecchio pirata.
Più che un vero pirata, però, sembra un vecchio svitato, ossessionato, come Digging Bill, dalla ricerca del tesoro di Capitan Kidd.
Seppellisce Dig nella sabbia fino al collo, convinto che il malandrino volesse sottrargli il prezioso tesoro. Quando torna da Dig, cantando una canzone che sarebbe poi diventata ben nota per mano di un grande scrittore scozzese (“Undici uomini sulla cassa del morto...”...va beh, poi sarebbero diventati 15... Laughing ), in effetti ha tra le mani un grosso baule.
Mentre si accinge a liquidare con la sua vecchia pistola il malcapitato Dig, irrompe Zagor che prima lo disarma con un preciso lancio di scure (pag. 251) e poi, per evitare che Cico venga affettato dal suo spadone, lo insegue in acqua, gli rifila una serie di pugni, gli fa bere un po di acqua marina e, infine, lo mette ko con un sonoro gancio, riportandolo a riva come un sacco di patate (pag. 255).

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MessaggioInviato: Dom Ago 11, 2019 7:36 am    Oggetto: Rispondi citando

L'ultimo avversario affrontato da Zagor è un ufficiale di Fort King, il capitano Ascott.

Veniamo a conoscenza della sua esistenza dal racconto che Jeff Nicols fa a Zagor (pag. 158). Invita nel suo alloggio a Fort King i tenenti Nicols e Vernon per una partita a poker; quando il tenente Vernon viene colpito a morte, Ascott non esita a incolpare del fatto il tenente Nicols, che in quel momento era completamente sbronzo.

Vediamo il capitano, stavolta in presa diretta, durante il processo a Nicols a Fort King; mescolato tra il pubblico, trasalisce all'arrivo di Digging Bill, che era anche lui presente alla famosa partita di poker; preso dal panico, tenta di sparare al buon Dig, ma l'intervento di Jeff Nicols gli devia il tiro.

Quando Dig testimonia che il vero assassino del tenente Vernon era proprio il capitano. Ascott si libera di Nicols, si fa largo sparando tra il pubblico e prende in ostaggio il presidente della corte militare (pag. 267).
Un difficilissimo lancio di scure da parte di Zagor lo colpisce alla zucca e pone fine alle malefatte dell'ufficiale (pag. 269).

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