www.spiritoconlascure.it

[wakopa]

[Ken Parker]

Storia dall'inizio suggestivo e anche con un po' di suspence, dal finale decisamente sotto tono

Le cose che non funzionano sono tante, a partire dallo straordinario prestigio che riesce ad esercitare un indiano giovane di un'altra trib? sugli anziani degli Uroni, tanto da spingerli a scendere in guerra; l'argomento principale, pi? che le profezie della fantomatica Nemis, sembra essere il fatto che Zagor non ha raccolto la sua sfida, che peraltro ? stata vigliaccamente lanciata di notte, da lontano e soltanto la sera prima

Poi l'impatto con lo Spirito con la Scure di pap? Bonelli sicuramente lascia il segno; Zagor recupera un'aura di supereroe, con tanto di fama nella foresta, che stava gi? perdendo negli episodi precedenti; certo i superpoteri e la capacit? di veggente che gli attribuisce Bonelli sono un po' esagerati: sente a centinaia di metri di distanza e avverte non solo la presenza dell'indiano, ma addirittura la forte corrente di odio che emana, nonch? lo sguardo di "indefinibili creature ostili"!

un po' esagerato poi il maltrattamento che Zagor riserva a Cico

sicuramente la voglia di creare personaggi tutti d'un pezzo di Bonelli non poteva non modificare qualcosa; peraltro ? forse vero che lo Zagor di Ferri stava perdendo smalto e seriet?

L'assalto al forte ? emozionante e carico anche di atmosfera (ma quant'? grande la luna?), mentre il blando finale, che risolve in otto vignette la voglia di vendetta di Nakawa, che sembrava covata per chiss? quanto tempo, solo sulla base di poche parole dei suoi avversari fa crollare di colpo tutta la trama e la tensione della vicenda

In questi disegni Ferri gi? comincia ad essere pi? maturo, anche se ancora si nota una certa meccanicit? nel gestire i movimenti del corpo di Zagor

Nel complesso ancora una storia del filone ingenuo, con un conclusione troppo affrettata, in cui il tema dell'odio covato e della vendetta si diluisce troppo

P.S. una nota a margine: personalmente trovo divertente il recupero del sombrero di Cico, che lo caratterizza molto, anche se ovviamente ? improponibile quel copricapo nella foresta di Darkwood!
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"SO LONG!"
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[SpiritosoConLaScura]

[Kerzhakov91]

[Andrea67]

Prima storia di GLB per Zagor e si nota subito la sua vena pi? seriosa, oserei dire drammatica, (vedasi gli attacchi alle fattorie con intere famiglie trucidate). Il suo Zagor ? quasi un clone di Tex, che tratta malissimo il suo pard, anche se bisogna ammettere che ci sono ottime battute da parte di entrambi.
L'inizio ? stupendo!

Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 8

[kamoose]

L?esordio di GLB ? assolutamente convincente, molto buono l?incipit per l?atmosfera di mistero e attesa creata, Nagawa ? un cattivo pittoresco (con lupo e corvo al seguito) ma ben delineato, notevole la parte centrale con l?attacco ai coloni e lo scontro nella foresta, un crescendo che culmina con la sortita notturna degli Uroni al forte, molto emozionante sopratutto nelle fasi di attesa.
Si percepisce chiaramente il cambio di rotta ai testi, questa storia a differenza delle precedenti appare piu solida e punta di meno sul puro divertimento, meno efficaci le gag di Cico che piu di una volta viene ?bastonato? dal buon Zagor.
Unica pecca purtroppo il finale?veramente non si capisce come un gruppo di indiani ribelli che fa razzie in lungo e in largo (sterminando due famiglie di coloni e uccidendo diversi uomini del forte) possa poi essere lasciato libera di tornare al proprio villaggio.
Lo spiegone finale che tira in ballo una fantomatica strega Nemis (subito e inspiegabilmente dimenticata) appare deludente e non in linea con quanto letto in precedenza?peccato!
Voto: 6.5

[paco ordonez]

Beh, se il GianLuigi Bonelli che odia Cico ? questo, allora dal mio punto di vista siamo a posto!
Nel senso che ritengo migliore il Cico bistrattato di Bonelli di quello di quasi tutti gli sceneggiatori attuali, che il pancione non lo sanno usare!
Bonelli gli concede spazio, lo rende protagonista di qualche scenetta comica anche piuttosto lunga (lunghissime se paragonate a quelle di oggi) come quella del sombrero animato, e nello scontro finale non lo mette da parte!
Mi chiedo, insomma, cosa ci sia che non va in questo Cico- certo, Zagor lo tratta un p? male, ma questa mi sembra una costante del rapporto tra i due (tranne che dello Zagor depurato di oggi).

E Zagor?
Questo Zagor per me con Tex ha poco da spartire (tranne i soliti punti in comune tra i due personaggi), ed ? protagonista di una vicenda tesa, drammatica, piena d'azione, come nella miglior tradizione bonelliana.
Il nemico che lo affronta, poi, mi sembra del tutto degno di rispetto.

Una gran bella storia zagoriana, secondo me, rovinata solo da un finale troppo affrettato e "sgonfiante".
Voto 7.

[ElEmperador]

I see that in the historical serie the confusion between the trapper chiefs Pat and Red is resolved. Once the young blond guy was called Pat, now in the new serie he is called Red.
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E M P

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[Kramer76]

la lancia spezzata
numero 6 e 7, testi bonelli, disegni ferri
storia che potrebbe anche andare bene, però si sente troppo la "mano" diversa, zagor apocrifo, antipatico
da salvare la copertina, l'inizio misterioso, alcuni primi piani di nakawa... ma chi è la strega nemis?
divertenti, ma solo a posteriori, i battibecchi e le contumelie subite da cico...

voto 5

[kanoxen60]

Dopo la conclusione del mini ciclo (sette storie brevi) di Gallieno Ferri alla sceneggiatura del nostro Zagor, ecco l'esordio di Gianluigi Bonelli, il “papà” di Tex.
Esordio, invero, un po sotto tono, con una storia che, sulla carta, poteva promettere bene ma che in realtà non trova vie di sviluppo convincenti e si conclude in maniera decisamente affrettata e fiacca.

Il tema di fondo è quello della rivolta indiana, un tema proposto tante volte da GLB nella saga texiana, ad esempio, per rimanere al ranger delle origini, nella indimenticabile “Assedio al posto n. 6” (albo n. 27).
Le differenze tra le due serie, però, balzano all'occhio evidenti, soprattutto la mancanza di drammaticità.
E' vero che anche in questa “Lancia spezzata” le tribù che scendono sul sentiero di guerra provocano morti e generano profughi, ma gli attacchi ai due ranch che sono descritti nella storia si concludono molto rapidamente, senza che ci venga mostrato esplicitamente il triste destino degli occupanti. Anche l'assalto a Fort Henry si apre e si chiude nel giro di pochissime pagine, con la sensazione che nessuno si faccia veramente male.
Mancano figure di spessore drammatico (non possono esserlo le donne in fuga dal ranch dei Fulton) e manca uno sviluppo degli eventi in grado di tenere alto l'interesse del lettore (non lo è la serie di scaramucce fra indiani e gli uomini di Fort Henry nella foresta).

[kanoxen60]

Rispetto allo Zagor delle storie precedenti, qui mi colpiscono, sostanzialmente, quattro differenze:

- sono sparite alcune “debolezze” dello Spirito con la Scure che erano presenti sia nei lavori di Ferri sia nell'unica opera di Nolitta: qui non c'è spazio per botte in testa o cadute in acqua e non ci sono occasioni per il nostro Eroe di essere catturato dai nemici. E’ piuttosto lui a menare, implacabilmente, fendenti a destra e a manca (a farne le spese, i malcapitati Uroni…);
- parallelamente, Cico ha un ruolo più passivo e le occasioni in cui da una mano a Zagor sono pressoché inesistenti (nella iniziale storia di Nolitta, Cico salvava la vita a Zagor ben quattro volte…);
- lo Spirito con la Scure di GLB ha i sensi particolarmente sviluppati e sempre all'erta. Già all'inizio (pag. 194 del 3° volume della CSAC) si sveglia di soprassalto nella sua capanna perché ha sentito “qualcosa di freddo” che lo ha sfiorato. Più avanti, a pag. 210, ferma Cico durante il loro cammino perché senti colpi di arma da fuoco in lontananza (sono gli Uroni che assaltano la fattoria dei Turner). A pag. 224 zittisce Cico mentre sono sulla canoa sul fiume perché sente gli indiani nella foresta e le voci delle donne in fuga. A pag. 245 si interrompe bruscamente mentre sta parlando con Red e i suoi uomini perché sente ancora gli indiani nella foresta, mentre a pag. 255 è il primo che sente il crepitare del fuoco appiccato dagli indiani al carro che trasportava le donne in fuga;
- infine, sono numerosi i battibecchi con Cico, che sembrano dimostrare rapporti un po tesi e una certa impazienza di Zagor nel sopportare il compagno (a pag. 215, dopo l'episodio del porcospino sotto il sombrero, lo Spirito con la Scure non esita a chiamare il messicano “Tonto!”, con espressione del viso alterata).

Simile agli episodi precedenti, invece, la volontà di colpire il lettore con personaggi abbastanza caratteristici (qui soprattutto Nakawa, con quelle alette al capo quasi fosse un novello Mercurio e la sua strana compagnia), nonché con la presenza di animali (oltre al lupo e al corvo di Nakawa, abbiamo una rana, un porcospino, le vespe, il cane di Fort Henry).

[kanoxen60]

Cico, come ho già accennato, mi pare abbia un ruolo un po più passivo rispetto alle storie precedenti.

Più che altro, tende a combinare pasticci (lasciato solo da Zagor, andato a cercare il misterioso visitatore nella foresta, inciampa in una radice sommersa e finisce a mollo nelle putride acque della palude, ritrovandosi anche una rana sulla testa, pag. 199; si lamenta per la fame mentre è in cammino verso il villaggio dei Delaware, pag. 210; si lamenta ancora per la fame, oltre che per la stanchezza, mentre sta seguendo Zagor verso la canoa nascosta vicino al fiume, pagg. 220-221; finisce nuovamente a mollo quando è inseguito dalle vespe, pag. 239) e a battibeccare, di conseguenza, con Zagor.

La comicità cichiana la vediamo, appunto, nelle due occasioni in cui va a mollo, nell'episodio del porcospino sotto il sombrero, che gli fa pensare che possa esserci un fantasma (pag. 212) e, soprattutto, nella scena del lancio involontario del nido di vespe (pag. 237: questa è, a mio avviso, la scena più comica di tutta la storia). Non male, però, anche il suo commento sugli Uroni, dopo che Zagor gli ha detto della loro abitudine a pelare vivi i prigionieri (“Però, che razza di villani questi Uroni. Pelar vive le persone come fossero banane!”, pag. 230).

Un'altra caratteristica relativamente nuova del Cico di GLB è il suo continuo menzionare la sua nobile stirpe. Comincia a pag. 198, quando rimane solo sull'isolotto nella palude (“Non che io abbia paura, naturalmente! Quando un gentiluomo porta il nome di don Cico Felipe Cayetano Lopez Martinez y...”); prosegue a pag. 211, quando Zagor lo minaccia di lasciarlo di nuovo da solo lungo il percorso verso il villaggio dei Delaware (“Che? Io paura? Forse non ti ho mai detto che i Cayetano...discendono direttamente dai conquistadores del Messico?”. Nell'occasione, Cico menziona anche suo nonno Eusebio, “il più grande torero di tutti i tempi”...); ancora, a pag. 215, quando cita un altro nonno, Alonzo, che gli raccontava sempre “la storia di un terribile fantasma che abitava in un vecchio “cappello” in rovina”...; parla dei suoi avi di Spagna in canoa, a pag. 224, subito zittito da Zagor; menziona infine ancora gli avi conquistadores su sollecitazione di Zagor, che invita il messicano ad avere lo stesso coraggio nell'affrontare nemici innumerevoli (e Cico ribatte che i suoi avi lo facevano perché non sapevano contare...).

Per il resto, le occasioni in cui Cico si dà da fare sono quella del già citato lancio del vespaio sugli indiani (un'azione, però, involontaria), quella della battaglia di Fort Henry, quando rompe un fucile sulla testa di un Urone (pag. 268) e, sempre al forte, quando si intromette nella discussione fra Zagor e Nakawa dando la sua versione dei fatti sulla morte di Kanoxen, contribuendo di fatto a porre fine alle ostilità (pag. 269).

[kanoxen60]

Nakawa è il giovane Delaware che, figlio di quel Kanoxen protagonista della prima storia della serie, si reca nella zona di Darkwood per vendicarsi di colui che crede l'assassino del padre.
Come detto, si accompagna a un lupo (Yak) e a un corvo particolarmente loquace (Tuan) che gli obbediscono fedelmente. Lascia un minaccioso avvertimento a Zagor nei pressi della palude (la lancia spezzata, di cui al titolo dell'albo mensile n. 6).
Dimostra grandi capacità di convincimento quando riesce a portare gli Uroni sul sentiero di guerra solo sulla base della profezia di una fantomatica strega che vive sulle Montagne Nere, Nemis la saggia (?).



Conduce i ribelli all'attacco di due ranch, di cui vengono sterminati gli occupanti, ha una serie di scaramucce con Zagor nella foresta, elabora una strategia giusta per andare all'attacco di Fort Henry, sfruttando l'assenza dal forte di Red e i suoi uomini; riesce ad abbattere la palizzata difensiva, ma l'attacco viene interrotto dall'arrivo di Zagor e compagni; sfida Zagor a duello (un duello non certo memorabile, in cui l’indiano sferra due colpi a vuoto per poi vedere la sua scure distrutta con un colpo preciso del nostro Eroe), salvo interrompersi bruscamente nel momento in cui Cico rivela la verità sulla morte di Kanoxen.
Dopo la fine delle ostilità, Zagor gli consente di tornarsene in pace al suo villaggio.

[kanoxen60]

Altri personaggi di questa storia sono Red, il comandante di Fort Henry (sulla non coerenza con Pat, l'altro comandante del forte che viene presentato nella prima storia di Nolitta si è già detto tutto), alcuni Uroni che non sembrano fulmini di guerra (fesso l'indiano che dice a Zagor che il suo compito era quello di trattenere lui e gli uomini di Fort Henry nella foresta, facendo così capire che Fort Henry è in pericolo, pag. 256; e ancora più fesso quello che ferisce con una freccia Blackie, il cane del forte, consentendo così agli occupanti di capire che sono circondati dagli indiani, pag. 261. Notare l'espressione soddisfatta dell'Urone...), le famiglie di coloni Turner e Fulton, che sono decimate dagli attacchi indiani e di cui si salvano solo il figlio più giovane dei Turner e le donne dei Fulton, che si danno alla fuga prima su un carro, poi sui cavalli, da ultimo, una volta incontrato Zagor, su una canoa.

Infine, sulla storia aleggia un’oscura presenza, più volte nominata ma mai materializzata: Nemis, chi era costei?

Ferri si conferma in crescita con una storia molto western, anche se è ancora lontano dalla sua maturità, specie nei volti di Zagor e Cico.

[kanoxen60]

In sintesi, un esordio un po in sordina di GLB su Zagor, con una storia abbastanza texiana, uno sviluppo poco elaborato e una conclusione troppo rapida.
Zagor è esente da botte in testa o catture da parte dei nemici; sbroglia facilmente anche le situazioni più spinose.
Cico è più passivo rispetto al solito, lamentandosi spesso per la fame e citando ancor più spesso i suoi nobili antenati.
Colpiscono i frequenti battibecchi fra i due amici, con uno Zagor che spesso sembra spazientito.

Le parti che mi sono piaciute di più sono: l’inizio inquietante, con il risveglio di soprassalto di Zagor; il lancio del vespaio sugli indiani da parte di Cico; il commento del messicano sulla villania degli Uroni.

Aggiornamento classifica prima centuria zagoriana:

1. La foresta degli agguati (Nolitta-Ferri)
2. L'uomo volante (Ferri-Ferri)
3. L'oro del fiume-Corvo Giallo (Ferri-Ferri)
4. L'impronta misteriosa/Il domatore di orsi (Ferri-Ferri)
5. I due sosia (Ferri-Ferri)
6. La lancia spezzata (G. Bonelli-Ferri)
7. Gli schiavi della miniera (Ferri-Ferri)
8. Acque pericolose (Ferri-Ferri)
9. Il totem scomparso (Ferri-Ferri)