www.spiritoconlascure.it

[paco ordonez]

Grazie ZagroskY
No, il nick name si riferisce a El Muerto... non proprio Zagor, ma sempre di Nolitta si tratta!
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KUNST, il mio blog di storia dell'arte... http://appuntidistoriadellarte.blogspot.it/

[Zagrosky]

Gentile Paco,
ho appena postato sul topic dedicato alla serie dimenticate o poco conosciute un personaggio completamente disegnato da PINI SEGNA.
Se vuoi saperne di pi? su questo disegnatore, ti segnalo il seguente sito:

http://pinisegna.blogspot.it/

ti saluto.
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Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



Arbitra, avvocata, sindaca, ministra...

qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


SE DO LA MANO A UN MILANISTA, POI MI LAVO...
SE DO LA MANO A UNO JUVENTINO, POI MI CONTO LE DITA...

[Spiritello senza scure]

Segni era sicuramente quello meno valido della squadra dell'epoca e per tale motivo fece storcere il naso a parecchi , me compreso. Rivisto attentamente a distanza di 30 anni appare infinitamente meglio di Cassaro o di Divitto attuali.
Personalmente, secondo il mio modesto e umile parere, devo a disegnatori come Joevito e Verni se mi sono riavvicinato dopo tanto tempo a Zagor. Non sono gli unici validi, per carit?, ma quelli che mi hanno fatto riprovare le emozioni delle tavole di Ferri del periodo d'oro, certamente s?!!

[spiritosenzascure]

Sarà revisionismo, ma non capisco questa freddezza nei confronti di segna, ho letto il suo esordio su zagor solo oggi grazie alla collezione storica a colori e mi sembra un signor disegnatore, ingiustamente sottovalutato. Per fortuna la ristampa a colori riproporrà quasi tutte le sue storie zagoriane. Forse ha l'unico "torto" di avere uno stile molto lontano da ferri e per questo i lettori dell'epoca non lo gradivano tanto.
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DIVERSAMENTE BURATTINIANO

[Kramer76]

sbagliarono la produzione delle sue tavole
rispetto ai volti di piere pini è un copione superferriano..

la storia non è un capolavoro ma si guadagna l'immaginario, un nolitta lineare ed autocitazionista (sommossa, sciamano) si affida a un pini esuberante con i neri dal labbrone abbastanza inquietante e alla devastante fossa dei serpenti

[giaguaro2]

[Zagrosky]

[giaguaro2]

@zagrosky: la mia è una valutazione soggettiva. Ho letto recentemente un bell'articolo di spiritello a difesa dell'opera di Pini, e ti dirò che lo trovo anche condivisibile. Certamente Segna non era un cane a disegnare, io mica dico questo, e, come appunto sottolineava Francesco, certi sui passaggi sono davvero emozionanti.
Però io sono molto severo anche nell'aspetto complessivo: io non concepisco che si faccia una vignetta e che se viene male, si lasci così. Capisco che magari per l'autore è bella, ma, se per me è pacchianamente riuscita male, (sempre secondo me) dovrebbe rifarla finchè non viene bene.
Da qui deriva il mio giudizio complessivamente negativo, che per altro, è puramente personale.

[Zagrosky]

Certamente è come dici, ma spesso vediamo vignette fatte male, ed a volte anche particolari di cover sbagliati, e parliamo di produzioni odierne : bisogna tener conto che allora, negli anni 70, tutta questa attenzione al particolare non era richiesta.
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[giaguaro2]

Be, ti dirò che io l'ho sempre richiesta!
Ad esempio ho sempre reputato altrettanto insoddisfacente l'opera di gamba su zagor (buona invece sul PR) e inaccettabili (anche per l'epoca) le tavole di Muzzi con i volti di tex fatti da galep.
'70 o non '70.

[Zagrosky]

Concordo
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[joe7]

Ecco il mio commento che ho scritto nel blog di Baltorr:

"I cannibali di Green Spot" mi aveva lasciato perplesso, come tutti, per il disegno insolito che avevo davanti, ma, dopo un pò, mi ci ero abituato.

Mi sembrava piuttosto curato e preciso: Cico era reso benissimo nel suo tono umoristico e Zagor era ancora più "eroico" e "pulito" del solito.

La storia era stata abbastanza coinvolgente, mi aveva colpito la diabolicità del cacciatore Jordan e la spietatezza di Zagor nel dargli la caccia.

Mi restano impressi, in questa storia, il volto del lebbroso "Signore dei serpenti" e l'ambiente quasi africano della storia, coi neri che agivano come se fossero ancora in Africa. Anche la crudeltà dei soldati contro i neri era resa in modo molto efficace.

Mi fa ricordare un pò proprio la storia di Zagor che esce adesso, ambientata a Bahia...

[Zagrosky]

[Kerzhakov91]

Storia discreta, non troppo ispirata ma che migliora con il passare della pagine, nonostante il soggetto non sia troppo approfondito e la sceneggiatura scarna. La parte migliore è senz'altro quella relativa all'inquietante apparizione del Signore dei Serpenti, anche la scena precedente con Zagor che si dibatte in modo disperato contro la morte è roba forte. Prevedibile il genocidio dei cannibali (?) di Green Spot, un po' deludente il finale, affrettato.

Il principale difetto di questa avventura è che molti aspetti potenzialmente interessanti non sono stati approfonditi. Per esempio, mi aspettavo un approfondimento maggiore di quella carogna del cacciatore bianco (Jordan), possibile che dietro quell'odio che provava nei confronti dei negri ci fosse solo del fanatismo? Era solo un razzista o c'era dietro dell'altro, magari accaduto in Africa tanti anni prima? Non lo sapremo mai...

E anche Masai Killer si rivela una semplice comparsa, tutto fumo e niente arrosto. La copertina lasciava presagire ben altro avversario.

I disegni di Segna non mi hanno fatto impazzire ma non mi hanno neanche disgustato. Alcune sequenze non sono affatto male. Così come diversi primi piani di Zagor (anche se alcune vignette sono ricopiate da celebri cover del Magister). In definitiva, comunque, non mi sembra così tanto inferiore a quel Donatelli che tutti gli zagoriani adorano...
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"A Zagor sento di aver dato il mio entusiasmo e una buona dose di incoscienza, a Mister No la mia maturità di uomo, a Tex la mia professionalità e la mia gratitudine"
Sergio Bonelli/Guido Nolitta

[Lungo Fucile]