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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
La prova del fuoco (148/150)
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Autore Messaggio
Zagrosky
Trapper del forum


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MessaggioInviato: Ven Mag 24, 2013 2:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

........ma io no..... Laughing Laughing
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Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



Arbitra, avvocata, sindaca, ministra...

qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


SE DO LA MANO A UN MILANISTA, POI MI LAVO...
SE DO LA MANO A UNO JUVENTINO, POI MI CONTO LE DITA...
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Andrea67
Iper Zagoriano
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Registrato: 24/11/09 21:32
Messaggi: 5766

MessaggioInviato: Dom Mag 26, 2013 10:35 am    Oggetto: Rispondi citando

Altro capolavoro di Nolitta che, per fortuna, in quel periodo intervallava altre storie, non sue, un po' meno riuscite.
Qua gli ingredienti ci sono tutti, compreso un grande avversario - almeno nell'immaginario dei lettori: infatti, seppur comparso per poche pagine (ed in una cover), ha lasciato un ricordo indelebile, tanto da spingere Burattini a rispolverarlo nell'ultimo Zagorone - ed il duello finale con quest'ultimo.
Da ricordare, inoltre, il divertentissimo salto ai barili di Zagor.

Voto alla storia: 9,4
Voto ai disegni: 9,5
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Kramer76
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MessaggioInviato: Mer Nov 05, 2014 4:03 pm    Oggetto: Rispondi citando



il segno del coraggio
numeri 148, 149 e 150, testi nolitta, disegni ferri e tenenti
storia crepuscolare, ma non nel senso di un nolitta al tramonto, tutt'altro... è una grande storia degna di stare accanto a "guerra!" e "servizio segreto"
è crepuscolare non solo per gli splendidi disegni ferriani, ma anche per il ruolo di zagor, che fa con maddenbrook quello fitzy fece con lui
e, allo stesso tempo, viene messo in discussione da giovani guerrieri bestemmiatori: notare che i trucchi qui riescono solo con i più anziani...
storia ricca di cose da ricordare, i barili, l'albero genealogico dei maddenbrook, la bandiera, i soldati crocifissi, l'aneddoto su bonaparte
copertine grandiose, una meglio dell'altra

voto 10


Ultima modifica di Kramer76 il Mar Dic 15, 2020 9:58 pm, modificato 1 volta in totale
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Mauro Tozzi
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MessaggioInviato: Lun Giu 27, 2016 7:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

Da segnalare quando Zagor dà un pugno a Walter perché questi non era intervenuto quando lo Spirito con la Scure avrebbe avuto bisogno di lui durante il primo scontro con gli indiani: Nolitta ci teneva molto a mostrare questi scatti d'ira del suo eroe. Wink
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Occhi di gatto, un altro colpo è stato fatto!


Ultima modifica di Mauro Tozzi il Mar Giu 28, 2016 11:41 am, modificato 1 volta in totale
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MessaggioInviato: Lun Giu 27, 2016 9:52 pm    Oggetto: Rispondi citando

E se lo facessero ora? Come la prenderemmo?
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.
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Cain68
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MessaggioInviato: Mar Giu 28, 2016 5:31 pm    Oggetto: Rispondi citando

Immagina... Angel Whistle
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Sergio e Gallieno adesso sono insieme a Darkwood, grazie per tutti i sogni che mi avete regalato.
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MessaggioInviato: Mar Giu 28, 2016 5:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

Immagino un massacro Laughing
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Cain68
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MessaggioInviato: Mar Giu 28, 2016 8:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

Laughing Laughing
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Esploratore Scomparso
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MessaggioInviato: Lun Mag 20, 2019 9:41 am    Oggetto: Rispondi citando

Bellissima storia antimilitarista, dovrebbe fare parte a pieno titolo della "Golden Age", magari con uno sviluppo maggiore, almeno mezzo albo in più.
Ottimo Cico, funzionale alla trama per fermarsi qualche giorno al forte; belle anche le attività atletiche di Zagor... era bello vedere questi momenti di riposo, e anche divertenti con la scommessa del salto dei barili.
Poi Nolitta ha creato altri due personaggi indimenticabili, Walter Maddenbrook e Red Warrior, che pur con poche pagine sono stati tratteggiati in modo realistico e perfetto, soprattutto il guerriero indiano, tutto di un pezzo e irriducibile. La fede che ha in "Lui", nel fucile, la fa assomigliare ad una recluta di Full Metal Jacket...
Walter invece è un moderno obiettore di coscienza, combattuto dal desiderio di compiacere il genitore e la propria indole pacifica e non autoritaria.
I disegni di Ferri sono ancora una volta spettacolari, evocativi soprattutto nelle scene notturne.
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Tobia Sullivan
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MessaggioInviato: Lun Mag 20, 2019 10:15 am    Oggetto: Rispondi citando

Esploratore Scomparso ha scritto:
I disegni di Ferri sono ancora una volta spettacolari, evocativi soprattutto nelle scene notturne.


Ricordiamoci del contributo di Tenenti nella sua unica apparizione su Zagor con le tavole della prima parte della storia
_________________
"Voi siete un uomo generoso e giusto. L'avevo compreso subito, fin dalla vostra prima apparizione al nostro campo, l'altro giorno. Ma io non posso accettare un simile sacrificio che, oltretutto, rallentando la vostra marcia, metterebbe in pericolo la vita di tutti gli altri".

Klain: "La marcia della disperazione"

Testi di Guido Nolitta

- Arrivederci Direttore e grazie -
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Esploratore Scomparso
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MessaggioInviato: Lun Mag 20, 2019 12:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

Sì vero, in effetti la mano di Tenenti si vede eccome nella prima parte, ma non stona affatto.
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Gio Mag 23, 2019 10:07 am    Oggetto: Rispondi citando

Qualcuno ha detto mano di Tenenti? Very Happy
Arrivata fresca fresca ieri l'altro!



Sono molto contento di avere preso questa tavola., in quanto: 1) Io proprio io NON POSSO non avere qualche tavola significativa di questo personaggio; 2) Ritengo che questa sia la pagina centrale della definizione psicologica di Walter, direi proprio il cuore del character.

E ora che giro per questo topic, mi accorgo di non avere mai scritto nulla su questa storia per me basale! Orrore!
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"
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Ivan
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MessaggioInviato: Dom Apr 19, 2020 8:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:
...e ora che giro per questo topic, mi accorgo di non avere mai scritto nulla su questa storia per me basale!

Vergogna, onta, infamia, disonore et ignominia! Not talking Rimediare, rimediare subito (dai, ti porgo l'assist) Wink
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Ivan
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MessaggioInviato: Dom Apr 19, 2020 8:49 pm    Oggetto: Rispondi citando



IL SEGNO DEL CORAGGIO

Testi: Guido Nolitta
Disegni: Gallieno Ferri & Giancarlo Tenenti
Pagine: 187
Anno: 1977

Episodio che generalmente non viene menzionato né tra i più riusciti né tra i più deludenti. Eppure gli spunti interessanti abbondano; si tratta solo di una storia impostata in modo diverso dal solito. Un segno della imminente svolta stilistica di Nolitta.

----------

Innanzitutto una considerazione generale sul modus operandi di Nolitta.
Le sue storie di Zagor erano un mix di Forma (la trama & il suo svolgimento) e Contenuto (i "messaggi" più o meno velati tra le righe della storia).
Questo è chiaramente un episodio in cui prevale la seconda componente. Infatti la esile trama appare quasi un "pretesto" per esporre degli scampoli di filosofia personale dell'autore.
Qui la fusione tra Forma & Contenuto risulta un po' frammentaria rispetto ad altre storie, ma è comunque supportata dalla gradevolezza dello stile del Sergione. E pur essendo un episodio incentrato principalmente sul piano filosofico, Nolitta dissemina tante perline anche sul piano narrativo.

Il soggetto di base è davvero scarno: Recuperare uno stendardo rubato da un gruppo di predoni pellerossa per riscattare l'onore dell'ufficiale che non era riuscito ad impedirne il furto.
Uno spunticino risibile, se preso solo di per sé. Ma come al solito, la maestria di Nolitta si manifestava nel COME veniva esposta la trama di base: nel ritmo di lettura, nella definizione dei personaggi, nelle sequenze "di passaggio" apparentemente non importanti allo sviluppo della vicenda, nella fluidità dei dialoghi, nel fascino delle didascalie...
In una parola, nello STILE ESPOSITIVO.
Nolitta era come De André: un cantastorie che riusciva a trasformare spunti assai elementari in vicende epiche, usando solo 2 accordi e una raffinata abilità di incantare la platea. E chi se ne frega se le loro composizioni non avevano la complessa architettura di un Bach o di un Alan Moore.
Anche in questo episodio la struttura tecnica è molto semplice: per leggere IL SEGNO DEL CORAGGIO non occorre essere dei super-esperti di fumetti o compiere chissà quali sforzi mentali; infatti persino un bimbo di 8 anni è in grado di seguire la trama e di gustarsi appieno sia la storia che i suoi contenuti.

Il vero protagonista, qui, è Walter Maddenbrook, che incarna lo stilema dell'individuo "condannato" a seguire un destino non scelto da lui. Nella fattispecie, a seguire la carriera militare come desidera il padre colonnello. Una carriera che però Walter non "sente" essere la sua vera strada.
Il personaggio è chiaramente usato da Nolitta come simbolo di tutti coloro che si ritrovano indotti a sacrificare le proprie reali aspirazioni per non deludere le aspettative altrui. Un personaggio "universale" in cui qualunque dei lettori (chi più, chi meno) può riconoscersi.


Raro caso in cui Nolitta esclude Cico dalla vicenda principale, "parcheggiandolo" nella prigione del forte.
Peraltro, la gag che ne provoca l'arresto non è nemmeno una vera "gag"; infatti stavolta Cico non fa nulla per mettersi nei guai, si limita solo a reagire (giustamente) alle provocazioni di due bulli da saloon.

Molto cruda la sequenza in cui Zagor e Walter scoprono i cadaveri dei soldati, brutalizzati post-mortem dagli Shawnees.
Per Nolitta è l'occasione di esporre – tramite le parole di Zagor – una profonda considerazione sull'animo dell'Uomo-in-guerra.


Sempre per la serie "Stile espositivo": Nolitta dedica 2 pagine all'incontro di Zagor e Walter con un puma, che ringhia minaccioso e poi si defila nella boscaglia.

Questa sequenza è una parentesi del tutto INUTILE dal punta di vista della trama, tuttavia ci fa trascorrere 2 pagine di piacevole lettura.
Oggi non sarebbe più consentito inserire digressioni del genere in sceneggiatura, il che ci fa capire perché le storie moderne risultano appassionanti come la lettura di un elenco telefonico. (Torna sempre il solito discorso: il vero valore di un autore si denota dal "COME" racconta, non dal "COSA" racconta.)

Di grande effetto la reazione di Zagor dopo lo scontro col primo gruppo di Shawnees, che rifila un pugno a Walter – scusandosi subito dopo.

Qui si può ammirare lo Zagor irruento di Nolitta, quello che perde il controllo per poi fare ammenda. Una caratteristica che purtroppo gli altri autori hanno saputo imitare solo esteriormente, senza conferirgli quella credibilità comportamentale tipicamente nolittiana.

Red Warrior. Gran bel personaggio, solido e ben caratterizzato. A mio avviso su un antagonista del genere si poteva imbastire una storia di 3-4 albi ponendolo come fulcro della vicenda, invece qui Nolitta sceglie di relegarlo a semplice strumento per far accadere gli eventi necessari a portare avanti il suo scopo principale (tant'è vero che Red Warrior muore nella prima ed unica sequenza in cui appare).
Pur essendo un personaggio "usa-e-getta", Nolitta lo descrive con tratti profondi e precisi, dai quali traspare la sua cinica filosofia guerriera.


La vista di Zagor "morto" scuote Walter, che riscatta il proprio onore affrontando da solo tutto il gruppo di Shawnees. Dalla sua furia si salva solo Red Warrior, che si appresta a uccidere sadicamente l'indifeso Walter mentre sfoggia una parlantina sarcastica di grande fascino (i dialoghi di Red Warrior sono tutti memorabili, ognuno a suo modo). Applause


Intenso lo scontro finale con Red Warrior, per nulla intimorito dalla reputazione "divina" di Zagor.

Alla fine Zagor si ritrova costretto ad uccidere Red Warrior strangolandolo a mani nude. Una morte orribile che ricorda molto l'analoga situazione col capitano Nilsen in IL MOSTRO DELLA LAGUNA.

La riscossa di Walter raggiunge il suo culmine quando ripresenta al padre la sua lettera di dimissioni dall'esercito. Qui il vecchio tenta ancora la carta del "ricatto morale" fingendo di nuovo un attacco di cuore, ma stavolta Walter non abbocca al trucco.

Si tratta di una sequenza tutto sommato comica (quasi una gag cichiana), che fa da contraltare alla drammaticità delle vicende precedenti. Tutto in puro stile-Nolitta: un colpo al cerchio (dramma), un colpo alla botte (commedia). Il Ringo Starr del fumetto. Very Happy

----------

DISEGNI:
Ho sempre notato che le chine delle prime 30 pagine erano di una mano diversa da quella di Ferri. Apprendo qui sul forum che sono state eseguite da Giancarlo Tenenti; un ripasso dignitoso, senza né lode né infamia.
Lo stesso Ferri qui appare assai affrettato nell'inchiostratura delle proprie matite, probabilmente per questione di tempi stretti nella consegna. Tuttavia, se sorvoliamo sulle raffazzonature dei dettagli, le ATMOSFERE sono comunque rese alla perfezione.Applause

----------

Storia: 8,5
Disegni: 9
(Ferri), 8 (Tenenti)


_________________________________________________________________________

(Noticina conclusiva)

L'EVOLUZIONE (in meglio?) DI NOLITTA

Penso che ognuno degli zagoriani storici possa concordare che, dopo la golden age, Nolitta abbia deciso di virare verso l'alto il suo percorso di autore.
Per 15 anni aveva proposto un fumetto avventuroso che potesse essere letto sia dai bambini che dagli adulti con eguale soddisfazione per entrambe le fasce; ora sentiva il bisogno di dedicarsi ad un prodotto orientato principalmente al pubblico più "anziano", perdendo così un po' di quella universalità di target che fin lì aveva contraddistinto la sua produzione.
Il suo ultimo periodo su Zagor può essere visto come una sorta di "prova generale" per questo cambio di stile (che troverà piena affermazione in Mister No). Difatti dopo MAGIA SENZA TEMPO Nolitta non tornerà mai più a scrivere Zagor, considerandolo un periodo ormai superato nel suo percorso di evoluzione come scrittore.

IL SEGNO DEL CORAGGIO è, appunto, un esempio del passaggio di Nolitta dal suo stile "classico" allo stile del nuovo corso: meno importanza alle trame in sé, più importanza al contenuto che esse dovevano veicolare.
Questa è una storia ancora allo stadio "sperimentale", una via-di-mezzo tra Forma e Contenuto, senza una vera e propria identità stilistica. Infatti non è riuscitissima a livello di Forma e non è riuscitissima a livello di Contenuto...ma nel suo insieme risulta comunque un episodio ricco di fascino. Un prototipo del "nuovo Nolitta" ancora in fase di costruzione.

Nella carriera di un autore ci sta che egli decida di fare un salto di qualità, discostandosi dallo stile che lo aveva consacrato onde evitare di fossilizzarsi su di esso (questo lo abbiamo visto molte volte: nel fumetto, nella musica, nel cinema...)
Ovviamente non sempre il pubblico approva questa "svolta stilistica" del proprio beniamino, e preferirebbe che egli restasse sempre fedele al tipo di stile per cui veniva apprezzato (cosa non possibile per la legge di natura sull'Impermanenza: Ciò che non si evolve è destinato a degenerare.)

Ora; se mi chiedessero quale Nolitta preferisco, risponderei seccamente il Nolitta "classico", cioè quello che aveva la rara abilità di fare una storia che poteva venire apprezzata dai lettori a qualunque età la leggessero, dai 6 ai 50 anni. Sono davvero pochi gli autori che possedevano tale abilità (penso a Robin Wood, a Gerry Conway, al Claremont dei primi X-Men...)
Preciso che anche il Nolitta del suo periodo "impegnato" mi piace molto...però quelle storie non toccano le corde del mio Lato Infantile quanto le storie dello Zagor goden-age. Esse parlano solo alla mia parte "adulta"; gli manca qualcosa, quell'ingrediente rivolto al cuore dei giovanissimi che era invece presente nel Nolitta vecchio stile (e men che meno è presente nello Zagor moderno, il cui stile narrativo è totalmente privo di Componente Infantile). Sad

Ma tant'è. Prima o poi Nolitta doveva cambiare, ed è già un miracolo se per 15 anni la sua produzione ha mantenuto uno standard fisso sui livelli che ben conosciamo.
A me – a noi – rimane la certezza di poter rileggere all'infinito le sue vecchie opere senza che mi vengano a noia, replicando ogni volta la medesima sensazione di incanto della prima volta che le ho lette. Et così sia. Rolling Eyes


Ultima modifica di Ivan il Mar Mag 12, 2020 8:55 pm, modificato 1 volta in totale
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Dom Apr 19, 2020 9:29 pm    Oggetto: Rispondi citando

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