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[ElEmperador]

E bravo Doc
Very good til now.
Especially: …”e se fosse arrivato il momento di ritirarli fuori, magari tornando finalmente a scrivere una storia di trafficanti di acqua di fuoco e canne tonanti, come non accade da tanti, troppi anni? C'è davvero così bisogno di insistere esageratamente con mostri, alieni, creature del buio, demoni, cani infernali, ragazze crudeli con poteri mentali che fanno esplodere il cervello ai malcapitati, zombi, personaggi DC Comics, agenti di Altrove e via dicendo? “


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E M P

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[Zagrosky]

Concordo, manca proprio da tempo un caposaldo del fumetto western!

[polpetta]

Mi pare che la serie del giovane Tex Willer dimostri che ancora oggi racconti di puro western, fino a questo momento senza la minima contaminazione di generi tra l'altro, sappiano ancora entusiasmare e appassionare.

[ElEmperador]

Puro Zagor is valid…
Good equilibrium of subjects mostly realistic with some exceptions of good horror themes…
Briefly , Nolittian era…
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E M P

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[Doc Lester 1975]

Più che un fumetto sembra un romanzo. È il kolossal di Marcello Toninelli 
Quarta ed ultima parte.
Dopo la carrellata degli antagonisti e dei comprimari, è bene puntare il focus sul protagonista. Lo Zagor di Acqua di fuoco è perfetto     
Carismatico leader naturale, ma anche bisognoso dell'aiuto di una squadra.
Bonario, semplice, ironico, ma anche ansioso, inquieto ed irascibile; il suo sangue è caldo, estremamente caldo, tutto il contrario dell'abusato eroe-giustiziere freddo, duro e imperturbabile in cui ogni tanto mi pare che lo si voglia trasformare oggi.
Invincibile (se non col trucco), ma non per questo non deve faticare per venire a capo delle situazioni o per vincere i duelli con Offord e con il Pequot.
Spirito con la Scure, ma alla maniera tradizionale, con gli effetti scenici 
Coraggioso ed eroico, ma fragile, bisognoso di cure (ed eroico proprio per questo).
Insomma, uno Zagor centratissimo!
Per concludere, la sceneggiatura scorre che è una meraviglia, con ottimi dialoghi. È una storia-diesel, che parte in modalità abbastanza anonima. Pian piano, dopo la comparsa dei nipoti di Fitzy e il "dialogo" col tenente Offord, la tensione sale in un climax che trova il suo culmine nello scontro col Pequot al raduno dei capi. Tensione che si mantiene alta per tutto il terzo albo, per poi forse scemare dopo il duello risolutivo, il secondo round contro il Pequot. A quel punto si può dire che il finale, l'epilogo, sia un po' tirato via: troppo arrendevoli i Naskapi, troppo veloce la sequenza della degradazione di Offord e soprattutto quella della cattura dei due trafficanti di whisky (che avevano dato il via a tutta la vicenda), una formalità.
Che dire del maestro Ferri? Insuperabile In questa storia totalmente ambientata a Darkwood, non ha appigli fantastici per fare colpo, non deve fare gli straordinari ma disegna in modo straordinario le sequenze più ordinarie. Come Charlie Watts (volevo proprio farlo, quest'omaggio) tiene perfettamente il tempo di tutta la storia senza alcuna sbavatura e senza strafare. Se Acqua di fuoco è unanimemente considerata bellissima, è anche perché l'ha illustrata lui. Da segnalare anche la terza copertina, quella di Mercanti d'armi, ordinaria ma davvero notevole!
La migliore di Toninelli? Si, direi proprio di sì, in volata su Terra maledetta, ma finisco il ripasso generale prima di dare un giudizio definitivo.
Voto: 9
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Simone C. - Io di calcio non capisco alcunché

[MarioCX]

[ElEmperador]

Excellent Doc.
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E M P

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[Fosforo]

Sto rileggendo tutti gli Zagor, sono appena arrivato a questa "Acqua di fuoco" che ho trovato davvero ben sceneggiata e scritta, nonostante la molta carne al fuoco e la ridda di personaggi che si alternano.

Quando lessi questa storia (ma anche le precedenti del periodo Toninelli) rimasi piuttosto freddo, ma ora a distanza di anni l'ho notevolmente rivalutata, forse all'epoca pagavo ancora gli ultimi effetti psicologici dell'abbandono di Nolitta e fui ingiustamente severo.

Tra i tanti pregi della storia quello che più mi balza all'occhio è la trasformazione del Pequot da semplice comparsa della sua prima apparizione a temibilissimo rivale di Zagor, capace all'inizio di surclassare il nostro Zagor dal punto di vista strategico con un piano degno di Hellingen ma anche, cosa assai rara, dal punto di vista fisico, prevalendo nettamente nel loro primo scontro sebbene con un piccolo "aiuto".

Se devo trovare un difetto, forse il finale è stato un po' affrettato: gli indiani in due-vignette-due si arrendono immediatamente e il ripristino del normale status quo avviene troppo rapidamente o meglio la quota parte di pagine dedicata al finale è troppo esigua forse rispetto a tutte quelle dedicate all'antefatto e al corpo centrale.

Sul piano dei disegni come sempre il mai dimenticato Ferri fa un lavoro strepitoso, mi rammarico mille e mille volte di possedere questa sequenza di storie solo nel formato "Collezione storica a colori" della Repubblica, che con la sua colorazione pesante e coprente, devasta le matite del maestro, specie in sequenze notturne/con poca luce e il formato leggermente più grande non basta a ripagarmi.

A ciò si aggiunge la scellerata scelta di non riprodurre tutte le copertine degli albi originali contenuti nel volume, che già sarebbe grave in generale, ma trattandosi nel caso di copertine di Ferri, cioè uno dei più grandi copertinisti del mondo e di sempre, è sacrilega.

[wakopa]

i relativi zenith in buone condizioni ,dovresti trovarli a prezzi abbordabilissimi

[Fosforo]

[Magico Vento]

Toninelli, con Acqua di fuoco, ci propone una delle sue migliori storie, che io ritengo la mia preferita dell'autore senese. La storia è lunga e ben articolata, la trama solida e avvincente, ha un ottimo ritmo, tanti bei colpi di scena, suggestivi combattimenti e una splendida caratterizzazione dei numerosi personaggi che vi appaiono. Anche Cico ha il suo spazio e compare una sua bella e simpatica gag (insieme a Cucciolo), in cui il messicano si finge la "Belva di Guadalajara".
Il racconto vede anche il ritorno del Pequot, personaggio comparso ne La roccaforte dei dannati e morto al termine di quell'episodio: personalmente, sono disposto a chiuderci un occhio, vista la bellezza di quest'avventura e il carisma di questo memorabile antagonista. Il Pequot è infatti uno dei nemici della serie di Zagor che ritengo più riusciti; bellissimi i due duelli con Zagor, il primo dei quali vedrà la sconfitta di Zagor a causa di un trucco dell'indiano. Memorabile l'entrata in scena di Zagor al raduno dei capi indiani (splendida la trovata della mongolfiera), sequenza che precede appunto il duello col Pequot.
Molto bello l'ingegnoso piano di Cico per liberare Zagor legato sul carro dei Fitzgeraldson (i nipoti di Wandering Fitzy, una bella idea di Toninelli), con l'aiuto di Cucciolo. Niente male il tocco di onirico che infarcisce il racconto nella scena in cui Zagor ha gli incubi col Pequot e in quella in cui uno dei fratelli Fitzgeraldson impazzisce. Magnifica la parte conclusiva all'avamposto numero 3.
Eccellenti le tavole di Gallieno Ferri, sempre in forma smagliante. Ottime anche le copertine dello stesso, delle quali la mia preferita è la seconda, quella di "Sentiero di guerra". Personalmente apprezzo pure i titoli, quasi auto-ironici, degli albi.

Storia: 9,5
Disegni: 10

[stimeex]

Ammetto di non ricordare la storia, sono sincero.
Vedrò di recuperare sulla CSAC, se mi segnalate gli albi mi fate una grossa cortesia e vado a botta sicura, invece di cercare a spanne.

Però ho sempre trovato che su i quattro albi della storia ci sono due copertine che sono molto belle, perché devo dire che Ferri ha disegnato cover stupende anche dopo la golden age.
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La vita è fatta di scelte. Di alcune ci pentiamo, di altre siamo fieri. Siamo quelli che decidiamo di essere.
Graham Brown.

[stimeex]

Una buona copertina, ma non eccezionale.
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Graham Brown.

[stimeex]

Bellissima, poche balle.
Sicuramente di gioca la "prima posizione".
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Graham Brown.

[stimeex]

Per me è la migliore del quartetto, però per il mo gusto personale logicamente.
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Graham Brown.