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[Baltorr]

Zagor accompagna il senatore Holster presso la trib? dei Pawnee per la stipula di un trattato di pace; tutto sembra filare liscio quando un gruppo di guerrieri visibilmente ubriachi assale gli ospiti e li costringe alla fuga.
Prima che i militari intervengano con le armi causando danni irreparabili, Zagor decide di indagare presso i commercianti della zona per individuare colui che vende l?alcool agli indiani. Cico vene di volta in volta mandato in avanscoperta (persino travestito da indiano!), ma la ricerca si rivela sempre infruttuosa.
Finalmente Zagor e Cico si imbattono nella famiglia di Beniamino Clinton, che vive sul Colle dei Gufi e che li accoglie e suon di pugni: se dapprima Cico se la passa male, Zagor riesce naturalmente a sconfiggere l?improvvisato avversario. Invitati a cena, i nostri eroi scoprono che i Clinton sono legati ad una strana tradizione: tutti i rami della famiglia devono obbedire ad un solo capo, scelto con il criterio della forza fisica. Attualmente il capo ? Little Dick Clinton, che Beniamino non ? mai riuscito a sconfiggere, e che costringe tutti gli altri membri del clan a lavorare nella sua distilleria clandestina per poi vendere l?alcool agli indiani.
Zagor insegna a Beniamino un paio di trucchi nella boxe e mentre questi sconfigge finalmente Little Dick, Zagor distrugge la distilleria e convince i Pawnee a non tornare mai pi? sul Colle dei Gufi.

Questa gradevole storia, solo apparentemente banale, accanto ai risvolti comici e grotteschi (Cico travestito da indiano e la ?gara? a suon di pugni con Beniamino) presenta anche momenti pi? ?seri?. Vediamone qualcuno.
Ad esempio, al senatore Holster che vorrebbe punire duramente i Pawnee per averlo attaccato, Zagor replica: ?Io al vostro posto ci penserei bene prima di scatenare qualche esagerata reazione da parte dei signori di Washington? Del resto una vendetta cruenta otterrebbe soltanto l?effetto di turbare la pace dell?intera regione?.
Oppure, ai Clinton che gli obiettano di non potersi ribellare all?antica tradizione che vuole il pi? forte fisicamente a capo del clan dice: ?Per mille tamburi. Anche questa ? una storia che deve finire: tradizione o non tradizione. Soltanto gli animali o al massimo gli uomini delle caverne sceglievano il loro capo in base alla vigoria? Il responsabile di una comunit?, piccola o grande che sia, deve essere eletto per le sue doti morali e non per quelle fisiche, per la sua saggezza e non per la sua forza fisica?.

In conclusione, siamo davanti ad un?avventura che gi? nel 1965 presenta molti degli elementi del cosiddetto ?engagement zagoriano?: l?abbruttimento dei pellerossa dovuto all?alcool, l?ottusit? della classe politica, la moralit? e l?intelligenza contrapposte alla forza bruta. Bravo Nolitta!
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Dominus illuminatio mea
"Avrei tanto desiderato che tutto ciò non fosse accaduto ai miei giorni!" - esclamò Frodo.
"Anch'io" - annuì Gandalf - "come d'altronde tutti coloro che vivono questi avvenimenti. Ma non tocca a noi scegliere. Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato".

[Mister No]

Non ricordo nulla di questa storia ...

[Adriano]

io invece si ...ma me la ricordo come una delle pi? assurde degli esordi

[Baltorr]

[DexterGreen82]

Sono d'accordo con la disamina di Baltorr,pur se stemperati dalle scenette comiche,che sono davvero esilaranti(come scordare il buon Cico accolto a pughi mentre stava presentandosi ai Clinton,scenetta che per una volta si ripete ai danni di zagor,nonostante la sua reazione sia parecchi piu' energica )i temi seri affrontati in questa storia sono di importanza assai rilevante e saranno filo portante di molte avventure future
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Mi presento!Io sono Dexter Green,esploratore e archeologo..."

[One Eyed Jack]

Certo che leggere oggi una storia in cui Zagor si batte contro la dinastia dei Clinton... sono certo che in un'eventuale ristampa il cognome dei trafficanti verrebbe cambiato per evitare polemiche!

PS: comunque, questa storia ? una dimostrazione che il traffico di whisky lo adoperava pure Nolitta, alla faccia dei detrattori di Toninelli.
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Dicono di me...

"Direi che si qualifica per quello che è: un buzzurro ignorante."

"Qualcuno che spesso emette un latrare fastidioso mentre pratica l'ondinismo"

"Come volevasi dimostrare, il Guercione non capisce un tazzo di fumetti!! Bravo, continua a legge' 'ste stronzate!!!"

[Negative]

[wakopa]

[simon]

una storia banalissima, sceneggiata da Nolitta, ha sempre qualcosa da dire questa "colle dei gufi" ne ? l'esempio
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In Italia funziona così. Se sei un vincente, dai fastidio ai perdenti che con il loro sporchi giochi politici, ti fanno fuori.

[SpiritosoConLaScura]

Storia decisamene minore anche inquadrata nel periodo, che non decolla proprio dal punto di vista "avventuroso".
Quello che rimane ? qualche gag azzeccata e un intreccio decismente debole pur se adornato da qualche riflessione interessante.
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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

[Andrea67]

Storia simpatica, ma che ovviamente non ? tra quelle da ricordare, se non per la scena in cui Cico viene sbattuto come un tappeto da Clinton.
Memorabile anche il volto di Zagor quando minaccia il Senatore di abbandonarlo nella foresta.

Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 8,5

[Esploratore Scomparso]

Concordo con tutti, storia simpatica, apparentemente solo comica e leggera ma con belle riflessioni di fondo.
Bello infatti il discorso di Zagor su come deve essere scelto il capo di una comunità, in questa storia è sempre molto carismatico.
Divertente come sempre Cico e i suoi travestimenti o le sue disavventure con i Clinton!
Quindi storia corta e semi-leggera , ma molto gradevole!
Non me la ricordavo affatto ma merita!

[AAHHYAAAAK]

Io non me la ricordo ancora adesso
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.

[kanoxen60]

Storiella leggera leggera, questa, in cui è assente qualsiasi elemento di drammaticità. Pur volando le sventole, soprattutto su quel Colle dei Gufi che da il nome alla storia, nessuno si fa veramente male; anche nei momenti che si presterebbero a qualche tono più teso, prevale la leggerezza.

Questo non vuol dire che sia da buttare: vi ho trovato una certa freschezza (l'inizio atipico, nel bel mezzo di un discorso fatto dal senatore Holster al villaggio Pawnee; Cico che fa la sua processione dai mercanti della zona travestito da indiano; l'originale clan dei Clinton, che avrebbe fatto la gioia di mastro Donald se avesse letto Nolitta in campagna elettorale...) e, nel complesso, è più che leggibile.

Certo, la sua leggerezza è anche un limite e, per questo, non posso collocare la storia nelle posizioni di classifica “alte”.

Mi pare che, quanto alla struttura, la vicenda si possa dividere in tre parti:
- discorso, attacco indiano e fuga dal campo Pawnee;
- Cico travestito da pellerossa in visita ai tre mercanti della zona;
- sul Colle dei Gufi, presso il clan dei Clinton.

[kanoxen60]

Politica, alcol e fuga dal campo Pawnee (1)

Come dicevo, questo inizio è abbastanza originale per la serie. Protagonisti di questa prima parte sono, oltre ai nostri amici, il senatore Holster e il capitano Larson.

Il senatore Holster (descritto nella didascalia come “un elegante individuo dalla parlantina sciolta”, pag. 202) sta decantando alla tribù Pawnee, da consumato politicante quale è, i benefici che deriveranno dalla firma del nuovo Trattato con il Governo, suscitando così i commenti di Zagor (“...costui sta davvero esagerando...”) e di Cico (“...il nostro pezzo grosso sta parlando da quasi un'ora...).

Terminato il discorso, quando le donne della tribù gli portano le offerte, si dice “...profondamente toccato da tante attenzioni...” e da “...una delicatezza davvero insospettabile in animi tanto rozzi...” (quest'ultima poteva risparmiarsela... ).

Quando, all'improvviso, si presenta un gruppetto di inferociti Pawnee armati di tutto punto lanciando grida assai inquietanti, il senatore dapprima pensa si tratti di una ferocia simulata; poi, quando una freccia gli trafigge il cilindro e una scure gli sfiora il viso, il politicante viene caricato in tutta fretta da Zagor sulla carrozza (pagg. 204-205).

Dopo la precipitosa fuga, una volta fuori pericolo, il senatore è infuriato, sia con il capitano Larson sia con la tribù di Pawnee (“...quei dannati cannibali!”).
Solo il perentorio intervento di Zagor, che minaccia di abbandonarlo nella foresta, lo calma e lo induce ad accettare la sua proposta, pazientando otto giorni al Forte in attesa che venga fatta chiarezza sullo strano comportamento degli indiani.

Il capitano Larson è il classico ufficiale di buon senso.
Mentre il senatore Holster sta tenendo la sua interminabile arringa, ringrazia Zagor per aver fatto loro da guida sino al campo Pawnee (pag. 202), spiega gli obblighi del cerimoniale indiano al senatore (pag. 203), dopo la fuga offre da bere al senatore nel tentativo di calmarlo, subisce le minacce di quest'ultimo (“...farò un tale rapporto al Congresso che sarete tutti trasferiti...”, pag. 208), chiede a Zagor spiegazioni dell'inaspettata aggressione, consiglia infine a Holster di accettare la proposta di Zagor di fare chiarezza sull'accaduto (pag. 211).