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[Adriano]

RELATIVISMO E RETORICA

Capone punta molto sulla caratterizzazione ?ambientale? e sulla diversificazione dei vari personaggi .
Marines sembra una storia strutturata chiaramente per un Maxi , del resto ci sono pi? di 100 pagine di pura presentazione .
In questa prima parte colpisce somaticamente la figura del capitano Brosnan ( che sembra ispirata ad un viso reale) ma anche la sceneggiatura, che si sviluppa con un ritmo lento , privo di progressione : la fuori c?? un pericolo , ma l?atmosfera del racconto ? unicamente rivolta all?interno , alla caratterizzazione dei vari soggetti .
Questa caratterizzazione va avanti per tutto il racconto , ne risulta quasi la struttura portante , non mancano poderose scene d?azione con uno Zagor super protagonista come ai tempi di New Salem , ma giustamente fra una battaglia e l?altra , tra uno scontro e l?altro, torna <<l?intimismo>> della storia, rivolta sostanzialmente ai Marines , ai singoli soldati , o meglio ai singoli uomini che uno ad uno devono fare i conti con le proprie paure e il passato di singole vicissitudini personali .
Certo , l?ambientazione e la caratterizzazione operata da Capone non si avvicina nemmeno lontanamente al lirismo Oesterheldiano di Mort Cinder nella battaglia delle Termopili , per? anche i disegni del pur bravo Della Monica nella circostanza non aiutano affatto .
L?ambiziosa differenziazione umana dei personaggi minori si infrange nel muro della omologazione somatica operata dal disegnatore . In pratica esistono due tipologie fisionomiche di soldati , quelli con i baffi e quelli senza baffi .
Della Monica ? decisamente pi? convincente con Zagor , Brosnan e l?antagonista ?.qui egli sfodera tutta la sua classe in una ricercata e realistica espressivit? .

Un soggetto buono , forse un po? infarcito e talora divagante , ma certamente ambizioso con l?obbiettivo marcato di puntare all?impatto emotivo ( non ? un caso il richiamo a Zagor racconta ) , eppure a mio giudizio , non tutto riesce al meglio , abbiamo gi? visto in altre opere come il confine labile fra relativismo Nolittiano ( in ogni uomo c?? bene e male ) e retorico buonismo sia talora assai labile e si misuri tutto nella congruit? della sceneggiatura , sulla capacit? dei dialoghi ed immagini di risultare convincenti .

Ben riuscita ? certamente la figura dell?antagonista , che sta ad indicare come la ?formazione? di un buon soldato , ma anche di un uomo giusto dipenda sostanzialmente dall?aver ricevuto o meno una buona ?istruzione ? educazione ? e soprattutto aver avuto la fortuna di un buon istruttore ? Zagor per i marines ? effettivamente stato un buon istruttore ( questo al di la delle scuri e degli archi ) .
La natura dell?antagonista gode inoltre di un iniziale riserbo , un alone di mistero che traina la lettura durante le fasi di stanca del racconto . Mistero forse ingiustificato , visto che non abbiamo a che fare con un mostro come il LUI o STEPHAN e inoltre , il lettore non conosce affatto questo Ex Marines . Ma la cosa non mi crea alcun problema , del resto Capone ? il miglior interprete post-nolittiano in fatto di suspense da mistero ?.e io non mi lamenter? mai di questo aspetto .
Certamente meno riuscita ? invece la figura del sergente , tocca a lui la conclusione ?morale? della vicenda , dopo tutto quello che era successo la sterzata appare troppo brusca e la ricerca del relativismo Nolittiano si perde nella facile retorica espressa contraddittoriamente con eccessiva e ostentata sicurezza , forse troppo per chi aveva mandato stupidamente al macello tutti quei marinai !

[LaStraniera]

Come al solito non avevo intenzione di comprare il Maxi: gi? il titolo Marines! e la copertina militaresca non mi attiravano affatto, ma complici le parole entusiastiche di Belardinelli e l?aver terminato la mia scorta di libri venerd? mi invitavano a una lunga sessione di lettura termale e cos? ho fatto.

Certo il mio entusiasmo non pu? competere con quello di Giampiero, n? la commozione mi prende per situazioni un po? troppo scontate (il vile che si riscatta eroicamente ? un classico e il tipo c?aveva la faccia di chi muore all?ultima scena ) per? nel complesso una ottima storia, sceneggiata con giusto ritmo e soprattutto sostenuta dai bellissimi disegni di Della Monica.

Le 320 pagine ripassano con perizia tutti i classici caratteri e situazioni delle storie di guerra, rifacendosi al serbatoio dei caratteri stereotipi: dal comandante che sente il peso e la solitudine del comando (sensazione vera oltre l?ambito prettamente militare, che si sperimenta purtroppo spesso nella vita di tutti i giorni), al sergente duro da cuore d?oro, al rinnegato geniale e crudele, al soldato con doti di comando (tra l?altro ho appena letto un bel racconto della Lessing sui soldati inglesi in India con un personaggio cos? ).
Insomma una carrellata esemplare, che riesce a non essere mai troppo stucchevole se pure un poco scontata. Ma del resto Zagor ^deve^ istituzionalmente essere un po' scontato, o no?
Il nostro ha i suoi canoni, i suoi riti e i suoi schemi, che qui addirittura si intrecciano con gli schemi, altrettanti rigidi e segnati, della storia di guerra.... non si pu? pretendere una rottura, uno sprazzo geniale, che pure tanto amerei, che forse voi dite di desiderare, ma che se ci fosse sono sicura che sarebbero tuoni e fulmini!

In fondo questo tipo di letture ricerca di per s? conferme e sicurezze, uno schema in cui adagiarsi, in cui illudersi che il mondo, la vita, l'uomo abbiano un senso, uno schema, una motivazione, una ragion d'essere...
Qualcuno ha detto che ^l'uomo ? un mendicante di senso^ e la sicurezza di certi schemi letterari pu? forse dargli l'illusione di quel senso che ricerca anche nella vita ma che non pu? trovare...

Per tornare al Maxi da sottolineare uno Zagor infaticabile, eroico ma sempre umanissimo nelle motivazioni che lo sospingono. Anche Cico trova il suo spazio in piccole e azzeccate gag e tutti i vari comprimari alla fin fine ricevono il giusto spazio e la giusta caratterizzazione.

In definitiva una godibilissima e lodevole prova di Capone e un Della Monica sempre bravissimo di cui comincio ad apprezzare molto anche il suo Zagor dal volto maturo e con un fondo malinconico.
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Sedendo quietamente, senza far nulla,
Viene la primavera, e l'erba cresce da sé
poesia Zen

[Akenat]

Quello che conta sono le emozioni e quando una storia riesce a regalarne tante vuol dire che ? inutile stare a cercare il pelo nell'uovo. Indubbiamente, dei classici come "La notte del diluvio" e "Tenebre" hanno qualcosa in pi?, ma qui troviamo un Capone pienamente maturo sul piano stilistico. Non c'? una sbavatura, non c'? una frase o una situazione che non siano zagoriane. Tutto fila liscio in un racconto che si legge d'un fiato. Anche la scena pi? scontata, se ben raccontata, riesce a stupire chi ha ancora voglia di farsi rapire dallo spirito d'avventura.
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Il suo nome e' Zagor... Lo Spirito con la Scure! E non basteranno tutti i tuoi uomini a fermarlo!

[Axel80]

[zagoriano]

Ho appena iniziato a leggerlo, solo una ventina di pagine quindi e' difficile dare un giudizio completo sulla sceneggiatura.
Voglio parlare dei disegni che fin'ora ho visto.
Prima vignetta. Grandissimo Della Monica con quella mezza pagina della fattoria che ti sembra piu' che un disegno una foto. Vado avanti, pagina 14, altra mezza pagina con un sole sullo sfondo ed il forte nel lago Michigan. Da impazzire. Oltretutto quel forte mi ha fatto tornare di 20 anni indietro. Sembrava forte Ontario del Comandante Mark. Comunque un affresco piu' che un avignetta. Della Monica mi e' sempre piaciuto e forse, a parte Verni che mi piace molto perche' rifa' uno Zagor classico, Ferriano, quello che apprezzo di piu' come disegnatore zagoriano e' proprio Della Monica.
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LA MIA VITA, QUESTA VITA, E' STATA BUIO E LUNA PIENA. OGNI TANTO DEI BASTARDI AD ABBAIARMI NELLA SCHIENA.

[Spiritello Fran]

Beh, che sia bravo ? fuor di discussione, per? alcuni primi piani dello Spirito con la Scure non mi convincono.
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"Nun me rompete!"
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"Più le cose cambiano e più rimangono le stesse!" Jena Plissken
Forumisti mangiastracci e teste d'abbacchio! 

[zagoriano]

[Liberty Sam]

In "Filo diretto con gli autori", nel topic che mi riguarda, ho postato alcune considerazioni su "Marines", stimolato in ci? dalla vostra discussione.

Grazie a tutti quelli che stanno postando i loro commenti!

Ade

[cama69]

Ho appena finito di leggere il maxi e quindi preferisco scrivere subito le mie sensazioni senza pensarci troppo e senza voler fare un analisi eccessivamente meditata.
Alla fine della lettura sono rimasto emozionato, ecco la parola che che meglio descrive ci? che ho provato appena ho finito di leggere l'ultima pagina. L'emozione non ? una cosa razionale a volte ti pu? lasciare indifferente una storia perfetta mentre pu? emozionarti una storia con dei difetti o delle incongruenza (non ? questo il caso il mio ? un discorso generale).
Una fumetto per me deve principalmente emozionarmi e questa storia ci ? riuscita, non ho difficolt? ad ammettere che per me ? una delle pi? belle degli ultimi anni.
Fermandomi un attimo a ragionare per cercare di buttare gi? anche qualcosa di pi? razionale quello che mi ? piaciuto tantissimo ? vedere uno Zagor all'ennesima potenza, un eroe come piace a me (come ? lontano lo Zagor degli anni 80 per fortuna ). Questa caratterizzazione del personaggio per me ha una valenza enorme nel giudizio di una storia, Zagor deve essere Zagor un eroe senza se e senza ma non fanno per lui le caratteristiche dell'eroe-anti eroe lasciamole a Mister No o Dylan Dog o Ken Parker.
Inoltre Capone costruisce la storia in un modo che mi piace molto, nella prima fase c'? la presentazione dei personaggi, che a me ? piaciuta tanta non l'ho trovata lenta ma raccontata nella giusta maniera. La fase successiva ? ricca di azione e di capovolgimenti, sono stato cos? preso dalla storia che a volte giravo le pagine troppo velocemente per sapere come evolvevano gli eventi che non riuscivo a godermi i disegni di Della Monica. Nulla da dire anche sul finale che ho trovato in linea con l'albo.
A questo punto dovrei dire cosa non mi ? piaciuto, francamente rispondo non ho niente da riportare.
Un'altra cosa che voglio dire e che ho appena finito di leggere la storie e mi ricordo perfettamente tutti i personaggi con le loro caratteristiche caratteriali e sono tanti, anche questo non mi capita spesso.
Capone nella descriziome dei Marines inserisce i classici concetti di patria, onore ecc... dell'ottuso ufficiale che sbaglia per orgoglio che pu? portare il lettore ad affermare "cose gia viste e riviste" tuttavia io penso che queste cose sono state e sono molto verosimili e quindi non si pu? stravolgrere la realt? facendo ragionare dei militari di un corpo scelto come dei filosofi.
L'unica cosa che noto ? che in questo caso Zagor si lega molto ai Marines e al loro modo di agire e ragionare e ne prova ammirazione sembra quasi uno di loro. Indubbiamente in questo albo non ci troviamo di fronte a uno Zagor mal disposto nei confronti dei corpi speciali come spesso accedeva con Nolitta, (uno zagor antimilitarista), anzi contribuisce ad addestrarli con grande piacere. Per? sono ormai parecchi anni che Zagor non ? prevenuto e inoltre come abbiamo gi? detto varie volte non ? pi? irruento e spigoloso come ai tempi di Nolitta e io ribadisco sempre che questo Zagor mi piace di pi?, di conseguenza quello di questo albo raggiunge per me un punto di massimo.

Detto ci? non posso che dedicare a Capone un lungo

Per quanto riguarda i disegni un altrettanto lungo per Della Monica
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[il pequot]

[Giampiero Belardinelli]

[Giampiero Belardinelli]

La Straniera ha scritto: Come al solito non avevo intenzione di comprare il Maxi: gi? il titolo Marines! e la copertina militaresca non mi attiravano affatto, ma complici le parole entusiastiche di Belardinelli e l?aver terminato la mia scorta di libri venerd? mi invitavano a una lunga sessione di lettura termale e cos? ho fatto.

Ti ringrazio per la fiducia, cara amica, e per la responsabilit?. Per fortuna la storia ti ? piaciuta e non ti sei cos? pentita delle 6 euro di spesa.
Il nostro Capone, tra l'altro, ti ha citato per come hai colto il succo della storia.


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Nessuno è come Ulisse!

A volte anche i miracoli succedono.
E chissà che non ne accada un altro,
che serva a riabilitare e dare un senso alla mia vita,
adesso che ho riscoperto le mie origini e la mia Patria!
Olaf Botegosky Jerzy, in memoriam

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[DevilMax]

Una buona storia quella di 'Marines'. Zagor giganteggia in ogni senso (invincibile nei combattimenti, infallibile nell'escogitare piani e nel "sentire" un pericolo imminente, determinante nell'infondere fiducia ai soldati, in particolare all'impacciato e poi eroico Kelson) e il villain Laforge ? un personaggio molto azzeccato e verso ho provato persino un p? di simpatia, visti anche i soprusi che ha subito quand'era marine. Buona anche la prova di Della Monica.
Tuttavia, credo che Capone dia il meglio nelle storie esoteriche ('La notte del diluvio e soprattutto 'Tenebre' lo stanno a dimostrare) o comunque in quelle dove c'? un pizzico di mistero, vedi il gioiellino 'Uomini e belve'.

[Zagortenay]

quasi finita di leggere , ma ne approfitto per postare un commento ,
la prima parte di introduzione mi piace , Zagor ? mitico , quando decide di dormire fuori dalla nave assieme ai soldati , subito partono i commenti di come "ecco vuole dimostrare di essere un duro all'altezza dei marines" , ma lui si guadagna subito il rispetto , come lo ha fatto negli anni con gli indiani. Inevitabilmente si scontra con il tenente, e si sacrifica andando in galera sapendo che avrebbe avuto l'occasione di fuggire. D'altronde se voleva poteva rimanere a terra evitando di essere rinchiuso.
Le parti di azione sono ottimamente rese da della monica.
Cico perfetto , insomma un ottimo albo.

[ykywez]

Quoto. Bello, avvincente e convincente. Un plauso ad Ade Capone, che ricordo nella sua mitica storia Tenebre e sul sul bel LL: