www.spiritoconlascure.it

[One Eyed Jack]

Da vecchio amante dell?Avventura pura, ho particolarmente apprezzato la parte puramente ?avventurosa? di questa vicenda; da vecchio amante del rigoroso giallo classico alla Christie, sono rimasto deluso dalla parte eminentemente ?investigativa?, cha fa acqua da diverse parti.
Il primissimo romanzo a fumetti di Casa Bonelli (sebbene, per motivi poco chiari, si sia deciso di considerarlo come un one-shot a parte, spacciato per supplemento a Tex), costituisce secondo la versione ufficiale il modo per dare qualcosa da fare all?ormai anziano e poco riciclabile Renato Polese... una spiegazione invero poco simpatica nei confronti del vecchio leone che ha fornito decine e decine di storie avventurose ai lettori di due o tre generazioni.
Al fianco di Polese, si schiera Piani, finora visto all?opera in scenari ben pi? contemporanei se non post-moderni, dalle pagine di Nick Raider a quelle di Nathan Never... difficile immaginarselo in uno scenario ben pi? classico come quello dei legionari impegnati a battersi contro i ribelli berberi nel Marocco francese del primo Novecento.
Eppure, Piani se la cava sostanzialmente bene. La ricostruzione storica ? buona e convincente, senza essere pedante. L?ampio spazio a disposizione riesce a consentire a Pini di delineare in maniera adeguata lo scenario raccontato, e farci comprendere a sufficienza in quale ambiente si svolgono le avventure dei personaggi. E tuttavia, la leggendaria Legione Straniera non sembra tuttavia dimostrarsi granch? diversa da qualunque altro corpo militare visto nelle pagine di Tex o di Zagor... ripeto, ? raccontata bene ma non ? che spicchi per chiss? quale elemento di originalit?. I cognomi dei personaggi (da Facchini a Fuller, da Moltke a Vargas) ci fa pensare che ? come previsto ? i legionari provengono da tanti Paesi diversi, ma questo ? un elemento potenzialmente interessante che per? rimane confinato, appunto, ai cognomi, perch? se fossero stati tutti soldati francesi non sarebbe cambiata un?acca nel racconto. Si deve poi notare una qualche deficienza nella descrizione dei molti personaggi della vicenda: il protagonista assoluto, Jean Beaumont, ? il solito eroe tanto coraggioso in battaglia quanto disinteressato a carriera e medaglie, uno stereotipo dell?Avventura che ormai abbiamo visto un milione di volte e non se ne pu? pi?. Ma meglio lui degli anonimissimi Hudon, Renard, Delacroix e la maggior parte degli altri ufficiali che compaiono nella storia. Pi? interessante e originale ? la figura del capitano Vargas, il cattivone della vicenda (seppur con qualche motivazione alle spalle), che suscita un certo interesse nel suo restare sempre confinato nelle sue stanze a progettare piani di difesa. Del tutto coerente col personaggio ? la sua fine eroica in battaglia, cos? come quella di un altro ben delineato ?cattivo?, il sergente Fuller. Ricadiamo nello stereotipo melenso, invece, con la figura del legionario semplice Facchini, inetto perseguitato dal citato Fuller, disertore e poi eroe che si batte per salvare i nostri.
Come gi? detto, le parti pi? interessanti sono quelle dedicate alle battaglie campali e agli scontri individuali: nulla di stravagante, anzi tutto molto simile alle classiche battaglie western fra soldati e indiani; per? a me il western piace eccome, e quindi ben vengano queste storie epiche e di valore. Le parti, invece, che appaiono mal riuscite sono quelle pi? propriamente ?gialle?. Nel forte si aggira un assassino, ma non ? che si crei tutta questa suspense per scoprire chi sia, visto che ? pressoch? certo fin dalla prima vignetta in cui appare. Come nell?ingenuissimo Comandante Mark, anche qui le fattezze poco avvenenti e lo sguardo malvagio tradiscono immediatamente la natura briccona del capitano Vargas, e il lettore non fatica cos? tanto a puntare l?indice contro di lui. Senza contare che Beaumont arriva alla verit? grazie agli indizi comunicatigli dagli altri comprimari e non certo per proprie abilit? investigative.
Ma pi? in generale, io sono poco convinto della bont? di inserire complicate storie ?gialle? in storie a fumetti, ? abbastanza raro che esse escano col buco, forse il medium non ? molto adatto: essendo un mezzo visivo, il fumetto ? pi? adatto probabilmente a raccontare storie di azione, non di investigazioni, indizi e deduzioni.

In mezzo a questo risultato ibrido, si muovono i disegni familiari di Renato Polese. Beh, non ? proprio il pi? moderno e completo dei disegnatori italiani, ma il suo tratto rassicurante, classico, conosciuto, a me piace ancora adesso. Anche se le imprecisioni sono tante... Tuttavia, la rappresentazione degli assolati paesaggi, dei fortini persi nel deserto del nulla, dei villaggi maghrebini - nonch? della Parigi della belle ?poque nel prologo ? sono ancora degni di nota.

Buono l?ormai tradizionale redazionale a cura di Renato Genovese, che ci racconta storia e finzione sulla Legione Straniera.
Peccato, invece, per la copertina, assolutamente mal realizzata, dato che ? solo il montaggio ingrandito di due distinte vignette presenti all?interno della storia, per di pi? nemmeno cos? indimenticabili. Il primo piano di Jean Beaumont nella cover ? proprio brutto, malriuscito.

Voto: 7
_________________


Dicono di me...

"Direi che si qualifica per quello che è: un buzzurro ignorante."

"Qualcuno che spesso emette un latrare fastidioso mentre pratica l'ondinismo"

"Come volevasi dimostrare, il Guercione non capisce un tazzo di fumetti!! Bravo, continua a legge' 'ste stronzate!!!"

[stimeex]

Legio patria nostra!
_________________
La vita è fatta di scelte. Di alcune ci pentiamo, di altre siamo fieri. Siamo quelli che decidiamo di essere.
Graham Brown.

[Mister No]

Dal topic di Bandidos (ACCORPATO ORA IN QUESTO):

[Mister No]

[One Eyed Jack]

Sta arrivando Monolith!



Ad opera di Recchioni, un certo Uzzeo e un misconosciuto LRNZ.

Eccovi una breve intervista al Rrobe.

http://www.fumettologica.it/2014/02/dettagli-su-monolith-il-nuovo-fumetto-bonelli-di-recchioni-uzzeo-e-lrnz

Cambio opportunamente il titolo al topic.

[Thunderman]

Ah beh

LRNZ mi pare sia quello che fa le cover per Long Wei
_________________
Lo faceva anche Nolitta

[passaggioanordovest]

quando esce?? ma questa nuova linea di graphic novel a colori andrà a soppiantare i "romanzi a fumetti"?

e soprattutto... Recchioni quanto scrive??

[One Eyed Jack]

Non so rispondere a nessuna delle tre domande. Tutto quello che il mondo conosce di Monolith lo trovi in quell'intervista.

[Ladro di ombre]

[Kiki Manito]

LRNZ è il nome d'arte di Lorenzo Ceccotti. Ecco dove avevo letto il nome!

[Zagrosky]

Molto interessante

Certo che il Rrobe è un vulcano
_________________
Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



Arbitra, avvocata, sindaca, ministra...

qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


SE DO LA MANO A UN MILANISTA, POI MI LAVO...
SE DO LA MANO A UNO JUVENTINO, POI MI CONTO LE DITA...

[volpe errante]

[One Eyed Jack]

Eh? Ma allora non è un one-shot.

[volpe errante]

parole di Recchioni su fsbk

[One Eyed Jack]

Allora il moderatore dice che si continua a parlare di Monolith in questo topic finchè non si saprà con certezza di che diavolo si tratta.