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[van zant]

[kamoose]

Non ce niente da fare, la sconfitta dell?eroe ha sempre il suo fascino verso il lettore, ancor di piu se a cadere ? un personaggio dalla dimensione classica, vincolato quindi a rigide regole di rappresentazione e caratterizzato come figura invincibile e infallibile, l?eroe deve per natura mostrare la sua superiorit?, fa parte del suo dna, della sua struttura narrativa.
Zagor sconfitto da Iron Man segna un momento importante nella ancor breve saga dello Spirito con la scure, l?eroe cade (e cade in malo modo) perche poi possa rialzarsi e ristabilire il giusto ordine delle cose, Nolitta ci sorprende perch? non si limita ad una semplice sconfitta ma addirittura umilia il suo personaggio, frustato e bastonato da vecchie squaw e ancora una volta salvato da Cico, anch?egli prostrato davanti alla supremazia dell?antagonista corazzato.
Certo il lettore contemporaneo puo magari restare meno colpito da alcune trovate drammatiche, ma ? indubbio che per i giovani appassionati degli anni ?60 questa storia deve aver rappresentato un vero punto di svolta, un tassello importante nella caratterizzazione dell?eroe, sempre piu definito e sfaccettato.
Iron Man si presenta con il suo pittoresco costume e la sicurezza del furbone, cerca lo scontro diretto con Zagor e lo vince sfruttando le caratteristiche tipiche dello Spirito con la scure, Nolitta in questo ? bravissimo, l?uomo di ferro assume agli occhi degli indiani Cayuga (e poi delle altre tribu) una dimensione quasi divina, frutto della particolare corazza ma anche della credulit? degli uomini rossi, non meno importante ? l?aspetto teatrale, la messa in scena e la ricerca del colpo ad effetto, il trucco come arma a sorpresa e dall?effetto letale.
Certo Zagor non ha mai messo in atto scorrettezze come quella che usa il suo avversario (il veleno sull?arma), uno stratagemma che consente ad Iron Man di vincere il primo terribile round ma non la partita finale, in uno scenario da arena l?eroe di Nolitta riconquista infatti tutti gli onori e il suo ruolo primario nell?ecosistema di Darkwood.
Storia appassionante pur nella sua struttura rigorosa e classica, ben inseriti i soliti siparietti di Cico che tra una gag e un travestimento bislacco trova sempre il modo di strapparti un sorriso.
Voto: 7.5

[Thunderman]

Storia da notare soprattutto per l'iniziale sconfitta di Zagor, che per? secondo me non ha alcun effetto umiliante visto che la sconfitta avviene per colpa di un veleno e di mezzi scorretti. Come nella sconfitta subita da Tex nell'albo omonimo, anche qua l'eroe non perde nulla, molto pi? efficace sar? la storia con Supermike, che sapr? tenere testa a Zagor anche ad armi pari. Iron-man poteva essere un ottimo nemico, ma qui ? poco delineato, molto migliore sar? la sua seconda apparizione. Cico discreto e una volta di pi? una scena di travestimenti (all'epoca molto in voga nella serie). Bella la scena dove Cico ? triste, con un notevole volto distrutto disegnato da Ferri nel migliore dei modi. Divertente il finale con tutto il torneo e Zagor vestito da Apache, esilarante il viaggio in canoa con il lancio in acqua del capo dei Cayuga e il trucco di Cico vestito da Iron-man.

Disegni di Ferri sempre ai livelli dell'epoca.

TESTI 6.5
DISEGNI 7.5
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Lo faceva anche Nolitta

[Kerzhakov91]

[One Eyed Jack]

Che il tomahawk ? avvelenato, inoltre, lo sa solo Zagor (e a posteriori): al figura di merba ci sta tutta.
E poi, per uno che si fa passare per spirito ? difficile immaginare una vicissitudine altrettanto umiliante.
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Dicono di me...

"Direi che si qualifica per quello che è: un buzzurro ignorante."

"Qualcuno che spesso emette un latrare fastidioso mentre pratica l'ondinismo"

"Come volevasi dimostrare, il Guercione non capisce un tazzo di fumetti!! Bravo, continua a legge' 'ste stronzate!!!"

[simon]

La vicenda di Iron Man sembra quasi la prova generale per Supermike, altro criminale in costume arrivato davvero ad un pelo dallo scalzare il nostro dal suo trono, in piena golden age zagoriana
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In Italia funziona così. Se sei un vincente, dai fastidio ai perdenti che con il loro sporchi giochi politici, ti fanno fuori.

[Thunderman]

[Ken Parker]

Nei cuori di tutti gli appassionati zagoriani questa storia, e il personaggio che le d? il nome, rivestono un'aura particolare, essendo entrati a far parte del mito. Eppure, a rileggerla, devo confessare di essermi notevolmente ricreduto.
Lo sviluppo della storia ha il classico schema delle avventure dei supereroi della Marvel, Uomo Ragno e Devil in particolare:
1) scontro col nuovo villain e sconfitta dell'eroe;
2) trionfo del nuovo eroe, che velocemente acquisisce credito nell'opinione pubblica, mentre il nostro va a leccarsi le ferite e a studiare come rifarsi;
3) rivincita con inevitabile smascheramento dei trucchi utilizzati e umiliazione del nemico
Oltre a questi aspetti esageratamente schematici, giustificati forse solo dal fatto che comunque il tutto veniva pubblicato negli anni '60, alcune altre pecche si notano qui e l? durante la storia. All'inizio Zagor si dimostra stizzito perch?, nella storia precedente, dei giovani indiani non erano fuggiti davanti a lui, mentre qualche vignetta pi? avanti si ripromette addirittura di convocare immantinente tutti i capi della foresta di Darkwood per farsi fare un resoconto della situazione. Un pizzico di megalomania di troppo? Non era mai apparso cos? radicalmente convinto, anche di fronte a se stesso, del suo ruolo di Spirito con la scure, la cui parola e la cui autorit? non possono essere che riconosciuti in maniera ossequiante dagli indiani, pena la lesa maest?! Insomma, uno Zagor ben diverso da quello pi? sereno e modesto dei tempi successivi.
Altra cosa che desta un po? di stupore ? la velocit? con cui, nonostante l?assenza di Zagor dalla foresta non sia coincisa con qualche viaggio di quelli lunghi svariati mesi, non solo le trib? del circondario (le stesse che prima lo veneravano!) abbiano trovato un nuovo protettore in cui credere, ma addirittura il solo farsi vedere frequentare Zagor diventa pericoloso, come avviene per il povero Tonka, se non sbaglio al suo esordio su queste tavole.
Il ruolo del vero eroe in questa storia mi sembra si possa attribuire in modo massiccio al messicano, disposto anche all?umiliazione pur di tutelare la vita e una sia pur pallida forma di dignit? dell?amico sconfitto, quando riesce a trascinarlo via dal campo dei Cayuga.
La scena finale, poi, ? impostata sulla falsariga dei tornei medioevali, cui il ?prode? Iron-Man ha convinto gli indiani a dare corso. Naturalmente, scoperto il trucco delle punte avvelenate della scure del nemico, che gli avevano consentito la vittoria al loro primo scontro, Zagor ha facile gioco nel sopraffare il nemico, anche giocando sul suo stupore.
L?ultima incongruenza ? la possibilit? per il grasso Cico di indossare la stessa armatura del tutto sommato esile Sam Fletcher, per utilizzarla per ingannare gli abitanti del villaggio al fine di procurarsi vettovaglie a poco prezzo.
La storia si sviluppa comunque in maniera rapidissima e lenta allo stesso tempo. Un nemico decisamente ?forte? e una situazione assolutamente temibile, che potrebbe dare il via ad evoluzioni inimmaginabili, vengono in sostanza sprecate senza che nulla avvenga di interessante ed avvincente.
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"SO LONG!"
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[One Eyed Jack]

[wakopa]

[Spiritello Fran]

Concordo.
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"Più le cose cambiano e più rimangono le stesse!" Jena Plissken
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[SpiritosoConLaScura]

Concordo anch'io con wakopa.
Le gag non vanno prese in senso letterale ma come "esagerazioni letterarie".

Un po' come se l'episodio fosse "raccontato" direttamente dal suo panciuto protagonista che si diverte a fornire una sua paradossale versione dei fatti
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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

[simon]

[Ken Parker]

[Super Mark]

Nemmeno io sto a criticare troppo certe """"ingenuit?"""" della storia in questione. Non avevo mai badato al fatto della "staticit?" di cui parla Stefano sopra (e gli devo dare ragione), per? ci? non toglie che il nucleo di base (l'eroe che viene sconfitto dal cattivo) risalti ANCHE per il fatto che l'atmosfera dell'episodio ? quasi quella tipica di molte altre storie (non solo zagoriane) degli anni Sessanta. Solo GLB con Tex che pensa che il figlio e il fraterno amico Carson siano morti nel corso della storia LA GOLA DELLA MORTE, ricevendo da parte di Mefisto una sorta di sconfitta morale (fine degli anni '50), ci era andato vicino.