www.spiritoconlascure.it

[SpiritosoConLaScura]

Potente come una prorompente cavalcata questo racconto si distingue per coesione, tensione e drammaticit?.

I comprimari sono solidi e interessanti ma forse un po' pi? stereotipati del solito e meno fantasticamente nolittiani.

Ci? nonostante siamo di fronte a una storia che segna un netto cambio di tono rispetto alla serie fino a questo punto e che ci trascina ancora di pi? nella durezza del mondo zagoriano, con l'improba missione del protagonista nel preservarne la pace.

Ma vediamo anche un eroe battuto e salvato, dal caso prima, e dalla propria disperata volont? appena dopo.
Degna conclusione di un altro esempio mirabile di epicit? zagoriana.
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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

[wakopa]

[Spiritello Fran]

Sicuro, dalla Preda Umana inizia il periodo zagoriano che sgorgher? nella Golden Age.
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"Nun me rompete!"
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"Più le cose cambiano e più rimangono le stesse!" Jena Plissken
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[Kerzhakov91]

Gran bella storia e gran bel antagonista questo Kraus, un cattivo coi fiocchi: bastardo e vile all'ennesima potenza, ma anche una bestia mica da ridere... Rendiamoci conto che ? riuscito ad avere la meglio su Zagor, senza trucchi! Bella anche l'idea di utilizzare un corpo paramilitare (una sorta di SS ante litteram) come quello dei Lupi Neri.
Dispiace solo che Alan Webb (colpevole tanto quanto i Lupi Neri, se non ancora di pi? visto che ? stato lui l'ideatore del completo) non si sia beccato una bella strigliata da parte dello Spirito con la Scure.

Mitiche entrambe le copertine, in particolare quella di Guerra!, tra le pi? evocative di sempre.

Gi? fenomenali i disegni di Ferri, in particolare alcuni primi piani di Zagor incazzato.
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"A Zagor sento di aver dato il mio entusiasmo e una buona dose di incoscienza, a Mister No la mia maturità di uomo, a Tex la mia professionalità e la mia gratitudine"
Sergio Bonelli/Guido Nolitta

[SpiritosoConLaScura]

[One Eyed Jack]

[Kerzhakov91]

[SpiritosoConLaScura]

[Kerzhakov91]

COMPLOTTO
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"A Zagor sento di aver dato il mio entusiasmo e una buona dose di incoscienza, a Mister No la mia maturità di uomo, a Tex la mia professionalità e la mia gratitudine"
Sergio Bonelli/Guido Nolitta

[Andrea67]

Storia molto bella rovinata parzialmente, a mio parere, dal duello finale con Kraus. Certo, questo non intacca la bont? della stessa, per? far perdere Zagor in quel modo, sia pure da un grande combattente come Kraus, mi ha dato proprio fastidio sin da bambino. E come ciliegina sulla torta, Zagor non riesce a sconfiggere neanche il Caporale, che ? costretto ad uccidere "per non essere sopraffatto".
Tutto il resto della storia ? da incorniciare: dal duello indiano - nel quale Nolitta subisce certamente l'influenza dell'illustre genitore - all'urlo di Zagor, che grida vendetta, nei confronti di Kraus. Dall'assedio dei lupi neri alla riscossa degli indiani, fino agli splendidi disegni.

Voto alla storia: 8,3
Voto ai disegni: 9,5

[Spiritello senza scure]

Al? , altra storia da incorniciare! Molto originale l'idea anche se sono presenti alcune incongruenze storiche (la presenza della "gatling"...) che non intaccano minimamente il pathos presente. E poi siamo nella magica Darkwood...
Piuttosto ? interessante l'intervento nel forum sulle pistole usate da Zagor...Notai anche io , infatti, che con Guerra fa l'apparizione nelle mani dell'eroe la Colt Dragoon poi trasformata stabilmente nella Navy 1851 (prediletta da Clint Eastwood) rispetto alla 45 "Frontier" (la Colt classica del west e di Tex) che Ferri disegnava all'epoca praticamente su tutti i personaggi, indistintamente. Donatelli, invece non amava la colt 45 e prediligeva prima la Army (1860) in tutte le prime storie fino ad arrivare a connotare esattamente la "navy" da Tragico carnevale in poi. Non ? un caso che in tutte le sue ultime copertine del Piccolo Ranger fossero disegnate delle "navy" 1851.
Oggi, noto molta pi? variet? a seconda delle storie e degli autori nell'uso delle pistole. Verni, per esempio , riprende il Ferri dei tempi d'oro e utilizza delle "Frontier" splendidamente disegnate...

[Zagrosky]

Complimenti per la cultura sulle ....colt
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Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



Arbitra, avvocata, sindaca, ministra...

qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


SE DO LA MANO A UN MILANISTA, POI MI LAVO...
SE DO LA MANO A UNO JUVENTINO, POI MI CONTO LE DITA...

[Spiritello senza scure]

Zagrosky...

In effetti l'uso delle pistole nella saga di zagor mi ha sempre affascinato e, da amante del west, ho poi approfondito di persona...Posseggo anche le perfette riproduzioni di diverse colt d'epoca; non la Dragoon, assai rara, ma la 45 Frontier, la Navy 1851 e la Army 1860 tutte utilizzate in Zagor. Dalla "Frontier" derivarono una a canna leggermente pi? corta, la "peacekeeper"e una a canna leggermente pi? lunga la"long barrel" usata dalla cavalleria e anche da Muzzi per Tex.

Strano invece che non sia stato ancora dedicato un approfondimentto su tale argomento nelle introduzioni della ZCSC...

Moreno, sei in ascolto???????

[Zagrosky]

Moreno ha troppo da fare
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[Ken Parker]

Ecco un'altra delle storie rimaste nel mito del personaggio. Non siamo ancora nella Golden Age, ma di certo questa rientra tra le storie migliori, o comunque tra quelle che tutti ricordano. Tantissimi gli spunti e i filoni toccati, soprattutto sul piano delle reazioni umane e della rappresentazione dei livelli inimmaginabili cui pu? arrivare l'ottusit? dell'uomo.

Nell'intraprendere il ruolo di difensore della giustizia, in un primo tempo, e poi semplicemente dei pi? deboli, Zagor assurge al ruolo di difensore non soltanto di quel manipolo di indiani che si trova al suo fianco, diventando piuttosto il paradigma della difesa ad oltranza di ci? che comunque va difeso, anche a costo di tollerare il mezzo della guerra. Sostanzialmente, attraverso la sua reazione, ? il mondo intero a schierarsi a propria difesa.

Stupido il colonnello Howard a non saper leggere la situazione, che non pu? portare un militare del suo grado a trascurare l'esigenza di tutelare la sopravvivenza della pace nella regione e, soprattutto, delle trib? indiane che vi si trovano; ottuso fino al midollo, e infine anche vigliacco, il comandante dei Lupi Neri Otto Kraus che della distruzione, della possibilit? di dimostrare l'efficienza del suo corpo speciale e della disponibilit? a lasciare libero sfogo alle pi? bieche e perverse degenerazioni dell'uomo, come la voglia di saccheggio, ha fatto la sua ragione di vita. Pugno di ferro in guanto di ferro, senza guardare in faccia nessuno.

La costruzione da parte di Nolitta di un personaggio cos? cattivo, quasi paradossale, ? lo strumento utilizzato per portare alla massima rappresentazione possibile l'elemento dell'ineluttabile stupidit? dell'essere umano quando, pur di perseguire i propri interessi particolari, arriva tranquillamente a mettere in pericolo gli interessi di tutti gli altri.

Zagor si ? trovato tante volte a vivere all'interno di - o a dover contrastare dall'esterno - azioni violente, combattimenti, lotte crudeli, ma mai come questa volta si era trovato a constatare l'inarrestabile procedere degli ingranaggi negativi messi in movimento dalla meschinit? dell'essere umano. A fronte di ci?, l'ingenua ma intelligente capacit? degli indiani di limitarsi a mettere fine alla ragione del pericolo, senza cercare inutili e sanguinose vendette a tutto campo, sta proprio a costituire l'elemento di confronto tra il buon senso e l'irrecuperabile inutilit? di alcuni cervelli.

In tutta questa fiera del peggio dell'uomo diventa un saggio, un eroe, anche il bambino Bob, protagonista passivo del rapimento e trasformato nella causa del conflitto. Tranne poi che nella scena finale in cui, terminata la tensione, pu? tornare ad essere semplicemente un bambino, ingenuo e desideroso di giocare...

Tra gli altri, gi? citati, un passaggio molto toccante ? quando Zagor, pienamente consapevole dell'impossibilit? di fronteggiare il nemico, e quindi di fronte concretamente al rischio della morte, si stringe all'amico Cico e agli amici indiani per affrontare l'atto finale. Tante volte lo Spirito con la Scure si ? trovato e si trover? in pericolo di vita, ma non ricordo altre situazioni in cui una, rapida ma profonda, considerazione della fine vicina sia stata rappresentata con tanta umanit?. Forse anche questo elemento corrispondeva al desiderio dell'autore di dare volto ai presupposti di umanit? e solidariet? che caratterizzavano chi in quel moento subiva la prepotenza dei cattivi.

Unico neo nella storia mi sembra il fatto che Zagor gi? sapesse qualcosa dell'esistenza dei Lupi Neri!
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"SO LONG!"
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