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[wakopa]

[cama69]

In una ipotetica funzione che riporta la qualità delle storie nel tempo, la quindicesima storia di Toninelli segna un punto singolare che si rivela essere purtroppo un punto di minimo.
Stavolta le scelte di Toninelli suscitano qualche perplessità su diversi aspetti, prima di tutto la trama presenta più di qualche passaggio superficiale che non è da lui. Ad esempio tutta la sequenza che porta Kuwrath a prendere il posto delle splendente viene liquidata molto velocemente dando la spiacevole sensazione di una certa approssimazione. Gli Hohokam che dovrebbero essere dei guerrieri appartenenti ad una tribù misteriosa e antichissima i quali dovrebbero incutere timore, almeno cosi vengono introdotti, in realtà si rivelano essere quattro sbandati. Di conseguenza il piano di Kuwrath di voler cacciare i bianchi grazie ai suoi guerrieri Hohokam dopo aver sconfitto gli Hupa, fa veramente scombisciare dalle risate tanto è grande questa stronzata. Una simile soluzione sarebbe stata accettabile negli anni 60 ma nel bel mezzo degli anni 80 mah lascia perplessi. Comunque sia, i terribili Hohokam vengono giustamente sconfitti subito dagli Hupa che sono tutt'altro che guerrieri spietati. Forse anche Donatelli non ha saputo rendere gli Hohokam numerosi e spietati come voleva l'autore, non saprei dire, però realmente sembrano quattro scalzacani e costruirgli una storia mi è sembrato un azzardo già in partenza. Un altra cosa da sottolineare è la semplicità assoluta con cui chiunque può muoversi all'interno della loro città, sia Kuwrath, che Lathan e Zagor camminano tranquillamente tra le loro abitazioni, basta indossare una coperta e non ti tocca più nessuno. Addirittura Kuwrath ci ha vissututo per molto tempo in incognito, alla faccia dei terribili e misteriosi guerrieri. Mah mi sembra un altro passaggio un tantinello arronzato e poco felice.
Poi ci sono i soliti problemi dei protagonisti, cioè di Zagor e Cico. Toninelli da un pò di tempo ha deciso di rendere Zagor meno eroe, mai scelta è stata tanto infelice, io avevo sempre pensato che non fosse tutta colpa sua in quanto in quegli anni andavano per la maggiore gli anti-eroi, però nella intervista che ha rilasciato al nostro forum ha dichiarato che questa caratteristica del personaggio è stata una sua scelta e non della casa editrice. Ne prendo atto con dispiacere ma con tutta la stima per Toninelli questà scelta è stata molto negativa, questo non è più Zagor o almeno il mio Zagor ma è un altro personaggio. Anche con Nolitta Zagor a volte veniva sconfitto ma in ogni caso aveva sempre un grande carisma, ma qui oramai è troppo spesso imbolsito. Alla fine di questa storia, Zagor si stava facendo sorprendere come un deficiente da un avversario veramente ridicolo, ma all'ultimo momento arriva Lathan e lo salva, però il modo con cui viene salvato è cosi disonorevole che dovrebbe non farsi più vedere dagli Hupa, infatti come può pretendere di conservare la sua aurea dopo che Lathan avrà raccontato come ha salvato il grande Zagor lo spirito con la scure? Con Nolitta Zagor si preoccupava molto di conservare il suo prestigio con gli indiani, e se pure veniva sconfitto (qualche volta) nell'ambito della stessa storia poi si riprendeva e la sua riscossa era rabbiosa e vincente, ma da un pò di tempo invece si limita ringraziare il coprotagonista di turno per avergli salvato la vita. Una simile soluzione può andare bene qualche volta ma ormai comincia a essere troppo frequente. Quindi ora non stò leggendo Zagor ma qualche altro personaggio, detto poi da me che sono abbastanza tollerante con gli autori anche se apportano delle modifiche fa capire quanto sia infastidito.
Per quanto riguarda Cico il discoroso è similare, anche lui è diventato irriconoscibile perchè da qualche tempo ha subito delle modifiche che vanno in una direzione che mi piace poco. Forse la colpa non è tutta di Toninelli perchè si è infastidito a causa delle limitazioni che gli avevano imposto, ma ormai Cico pensa solo a mangiare e le sue battute sono quasi tutte basate sul cibo oppure di tornarsene a casa, ma le dice in un modo e in dei momenti che fanno incazzare il lettore piuttosto che farlo sorridere (almeno a me). Cico è sicuramente un ghiottone ed è un pò fifone e queste caratteristiche sono presenti fin dal suo esordio, ma Toninelli le ingigantisce cosi tanto e le usa cosi frequentemente da risultare troppo ripetitive, ma la cosa più grave e che queste gags le inserisce in dei momenti cosi poco opportuni da risultare sgradevoli, questo comporta come conseguenza che Cico spesso diventa veramente cosi antipatico, insensibile e odioso che verrebbe voglia di prenderlo a calci. In questa storia riesce a pensare al cibo e a fare una battuta anche nel momento in cui ritornano al campo Hupa Lathan ferito e altri suoi compagni morti, veramente mi chiedo come mai Zagor non lo abbia preso a calci nelle gengive. Inoltre questo continuo volersene tornare a casa quando ci sono gli altri in pericolo lasciandoli nei guai è altrettanto insopportabile. Con le storie di Nolitta invece queste sensazioni non le ho mai provate, forse perchè Sergio sapeva come e quando inserire le gags in maniera cosi perfetta che stemperavano un pò la tensione ma rendevano Cico simpatico.
In altre parole, Toninelli sembra non stravolge Zagor e Cico se si fa una analisi puntuale, perchè è compatibile con il personaggio che Zagor venga sconfitto o che Cico faccia una battuta sul cibo o sul suo desiderio di tornarsene a casa, ma se questa analisi viene allargata a più storie allora non si riconosce più ne Zagor ne Cico. Ovviamente in alcune storie queste caratteristiche risultano meno accentuate, come nelle due storie precedenti, ma mediamente Zagor ha perso il suo carisma per diventare un uomo in gamba e nulla più, mentre Cico troppo spesso assume un atteggiamente straffottente, egoistico e insensibile. Non vorrei sbagliare bisogna aspettare la storia dal titolo Il grande buio per ritrovare uno Zagor strepitoso, infatti quando uscì in edicola mi piacque cosi tanto che ancora oggi la ricordo con grande piacere (ovviamente parlo delle storie di Toninelli).
Per fortuna dopo l'abbandono di Toninelli Zagor viene modificato e ritorna ad essere il personaggio che piace a me, purtroppo per quanto riguarda Cico non ritornerà a brillare come ai tempi di Nolitta perchè anche oggi è spesso sottoutilizzato, ma almeno ha recuperato altruismo e simpatia.
Infine i disegni di Donatelli a colori mi sembrano nella norma, lo sfondo rossastro e roccioso come al solito lo fa da padrone ma almeno in questa storia è doveroso data la sua ambientazione.
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[Spiritello senza scure]

Ottima analisi Cama
La parte che mi ha fatto cadere le braccia (a parte lo Zagor di Toninelli che le busca dal primo che passa) è proprio la tribù antica composta da quattro fessi; ovviamente, poi, la sceneggiatura si adegua a tale pochezza di base
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“Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.”

[SpiritosoConLaScura]

Storia senza troppe pretese, forse, ma comunque godibile nella sua semplicità.
L'intreccio è scarno ma intriga quando il protagonista deve sbrogliare la matassa con il suo contro-tranello a contrastare quello del cattivo mascherato di turno.

Certamente non è un racconto che ampia gli orizzonti zagoriani ma come sempre Toninelli scrive bene e sa dosare i vari elementi narrativi in maniera precisa, per costruire storie comunque divertenti.
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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

[SpiritosoConLaScura]

[wakopa]

[SpiritosoConLaScura]

Vai tranquillo, non ho mica il cervello a compartimenti stagni come i compagni di merende del forum...
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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

[cama69]

[Kramer76]

i guerrieri della città sepolta
numeri 243 e 244, testi toninelli, disegni donatelli
toninelli va sempre più a fondo nel suo incomprensibile progetto per "ridimensionare" zagor... perchè voglio credere sia fatto apposta, e non per sciatteria
storiella poverissima, con uno dei peggiori nemici di sempre, lo "splendente", con questi guerrieri ramati che se la prendono con altri pezzenti
inoltre non si comprende appieno la "strategia" di zagor: fa finta di inciampare e di sfracellarsi, ricoprendosi di ridicolo...
brutti anche i disegni e perfino la copertina...

voto 4

[Zagrosky]

[druey]

[Thunderman]

un mito
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Lo faceva anche Nolitta

[jupiter973]

[Ivan]

[EDIT]

[passaggioanordovest]

è sempre un piacere leggere i tuoi commenti