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Cico riappare due ore dopo da un bidone della spazzatura, pieno di lividi e bernoccoli e convince Zagor ad abbandonare in tutta fretta, nonostante il cattivo tempo incombente, il villaggio di Fort Dixon (pag. 157).

Durante il viaggio, naturalmente, arriva l’acquazzone e il messicano non trova di meglio che rifugiarsi sotto una grossa pianta, dove viene inevitabilmente colpito da un fulmine (“ammaccature-2”, pag. 161).

Dopo che Zagor ha ottenuto uno sgarbato rifiuto alla sua richiesta di ospitalità al vecchio mulino sul lago, Cico prova a farsi aprire con le buone maniere, ottenendo in cambio un pugno nell’occhio (“ammaccature-3”) e un colpo di fucile sopra la zucca (pagg. 164-165).

Quando Zagor scende in fretta e furia dalla finestra del mulino, dopo aver scoperto il traffico di schiavi, Cico sbatte sonoramente a terra il didietro (pag. 171); nella rincorsa al carro degli schiavisti, il messicano brontola per la fatica, accusa l’amico di ingratitudine e minaccia di lasciarlo; ha l’intuizione sulla possibile destinazione degli schiavi (“Mmm…ci sono miniere da queste parti?”) e rimedia una sonora pacca sulla schiena e una stritolatrice stretta di mano (pagg. 174-175).

Dopo qualche ulteriore battibecco, i due arrivano al campo dei taglialegna e lì temporaneamente si separano. Mentre Zagor è nell’ufficio di Timber Bill, Cico offre da bere a un povero schiavo assetato (pag. 181), suscitando così le ire di Bannion, uno dei guardiani, che comincia a prenderlo a frustate (“ammaccature-4”, pag. 182).
La lezione di frusta è interrotta da Zagor, ma Cico si becca comunque un forte destro nella rissa conseguente (“ammaccature-5”, pag. 184), pur cercando di applicare la tecnica pugilistica dell’amico.



L’azione di Zagor è poi interrotta in quanto il messicano viene messo sotto tiro dagli sgherri di Timber Bill (pag. 187); stordito Zagor da un colpo col calcio della pistola da parte di Bannion, il messicano reagisce coraggiosamente con una testata nello stomaco, che però non gli evita un altro pugno (“ammaccature-6”, pag. 189).
Così anche Cico, insieme all’amico, si ritrova a terra, legato a un cavallo pronto a partire (pag. 190); dopo la partenza, è lui a supplicare Zagor di intervenire, cosa che viene puntualmente fatta (pag. 193), con il corollario di un nuovo capitombolo (“ammaccature-7").

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La brutta esperienza lo indurrebbe a filarsela il più lontano possibile dalla zona, ma Zagor lo coinvolge nella riscossa: incaricato di eliminare la sentinella e di incendiare la baracca dei boscaioli, si fa sentire quando spezza inavvertitamente un ramo (pag. 203).

Per ingannare la sentinella, si mette a miagolare rimediando uno stivale sulla zucca (“ammaccature-8”, pag. 204).
Ma Cico è combattivo: per lavare l’onta, va alla carica, colpisce con una testata la sentinella, la stordisce con un grosso randello e, infine, incendia la baracca (pag. 205).

A Fort Bond, protesta al sentire che Zagor ha un piano per mettere fuori causa i mercanti di schiavi, piano che prevede un nuovo travestimento del piccolo messicano.
Le proteste (“E’ ora di finirla con questa storia dei travestimenti…io ne ho abbastanza!”, pag. 213) non portano a nulla, tanto che poche vignette dopo vediamo Philip Mac Cicken (un nome che mi ha fatto ridere... ), ricco coltivatore di tabacco, bussare alla porta del vecchio mulino per contrattare l’acquisto di manodopera di colore (pag. 214: vedere Mac Cicken dalla prospettiva dello sportello della porta del mulino è indubbiamente spassoso).



Purtroppo, come si poteva immaginare, le cose non vanno per il verso giusto e uno starnuto fa volare via la parrucca del ricco coltivatore, che viene subito riconosciuto dai due custodi del mulino (pagg. 216-217).
Sottoposto a terribile tortura tra le ruote della macina (tortura che ricorda il famoso racconto di Edgar Allan Poe), viene salvato dal provvidenziale intervento di Zagor (che lo accusa di essere il solito buono a nulla, pag. 225).

Quando Zagor si reca a bordo del vascello del capitano Hassen per liberare gli schiavi neri, Cico rimane a riva; una decisione quanto mai azzeccata, posto che è proprio lui, mentre è intento a una tranquilla pesca, a catturare il capitano fuggitivo rifilandogli una randellata in testa.
Per questo, si prende i sinceri complimenti dell’amico (pag. 243).

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Come accennato, questa storia si apre con la gag di Cico e Trampy, qui alla sua seconda apparizione, nel saloon di Fort Dixon.
Questa, tra l’altro, è la prima volta che Trampy viene chiamato con il suo nome. Il simpatico vagabondo finge di star male nel saloon, tanto da richiedere l’intervento dell’amico (nelle vesti di un “vero uomo delle foreste”), che propina a tutti gli avventori la panzana delle virtù miracolose del talismano di Takewa.

Dopo essersi fatto strofinare l’oggetto sullo stomaco, Trampy si riprende velocissimamente, ringrazia il suo salvatore e se ne va (pagg. 151-152).
Ma commette anche lui l’errore di non allontanarsi velocemente dal paese, tanto che quando la truffa viene scoperta, lui è dietro una palizzata intento a guardare Cico mentre fabbrica tanti altri talismani e si becca pure lui una sonora spazzolata (pag. 157).

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Fra i nemici dei nostri eroi in questa storia spicca il capo dei boscaioli, mister Logan, detto Timber Bill.
Nella sua attività, non si fa scrupolo di sfruttare gli schiavi neri che gli procura il capitano Hassen.

Lo vediamo stravaccato nel suo ufficio, piedi sul tavolo, borioso come pochi, quando Zagor si presenta da lui giustamente indignato per il trattamento riservato ai neri (pag. 181).
Quando scoppia la rissa con i boscaioli, Timber Bill esce dal suo ufficio e rifila a Zagor un poderoso destro (pag. 185), salvo prendersi subito dopo una formidabile striscia di cazzotti da parte del nostro eroe (pag. 187).

Una volta arresosi Zagor, in quanto Cico era minacciato con la pistola, decide di liberarsi dei due seccatori legandoli a un cavallo pronto a partire al galoppo (pag. 190); e quando lo Spirito con la Scure lancia una minacciosa profezia di vendetta, lui, a differenza dei suoi uomini, non si lascia impressionare e, dopo aver fatto partire il cavallo con le due vittime, offre da bere a tutti (pag. 192).

Quando poi Zagor si ripresenta, nella notte, al campo dei taglialegna lanciando le sue tipiche urla di battaglia, Timber deve ancora tranquillizzare i suoi sgherri. Ma dopo aver girato a vuoto nei dintorni, i suoi uomini, molto spaventati, ne hanno abbastanza e stordiscono il loro capo col calcio del fucile prima di darsela a gambe (pag. 207).

Al risveglio, mister Logan si ritrova davanti uno Zagor incazzato assai, che tuttavia gli impone soltanto la punizione di lasciare la regione seduta stante. Il Timber se ne va di malavoglia, promettendo tuttavia vendetta (“Un giorno o l’altro, però, ci incontreremo nuovamente e allora…”, pag. 209).

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Un altro malfattore è il capitano Hassen, comandante dell’imbarcazione che trasporta gli schiavi di colore dal sud degli Stati Uniti sino alle sponde del lago Michigan, presso il vecchio mulino a vento.

Lo vediamo una prima volta mentre, sotto un acquazzone, sbarca gli schiavi presso il mulino (pag. 166); nell'occasione, si lamenta del tempo e dei rischi corsi durante il viaggio per poi chiedere un aumento del prezzo pagato per la manodopera.

Lo incontriamo di nuovo verso la fine della storia quando Zagor, dopo aver neutralizzato i due custodi del mulino, sale di nascosto a bordo della nave negriera; qui, il capitano è lesto a intuire che è in corso una rivolta degli schiavi e decide di darsela a gambe, non prima di aver danneggiato lo scafo, in modo da far affondare il vascello (pag. 237).

Fugge a nuoto verso la riva, ma Zagor lo vede e gli si mette alle calcagna (pag. 240); il nostro Eroe non riesce a raggiungerlo prima che il fuggitivo salga all'asciutto, ma a riva c'è il pescatore Cico che, intuito il tutto, lo stordisce con una poderosa randellata, mettendo fine alla carriera di negriero del barbuto capitano (pag. 243).

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Steve Curly e Barney Clayton sono i due guardiani del vecchio mulino sul lago Michigan, incaricati di far sbarcare gli schiavi dal vascello del capitano Hassen e di avviarli poi verso la loro destinazione (nel caso specifico, il campo di lavoro di Timber Bill).

Quando Zagor e Cico giungono nei pressi del mulino sotto l'acquazzone e bussano alla porta, chiedendo ospitalità, Steve Curly apre la finestrella del portone solo per dare a Zagor uno sgarbato rifiuto (pag. 163); quando ci riprova Cico, facendo ricorso a tutte le buone maniere di cui è capace, si becca prima un pugno in un occhio e poi una fucilata sopra la testa (pag. 165).
Nella notte, è Barney che esce nella pioggia a fare i segnali di via libera al capitano Hassen, che può così sbarcare gli schiavi (pag. 167).

Li rivediamo molto più avanti, i due loschi figuri, quando al mulino si presenta il mitico Philip Mac Cicken, cosiddetto ricco coltivatore di tabacco in cerca di manodopera a basso costo (pag. 214).
Purtroppo, a causa di un sigaro di cattiva qualità e di uno starnuto, il piano va a rotoli e Mac Cicken viene smascherato da Barney (pagg. 216-217).
E' di Steve, invece, l'idea di mettere il povero Cico tra le pale della macina per costringerlo a rivelare il suo piano (vedere, in proposito, la bella vignetta postata da Kramer); l'intervento di Zagor consente, con l'aiuto di un paio di sacchi di farina, di mettere i due malfattori fuori causa.

Tra gli uomini di Timber Bill si segnala un certo Bannion.

Guardiano al campo di boscaioli, quando vede Cico dare da bere a un povero schiavo, interviene immediatamente prendendo il messicano a frustate (pag. 182); viene interrotto dal pronto intervento di Zagor, che con un preciso lancio di scure gli fa saltare dalla mano la frusta (pag. 183).
Nella rissa conseguente, si prende un cazzottone da Zagor (pag. 184), ma è lui che pone fine ai combattimenti tenendo Cico sotto il tiro della sua pistola (pag. 187); coglie l'occasione per vendicarsi del cazzottone, colpendo Zagor col calcio della pistola (pag. 189); per contro, si becca una testata nella pancia da parte di un incazzatissimo Cico.

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Tra i personaggi secondari se ne segnalano due incontrati a Fort Bond.

Il primo è un certo Shepard, amico di Zagor, cui lo Spirito con la Scure intende offrire gli schiavi neri in modo che possano lavorare nelle sue piantagioni di tabacco.
Lo vediamo al Forte, quando si dice convinto che lo schiavismo negli Stati Uniti non durerà ancora a lungo (pag. 211).

E' lui che, al Forte, presenta a Zagor il tenente Guinnes (con una "s" sola), un ufficiale di chiare vedute antischiaviste.
L'ufficiale, infatti, venuto a conoscenza dell'opera di Zagor al campo di Timber Bill, offre la sua collaborazione per smantellare il commercio di schiavi, arrivando a proporre l'utilizzo di una decina di militari, occorrendo anche in vestiti borghesi (pag. 212).
Come noto, Zagor rifiuta avendo già concepito un piano che prevede l'impiego di Cico nei panni del ricco Philip Mac Cicken...

Infine, abbiamo Dambi, lo schiavo nero incontrato nella stiva del battello del capitano Hassen.
Parla la lingua inglese, per cui quando Zagor sale a bordo per liberare gli schiavi, gli da una mano nell'esecuzione del piano (pag. 230).
Prima della rivolta, però, pare che Zagor parli tranquillamente con gli altri neri, dando loro le istruzioni sul da farsi, il che farebbe presupporre che Dambi non fosse l'unico a capire la lingua dei bianchi...(pag. 235).

Da notare che poco dopo, quando uno degli schiavi avvisa Dambi della falla nel battello, la notizia viene riportata nella lingua nativa (“Kwai tambara urumbu ochoni! Akasawa abibu aiwa!”; al che, Dambi, chiede conferma: “Aiwa?”..., pag. 239 ).

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Infine, i disegni di Gallieno Ferri.

Mi pare che il nostro disegnatore preferito abbia fatto un buon lavoro, anche se il colore, a mio avviso, lo penalizza un po.
Abbiamo diverse espressioni “forti” di Zagor: indignato, quando si rende conto del commercio di schiavi e quando vede frustare un vecchio schaivo al campo dei boscaioli (pag. 170, forse il miglior ritratto della storia, e pag. 178); minaccioso, nell'ufficio di Timber Bill (pag. 180); sotto sforzo, quando cerca di raggiungere il cavallo cui è legato (espressione un po esagerata, pag. 193); irato, quando scaccia Timber dalla regione (pag. 209, anche qui un po sopra le righe).

Caratteristico l'utilizzo dei “tondi”: qui li abbiamo con Trampy, quando si riprende dal finto mal di stomaco al saloon di Fort Dixon (pag. 151), e con Cico, quando si prepara all'azione al campo di Timber Bill (pag. 203). Altri piccoli tondi li abbiamo quando Cico ripensa ai suoi tre precedenti travestimenti (pag. 213).



Non male il suo ritratto di Timber Bill in chiaroscuro, quando cerca di rassicurare i suoi uomini dopo aver sentito l'inquietante urlo di Zagor nella notte (pag. 198).

La cover dell'albo 14 della serie mensile, riproposta tirata a lucido nel volume 7 della CSAC, è a mio avviso una delle più belle della serie, con lo Zagor in primo piano che tende l'arco pronto al tiro e il misterioso vecchio mulino a vento sullo sfondo. (peccato che il titolo non ci azzecchi nulla con la copertina...)

[kanoxen60]

Per concludere, pur non raggiungendo il livello di Titan, una storia abbastanza buona, in cui il nostro Eroe si prodiga per porre fine all'ignobile commercio di schiavi.

Aggiornamento classifica prima centuria zagoriana:

1. Sulle orme di Titan (Nolitta-Ferri)
2. I mercanti di schiavi (Nolitta-Ferri)
3. La foresta degli agguati (Nolitta-Ferri)
4. La strega della palude nera (G. Bonelli-Ferri)
5. Il piccolo popolo/La danza della scure (G. Bonelli-Ferri)
6. Uno strano violinista (Nolitta-Ferri)
7. L'abisso verde (G. Bonelli-Ferri)
8. Il messaggio tragico (G. Bonelli-Ferri)
9. Il popolo della palude (G. Bonelli-Ferri)
10. L'uomo volante (Ferri-Ferri)
11. L'oro del fiume-Corvo Giallo (Ferri-Ferri)
12. L'impronta misteriosa/Il domatore di orsi (Ferri-Ferri)
13. I due sosia (Ferri-Ferri)
14. La lancia spezzata (G. Bonelli-Ferri)
15. Il cervo sacro (Nolitta-Enzo e Antonio Chiomenti)
16. I rinnegati (G. Bonelli-Ferri)
17. Gli schiavi della miniera (Ferri-Ferri)
18. I predoni del Big River/La vendetta di Zagor (G. Bonelli-Ferri)
19. Acque pericolose (Ferri-Ferri)
20. Il totem scomparso (Ferri-Ferri)
21. L'idolo Oneida/L'orso giustiziere (G. Bonelli-Ferri)

[Mauro Tozzi]

Tra l'altro, la gag del talismano verrà ripresa da Burattini in Cico cercatore d'oro: lì abbiamo un cane fiuta-oro al posto del talismano, ma la gag è sostanzialmente la stessa, con le persone truffate che si accorgono dell'imbroglio quando scoprono che i cani, come in precedenza i talismani nella storia nolittiana, sono più di uno!
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Occhi di gatto, un altro colpo è stato fatto!

[ElEmperador]

Beh chronogically the dogs were first...
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E M P

https://share.icloud.com/photos/05pGIztDv008xiXfWKbzW4wFw

[Esploratore Scomparso]

Bella storia che comprende quasi tutte le caratteristiche di Zagor e Cico...c'è di tutto in queste pagine : le gag di Cico e Trampy, i travestimenti, i battibecchi divertenti tra Cico e Zagor, i "manifesti" di quest'ultimo contro prepotenti e razzisti... davvero una piccola pietra miliare.
Mi sono divertito molto a rileggerla, alcune battute non me le ricordavo tipo quella del fulmine o della pesca col randello!
Pur con la sua leggerezza in certi momenti e ingenuità, con questa storia la serie fa un ulteriore salto di qualità.

[AAHHYAAAAK]

I cari vecchi tempi
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.

[Smiling Joe]

[jupiter973]

W la Propecia
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