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L'UOMO CON IL FUCILE
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Autore Messaggio
Mauro Tozzi
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MessaggioInviato: Sab Mag 24, 2014 12:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

Emozionante anche il colpo di scena finale degno di Agatha Christie: Burattini ha lasciato credere fino all'ultimo che il colpevole fosse quello che Zagor e Cico stavano inseguendo mentre in realtà l'avevano sempre avuto al loro fianco. Applause
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Occhi di gatto, un altro colpo è stato fatto!
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Mozart
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MessaggioInviato: Ven Giu 27, 2014 5:56 am    Oggetto: Venom Rispondi citando

La storia è appassionante coadiuvata dai disegni stupendi di Ferri.
Volevo anche un parere di altri zagoriani su queste mie considerazioni, che non so se siano proprio esatte:
Venom non può uccidere Palance mentre attraversa il lago ghiacciato per paura che gli altri, essendo più vicini, si impadroniscano del corpo e rivendichino la cattura.
Venom ancora non uccide Palance dopo averlo tirato su dal crepaccio perchè probabilmente in un ambiente del genere è molto più comodo portarsi dietro un uomo vivo che un cadavere.
Venom cerca di uccidere poi tutti gli altri perchè sa che non gli hanno perdonato lo scherzo sul lago ghiacciato e quindi non gli avrebbero lasciato godere la taglia.( altrimenti sembra difficilmente spiegata un tale crudeltà/odio, nonostante il suo soppranome sia "Veleno")
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Ivan
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Registrato: 05/05/14 21:04
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MessaggioInviato: Gio Lug 03, 2014 2:11 pm    Oggetto: Rispondi citando



L'UOMO CON IL FUCILE

Ovvero: bellabellabella. Una di quelle storie che riavvicinano i collezionisti alla testata Zagor dopo l'infausta second-age toninelliana.
Nella mia personale scala di storie Burattiniane, la colloco di sicuro sui gradini di primo livello.
Avventura di ambientazione “alpinistica” dove qua e là si possono cogliere influenze da “Assassinio sull'Eiger”, “Death hunt” e “L'ombra del lupo”.

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PREGI:

Burattini prosegue ad immettere in Zagor il suo genere prediletto: il giallo avventuroso. Con risultati alterni, ma perlomeno sfruttando un filone narrativo non ancora inflazionato (data la scarsa passione di Nolitta per questo genere).
L'episodio in questione è uno dei picchi più riusciti.
Si parte con un semplice inseguimento, poi le cose si complicano in modo esponenziale con l'aggiunta di personaggi imprevisti: un presunto complice del fuggiasco, una tribù indiana in cerca di vendetta, uno sceriffo...Tutti elementi concatenati che riscrivono l'apparente semplicità delle premesse iniziali.

In quest'occasione Burattini si dimostra abile nelle sequenze di “grasso, ovvero quegli intermezzi narrativi che NON fanno deviare il corso della storia.
Un esempio è la scena in cui Cico scivola da un costone ghiacciato e Zagor gli va dietro a salvarlo. Anche eliminando in toto questa sequenza, la trama procede da dove era rimasta...ma la sequenza è comunque di grande effetto.
Idem per l'episodio del grizzly all'interno della miniera abbandonata, o la valanga che travolge Cico. Non sono episodi che hanno rilevanza per lo sviluppo della trama, ma si lasciano leggere con piacere.

La scena dell'assedio da parte dei lupi è intensa e drammatica.
Ricalca la stessa scena vista in “BELVE”? Conferma l'impressione che Burattini plagiasse Nolitta? Può darsi, ma aggiungiamoci anche un bel...
E CHI SE NE FREGA!
Probabilmente anche lo stesso Nolitta si era ispirato a sua volta a qualche altro fumetto (o film, o libro) per realizzare la scena di “BELVE”. E con ciò?
Ben vengano tutti i plagi del mondo, SE sono fatti con la testa e funzionali al conferire pathos alla narrazione.
Nella fattispecie, sfido chiunque a trovare sgradevoli, negli Zagor moderni, dei richiami allo stile nolittiano. Che poi non possono essere più di questo: dei richiami. Anche volendo imitare Nolitta al 100%, un autore non potrebbe evitare di metterci comunque un proprio stile.

Intensa, nella sua crudezza, la scena di Palance nell'accampamento di cacciatori Seneca.
Inaspettata la vendetta “postuma” della giovane squaw, che aveva avvelenato le focacce date a Palance.

Azzeccato il contro-finale che riscrive il significato degli avvenimenti finora conosciuti.

Ben riuscito il personaggio di Bull, presentato all'inizio come positivo, e poi ritratteggiato in negativo nel finale, giocando sui tragici retroscena della sua vita personale (una sorta di “Ben Stevens” alla rovescia).

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DIFETTI:

In generale, Burattini non possiede quella fluidità di lettura che aveva Nolitta.
Ad ogni pagina sembra suggerire al lettore: «Attento, qui succede qualcosa che devi tenere a mente.»
Nolitta aveva più immediatezza; ciò che vedevi in tempo reale era tutto ciò che avevi bisogno di sapere. Non dovevi rileggere la storia o tornare qualche pagina indietro per capirla meglio.
(Tuttavia questo è uno stile, più che un difetto. Ed è probabilmente anche un segno dei tempi.)

La prima parte ha molti passaggi lenti. E non mi riferisco ad una lentezza “nolittiana”, parlo proprio di una eccessiva dilatazione dei tempi narrativi. Varie sequenze potevano essere compattate in meno tavole.
[...Ma forse questo è dovuto all'esigenza di far coincidere il finale della storia con una pag.98, obbligando l'autore ad intervenire a posteriori sulla lunghezza OTTIMALE della storia per accorciarla od allungarla di qualche pagina. (Questa pessima abitudine di casa Bonelli è altresì nota come “La 2° Legge di Zagrosky”)]

Un po' forzato il comportamento di Venom. E' un cacciatore di taglie e giustamente ci tiene a catturare Palance prima degli altri inseguitori...ma è poco credibile che, per fare ciò, sia disposto ad ucciderli tutti (col rischio di trasformarsi in ricercato a sua volta).
Peraltro, ha già raggiunto il suo scopo ed ha pure disarmato i rivali; la sua persistenza ad ammazzarli a tutti i costi dovrebbe avere una motivazione ben più forte di quella di difendere il possesso della sua preda.

Tirando le somme, ci sono un po' troppe morti (praticamente muoiono tutti quanti tranne Zagor e Cico).
Il rischio narrativo di quando ci sono troppe morti, è che ognuna toglie importanza all'altra; si arriva a quelle più significative (di Bull e Palance) ormai anestetizzati dalla precedente mattanza.
Meglio sarebbe stato risparmiare la pellaccia a qualche personaggio (lo sceriffo, o anche lo stesso Venom) in modo da conferire più risalto alle singole morti di Bull e Palance.

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DISEGNI:
Un Ferri rinvigorito rispetto alle prove appena precedenti. Probabilmente anche lui sentiva una certa demotivazione dall'impegnarsi al 100% per disegnare storie mediocri. Stavolta, invece, il livello decisamente alto della sceneggiatura sembra avergli dato una bella carica.
Magnifici i suoi paesaggi innevati (da sottolineare l'effetto “vento gelido”, più che il panorama nevoso, nel comunicare il senso di gelo al lettore).

Una menzione particolare alla vignetta segnalata da Kramer76. Suggestiva; da pinacoteca ferriana.


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STORIA: 8
DISEGNI: 9
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Zagrosky
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MessaggioInviato: Gio Lug 03, 2014 2:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:

[...Ma forse questo è dovuto all'esigenza di far coincidere il finale della storia con una pag.98, obbligando l'autore ad intervenire a posteriori sulla lunghezza OTTIMALE della storia per accorciarla od allungarla di qualche pagina. (Questa pessima abitudine di casa Bonelli è altresì nota come “La 2° Legge di Zagrosky”)]




laughing6 laughing6 laughing6


ottimo commento, Ivan , quoto tutto o quasi Wink
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Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



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wakopa
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MessaggioInviato: Gio Lug 03, 2014 4:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:

Burattini prosegue ad immettere in Zagor il suo genere prediletto: il giallo avventuroso. Con risultati alterni, ma perlomeno sfruttando un filone narrativo non ancora inflazionato (data la scarsa passione di Nolitta per questo genere).


argomento che potrebbe mettere in difficolta' Burattini la cui arma preferita di fronte alle critiche e' sempre:"l'ha fatto anche Nolitta" Very Happy
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Angelo1961
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MessaggioInviato: Gio Lug 03, 2014 5:55 pm    Oggetto: Rispondi citando

Questa storia che non ricordo (e quindi non depone a suo favore) può essere definita quell con il peggior titolo in assoluto? Perchè è chiaro che nel vecchissimo west di Zagor c'erano assai... pochi uomini con il fucile...

Come intitolare una storia di oggi "L'uomo con l'automobile"...
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One Eyed Jack
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MessaggioInviato: Gio Lug 03, 2014 6:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

Angelo1961 ha scritto:
Questa storia che non ricordo (e quindi non depone a suo favore)


Buonanotte... è una delle migliori dell'intera produzione di Burattini. Brick wall
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"Direi che si qualifica per quello che è: un buzzurro ignorante."

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joe7
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MessaggioInviato: Gio Lug 03, 2014 6:52 pm    Oggetto: Rispondi citando

Non l'ho letta, quindi non posso dire nulla. Mi fa piacere comunque che sia piaciuta una storia del dopo Nolitta. Think
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Zagrosky
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MessaggioInviato: Gio Lug 03, 2014 9:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

le storie dei primi anni di Moreno erano pimpanti, divertenti, interessanti , coinvolgenti...... Wink
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passaggioanordovest
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MessaggioInviato: Ven Lug 04, 2014 9:56 am    Oggetto: Rispondi citando

tra le cinque migliori di Burattini

storia da leggere per chi non l'ha mai fatto e rileggere per chi non la ricorda...
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Ivan
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MessaggioInviato: Ven Lug 04, 2014 9:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

passaggioanordovest ha scritto:
Storia da leggere per chi non l'ha mai fatto e rileggere per chi non la ricorda.

Sic et simpliciter. Very Happy

Angelo1961 ha scritto:
Questa storia può essere definita quell con il peggior titolo in assoluto? Come intitolare una storia di oggi "L'uomo con l'automobile"...

Yeah, in effetti non è che qui Burattini si sia ammazzato di fatica per inventarsi un titolo accattivante... Think
(Somiglia più ad un titolo “generico” in stile Tex, di quelli tipo “PIOMBO CALDO” o “UCCIDERE O MORIRE”, che nulla dicono del contenuto).

wakopa ha scritto:
...argomento che potrebbe mettere in difficoltà Burattini la cui arma preferita di fronte alle critiche è sempre: "L'ha fatto anche Nolitta"

Vuoi dire che qui qualcuno ha contatti diretti con Burattini? (Ho sentito che in passato deve aver scritto qualcosa sul forum, ma non so altro.)

Zagrosky ha scritto:
Le storie dei primi anni di Moreno erano pimpanti, divertenti, interessanti , coinvolgenti...

Le prime storie”. Naturale, Zagrosky.
A differenza di un DISEGNATORE (che col tempo tende sempre a migliorarsi), dopo ogni buona prova uno SCENEGGIATORE deve invece costantemente ritrovare la vena creativa.

Puoi chiamarti Miller, Moore, Wood, Nolitta...non importa; nessuno ci scampa: prima o poi per OGNI autore arriva il momento in cui si accorge che ciò che aveva di genuino da scrivere...lo ha GIÀ scritto.

E allora che fa? Soddisfatta la sua pulsione artistica torna a fare il geometra o l'imbianchino? Claro que no, se può evitarlo.
Così si inventa un METODO, cioè un suo personale cliché di costruzione tramite il quale può ancora imbastire storie decenti anche se non più genuinamente ispirate.

L'esempio di Toninelli è lampante: qualche buona prova iniziale (cioè quando presentava solo i lavori che “sentiva”, senza vincoli di tempo), poi Nolitta gli ha concesso lo sciagurato incarico di condurre la collana praticamente da solo.
Ovviamente per sfornare 1200 pagine all'anno il prolifico Toninelli ha dovuto usare un cliché con parametri molto bassi (del tipo: «Faccio uno Zagor che le busca da tutti, così un buon 20-30 pagine al mese si scrivono già da sole...Poi, inseguimenti, sparatorie & scazzottate le faccio durare il doppio del normale, e così copro altre 10 pagine per albo...Poi la coerenza narrativa e la psicologia dei personaggi le salto perché non ho tempo per curarle come dovrei...»)
...E così via. Trasformandosi in tal modo da discreto autore a volgare macchina sfornatrice di pagine.

Morale: il povero Marcello è giunto alla fine più spremuto di un limone spremuto - ed i lettori non erano messi molto meglio di lui.

Ma lì l'errore fu tutto di Sergio Bonelli. Mi chiedo come abbia fatto a non rendersi conto che portare avanti da solo un incarico del genere era IMPOSSIBILE PER CHIUNQUE (figuriamoci poi per un autore che non era certo Chris Claremont).

In una situazione ideale, Bonelli avrebbe dovuto far avvicendare Toninelli con altri 6-7 autori che scrivevano con calma storie solo quando veramente ispirate. E questi autori C'ERANO, non ci sono scuse.
Alla redazione della SBE arrivavano infatti decine di proposte di collaborazione arbitrariamente respinte ancor prima di leggerle; a Bonelli sarebbe costato poco dare una chance agli aspiranti nuovi autori di Zagor - che avrebbero magari scritto solo quelle 2-3 storie davvero ispirate...e poi STOP, grazie e arrivederci, avanti con altri nuovi.
Nessuno avrebbe mai dovuto scrivere Zagor (o qualsiasi altro fumetto) solo per dovere professionale, come invece si è ritrovato a dover fare il povero Toninelli (e come attualmente sta facendo qualche altro suo collega in casa SBE).

Se un autore ha esaurito la vena, lo si lasci rifiatare mentre si dà una chance ai nuovi talenti (anche soltanto per degli one-shot...ma intanto schiodi l'impasse, immetti SANGUE NUOVO: magari in tal modo nel mazzo scopri un nuovo Nolitta, o un nuovo Burattini, o un nuovo Boselli...Ma come fai a saperlo se non PROVI almeno a testarli, santo cielo?)

Questo andrebbe a vantaggio di tutti: editore, collana, scrittori e lettori. Ma tenere incollati alla maccina da scrivere i soliti 4 sfornastorie abituali mentre l'albo (chissà perché, eh?) muore in edicola, è la strategia più SUICIDA che una casa editrice possa adottare.

La parola d'ordine di un editore in crisi finanziaria e creativa dovrebbe essere “SANGUE NUOVO”. Sangue nuovo, non “Sbarriamo le porte e tiriamo a campa' coi rimasugli di quello che abbiamo in casa”.


Ultima modifica di Ivan il Sab Lug 05, 2014 6:35 am, modificato 2 volte in totale
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joe7
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MessaggioInviato: Ven Lug 04, 2014 9:15 pm    Oggetto: Rispondi citando

Il tuo guaio, Ivan, è che fai osservazioni interessanti da approfondire ma che sono off topic e dopo vengono bloccate dai moderatori.

Dove cavolo si può discutere di questo? Qualcuno lo sa?
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Zagrosky
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MessaggioInviato: Ven Lug 04, 2014 9:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:

Le prime storie”. Naturale, Zagrosky.
A differenza di un DISEGNATORE (che col tempo tende sempre a migliorarsi), dopo ogni buona prova uno SCENEGGIATORE deve invece costantemente ritrovare la vena creativa.


l'errore fu tutto di Sergio Bonelli. Mi chiedo come abbia fatto a non rendersi conto che portare avanti da solo un incarico del genere era IMPOSSIBILE PER CHIUNQUE (
In una situazione ideale, Bonelli avrebbe dovuto far avvicendare Toninelli con altri 6-7 autori che scrivevano con calma storie solo quando veramente ispirate. E questi autori C'ERANO, non ci sono scuse.



la vena creativa importante può durare 1 storia o 20, o anche 30, ma poi chiaramente viene meno, è normale, è naturale.....
io a suo tempo dissi che Sergio era stato un grandissimo sceneggiatore ( il migliore a mio giudizio ) ma non allo stesso livello come editore di Zagor ( ma anche di Mister No.... ) per i motivi da te evidenziati Think
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joe7
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MessaggioInviato: Ven Lug 04, 2014 9:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

Zagrosky ha scritto:
Ivan ha scritto:

Le prime storie”. Naturale, Zagrosky.
A differenza di un DISEGNATORE (che col tempo tende sempre a migliorarsi), dopo ogni buona prova uno SCENEGGIATORE deve invece costantemente ritrovare la vena creativa.


l'errore fu tutto di Sergio Bonelli. Mi chiedo come abbia fatto a non rendersi conto che portare avanti da solo un incarico del genere era IMPOSSIBILE PER CHIUNQUE (
In una situazione ideale, Bonelli avrebbe dovuto far avvicendare Toninelli con altri 6-7 autori che scrivevano con calma storie solo quando veramente ispirate. E questi autori C'ERANO, non ci sono scuse.



la vena creativa importante può durare 1 storia o 20, o anche 30, ma poi chiaramente viene meno, è normale, è naturale.....
io a suo tempo dissi che Sergio era stato un grandissimo sceneggiatore ( il migliore a mio giudizio ) ma non allo stesso livello come editore di Zagor ( ma anche di Mister No.... ) per i motivi da te evidenziati Think


Ben pochi possono essere come Chris Claremont...senza contare che Chris stesso si faceva aiutare anche dai disegnatori sulle storie, a quanto sembra. Insomma, a Toninelli avevano dato un peso impossibile.

Ho sempre notato queste difficoltà di Bonelli nell'amministrare Zagor come editore: mi è sempre sembrato un personaggio abbandonato dall'autore, nonostante le ripetute dichiarazioni e dimostrazioni fatte che dimostrerebbero il contrario.

Ahimè, ci sono cascato, siamo OT... Sad
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Ivan
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MessaggioInviato: Ven Lug 04, 2014 9:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

joe7 ha scritto:
Il tuo guaio, Ivan, è che fai osservazioni interessanti da approfondire ma che sono off topic e dopo vengono bloccate dai moderatori.

Sorry; può essere vero. Non ho ancora familiarità nel muovermi tra le sezioni, e conosco poco le tematiche dei threads già esistenti.

joe7 ha scritto:
Dove cavolo si può discutere di questo?

Sul famoso Topic degli Off-Topic...che non esiste ancora. (E chiedo perdono per la frecciatina ai mods, ma onestamente ci sta...) Laughing
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