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[Spiritello Fran]

Ma tutti da Zagor se vengono a mette a servizio? E sceglieteve un altro personaggio, no, che ce ne sono a miliardi!
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[cama69]

L'onore e l'onere di scrivere il secondo numero celebrativo e il terzo a colori tocca a Sclavi. A mio parere lo sceneggiatore di Broni scrive una buona storia, migliore del primo numero celebrativo il mio amico Guitar Jim ma inferiore al primo albo a colori Indian Circus.
La trama è ben congegnata, all'inizio c'è la scomparsa di Cico che poi si rivela essere andato insieme Digging Bill da qualche aprte nella foresta, Zagor si mette sulla pista del pancione messicano pensando che sia in pericolo. La presenza di Digging Bill già impreziosisce la storia perchè secondo me è il migliore, e di gran lunga, tra tutti i comprimari semiseri della collana amici di Zagor. Poi la scena passa su Cico e Diggy e il lettore capisce subito che c'è in ballo una caccia a qualche tesoro, Cico si dimostra scettico ma stavolta le spiegazioni di Digging sembrano plausibili, la storia della discovery è drammatica ma avvincente, infine la spiegazione della doppia presenza adi sorgenti del Susquehanna chiariscono bene gli ultimi dubbi di Cico e direi anche del lettore più attento. In ogni caso Digging alla fine del racconto inserisce una frase inquietante lasciata in sosopeso a causa della impossibilità di leggere il seguito da una pergamena: dopo aver trovato il tesoro un orrore indicibile......
Fino a questa momento la storia non presenta nessuna scena di azione ma le spiegazioni di Diggy sul tesoro della discovery e la frase lasciata in sospeso creano una certa suspance nel lettore facendo intuire che alla fine la storia virerà verso il genere Fantastico/Horror. Comuqnue sia, Sclavi si dimostra sempre bravo a preparare bene la storia.
In seguito ci sono le scene di azione con l'arrivo di un altro cercatore di tesori un certo Fletcher acompagnato da due guide che in realtà sono dei fuorilegge anche se lui ne era all'oscuro e con l'entrata in scena di Zagor giusto in tempo a salvare Cico Digging e Fletcher uccidendo i due malviventi che volevano impadronirsi solo del tesoro.
Zagor a dire la verità si comporta un pò troppo duramente con i suoi due amici, tuttavia alla fine acconsente di accompagnarli alla misteriosa seconda sorgente del Susquehanna dove si trova la discovery.
La parte finale vede finalmente dispiegarsi il mistero dell'orrore indicibile, cioè i marinari della discovery truicidati dal capitano e dalla sua banda sono in realtà morti viventi. La preprazione della scena finale è ben presentata con l'arrivo della cometa, l'abbassamento delle acque e la riemersione della discovery. Zagor e Fletcher assistono sorpresi a questo fenomeno ma poi l'eroe di Darkwood viene messo al tappeto da Fletcher (una mezza clazetta), però ci può stare perchè lo coglie di sorpresa, in ogni caso Sclavi in tutte le sue storie deve fare andare a tappeto al,meno una voltaq Zagor anche contro avversari ridicoli.
Comunque sia, quando Zagor si riprende corre sulla discovery a cercare Fletcher ormai completamente invasato, lo raggiunge nella stiva dove c'è l'oro e qui inizia l'ultima fase della storia con una scena molto drammatica e ben congegnata, dall'oscurità si vede un spada che fuoriesce dal petto di Fletcher il quale trafitto stramazza a terra e Zagor si rende conto dell'orrore indicibile.
Sono i marinari trucidati dal capitano e dai suoi complice un secolo prima che hanno ripreso vita e sono pronti a uccidere chiunque con le loro spade. Lo scontro tra i morti viventi e Zagor e descritto molto bene, drammatico al punto giusto, inzialmente Zagor è giustamente paralizzato dalla incredulità mista a paura, ma poi riesce a recupaerare il suo sangue freddo e a opporsi ai fendenti. A dire la verità Zagor riesce anche a recuperare la lucidità necessaria a dare una spiegazione sul motivo che ha portato i marinai tornare dalla morte, la spiegazione stà nei corpuscoli viventi che infettano le acque della sorgente, qualche pagina precedente Sclavi aveva destato l'attenzione del lettore su questi corpuscoli che donavano all'acqua una certa luminescenza e quindi era ovvio che dovevano avere un ruolo fondamentale nello sviluppo della trama. Alla fine Zagor riesce a sfuggire ai morti viventi comabttendo con eroicità e anche grazie al fuoco aiutato dal fatto che sempre i corpuscoli rendevano l'acqua infiammabile.
La storia secondo me è buona non è un capolavoro, ma ha molti aspetti positivi tra cui una buona suspence che si mantiene fino alla fine e delle belle scenografie, inoltre la storia mi sembra abbastanza originale per essere adatta ad un numero celebrativo. Scalvi avrebbe anche potuto evitare di dare spiegazioni sul motivo che ha fatto resuscitare i marinai morti ma io preferisco che lo abbia fatto, probabilmente Sclavi con questa storia stava facendo delle prove sui morti viventi di Dylan Dog. Infine il Cico di Sclavi si dimostra molto intraprendente come in quasi tutte le sue storie infatti parte insieme a Diggy per un viaggio nella foresta nient'affatto semplice.
Ci sono sicuramente delle implausibilità, forse l'arrivo della cometa fa abbassare eccessivamente il livello delle acque della sorgente. La discovery è una specie di galeone enorme e altissimo forse troppo per le dimesioni della sorgente, però potrebbe essere che Ferri ha disegnato la discovery in maniera eccessivamente enorme o la sorgente eccessivamente ridotta e poco profonda. Infine bisogna ipotizzare che questi corpuscoli viventi che provocano la resuscitazione dei morti non vengono traportati via dalla corrente lungo il fiume ma rimangono confinati nel perimentro della sorgente.
Comunque probabilmente sono dettagli per le storie di quei tempi e infatti li ho citati solo per amore di discussione.
Forse l'unico vero punto debole della storia, se cosi si può dire, è che non si capisce perchè sia cosi necessario aspettare l'arrivo della cometa per recuperare l'oro, una volta identificata la giusta sorgente del Susquehanna con delle semplici immersioni bastava localizzare la discovery e recuperare un pò alla volta i lingotti d'oro, altronde la sorgente sembra abbastanza ridotta nelle dimensioni e nella profondità. Un recupero del genere, anche se erano perle, era stato fatto nella storia il mostro della laguna, per non parlare del fatto che con l'attrezzatura da palombaro che Diggy aveva usato in Oceano sarebbe stato un gioco da ragazzi recuperarli in qualsiasi momento.
Molto belli i disegni di Ferri e non bisogna aggiungere altro, il colore è notevolemnte migliorato rispetto al numero cento e questo era nell'ordine delle cose essendo passati nove anni, però ripeto a mio parere questa storia è migliore in tutto non solo nel colore riapetto al numero cento.
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[Angelo1961]

Nella mia classifica in assoluto il miglior numero celebrativo di Zagor, lo segue a distanza il mio amico Guitar Gim... Poi l'abisso...

Tra i numeri celebrativi della Bonelli in generale è al terzo posto dietro il 600 di Tex e il 100 del Comandante Mark...

[wakopa]

[cama69]

[SpiritosoConLaScura]

La brevità, con Zagor, non aiuta.
E' cosa risaputa, e anche in questo caso il racconto soffre dell'impossibilità di dare il necessario respiro alla vicenda.
Ma si sa che i numeri celebrativi hanno questa caratteristica e nonostante tutte le limitazioni l'autore confeziona una buona storia.
Piace soprattutto la costruzione del mistero, il senso di incertezza che pervade tutto il viaggio verso il luogo dell' indicibile orrore.
Anche l'avversario di turno ha perfettamente senso, non tanto dissimile da come è, o era, l'amico dei nostri eroi.
E nel finale riaffiorano i temi così tipicamente sclaviani dell'incubo e dell'orrore soprannaturale, mutuati però da una poetica fortemente nolittiana.
Ancora una volta Sclavi ci fornisce una propria visione zagoriana che aggiunge poco ma capace di esasperare particolari che Nolitta aveva appena accennato.
Il finale è più che degno ma indubbiamente "compresso", lasciandoci una buona sensazione di compiutezza ma senza riuscire a coinvolgerci come promesso dalle ottime premesse.

Senz'altro un'altra tappa positiva, scritta con padronanza, in una gestione del personaggio decisamente ottima.
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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

[SpiritosoConLaScura]

[Cactus Pete]

In effetti...
In conclusione il fango lanciato dai toninelliani non sempre colpisce il bersaglio...
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[Kerzhakov91]

E' un bellissimo numero centenario, molto suggestivo e cinematografico, molto parlato ma mai verboso o noioso. Come livello di gradimento personale lo metto pressoché alla pari con Il mio amico Guitar Jim e Il ponte dell'arcobaleno. Per dire, Tex centenari di questo calibro non li ha mai sfornati...

Disegni di Ferri semplicemente divini, meravigliosi, durante la lettura mi sono più volte fermato ad ammirarli...
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"A Zagor sento di aver dato il mio entusiasmo e una buona dose di incoscienza, a Mister No la mia maturità di uomo, a Tex la mia professionalità e la mia gratitudine"
Sergio Bonelli/Guido Nolitta

[Ivan]

IL TESORO MALEDETTO

...aka ZAGOR 200.
A mio parere, questo è l'episodio migliore tra i 6 centenari.
L'autore di questo gioiellino è TIZIANO SCLAVI, anche se i credits dell'epoca attribuivano la storia a Nolitta. E in effetti, se non fosse stato per lo stile (tipicamente sclaviano) di dialoghi e didascalie, la storia sembrerebbe proprio scritta dal Sergione. Impianto narrativo semplice e solido, e nonostante la brevità dell'episodio tutti gli elementi sono snocciolati nella giusta dose, cosicchè non si avverte la sensazione di aver compattato troppo la narrazione o di aver lasciato dei punti in sospeso.

• Blue Star 2 - La vendetta?
Nel topic “I SEI DELLA BLUE STAR” avevo già accennato alle similitudini tra quella storia e questa:
– Una nave perduta in una palude;
– La tolda piena di cadaveri;
– Un tesoro nella stiva;
– Digging Bill che vuole metterci le mani sopra;
– Un gruppo di tipacci che vuole fregare l'idea a Bill...
Insomma, le due storie hanno un po' troppi elementi in comune per pensare a semplici coincidenze.
Tuttavia questo non deve essere letto come un demerito di Sclavi; anzi, il Tiziano è stato abilissimo a camuffare i riferimenti cambiandone la veste esteriore. E' un esempio riuscitissimo di “minestra riscaldata bene”, con l'aggiunta di ingedienti che ne danno un sapore nuovo. Se le idee riciclate fossero tutte di questo livello, ci sarebbe da farci la firma.

• Le tre facce di Flecker
Ben caratterizzato l'antagonista di turno, il professor Flecker. Doppiogiochista, avido, megalomane, ma tutto sommato mite e controllato.
La sua indole non violenta è sottolineata anche dal fatto che potrebbe benissimo uccidere Zagor, Cico e Bill mentre sono narcotizzati. Soltanto quando assiste al passaggio della cometa e alla ricomparsa della Discovery, scivola in un delirio di onnipotenza scientifica (quasi “hellingeniano”) accompagnato da follia omicida.

• Lago verborum...
La prima parte è forse un po' troppo verbosa. Non intendo solo per il fatto che manca totalmente l'azione; parlo proprio di pesantezza dei dialoghi in sé. Molte frasi potevano essere tranquillamente sforbiciate (specialmente nelle didascalie che descrivono i fatti già evidenti dalle immagini; didascalie inutili di cui Sclavi abusa in modo spropositato e fastidioso. Per fortuna col tempo correggerà questa sua pessima tendenza).
Anche i duetti comici tra Cico e Bill non rispecchiano molto le caratteristiche dei personaggi, ma del resto l'umorismo di Sclavi è questo: battute secche alla Groucho (“Mammaaa!”, “Non sono la tua mamma, Cico”) invece che situazioni buffe alla Nolitta.

• Hic haeret aqua
Un po' cervellotica la fase in cui Digging Bill spiega la faccenda delle due sorgenti.
Fra l'altro c'è una incongruenza: se il rigagnolo che defluisce dalla falsa sorgente NON è navigabile...allora perchè sia Holbuck che i successivi ricercatori si sono incaponiti a cercare la Discovery in quel lago, dato che la nave NON poteva esserci arrivata?

• Ad fontes redeunt longo post tempore lymphae
Qui (qui) Sclavi presenta uno Zagor nolittiano con tutti i crismi.
Non stona neanche il fatto che si faccia mettere KO in un corpo a corpo da un mite professore, sottovalutandone l'aggressività data dal suo delirio.
Epico il modo in cui Zagor, esasperato e ancora sconvolto per gli eventi, si rivolge a Bill: «Al diavolo il tesoro! Non parlarmi più di tesori, Digging Bill, o te ne pentirai amaramente!». Qui c'è tutto lo Zagor avverso all'avidità tipico di Nolitta.

• Emersione o deflusso?
Osserviamo la vignettona di pag.73:

E' sicuramente una vignetta di grande impatto, in assoluto una delle migliori di Ferri...ma dal punto di vista meramente logistico, è una inquadratura impossibile: infatti la nave non è “emersa”, sono le acque del lago che sono defluite; quindi Flecker - che in teoria si trova in piedi sul bordo del lago - non può trovarsi al di sotto del punto più alto della nave...eppure qui lo vediamo una trentina di metri più in basso, come se fosse già sceso sul fondale del bacino. A rigor di logica, in quella vignetta Flecker dovrebbe vedere la nave dall'alto.
(Ok, questa fa parte di quelle incongruenze che si notano e poi si tira dritto; quando una storia ha pathos, non ha molta importanza soffermarsi sugli strafalcioni grafici.)

• “Un orrore indicibile”
Nel finale, la trama fin lì “scientifica” ha una svolta horror, con la rianimazione dei marinai della Discovery.
Qui Sclavi è abile nel rendere coerente l'evento, lasciando appena accennate le ragioni di quella incredibile resurrezione, imputandola semplicemente a “qualche misterioso influsso della cometa combinato alla presenza degli strani microrganismi del lago”. Una spiegazione sommaria che nessuno sente il bisogno di approfondire più di così.

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DISEGNI:
Superfluo commentare il Ferri dei primi '80; comunque qui abbiamo la particolarità di vederlo a colori (per la 3° volta).
Secondo me la colorazione non valorizza più di tanto il segno del Maestro, che possiede tridimensionalità già di suo. Se c'è il colore ben venga, però aggiunge poco alla magia dello stile di Ferri. Altri disegnatori beneficiano della colorazione molto di più.

Sui disegni in sé, in questa storia spiccano le vignettone: oltre a quella già citata in cui ricompare la Discovery, memorabili anche quella di pag.95 e la tavola in cui Zagor assiste alla resurrezione dell'equipaggio. Un Ferri stratosferico.


Bellissima anche questa vignetta, che esprime magnificamente il senso di terrore e disperazione di Zagor.


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Storia: 8,5
Disegni: 10
Colori: 8

[Mr. Kellog]

ed allora un orrore indicibile........grande ivan, ottima analisi

[Esploratore Scomparso]

Per me questo è il miglior centenario!
Storia bellissima, avventura classicissima con tutte le possibili scene : caccia all'oro, mistero, nave perduta, un po' di horror con l'armata degli zombie, il sonnifero nascosto nel whisky, tradimenti, amicizia, scazzottate, sparatorie, una mappa del tesoro...addirittura il passaggio di una cometa!
Per me è un grande albo... disegnato ottimamente dal maestro Ferri, ben colorato e scritto perfettamente.
Le scene più belle sono quelle all'interno della discovery, dove Zagor si stupisce della comparsa dei non morti, giustamente inorridisce e viene sorpreso dalla loro apparente invincibilità...e poi menomale che non ci sono spiegazioni arzigogolate o scientifiche sulla loro presenza... è una nave che riemerge dal lago, c'è qualche microorganismo strano nell'acqua, ci sono gli zombie, punto, va benissimo così.

[Walter Maddenbrook]

[simon]

grandissimo Ivan,come sempre!

[cama69]