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[cama69]

Alla sua prima storia, Capone riesce a scrivere un quasi capolavoro. La struttura della trama è molto simile a quella usata spesso da Nolitta a tal punto da renderla una cosiddetta storia Nolittiana. Voi sapete bene che a me della Nolittinità o meno di una storia non me frega niente, si possono usare anche altre strutture l'importante è che la stroria sia avvincenter ed emozionante e indubbiamente questa storia lo è eccome.
La parte inziale è dominata da oscuri presagi, d'altronde il titolo è proprio questo e non a caso, Lo stregone dei Mohawks di Tonka dove si trovano anche Zagor e Cico come ospiti prevede per loro un terribile pericolo di natura oscura che stà abbattersi su loro però aggiunge ache che questo pericolo si trova lontano da Darkwood, all'inizio Zagoe e Cico sembrano sorridere anche perchè non sono intenzionati a lasciare Darkwood nell'imminente futuro. Poi arriva di Drunky Duck nel villaggio per portare a Zagor e Cico una lettera del colonello Mandebbrook, la missiva non dice niente di particolare se non una richiesta di vederli di persona al più presto ma il lettore capisce subito che gli ingranaggi si sono messi in moto e Zagor e Cico stanno correndo diritti diritto verso questo oscuro pericolo. Un simile approccio alla storia è stato usato molto spesso da Nolitta e anche stavbolta mantine intatto il suo fascino. Il colonello chiede a Zagor di cercare il figlio Walter con due suoi amcii che sono in terribile ritardo a questo punto non ci sono più dubbi i nostri devono lasciare Darkwoddo e il presagio dello stregone inizia diventare realtà.
La storia inzia a decollare quando Zagor e Cico arrivano a Summerville qui vediamo Zagor inizialmente molto paziente, più vicino a quello attuale che non a quello inziale di Nolitta, solo alla fine quando non ne può fare a meno lo vediamo scatenare una rissa con situazioni molto Nolittiane. Gli abitanti di Summerville si erano messi sulla difensiva perchè il proprietario del saloon si era venduto agli abitanti il contenuto dei bagagli di Walter e dei suoi amici perchè non erano più tornati a ritirarli e dovevano pagare il vitto e l'alloggio. Diciamo che forse il proprietario del Saloon avrebbe anche potuto dire la verità visto che un pò di ragione ce l'aveva, senza provocare in continuazione Zagor e Cico però è veramente un dettaglio che nulla toglie alla storia.
Quando Zagor e Cico arrivano in una valle dove si erano recati Walter e i suoi due amici per verificare di persona le storie che prevedevano la scomparsa di molti viandanti, il presagio dello stregone si è realmente verificato e ora anche Cico lo sottolinea. In questa fase la storia ripercorre alcune avventure del passato come quelle con il vampiro e Kandrax il mago. Il pericolo e l'avversario non compaiono subito o meglio non si palesano immediatmente come tali, questo modo di procedere è stato spesso usato da Nolitta. L'ambiguità degli avversari cresce lentamente, Zagor e il lettori cominciano a capire che il pericolo risiede a New Salem quando scopre che il ponte è crollato non per la furia della piena del fiume ma da qualcuno che ha reciso le funi, da questo momento è chiaro che il mistero e il pericolo stanno a New Salem e la loro guida Stephan è chiaramente a capo di tutto questo. Frattanto il lettore attraverso vari indizi ha capito anche che il pericolo è lagato al culto di Satana o in generale di un demone, insomma si capisce di essere di fronte ad un paese di abitanti che celebrano messe nere, da qui ad immaginare che ci sono riti di sangue che coinvolgono gli eventuali viandanti che hanno la sfortuna di fermarsi a New Salem la via è fin troppo breve, è veramente ottima la cupa atmosfera che Capone riesce a creare in quesata fase della storia. Poi c'è un altra sorpresa quando Zagor capisce tutto, pensa di poter salvare Walter affrontado il capo del villaggio Stephan ma quest'ultima nonostante l'età dimostra di avere una forza sovrumana, lui dice donatagli da Hagghot, in effetti Zagor viene battuto abbastanza nettamente e poi incatenato insieme a Cico e Walter in attesa di essere tutti sacrificati. Con questa soluzione Capone si stacca da una descrizione realistica, per entrare nel genere misterioso e sovrannaturale. Come mai Stephan pur essendo una persona ha una simile forza? E' solo suggestione, soluzione realistica oppure Hagghot esiste e gli infonde questa forza enorme?
Comunque sia, Zagor viene liberato da un discendente di un giudice inquisitore che ha dedicato la sua vita all'annientamente di queste sette demoniache, non riescono a fuggire vengono catturati tutti eccetto Zagor che viene creduto morto. La notte del sacrificio Zagor painifica un attacco alla rambo mentre tutti sono al tempio brucia tutto il paese e poi quando tutti escono per salvare le loro case irrompe nel tempio anch'esso in fiamme e si batte con Stephan. La lotta finale si sarebbe conclusa ancora con la sconfitta di Zagor che dimostra tanto coraggio ma anche un pò di ingenuità perchè avrebbe dovuto capire che dopo il primo scontro, suggestione o meno, Stephan non era battibile nel corpo a corpo. Comunque sia riesce a ribaltare la situazione ascoltando il suggerimento di Stoke che gli urla di buttare il suo amuleto sul libro nero di Haggoth, in effetti appena i due oggetti entrano in contantto si annichiliscono e Stephan crolla al suolo privo di forze.
Alla fine anche gli abitanti si convincono della pazzia di Stephan e si pentono e se la cavano con una ramanzina di Zagor, diciamo che questo passaggio è forse un pò frettoloso tuttavia questa soluzione penso che sia più che accettabile allungare oltre la storie sarebbe stato pericoloso e in un modo o nell'altro Capone doveva scrivere la parola fine che trovasse una soluzione anche per gli abitanti di New Salem.
I disegni di Ferri sono eccezzionali anche perchè l suo tratto è semplicemente perfetto in storie di questo tipo.

Tutto ok allora? beh se devo essere sincero qualcosa mi ha lsciato perplesso anche per colpa del forum e di questa crociata antispiegazionista che ha ormai contagiato anche me. Non ci avevo mai fatto caso prima ma in questa ultima letture le ultime tavole mi sono sembrate un pò farragginose, lo spiegone finale è stato un pò pesante, io non ho molto fastidio nel leggere le spiegazioni, solo che in questo caso Stoke dice molte cose ma non spiega l'unica cosa che mi interessava conoscere per coprire un buco nella storia. Premesso che io non volevo sapere perchè l'amuleto e il libro si annichilivano visto fa parte del mistero, però avrei voluto sapere come mai Stoke ne era a conscenza come faceva a sapere che il contato dei due oggetti avrebbe provocato il loro annichilimento? Lui lo doveva sapere perchè durante la lotta tra Zagor e Stephan con quest'ultimo sicuro vincitore, Stoke suggeriva a Zagor e gli urlava più di una volta di lanciare l'amuleto sul libro, mossa che si rivelerà vincente per ribaltare la situazione.
Ripeto, per evitare fraintendimenti, nello spiegone finale avrei voluto sapere solo una informazione come faceva Stoke a sapere che l'amuleto avrebbe distrutto il libro, dove lo ha letto? chi gli'ha suggerito? Invece Stoke dice che forse l'amuleto e il libro erano forze opposte una volta unite in un unica entità, bene sono tutte ipotesi plausibili, dopo aver visto l'effetto del madaglione sul libro, ma non dice come faceva a sapere che doveveano essere messi in contatto e questo secondo me è un buco nella storia. Forse questo buco poteva essere evitato facendo in modo che il medaglione cadesse involontarimente sul libro, magari Zagor lo lanciava contro Stephan come mossa della disperazione ma quest'ultimo lo schivava e finiva sul libro che frattanto, ricordo a tutti, era caduto a terra durante la fasi della lotta.
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[One Eyed Jack]

[cama69]

[druey]

[Kramer76]

la notte del diluvio
numeri 263, 264 e 265, testi capone, disegni ferri
dialoghi, tematiche, trama, eccetera, eccetera, tutto porta al miglior zagor nolittiano, il vampiro, kandrax, "la casa del terrore"
anche "il ritorno del vampiro" per via dello stile seicentesco di new salem, ma uno sguardo visionario rivolto al futuro boselliano...
il demone haggoth, il "cacciatore di streghe", la scena in cui tutto il paese che si riunisce in chiesa che ricorda quella analoga nell'albo omonimo
bella tutta la simbologia: il medaglione, il quadro, il gatto nero, il cimitero senza croci, il "prologo" con gli "oscuri presagi" dello stregone naskapi
zagor viene bastonato di brutto da stephan, addirittura a colpi di candelabro, ma ci sta contro un avversario sovrannaturale
e la riscossa a torso nudo con le frecce incendiare è anch'essa un'icona (gay?) in un periodo in cui zagor viene per lo più trattato male....
i disegni sono a metà tra il ferri nolittiano e il ferri degli anni novanta/duemila, dal tratto più veloce e "chiarolliano"
la prima copertina è una delle migliori del periodo e non solo, innaturale la posizione di zagor nella seconda

voto 10

[wakopa]

[SpiritosoConLaScura]

Toninelli trova finalmente in Capone la sua perfetta controparte "fantastica".
Dopo i fallimenti dei vari Pelizzari e Niccolai finalmente debutta sulla serie un autore finalmente capace di gestire le sfumature più assurde e folli dell'universo zagoriano.
Si tratta in questo caso di un racconto chiaramente a quel gotico americano divenuto popolare con i film di Roger Corman, e che deriva direttamente dal geniio di Poe.
In questa storia tutto funziona a meraviglia, dalla gestione dei personaggi alle bellissime atmosfere, malsane e inquietanti quanto basta.
Anche la tensione e il mistero sono sviluppati con abilità, grazie anche a un prologo "indiano" che contribuisce, se non all'intreccio vero e proprio, almeno a creare la giusta attesa e a cominciare a delineare quelle che saranno le inquietudini a venire.
Le uniche pecche possono essere indivduate in un controfinale appesantito da troppe parole e nell'assenza di comprimari davvero memorabili.
Ma in definitiva rimane un esordio che lascia decisamente ben sperare per il futuro, soprattutto se proseguirà l'esplorazione dei lati più oscuri e bizzarri di darkwood e dintorni.

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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

[druey]

[SpiritosoConLaScura]

Ma che dici?
Questa storia è del 2014, CSAC numero 102
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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

[One Eyed Jack]

Sì, ma cosa accadde nel giugno 1988? Io c'ero e lo ricordo bene.

[the haematologist]

[One Eyed Jack]

Ben più importante, ben più importante.

[Andrea67]

[simon]

[One Eyed Jack]

Ooooh, ci siamo.

Adesso torniamo IT.