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Kramer76
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MessaggioInviato: Mar Nov 03, 2015 5:36 pm    Oggetto: Rispondi citando



gentiluomo... ma non troppo!
numeri 15 e 16, testi nolitta, disegni ferri
sembra quasi un maxi a storie brevi ante litteram, sono piccoli episodi minori nella nolittologia, ma è pur sempre nolitta/ferri...
il primo episodio, nonostante le botte in testa, è quello più divertente, memorabile cico nei panni di marco antonio
il secondo è quello più "nolittiano" ma con il lieto fine, bella la scena in cui gli indiani rapiscono il dottore
toccata e fuga per bimbo sullivan

voto 7/8


Ultima modifica di Kramer76 il Mer Dic 30, 2020 11:47 am, modificato 2 volte in totale
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kanoxen60
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MessaggioInviato: Mar Gen 02, 2018 10:20 am    Oggetto: Rispondi citando

Tre storie al prezzo di una: l’impressione è che le esigenze editoriali imponessero un ritmo assai frenetico alle avventure dei nostri eroi, per cui il risultato è una storia formalmente singola ma che si divide chiaramente in tre distinte parti di lunghezza contenuta.
La struttura fa sì che l’insieme, nel complesso, risulti penalizzato: il risultato non è neanche male, ma niente di eclatante. La brevità impedisce l’approfondimento e trame più articolate.

La migliore del trittico mi sembra quella di Buddy Fox, detto “la Volpe”: non è male l’idea di un ladro matricolato che prende le sembianze di un nobile; e pure l’idea del ricevimento in villa con tanto di spettacolo teatrale (che lascia spazio, tra l’altro a una spassosa performance di Cico nel “Giulio Cesare” shakespeariano), è originale e ricca di potenzialità, anche se non sviluppata appieno. Un po’ troppo rapida quella del dottor Galloway, specie nella conclusione, anche se sottostante c’è l’importante tema della convivenza fra bianchi e popolo rosso. E’ solo una comparsata, infine, quella di “Bimbo” Sullivan nella terza parte; troppo breve per non preludere a nuove, imminenti apparizioni di questo storico nemico zagoriano.

Zagor, come quasi sempre con Nolitta, viene colpito e catturato (in questo caso, da parte della gang di Buddy nella prima parte); la riscossa, come in “Titan”, passa attraverso una prova di forza che consiste nello svellere le catene dal muro. Nella seconda parte, il nostro Eroe non si fa scrupolo di usare la pistola per abbattere gli aggressivi Fox di Mano Rossa (dopo Buddy, sempre di Fox si tratta... Laughing ). Nella terza, mena indifferentemente pellerossa e soldati…

Per Cico, il trittico è un vero e proprio calvario, in cui rimedia botte a più non posso, porte in faccia, colonne in testa, calci nel sedere, persino carro e cavalli che lo travolgono Shocked . Per fortuna, i bernoccoli, gli ematomi e gli occhi neri spariscono sistematicamente nel giro di poche vignette, a dimostrazione della indistruttibilità del nostro messicano. Smile
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MessaggioInviato: Mar Gen 02, 2018 10:24 am    Oggetto: Rispondi citando

Nella prima parte del trittico abbiamo uno Zagor che bada al sodo.
Considera risolto il problema cibo con la carne affumicata, suscitando le ire del compagno (pag. 107); in risposta, rivela un animo vegano (anticipando di qualche storia l'imperturbabile Smiling Joe), prospettando la possibilità di cibarsi di bacche e radici (pag. 108).

Al vedere Cico di ritorno dalla villa del marchese di Beauchamp con bernoccoli e lividi, si arrabbia e si precipita dallo sceriffo di Harrysburg (pag. 114); dove, però, non trova soddisfazione, andandosene dopo averlo definito “sceriffo da operetta” (pag. 116. Ben diverso sarebbe stato il trattamento che al tutore della legge avrebbe riservato Tex Willer). Think

Voglioso di giustizia per l’amico, una volta che gli è negato l’accesso alla villa dà prova di grandi capacità atletiche, superando il muro di cinta con un notevole salto con l’asta (cosa che aveva peraltro già fatto, in fuga dal campo Urone, ne “Il cervo sacro”).
Una volta nel giardino di villa Beauchamp, passa subito alle vie di fatto: mena i due guardiani, Platone e Boris, disarma il falso marchese e ne scopre la vera identità (si tratta, nientemeno, del noto ladro e rapinatore Buddy Fox, pag. 124).
Colpito a tradimento alla testa da un altro sgherro di Buddy, si risveglia negli scantinati della villa debitamente incatenato al muro (pag. 127) dove, dopo le reciproche presentazioni, minaccia Fox e i suoi ladroni, ricevendo in cambio un pugno in faccia (pag. 130). Sad
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MessaggioInviato: Mar Gen 02, 2018 10:44 am    Oggetto: Rispondi citando

Ma, come sappiamo, il Nostro non è tipo da starsene con le mani in mano, specie se è in veste di uomo pratico come in questa storia.
Così, “…pur di far sparire dalle labbra di Buddy Fox quel suo odioso sorriso da superuomo…” (pag. 139), comincia a tirare la catena fino a farla cedere. Una volta libero, abbatte la porta dello scantinato, travolgendo il povero Cico che lo stava cercando (pag. 144): dopo che l’amico gli ha liberato i polsi (e dopo averlo zittito, pag. 145), passa all’attacco.

Si nasconde dietro un’armatura (pag. 148) e sorprende “Cenerentola”, uno degli sgherri di Fox, infilandogli l’elmo sulla testa e dandogli poi una sonora spadata (pag. 149); irrompe nella sala, dove la banda di Fox stava rapinando gli invitati, vola appeso al lampadario (pag. 151), lotta con Platone, che stordisce poi con un candelabro, stessa sorte riservata a Tom Sanders (pag. 153).
Quando arriva lo sceriffo, Zagor ha già sistemato tutto: Buddy Fox e i suoi compari sono già legati come salami e pronti per il carcere (pag. 158). thumbleft


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MessaggioInviato: Mar Gen 02, 2018 10:50 am    Oggetto: Rispondi citando

Anche nella seconda parte della storia Zagor mantiene una certa praticità, anche se rivela alcuni eccessi di carattere. Think

Nella foresta, a un certo punto sale sugli alberi per orizzontarsi (pag. 160), ma è pronto a intervenire quando Cico è aggredito dal Fox Piccolo Lupo: l’indiano, che aveva già tirato una scurata al povero messicano, viene preso per il collo e addormentato con un poderoso sinistro (pag. 161).
Caricato l’aggressore svenuto sulle spalle, si dirige al campo dei Fox, dove avviene, con qualche frizione, l’incontro con il capo Mano Rossa, vecchia conoscenza di Zagor (pag. 163).

Nonostante la ruggine, il Nostro accetta l’invito del Sakem a fermarsi al campo, ma quando si sente una misteriosa invocazione di aiuto in inglese, e quando Mano Rossa impedisce l’accesso alla tenda da cui sembrava provenire la voce, la situazione precipita: Zagor rifiuta l’ospitalità dei Fox, prende addirittura a calci i vassoi di provviste che gli erano stati offerti Shocked e invita Cico (che ne avrebbe fatto volentieri a meno) a fare altrettanto (pagg. 166-167).

La partenza di Zagor dal campo è solo temporanea: torna, infatti, due ore dopo, stordisce la sentinella, entra nella misteriosa tenda e scopre la presenza del dottor Galloway (pag. 168). Quando scatta l’allarme, fa fuggire il dottore nella foresta mentre lui “intrattiene” gli incazzatissimi guerrieri Fox, compreso il boss Mano Rossa, che viene colpito con la scure sulla testa (pag. 171).

La fuga si conclude su un picco roccioso, dove Zagor e i suoi due compagni si rifugiano inseguiti dagli indiani (pag. 172); la difesa prevede il lancio di enormi massi sugli assalitori (pag. 173 e pag. 180), nonché l’uso della pistola quando la situazione si fa drammatica (pag. 183).



Lo Zagor “sterminator” accusa Mano Rossa di avere “una bella faccia tosta” quando questi gli chiede di parlargli “in nome della nostra antica amicizia” (“…non credere di incantarmi con le tue parole: l’unico segno che mi è rimasto di quella che tu chiami “antica amicizia” è una cicatrice procuratami dalla tua lancia, due anni or sono!”, pag. 178); esprime apprezzamento, invece, per la decisione del dottor Galloway di rimanere come medico presso i Fox (“…non posso far altro che esprimervi la mia ammirazione! Se ci fossero, da queste parti, una dozzina di uomini del vostro stampo…sono sicuro che in pochi anni la nostra regione diverrebbe un esempio per tutti!”, pag. 186. Cico, come vedremo, sul punto è perplesso… Think ).
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MessaggioInviato: Mar Gen 02, 2018 10:58 am    Oggetto: Rispondi citando

Nella terza parte del trittico, Zagor riconosce subito il cappello di “Bimbo” Sullivan ed esprime a Cico la sua opinione sul soggetto (“L’ho incontrato una volta e ti confesso che non mi va troppo a genio, anche se lo considero un tipo assolutamente innocuo.”, pag. 188). Un'opinione senza dubbio destinata a cambiare nel breve termine...

Dopo aver zittito Cico, corre a salvare il suddetto “Bimbo”, che stava rischiando di affogare per mano di due indiani vogliosi di acqua di fuoco (pag. 189); a Toro Nero, uno dei due pellerossa che prova a fare resistenza, tocca una scurata alla mano, un sinistro al mento e una bella bevuta di acqua di fiume (pag. 192).
Quando “Bimbo” se ne va in fretta e furia, travolgendo Cico col suo carro, a Zagor montano i dubbi sul comportamento del trafficante (pag. 195), mentre quando si presentano i due militari corrotti che scambiano Cico per Sullivan e cominciano a menarlo, Zagor interviene prontamente, spazzolando per bene i due, che sono caricati incoscienti sul loro carro per finire nelle prigioni di Fort Hope (pag. 200).

Nel finale, c’è solo la dichiarazione di intenti da parte del Nostro di non farla passare liscia al “Bimbo” fuggiasco.

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MessaggioInviato: Mar Gen 02, 2018 11:04 am    Oggetto: Rispondi citando

E veniamo a Cico.
Povero Cico... a parte la sua interpretazione di Marc'Antonio nella villa del marchese Beauchamp, che lascia spazio a momenti di buona comicità, in questa storia ne prende veramente tante. Sad

Cominciano Boris e Platone, due scagnozzi di Buddy Fox, quando il messicano si introduce nel giardino della villa alla caccia del tacchino (pag. 113). Poco dopo il Fox addirittura gli spara, facendolo cadere rovinosamente dall'albero su cui si era appollaiato per vedere quello che combinava Zagor nel giardino (pag. 126).

Durante la rappresentazione del Giulio Cesare, fatica enormemente a sollevare il corpo del nonno, tanto che poi cede e viene colpito da due colonne romane che facevano parte dello scenario (pag. 143). Laughing Laughing Laughing
Ripresosi, scende nei sotterranei della villa per cercare di liberare Zagor, ma questi si è già liberato da solo e abbatte una porta dietro la quale si trovava, naturalmente, il messicano (pag. 144).

Corre, sempre in tenuta da romano, ad avvisare lo sceriffo di Harrysburg di quanto sta accadendo nella villa del marchese di Beauchamp, ma non viene creduto e viene buttato fuori dall'ufficio a calci (pag. 156); inferocito, torna alla carica, ma si becca la porta dell'ufficio in faccia (pag. 157).


Ultima modifica di kanoxen60 il Mar Gen 02, 2018 11:10 am, modificato 1 volta in totale
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MessaggioInviato: Mar Gen 02, 2018 11:10 am    Oggetto: Rispondi citando

Nella seconda parte della storia, Cico comincia col prendersi un colpo di tomahawk in testa da parte di Piccolo Lupo, giovane Fox in cerca di gloria (pag. 161. Da notare il bernoccolo gigante che gli disegna Ferri sulla testa a pag. 162); durante l'assedio da parte dei Fox di Mano Rossa, è il messicano a essere prima preso per il collo e poi aggredito da un corpulento indiano, da cui prende un cazzottone (pag. 183. Anche in questo caso, Ferri ci mostra un Cico con bernoccolo e cerotto, pag. 184).

Non c'è quiete nemmeno nella terza parte, quando il messicano è prima travolto dal carro di “Bimbo” Sullivan in fuga (pag. 194), poi pestato dai due soldati che lo scambiano per Sullivan stesso (pag. 197).

La scena più comica, come ho accennato, è quella in cui interpreta Marc'Antonio e cerca di sollevare il pesantissimo Giulio Cesare accoltellato.
Ogni tanto, si ricorda dei suoi nobili avi, ad esempio quando cita il loro palazzo gentilizio (pag. 108) o il nonno domatore (di cui, a un certo punto, rimangono solo gli stivali..., pag. 110).

La fame lo accompagna come di consueto, dall'inizio, quando lo porta a dare la caccia a un tacchino; al campo dei Fox, dove è costretto da Zagor ad abbandonare a metà il banchetto; sino alla baracca abbandonata della terza parte, quando non riesce a dormire per via dello stomaco vuoto.

A parte le botte e la fame, c'è spazio (ma meno del solito) per qualche sua iniziativa di aiuto a Zagor: il travestimento da romano per penetrare nella villa e aiutare l'amico prigioniero (i cui polsi libera dalle catene), la corsa (sfortunata) ad avvisare lo sceriffo, l'aiuto a spingere i massi durante l'assedio dei Fox, il morso alla mano di un soldato che stava per impugnare la pistola per sparare a Zagor nella terza parte.

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MessaggioInviato: Mar Gen 02, 2018 11:20 am    Oggetto: Rispondi citando

L'antagonista dei Nostri nella prima parte è Buddy Fox, detto la “Volpe”.

Famoso ladro e imbroglione inseguito dagli sceriffi di mezza America, è riconosciuto da Zagor quando questi lo strattona, cosa che gli fa perdere parrucca e baffi falsi (pagg. 123-124).

Apprendiamo i motivi del travestimento dal suo racconto, fatto davanti a Zagor incatenato: incontrato casualmente il vero marchese di Beauchamp sulla diligenza che la sua banda aveva assaltato, a Buddy è venuta l'idea di prendere il posto del nobile (chiuso negli scantinati della villa) per organizzare poi una festa nell'edificio e rapinare tutti gli invitati.

Nelle vesti del marchese, Buddy ordina a due suoi sgherri, Boris e Platone, di dare una lezione a Cico e di buttarlo fuori dal giardino della villa (pag. 113); quando Zagor si presenta per chiedere ragione dei maltrattamenti subiti dall'amico e malmena Boris e Platone, Buddy/Beauchamp gli spara (pag. 122), ma viene disarmato, smascherato e riconosciuto per la “Volpe” che è (pag. 124).

Catturato Zagor, grazie all'intervento di uno dei suoi sgherri, spara a Cico sull'albero, provocandone la rovinosa caduta (pag. 126), incatena il nostro Eroe negli scantinati della villa (pag. 127), racconta del suo incontro con il vero marchese di Beauchamp (pag. 128), presenta i suoi compari (pag. 129), rifila un pugno a Zagor - imbufalito dal suo ghigno e dai suoi piani per la serata -, che minaccia vendetta (“Alle presentazioni manca ancora il mio nome...ricordalo bene, furfante, perchè ti giuro che dovrai sentirlo ancora...”, pag. 130).

A quel punto, Buddy se ne va e lo rivediamo la sera, nelle vesti del marchese, quando accoglie, “compito e inappuntabile”, gli ospiti (pag. 137). Quando scatta la rapina, invita gli ospiti alla calma e a non cercare di fare i furbi (pag. 146), come invece tenta di fare un distinto signore coi baffi, cui Buddy, con un pugno, fa sputare l'orologio che si era messo in bocca (pag. 147).

Quando Zagor, liberatosi dalle catene, interviene nel salone, Buddy è pronto a farsi scudo di una donna e a sparare allo Spirito con la Scure (pagg. 150-151), ma la sua resistenza dura poco, tanto che lo rivediamo qualche pagina più avanti, legato come un salame insieme ai suoi compari (pag. 158).

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MessaggioInviato: Mar Gen 02, 2018 11:33 am    Oggetto: Rispondi citando

Buddy Fox è accompagnato, nella sua azione alla villa del marchese di Beauchamp, da quattro compari. Le presentazioni vengono fatte da Buddy stesso a Zagor, mentre questi è imprigionato negli scantinati della villa.

Tom Sanders, principe del furto con scasso, è il tipo che colpisce Zagor alla testa con un bastone mentre questi stava strapazzando Buddy (pag. 125); per la legge del contrappasso, durante il parapiglia al ricevimento in villa viene colpito da un candeliere lanciato da Zagor (pag. 153).

Steve Baker, detto “Platone” per la sua “intelligente aria da pensatore” (pizzico di ironia...), lo troviamo all'opera in veste di giardiniere nella villa del marchese. Che non sia un fulmine di guerra lo apprendiamo subito, quando non coglie la battuta del compare Boris sulle patate fritte in giro per il giardino (pagg. 111-112).
Se manca il sale in zucca, non manca però la forza, come apprende il povero Cico, che si prende da Platone prima un pugno in testa, poi una bella spazzolata (pag. 113). Quando arriva Zagor in giardino per vendicare l'amico, Platone si prende un destro nello stomaco e un sinistro al mento che lo mettono fuori causa (pag. 120).
Durante il ricevimento in villa, travestito da cameriere, lascia trasparire i suoi modi, diciamo così, poco raffinati (agli invitati che gli chiedono quale cognac consigliasse, il buon Steve, prima di rispondere, assaggia dal collo della bottiglia..., pag. 138). Nel parapiglia che segue all'irruzione di Zagor nel salone, si scontra ancora con quest'ultimo, che ne ammette la grande forza, tanto che deve metterlo fuori causa colpendolo alla testa con un candeliere (pag. 153).

Boris Teguchoff (torna qui la passione per i nomi slavi, passione che aveva caratterizzato anche alcune storie del periodo ferriano) è definito da Buddy come “principe della rapina a mano armata”.
E' lui che scopre Cico nel giardino della villa del marchese, dove era entrato a caccia del tacchino, malmena il messicano insieme al compare Platone (pag. 115). Quando si presenta Zagor, ansioso di vendicare l'amico per le botte subite, prende in mano una falce, ma viene inesorabilmente pestato dal Nostro, finendo a mollo nel laghetto (pagg. 121-122).
Nel ricevimento in villa appare piuttosto defilato, ma lo vediamo anche lui legato insieme ai suoi compari nel finale (pag. 158).

Infine, Rik (senza “c”...) Nelson, detto “Cenerentola” per via che gli manca la scarpina, anzi tutta la gamba... Laughing
Dopo le presentazioni lo rivediamo in azione durante la rapina in villa, dove è il primo a cadere vittima dell'azione di Zagor, che gli infila in testa l'elmo di un'armatura e lo colpisce con un colpo di spada sulla zucca (pag. 149).
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MessaggioInviato: Mar Gen 02, 2018 11:39 am    Oggetto: Rispondi citando

Lo sceriffo di Harrysburg non fa, nel complesso, una gran figura.
Non raccoglie la denuncia di maltrattamenti a lui presentata da Zagor e Cico, invitandoli a non spargere calunnie sul conto del marchese di Beauchamp, da lui ritenuto vero gentiluomo (ma non troppo...verrebbe da dire, citando il titolo della storia); arriva addirittura a puntare loro la pistola, consigliando caldamente di allontanarsi al più presto dal paese. Per questo Zagor non esita a definirlo “sceriffo da operetta” (pag. 116).
Quando Cico, vestito da romano, corre ad avvertirlo della rapina in corso a villa Beauchamp, lo sceriffo insiste nella sua testardaggine e non gli crede, scacciandolo dall'ufficio con un calcio nel sedere (pag. 156); nel finale, però, il messicano si prende una rivincita, rifilando a sua volta un bel calcione nel didietro al tutore della legge (pag. 159). thumbleft

Da menzionare anche Filippo, distinto signore che è tra gli invitati al party di villa Beauchamp.
Quando Zagor irrompe nel salone e viene preso di mira dalle pistole di Fox e dei suoi sgherri, il buon Filippo decide che bisogna fare qualcosa (“Fate largo: aiuterò io quel bravo ragazzo!”. “Ma sono più forti di te, Filippo, non potrai fare nulla!”, gli dice apprensiva la moglie. “Storie! La forza non conta niente!”, ribatte lui, pagg. 153-154): purtroppo, si becca subito uno sganassone e torna al volo tra le braccia della moglie...(“Beh, mi ero sbagliato: la forza conta...eccome!”). Laughing

Infine, il convitato di pietra, il vero marchese di Beauchamp.
Sappiamo che Buddy Fox lo ha rinchiuso negli scantinati della villa, ma non abbiamo mai il piacere di vederlo, nemmeno alla fine della storia, quando la banda di rapinatori è pronta per la galera: che se lo siano tutti dimenticato? Shocked
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MessaggioInviato: Mar Gen 02, 2018 11:42 am    Oggetto: Rispondi citando

Meno numerosi i protagonisti della seconda parte della storia.

Abbiamo innanzitutto Piccolo Lupo, giovane e bellicoso indiano Fox che aggredisce Cico per prenderne lo scalpo e tornare al villaggio per farsi nominare guerriero (pag. 160); purtroppo per lui, lo Spirito con la Scure era nelle vicinanze e interviene subito, tramortendolo con uno sganassone e riportandolo al villaggio privo di conoscenza.

Il sakem dei Fox è Mano Rossa, vecchia conoscenza di Zagor con cui in passato c'era stato qualche screzio.
Pronto a impugnare le armi quando scorge in lontananza due persone che portano al villaggio un indiano svenuto, si ferma immediatamente non appena riconosce lo Spirito con la Scure (pag. 163). Presosi un fermo richiamo da Zagor, chiede di perdonare Piccolo Lupo e offre ospitalità ai due amici (pag. 164).
Quando, durante il banchetto, Zagor sente un'invocazione di aiuto provenire da una tenda e vorrebbe capire cosa sta succedendo, Mano Rossa è fermo nel negargli l'accesso alla tenda, dicendosi anche pronto all'uso delle armi (pagg. 165-166); al che, come sappiamo, Zagor rifiuta con gesto plateale l'ospitalità e si allontana dal villaggio.
Quando il nostro Eroe, due ore dopo, penetra di nuovo nel villaggio per liberare il dottor Galloway, viene scoperto e Mano Rossa cerca di infilzarlo con la lancia, ma rimedia solo un cazzotto (pag. 171).

Dal racconto del dottore, apprendiamo che è stato il sakem dei Fox a rapire il medico per costringerlo a curare la sua tribù, affetta da una grave epidemia; debellato il morbo, comunque, Mano Rossa aveva impedito che il dottore tornasse fra i bianchi.

Nell'assedio alla rupe, dopo una serie di attacchi falliti, Mano Rossa chiede di parlamentare con Zagor in nome dell'antica amicizia, ma il Nostro, memore di una cicatrice procuratagli due anni addietro dall'indiano, gli risponde con un colpo di pistola che mozza una delle piume sulla testa del sakem (pag. 179).
La decisione improvvisa del dottore, comunque, pone fine alla contesa.
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MessaggioInviato: Mar Gen 02, 2018 11:44 am    Oggetto: Rispondi citando

Il dottor Jim Galloway è il medico della cittadina di Middletown.

Costretto, in una notte piovosa, a lasciare la sua abitazione per recarsi al villaggio dei Fox di Mano Rossa per curare gli indiani colpiti da un'epidemia, viene poi trattenuto con la forza presso i pellerossa.
Liberato da Zagor, è costretto a una fuga precipitosa sino alla rupe, dove, dopo aver visto i morti tra i Fox provocati dalla difesa accanita di Zagor, cambia idea e decide di rimanere tra gli indiani a svolgere la propria opera di medico.

Pur con qualche leggera incongruenza (un po repentino il cambio di idea, come sottolineato dallo stesso Cico; l'opinione espressa al messicano che gli indiani siano soltanto “dei selvaggi”, che non possono far altro che “seguire gl istinti più primitivi”, pag. 184), si tratta sicuramente di una decisione che fa onore al medico (“I loro bimbi, le loro squaw hanno bisogno di un medico...e questi poveri diavoli non esitano a sacrificare la vita perchè io resti al villaggio...”, pag. 184).

Lo vediamo nell'ultima pagina scendere dalla rupe e tornare fra i Fox, che lo accolgono festanti (pag. 187).
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MessaggioInviato: Mar Gen 02, 2018 11:46 am    Oggetto: Rispondi citando

Nella terza, breve, parte incontriamo “Bimbo” Sullivan, così soprannominato per la sua faccia pacioccosa.

A dire il vero, prima di “Bimbo” i nostri due Eroi si imbattono nel suo carro e nel suo cappello, di cui Cico, per sua sfortuna, si impossessa (pag. 188). “Bimbo”, comunque, è nelle vicinanze, alle prese con due indiani che vogliono da lui l'acqua di fuoco, minacciando di affogarlo in caso di diniego (pag. 190).
Nonostante Zagor nutra più di un dubbio sulle attività di Sullivan, non esita a salvarlo dalla mani dei due alcolisti indiani; come ringraziamento, “Bimbo”, dopo essersi definito un galantuomo incapace di vendere whisky agli indiani, parte a razzo con il suo carro, travolgendo Cico e facendo venire ancora più dubbi a Zagor (pag. 194).
Quando il Nostro viene a sapere che Sullivan stava aspettando un carico di armi da due militari corrotti, armi presumibilmente destinati agli indiani, lo definisce uno “spudorato mentitore” (pag. 198) e promette di fargliela pagare (pag. 200). L'occasione arriverà abbastanza presto...
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MessaggioInviato: Mar Gen 02, 2018 11:47 am    Oggetto: Rispondi citando

Toro Nero è uno dei due indiani che, desiderosi di acqua di fuoco, minacciano di affogare “Bimbo” Sullivan se non avesse rivelato dove la teneva nascosta. All'apparire di Zagor, mentre il suo socio se la da a gambe, lui rimane e affronta lo scontro, rimediando uno sganassone e una bella bevuta di acqua (non di fuoco, pag. 192).

Vi sono, infine, i due soldati che portano, con il loro carro, il carico di armi a “Bimbo” Sullivan.
Scambiano Cico per “Bimbo” per via del cappello indossato dal messicano e lo malmenano quando questi dice loro di non sapere nulla dei fucili (pag. 197); quando interviene Zagor, però, per i due non c'è scampo e li vediamo caricati inerti sul loro carro, diretti verso le prigioni di Fort Hope (pag. 200).
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