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IL FANTE DI PICCHE (46/47)
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Autore Messaggio
Ivan
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MessaggioInviato: Ven Nov 07, 2014 8:06 pm    Oggetto: Rispondi citando



IL FANTE DI PICCHE

Leggero passo indietro nell'evoluzione stilistica di Nolitta; qui infatti si riscontrano ancora certe ingenuità narrative che sembravano superate nelle ultime storie, ma nel complesso l'episodio è godibile, sostenuto dal grande pathos che Nolitta riusciva a conferire anche a storie dall'impianto non solidissimo.

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PREGI:

Qui Zagor è alle prese con un nemico “trasformista”, una nemesi abbastanza classica nel mondo dei fumetti (tipo Diabolik, il Camaleonte, o il texiano Proteus).
A dire il vero il retroterra psicologico del personaggio (l'ossessione per una partita a poker persa, e il conseguente desiderio di rifarsi) non è del tutto convincente, tuttavia è proprio la singolarità del suo movente a caratterizzarlo in modo perlomeno...originale.

Nolitta riesce ad imprimere un buon ritmo alla storia, tanto da far passare in secondo piano molte delle debolezze dell'impianto di fondo - che senza questa briosità della narrazione sarebbero risaltate in misura molto maggiore.

La morte del boscaiolo Mesevic è toccante, molto “nolittiana”. Una lunga sequenza in cui traspare molto bene il suo istinto di autoconservazione pur partendo da una situazione disperata. E anche morente, riesce a rivelare a Zagor il nascondiglio del Fante di Picche.

In quest'episodio Zagor si fa beffare varie volte da un nemico di poco spessore.
C'è chi considera questi comportamenti ingenui di Zagor come un difetto; io li annovero tra i pregi, essendo un modo efficace di presentare uno Zagor fallibile e imperfetto (le toninellate sono ben altra cosa...) Wink

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DIFETTI:

Lo sceriffo è un personaggio piuttosto indefinito e difficile da inquadrare. Soprattutto, appare incostante e contraddittorio: alterna in continuazione comportamenti da goffa macchietta a comportamenti da sceriffo “serio”.
E nel finale Zagor gli fa pure due occhi neri senza che reagisca (come dire: un civile è autorizzato a malmenare impunemente uno sceriffo, se dimostra che aveva torto. Tutto perfettamente normale?) Think

Molti dei travestimenti di Allyson sono improbabili. Anche dando per scontato che riesca ad imitare le voci, non può certo ridurre la propria statura (tipo quando impersona lo sceriffo).
Va comunque riconosciuto che questo tipo di implausibilità era accettabile per la cultura dei lettori dell'epoca, ed era comune a quasi tutti i personaggi “trasformisti”.

Difficile digerire la scena in cui Zagor, mentre sta per finire affogato nel mulino, si libera dai legami...strappando le corde con la sola forza delle braccia!
Ricorda la scena analoga (altrettanto forzata) vista in “SULLE ORME DI TITAN”. E a questo punto vien da chiedersi: perché Zagor, ogni volta che è legato, non spezza le corde semplicemente tendendo i muscoli? Think

Lo scontro finale è piuttosto fiacco: Allyson accenna ad una reazione estraendo una derringer, e Zagor lo liquida con due ceffoni. Assolutamente nulla di epico, rispetto alle premesse lungamente costruite. Insomma, dopo un inseguimento durato giorni e con tanti morti ammazzati, alla prova dei fatti il terribile Fante di Picche si rivela un pivello senza risorse, tanto che Zagor gli si presenta di fronte spavaldo e sicuro di poterlo stendere senza timore di trucchi o reazioni. (Un bello scontro corpo-a-corpo qui ci stava proprio bene, ma pazienza.) Rolling Eyes

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DISEGNI:
Poco da dire; un Ferri pre-golden age in ottima forma. Molto suggestiva la resa grafica della sequenza in cui il mulino viene sommerso.

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STORIA: 7
DISEGNI: 9
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One Eyed Jack
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MessaggioInviato: Ven Nov 07, 2014 8:12 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:
Lo scontro finale è piuttosto fiacco: Allyson accenna ad una reazione estraendo una derringer, e Zagor lo liquida con due ceffoni. Assolutamente nulla di epico, rispetto alle premesse lungamente costruite. Insomma, dopo un inseguimento durato giorni e con tanti morti ammazzati, alla prova dei fatti il terribile Fante di Picche si rivela un pivello senza risorse, tanto che Zagor gli si presenta di fronte spavaldo e sicuro di poterlo stendere senza timore di trucchi o reazioni. (Un bello scontro corpo-a-corpo qui ci stava proprio bene, ma pazienza.) Rolling Eyes


Non sono d'accordo. Il Fante è un avversario che ha la sua forza nell'intelletto e nella creatività, non nei muscoli. In quei "giorni e giorni" è così che ci viene caratterizzato, perciò uno scontro pugilistico et similia proprio alla fine sarebbe stato implausibile. Think
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Ivan
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MessaggioInviato: Ven Nov 07, 2014 11:49 pm    Oggetto: Rispondi citando

One Eyed Jack ha scritto:
Ivan ha scritto:
Lo scontro finale è piuttosto fiacco. [....] Un bello scontro corpo-a-corpo qui ci stava bene, ma pazienza.

Non sono d'accordo. Il Fante è un avversario che ha la sua forza nell'intelletto e nella creatività, non nei muscoli. In quei "giorni e giorni" è così che ci viene caratterizzato, perciò uno scontro pugilistico et similia proprio alla fine sarebbe stato implausibile. Think

Mah, cosa dirti, buon Jack...A volte va bene anche sacrificare un po' di plausibilità in favore di un abbellimento narrativo. Wink

Che poi in questo caso non si parla nemmeno di dover “sacrificare plausibilità”;
pensa ad esempio allo scontro finale di “L'ULTIMA SFIDA”: il generale Blow è un vecchietto in pensione che plausibilmente dovrebbe andare al tappeto al primo buffetto...eppure scalcia, lotta e picchia come un fabbro ferraio. Qualche lettore ha forse bollato come “implausibile” il suo inaspettato sfoggio di vigore?

A maggior ragione, un giovanottone come Allyson dovrebbe offrire una maggior prestanza fisica rispetto a Blow. Invece, per come sono andate le cose, Zagor aveva già vinto fin dal momento che gli si è parato davanti. Secondo me è una risoluzione moscia; un po' di pugilato qui ci stava bene (anche perché Zagor non vedeva l'ora di buttarla in rissa, dato che gli è comparso di fronte senza nemmeno aver estratto la pistola).

Vabbe', dettaglini, comunque. Nel complesso l'episodio rimane più che gradevole anche così com'è. Wink
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MessaggioInviato: Mar Apr 17, 2018 11:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

Bell'episodio con un cattivo originale, misterioso e pericoloso, fino alla fine non si conosce l'identità del Fante di picche anche se risulta un personaggio sconosciuto.
Nonostante le ingenuità e qualche incongruenza segnalata nei post precedenti, la storia a me piace, è divertente, drammatica (la morte di Mesevic) e ci sono personaggi che rimangono impressi.
Ho notato anche io lo strano comportamento dello sceriffo quando crede alle panzane di Cico, eppure prima era sembrato una bella carogna, quando ha messo lo stesso messicano dietro alle sbarre.
Comunque una bella storia con Zagor messo in difficoltà, belle gag e ottimi disegni!
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MessaggioInviato: Mar Mar 15, 2022 11:41 am    Oggetto: Rispondi citando

144 tavole e due terzi di Nolitta e Ferri (non accreditato). Al di là delle ingenuità del periodo e dalle incongruenze, questa storia non mi convince proprio. Do 5,5, ma soltanto perché la narrazione ritmica e piena di suspence delle didascalie salvano questa storia dall'insufficienza completa.
Il "Fante di picche"... un nemico veramente ridicolo: capace di far credere che sia uomo dalle grandi macchinazioni, ma che in realtà viene pescato con le mani nella marmellata in più di una circostanza. Albert Allyson, questo il suo nome vero, perde tutti i soldi compreso un ranch della somma di ventimila dollari giocando a poker. Pur avendo un poker d'assi in mano, perde per una scala di picche, di cui la quinta carta è un fante. Per questo diventa trasformista: entra nelle cittadine, quando incontra per la precisione a Corbin, si traveste in modo uguale e impeccabile nelle personalità importanti o negli uomini che gli servono, il caso del vecchio Joe, bramoso di impossessarsi del suo fatiscente mulino per farne il suo rifugio. A metà strada tra Proteus e Mortimer, non è né l'uno né l'altro, anzi, perde subito il sangue freddo una volta scoperto. A ogni colpo lascia proprio la carta del fante di picche come firma e Nolitta crea una gag con Cico come pretesto per far iniziare la ricerca a Zagor. I Nostri, avvicinandosi sempre più alla loro capanna, entrano a Corbin dove incontrano un vecchio amico di Zagor, Mesevic, che li porta a ptanzo in un saloon. Nonostante Cico abbia mangiato l'impossibile, sta per addentare il mezzo pollo rimasto, ma lo Spirito con la Scure lo ferma e lo caccia dal locale. Uscendo il messicano ha un'idea: giocarsi il pollo di un altro cliente a carte, ma non si può, perché la carta che manca nel mazzo è il fante di picche. Scambiato per il ladro che ha creato scompiglio in regione, ne nasce una risda, interrotta dall'intervento dello sceriffo Stillman che, non solo imprigiona Cico, ma lo usa per far iniziare le indagini a Zagor. Lo sceriffo perde tutti i suoi risparmi dando da mangiare all'insaziabile Cico e per paura che Zagor lo picchiasse se il messicano fosse dimagrito. Ecco, lo sceriffo Stillman è un altro personaggio non azzeccato della storia: fa il duro minacciando Zagor per fargli iniziare e proseguire le indagini, per poi farsela sotto alle parole di Cico. Un personaggio talmente incoerente che ci sta come i cavoli a merenda e alla fine Zagor, come promesso, tira pugni fino a quando non gli vengono gli occhi neri (mi ha fatto sorridere che Zagor, siccome è sera, usa un fiammifero per vedere se effettivamente gli ha causato entrambi gli occhi neri Very Happy ). Tornando a dopo la rissa, Zagor riceve in busta da un ragazzino la carta del fante di picche, segno che era nel saloon. Zagor brancola nel buio, interroga, ma non arriva alla conclusione e, notando un uomo che entra in una casa e poi ne esce travestito lo segue, lo smaschera, ma "Drunken Bill", travestito per bere una birra, sfuggendo alla moglie che puntualnente arriva e lo randella con una scopa Laughing
Nel frattempo Mesevic fa una brutta fine: incontra il vecchio Joe (finto), si fa offrire un passaggio sul suo carro e gli viene offerto un lavoro al mulino. Dopo aver abbattuto a fatica gli ultimi alberi, Mesevic pensa alle parole di Joe, va al rifugio, scopre il "Fante di picche" che gli spara a bruciapelo e lo butta nel torrente. Ripescato da Zagor, tira le cuoia ma prima riesce a comunicare chi è stato e dov'è il suo rifugio. Arrivato sul luogo, il nemico non può nulla contro la forza di Zagor, quindi scioglie una corda e un pesante sacco arriva sulla testa del Nostro, mettendolo ko. Ed è la seconda volta, la prima è stata quando ha incrociato nel bosco lo sceriffo, poi ha capito che non è lui, amdando a liberare quello vero, ma il colpo, ormai, il ritiro del deposito mensile dalla banca alla diligenza di Maryville, è fatto. Legato Zagor a un muro, il "Fante" prova a far funzionare un congegno del mulino, affinché il prigioniero possa morire affogato. Altro passaggio sbagliato: se il nemico dice esplicitamente che è inutile provare a liberarsi da quelle corde, Zagor non può usare la forza per strapparle, secondo me si poteva escogitare un'altra soluzione. Il "Fante" prepara l'ultimo colpo: svaligiare la casa di Douglas, facoltoso commerciante in legname. Approfittando della sua assenza per un incontro d'affari, si traveste da lui, entra in casa, ma viene fermato da Zagor. I domestici aiutano quello che pensano sia il loro padrone e il "Fante" fugge con la refurtiva, ma Zagor lo raggiunge, lo mette ko e, sfondando la porta dello sceriffo, lo consegna. Grandi risate per raggiungere la casa di Douglas con Zagor che prima abbatte una vecchietta (chr ordina all'anziano marito con bastone di corrergli dietro e il marito rispinde che non crede di portelo raggiungere Laughing ), interrompe un monento romantico trovandosi un mazzo di fiori in mano e travolge un uomo, lasciandogli il mazzo di fiori Laughing Ben sceneggiata invece la sorpresa dei domestici e del vero Douglas, ignari tutti della situazione e delle azioni fatte dall'uno e non coerentemente fatte dall'altro.
Insomma, a me non è piaciuta, mancava di mordente, peccato, perché il ritmo e la suspence sono caratterizzati bene. Inoltre, non è mai stato reso noto il vero volto di Albert Allyson, nemmeno in flashback, ripreso di spalle o mezzo nascosto dalle carte nella partita in cui ha perso tutto.
Copertine: se la prima è un collage funzionale e d'impatto (quelle che io preferisco), la seconda è fatta a mo' di collage, ma inserita in una scena non presente nella storia.
Poche le gag di Cico, messo da parte:
1) la citata gag della carta del fante di picche
2) lo sceriffo lancia un carrello pieno di cibo in cella e Cico che si lamenta perché la torta è alla crema, mentre lui la preferisce al cioccolato Laughing
3) non una vera e propria gag, ma vedere la faccia soddisfatta di Cico nel finale al tavolo del saloon con molte portate ingurgitate e la disperazione dello sceriffo per non avere più risparmi, mi ha fatto sbellicare Laughing (grande maestria del Maestro, nonostante ci siano alcuni bassi, ma in definitiva, promosso alla grande, direi)

Personaggi princioali:
- Albert Allyson, il "Fante di picche"
- Mesevic
- lo sceriffo Stillman

Luoghi:
- Corbin
_________________
Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.
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MessaggioInviato: Mar Mar 15, 2022 1:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

Interesting to note that, the Russian mystery writer B.Akunin has a novel with the same name…
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MessaggioInviato: Dom Apr 03, 2022 11:29 am    Oggetto: Rispondi citando

Questa storia mi è piaciuta molto, anche se non è certo tra i capolavori di Nolitta.
L'idea di base è ottima: un nemico trasformista che firma i suoi delitti con una carta, il fante di picche. Purtroppo lo sviluppo non è altrettanto ottimo, ma rimane comunque una buona storia, anche per il magnifico avversario. Divertente la scena in cui Zagor crede di aver acchiappato il "Fante di picche", per poi scoprire che è solo un uomo che si nasconde dalla "terribile" moglie. Molto tragica l'uccisione di Medevic e bellissimo lo scatto d'ira dello Spirito con la Scure intento a vendicarlo. Ottima la scena d'azione finale e divertente quella conclusiva, in cui Zagor mantiene una certa promessa fatta allo sceriffo! Non male comunque questa storia.
Ferri quasi al massimo, qui firma una delle sue migliori prove finora. Veramente strepitose le copertine!

Soggetto/Sceneggiatura: 7,8
Disegni: 9,6
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MessaggioInviato: Mar Apr 05, 2022 11:31 pm    Oggetto: Rispondi citando

Suddenly I missed that story. Laughing
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MessaggioInviato: Lun Apr 18, 2022 5:43 am    Oggetto: Rispondi citando

Anche in questa storia, come in quella precedente (“Satko”), trovo un Nolitta non ai suoi massimi livelli, quelli per intenderci, del tris d'assi “Spettro del passato/Mostro della laguna/Seminoles”.

Si tratta, secondo me, di un'occasione un po' sprecata perché gli ingredienti per una storia veramente avvincente c'erano tutti: un nemico trasformista, un'indagine da compiere, un'ambientazione suggestiva. Ma qui ho come l'impressione che Nolitta andasse un po' di corsa, non approfondendo eccessivamente i personaggi, oscillando un po' troppo tra il comico (a volte un po' forzato) e il tragico, pescando a piene mani da spunti già visti in casa Bonelli (soprattutto in Tex, da “Proteus” alle carte della banda dell'”asso di picche”, fino allo scampato pericolo di morire affogati).

Naturalmente, anche qui abbiamo uno sprazzo di nolittianità pura: come in “Satko” c'era la figura del Sindaco di Hopeless City, un perdente che riscatta con il coraggio una vita di paure, qui abbiamo Mesevic, l'amico slavo di Zagor che perisce drammaticamente per mano del misterioso Fante di Picche.

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MessaggioInviato: Lun Apr 18, 2022 5:53 am    Oggetto: Rispondi citando

Uno Zagor un pò lesso (1)

Mi pare che Zagor faccia in più di un'occasione, in questa storia, la figura del pesce lesso.

Comincia subendo, nel saloon di Corbin, il ricatto dello sceriffo Stillman che gli impone, mettendo in cella Cico, di fermarsi nel paesello per indagare sui misfatti del (fur)Fante di Picche (in questa occasione, Zagor rilascia il suo primo urlo, che più che volto a suscitare impressione fra il pubblico, sembra un grido di impotenza o un omaggio al nostro forumista torinista (Aaayaaakkk!-n.1, pag. 22, Vol. 21 CSAC).

La seconda figura non esaltante il Nostro la fa quando scambia il povero Drunken Billy, vittima di una moglie schiavista, per il vero (lesto)Fante, solo perché lo vede con gesti furtivi cambiarsi d'abito in una stalla del paese. Tra l'altro, questa è una figura che gli verrà poco più avanti rinfacciata dallo sceriffo, e Zagor non potrà ribattere che con un disneyano “Gulp!” (pag. 71).

Terza figura da pesce: il farsi stordire con un colpo alla nuca dal (sico)Fante di Picche, travestito da sceriffo di Corbin, che lo induce a voltargli le spalle con la scusa del mulo azzoppato.



E quando, nell'ufficio del banchiere Bentam, lo sceriffo Stillman (quello vero) lo costringe a prolungare le indagini minacciando di processare Cico, Zagor piega ancora una volta il capo, lanciando tuttavia per due volte il suo grido di battaglia/impotenza (Aaayaaakkk!-n.2 e Aaayaaakkk!-n.3, pag. 76).
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MessaggioInviato: Lun Apr 18, 2022 6:01 am    Oggetto: Rispondi citando

Uno Zagor un pò lesso (2)

Dopo essersi reso conto di aver perso tempo prezioso tornando a Corbin, per sincerarsi della sorte del vero sceriffo, anziché seguire subito le tracce del Fante che lo aveva colpito a tradimento, Zagor viene messo sulla pista giusta solo grazie al sacrificio di Mesevic (dunque, capacità di indagine del Nostro pari a zero in questo caso Think ). Trova, infatti, l'amico morente sulle rive del ruscello ed è lui a dirgli dove si trova il covo del Fante.

Sepolto l'amico, Zagor promette vendetta e, come di consueto in questa storia, lancia il suo urlo (Aaayaaakkk!-n.4, pag. 93).

Nel vecchio mulino, dopo aver svegliato il suo nemico, si fa sorprendere dal lancio di una coperta; quando il Fante gli spara, il Nostro gli si avventa addosso riempendolo di pugni, non prima di aver nuovamente lanciato il suo urlo (Aaayaaakkk!-n.5, pag. 97).

Ma le ingenuità del Nostro non sono finite, in quanto si fa nuovamente uccellare dal suo antagonista, che gli fa cadere sulla zucca un pesante sacco sospeso.
Legato a grossi anelli di metallo infissi nel muro della cantina del vecchio mulino, il Nostro ascolta la storia del Fante e, quando questi se ne va per compiere il suo ultimo colpo, Zagor lancia naturalmente il suo urlo (Aaayaaakkk!-n.6, pag. 111).



Beh, poi ci sta che riesca a liberarsi con la sola forza delle braccia evitando di finire affogato nel mulino allagato (una scena un po' texiana); corre poi come un forsennato a Corbin nella speranza di bloccare il Fante prima del suo ultimo colpo (e nella corsa travolge, nell'ordine, una vecchia signora a passeggio col consorte, un gentiluomo che offre un mazzo di fiori alla fidanzata, un fumatore di pipa con cui si scontra all'angolo della strada).

A casa del ricco John Douglas, dove il Fante compie l'ultimo colpo, ancora una volta Zagor si lascia sfuggire l'antagonista, questa volta per l'intervento dei due inservienti del riccone, Karl e Tommy.
Alla fine, però, dopo l'ennesimo inseguimento, il Nostro riesce a catturare l'imprendibile Fante, prima che riesca a svignarsela definitivamente a bordo di una canoa.
Per inciso, nel finale mantiene anche la promessa di fare due occhi neri a quel ricattatore dello sceriffo Stillman...
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MessaggioInviato: Lun Apr 18, 2022 6:07 am    Oggetto: Rispondi citando

Cico in questa storia rimane un po' ai margini, pur esibendosi in una delle sue sceneggiate furfantesche ben riuscite.

Arrivato a Corbin assai affamato, lo vediamo strafogarsi al saloon in compagnia di Zagor e di Mesevic,
Quando il Nostro gli impedisce di divorare il restante mezzo pollo e lo invita a farsi una passeggiata digestiva, il messicano prima tenta di portarsi via il mezzo pollo nascondendolo sotto la giacca (chissà che unto... Laughing ), poi non trova di meglio che cercare di giocarsi a carte un altro pollo con un certo Mellon Head, seduto anche lui a un tavolo del saloon.
Così facendo, si ficca nei guai in quanto il Mellon lo crede il Fante di Picche; dopo la rissa che ne consegue, il pancione viene messo in cella dal diffidente sceriffo Stillman.

A questo punto, il messicano sparisce dalla scena principale, e lo si ricorda soprattutto per la sceneggiata messa in opera per costringere il tutore della legge a rimpinzarlo per bene durante il suo soggiorno in cella (e ben gli sta, a quello Stillman! Laughing ).

Lo rivediamo nel finale quando, liberato finalmente di prigione, non perde l'occasione per scroccare l'ultimo pasto a uno sceriffo ormai sul lastrico.

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MessaggioInviato: Lun Apr 18, 2022 6:14 am    Oggetto: Rispondi citando

Il Fante di Picche, alias Albert Allyson, è il (fant)omatico antagonista che ha una capacità straordinaria di cambiare aspetto.
Giusti i richiami a Fantomas che fa Burattini nella sua rubrica “Buoni & Cattivi” nel Vol. 21 della CSAC, ma sono evidentissimi anche i richiami al Proteus di GLB.

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Il lettore è chiamato a non porsi troppe domande su come possa una persona cambiare aspetto così facilmente. In ogni caso, il Fante si dimostra piuttosto abile fregando, nell'ordine, lo sceriffo Stillman, Zagor, il povero Mesevic, ancora Zagor al vecchio mulino.

Racconta la sua storia, e come sia diventato il Fante di Picche, a uno Zagor incatenato nella cantina del mulino (e qui, piccola incoerenza, perché prima dice di “...non avere tempo da perdere in chiacchiere” e poi, invece, si sofferma a lungo per raccontare la sua vicenda Think ).

In prima battuta si potrebbe provare anche comprensione per il Fante, diventato ladro per una perdita al tavolo da gioco, non fosse che si rivela in corso d'opera uno spietato assassino: oltre al vecchio Joe, proprietario del mulino che diventa il covo del malfattore, uccide Mesevic sparandogli alle spalle e avrebbe eliminato anche Zagor se questi non fosse riuscito a liberarsi.

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MessaggioInviato: Lun Apr 18, 2022 6:18 am    Oggetto: Rispondi citando

Mesevic, l'amico boscaiolo slavo (ancora la passione di Nolitta per l'est Europa Laughing ) che Zagor incontra a Corbin, rappresenta la componente tragica di questa storia.

E' lui che imprime involontariamente una svolta alle indagini (Zagor stava ancora brancolando nel buio più completo) quando decide di recarsi al mulino del vecchio Joe in cerca di un nuovo lavoro. Lì scopre la tana del Fante, ma la scoperta gli costa cara: nel tentativo di darsi alla fuga, viene colpito alla schiena e precipita nel torrente.



Trovato morente da Zagor più a valle, fa in tempo a rivelare all'amico l'ubicazione del covo del (fur)Fante.
Per la seconda volta consecutiva, Zagor deve seppellire al bordo di un corso d'acqua un personaggio decisivo per gli sviluppi della storia (in “Satko” era stato il Sindaco di Hopeless City).

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MessaggioInviato: Lun Apr 18, 2022 6:22 am    Oggetto: Rispondi citando

Lo sceriffo di Corbin, Stillman, incarna bene le incertezze di sceneggiatura di questa storia.

Prima ricattatore nei confronti di Zagor (lo costringe a indagare sul Fante mettendo in prigione Cico), poi macchietta con Cico che gli scrocca facilmente una serie di pasti che lo riducono sul lastrico; ancora macchietta quando Zagor lo trova in mutande legato al letto della sua abitazione, ancora carogna quando ricatta nuovamente Zagor minacciando di far processare il messicano.

Il finale gli riserva un nuovo pasto offerto al pancione e due begli occhi neri procurategli da Zagor, che ha così modo di mantenere la sua promessa.



In questa vicenda compaiono altri personaggi, diciamo così, di contorno: Mellon Head, con cui Cico cerca di giocare a carte nel saloon di Corbin e che crede che il messicano sia il Fante di Picche; il vecchio Joe, proprietario del vecchio mulino lungo il torrente (in realtà è il Fante che ha assunto le sembianze del vecchio Joe); Drunken Billy, creduto da Zagor essere il fantomatico rapinatore trasformista, e la moglie arpia e schiavista; il banchiere Bentam, cui il Fante sottrae 5.000 dollari che dovevano essere trasportati sino a Maryville; il ricco John Douglas, vittima dell'ultimo colpo del (lesto)Fante, e i suoi due inservienti, Karl e Tommy.
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