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[Mauro Tozzi]

La seconda vignetta a pag. 7 del n. 324 non vi pare disegnata da Villa?

[wakopa]

nella seconda vignetta c'e' solo il volto di Bud,un po' troppo poco per valutare

[Kerzhakov91]

[Kramer76]

il giorno del riscatto
numeri 322, 323 e 324, testi russo, disegni pepe
solita storia con i trafficanti, le botte in testa, un gialletto insulso in cui si tenta di mescolare le poche carte, peraltro già scoperte
di positivo c'è il "riscatto" degli oneida contro il male zagoriano degli anni ottanta, i "mercanti di veleno"
pepe sfodera i suoi grintosi primi piani di zagor, i suoi indiani, altre cose divertenti come la rissa o le pompe funebri
però brutta la vignetta in cui uno sparo fa saltare un baffo a cico
buona copertina

voto 5/6

[Andrea67]

Russo esordisce su Zagor con una classica storia del cosiddetto medioevo zagoriano, incentrata cioè su mercanti di whisky che abbrutiscono il fiero popolo rosso.
Inserisce però un personaggio interessante, Marston, cresciuto tra gli Oneida dopo essere scampato, all’età di tre anni, ad un attacco di banditi verso la carovana nella quale viaggiava con la famiglia.
Il soggetto è abbastanza interessante e ci offre, nelle scene iniziali, quando vengono citati i luoghi delle due avventure precedenti, anche una sorta di continuità. Viene però affrontato in maniera superficiale, senza approfondimento psicologico dei personaggi principali, siano essi buoni o cattivi. Basti pensare che le prime due vittime della vendetta indiana sono completamente sconosciute al lettore.
Zagor, infine, è delineato in maniera contraddittoria: molto forte e sicuro di sé in tutti gli scontri fisici, ma ingenuo nei rapporti col capo dei trafficanti, del quale si fida ciecamente rendendolo partecipe delle proprie indagini.
Il risultato finale è comunque una sufficienza piena.

Voto alla storia: 6
Voto ai disegni: 8

[Esploratore Scomparso]

Storia che non lascia il segno per l'esordiente Russo, visto che la cosa migliore sono i disegni di Pepe.
L'inizio era pure buono, con una sorta di continuità con le due avventure precedenti visto che vengono citate l'abbazia di Rose Valley e i boscaioli.
E l'incontro con la diligenza assediata dagli indiani non era male, con alcuni personaggi interessanti, tra tutti il conducente Double W. e soprattutto Marston, che sembra mite e indifeso, mentre invece si rivelerà poi il protagonista principale del "giallo".
Si prosegue poi su binari abbastanza consueti, anche noiosi, infatti ho fatto fatica ad andare avanti nella lettura.
Alla fine risulta una storia appena sufficiente e dimenticabile.

[Thunderman]

Una delle riletture delle storie dimenticate. Tra l’altro mi domando come mai Russo sia praticamente sparito da Zagor dopo che Segio Bonelli lo aveva presentato nella posta come uno degli sceneggiatori del rilancio della testata.

Ero stato piuttosto critico con questa storia, ma rileggendola di filato ad alcune toninellate trovo che abbia un suo perché. Russo non osa come Burattini all’esordio e scrive un soggetto tutto sommato in linea con il periodo che la testata stava vivendo da anni. Ad elevarlo rispetto alle peggiori di Toninelli ci sono una certa cura nelle psicologie dei personaggi, uno Zagor caratterizzato assai meglio e la volontà di dare più dignità agli indiani anche in una storia semplice coi soliti mercanti di veleno.
La storia ha un’atmosfera alla Tex, questa impressione continuo ad averla anche a 10 anni dalla prima lettura. Sarà il tono più serioso, la mancanza di cattivi caratterizzati da eccessi estetici. Il tono da giallo presente nella vicenda ci potrebbe anche stare ma i colpevoli vengono subito spiattellati rovinando un po’ l’atmosfera di tensione.
Tra i momenti migliori: la rissa con gli addetti delle pompe funebri, l’assalto al fortino dei mercanti, il personaggio dell’indiano bianco e il primissimo piano sugli occhi di Zagor nel finale. Gli avevo dato poco meno della sufficienza, invece trovo che si sia un mezzo punto sopra al 6.
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Lo faceva anche Nolitta