www.spiritoconlascure.it

[Homerus J. Bannington]

S? fu la prima, a cui si aggiunsero "Il fante di picche", "La citt? nascosta", "La dea nera", "Natale calibro '45", "Mohican Jack", "L'arciere rosso" e "Magic Bat".

ciao,
Roberto
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[wakopa]

Baltorr questa volta il primo post e' il tuo

[Baltorr]

Ma all'epoca ero un pivellino
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http://zagorealtro.blogspot.com/

Dominus illuminatio mea
"Avrei tanto desiderato che tutto ciò non fosse accaduto ai miei giorni!" - esclamò Frodo.
"Anch'io" - annuì Gandalf - "come d'altronde tutti coloro che vivono questi avvenimenti. Ma non tocca a noi scegliere. Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato".

[ospitex]

ma avevi gi? 100 foto all'attivo

[jupiter973]

Sarebbe affascinante un ritorno di Hellingen e Fishleg insieme sopratutto per l'ingresso nella ciurma di Ramath.
La tecnologia di Hellingen e i poteri arcaici del fachiro ovvero le 2 faccie della medaglia...e poi Hellingen con Fishleg dovrebbe essere intazzato come una biscia!
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[wakopa]

[Adriano]

fantastica .....cio? racchissima !

Situazione e nome sono stati poi ripresi per lo speciale << un pellerossa chiamato Cico >>

[Kerzhakov91]

Ottima storia, un bel passo in avanti rispetto a Sulle orme di Titan, avventura con grandi potenzialit? non del tutto sfruttate, e che ha parecchio (ma veramente molto) in comune con la successiva Ora zero!. Assurda come tutte le storie di Hellingen (cos? come in Ora Zero!, mi sembrava di leggere un racconto di James Bond) e meno matura rispetto al seguito, soprattutto in quanto a tensione, che viene secondo me eccessivamente stemperata dalle addirittura 4 (un record!) gags cichiane e dall'incredibile equipaggio di Fishleg, che ho trovato fuoriluogo in una storia drammatica come questa (lo so che era una peculiarit? di Nolitta, ? una cosa che spesso ho anche apprezzato, ma come si suol dire: "il troppo stroppia" ).

Forse per la prima volta nella saga (eccetto il primo episodio) Cico risolutore dell'intricata vicenda: a dir poco fondamentale il suo intervento quando rovescia il contenuto delle provette e ci inserisce al suo interno dell'acqua. Come ho scritto pi? volte, il Cico di Nolitta ? un personaggione a tutto tondo, nessun altro autore ? riuscito a tratteggiarlo cos? bene (l'unico che si ? avvicinato ? stato Boselli). L'unica cosa che non apprezzo della gestione di Cico da parte di Nolitta ? qualche gag forse evitabile avvenuta in momenti fortemente drammatici e seriosi (tipo nella storia dell'Avvoltoio, per fare un esempio).

Un p? troppo caricaturali e farseschi i disegni di Donatelli. Ancora acerbo il suo Hellingen.


VOTO: 7,5


PS: va bene che con Hellingen tutto ? lecito e che in Zagor ? successo di tutto... ma come diavolo ha fatto il professore a sopravvivere con un arpione conficcato in pieno cuore (lo stesso Spirito con la Scure lo d? per spacciato) nel bel mezzo di un'esplosione?
E' un miracolo che non ci abbia lasciato le penne... paragonabile alla mancata fine di Mefisto nella sua seconda avventura (colpito in un punto vitale e precipitato da una rupe... in pieno deserto!). La differenza per? ? che GLB spieg? - seppur magari in maniera poco plausibile - il perch? il vecchio pazzo si salv? grazie al provvidenziale intervento del monaco tibetano, mentre invece non ricordo alcuna spiegazione da parte di Nolitta riguardo al mad doctor
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"A Zagor sento di aver dato il mio entusiasmo e una buona dose di incoscienza, a Mister No la mia maturità di uomo, a Tex la mia professionalità e la mia gratitudine"
Sergio Bonelli/Guido Nolitta

[wakopa]

[Spiritello Fran]

[Kramer76]

[Mauro Tozzi]

[SpiritosoConLaScura]

Il ritorno del Nemico per antomasia segna un?altra tappa importante del mito zagoriano anche se questo racconto non entusiasma come quello del primo epico scontro.

Pur con buoni momenti sia avventurosi che ?leggeri? ci sono stavolta troppi passaggi narrativi un po? forzati e la stessa lunga introduzione alla storia avanza per strappi, per accomulazone di spunti e di gag.
E sono forse queste il punto pi? dolente, soprattutto per la difficolt? di Donatelli nel rappresentarle: a differenza del maestro Ferri, il tratto eccessivamente caricaturale finisce per nuocere all?efficacia di spunti comici gi? di per s? surreali e sopra le righe. Il ?realismo? ferriano invece riesce a dare credibilit? e ad aggiungere un irresistibile senso di straniamento alle splendide trovate nolittiane.

L?avventura in s? invece riesce ad avere buoni momenti e anche i comprimari, il cacciatore di balene su tutti, sono azzeccati, ma ? proprio l?architettura generale a scricchiolare, cosa che si nota di pi? dopo la splendida sequenza di storie precedenti, a loro modo ?perfette?.

In definitiva un buon racconto ma viste le premesse ci si aspettava di pi?.
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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

[Andrea67]

Sicuramente inferiore alla precedente apparizione di Hellingen a causa di una prima parte un p? troppo prolissa, ma comunque buona storia cui dobbiamo anche la prima comparsa di Fishleg.
Donatelli ancora un p? grezzo.

Voto alla storia: 7,8
Voto ai disegni: 7

[Ken Parker]

una storia che si presta a tanti possibili commenti e considerazioni
Intanto c'è tutta una prima parte che alterna gag di Cico (alcuni passaggi delle serenate gattesche sono esilaranti) alla scenetta della vita familiare all'interno del carro (che in realtà costituisce una splendida gag a se stante), all'occasionale e quasi sfuggente incontro con Hellingen/Bauer.
Probabilmente i vari attentati messi in atto ai danni di Zagor alimentano la sua curiosità e la sua voglia di intervento più che scoraggiarla. Forse, comunque, la lunghezza della parte iniziale è un po' preparatoria delle vicende che seguono, con il loro ritmo decisamente incalzante.
Molto bello è lo stupore di Zagor a fronte delle trovate tecnologiche con cui si deve confrontare. Come già era stato per la prima avventura contro Hellingen, Zagor non può non rimanere di stucco di fronte alle geniali trovate del professore. Peraltro, il sottomarino che compare in questa vicenda è per certi evrsi anche più stupefacente del robot d'acciao, anche se in realtà il mad doctor lo vede solo come uno strumento e non come un mezzo di per sè utile a raggiungere scopi di più alto livello.
Zagor è sopraffatto dagli eventi; è però padrone comunque delle sue caratteristiche pecualiri allorquando, sia pure sotto l'effetto del narcotico, non può trattenersi dal pronunciare la sua frase preferita: "Per mille scalpi!".
Infine, è piacevole notare come il più alto livello di intelligenza e di tecnologia con cui lo Spirito con la Scure si trovi a scontrarsi venga sconfitto dalle geniali, ma se vogliamo ingenue, trovate del messicano - al quale nessuno evidentemente riesce ad attribuire doti di pericolosità - e dall'antiquata ma efficace arma dell'arpione lanciato da Fishleg.
Un po' crudele, e frorse anche gratuita, la prematura e definitiva scomparsa dell'equipaggio-macchietta che il capitano si era creato, ma è certo che da questa vicenda egli già emerge come un futuro possibile protagonista.
Non so quanto il ritorno di Hellingen fosse programmato o quanto sia stato occasionale. Peraltro per la seconda volta Nolitta lo fa morire definitivamente, cosa che poi come sappiamo non sarà. Mi sembra evidente che il buon Sergione non avesse ancora ben radicata la filosofia del riotorno dell'arcinemico, la suspense che lascia in sospeso: sarà effettivamente morto oppure no? In questo modo, però, i ritorni sono ancor più inspiegabili, più costruiti sugli specchi dell'inverosimile e, per certi versi, troppo forzati. Certo è che che Hellingen sta diventando, a questo punto della saga, giustamente vendicativo contro colui che gli rovina sempre i piani.
Dontaelli è assolutamente a suo agio: bellissime le scene notturne sul lago e le decorazioni degli acampamenti indiani.
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"SO LONG!"
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