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[Angelo1961]

[Esploratore Scomparso]

Devo dire che questa storia mi piace, ma non raggiunge i livelli di quella precedente...o di altre pietre miliari della golden age.
Per me non è completamente riuscita, o comunque le manca qualcosa per essere un capolavoro...semplicemente una bella storia con protagonisti atipici il principe Minamoto e la sua cricca di samurai.
Da notare certamente il confronto tra Zagor e Minamoto, le differenze tra violenza e giustizia che li contraddistinguono... il discorso di Zagor è esemplare ed è uno splendido manifesto della zagorianità... anche se non ce lo vedo a buttare la scure in un fiume e ritirarsi quando non ci sarà più bisogno di lui
Però è una bellissima scena che da sola farebbe ricordare qualsiasi storia; in più, in questa ci sono sicuramente anche tutte le battaglie dei samurai, la descrizione del bushido e della loro preparazione allo scontro che la rendono originale.
Poi non può che rimanere impresso il drammatico finale, con Zagor prima assoluto protagonista che da solo penetra nella fortezza di Ferguson,e poi però rimane impotente sia di fronte alla sua uccisione, sia all'harakiri di Minamoto.
Anche Cico non mi è dispiaciuto, Tonka invece è rimasto un po' in disparte, purtroppo.
La cosa strana è stata tutta la preparazione degli indiani alla guerra contro i samurai, quando poi tutto si risolve con le frane di massi dall'alto... però è stata l'occasione dei comici scontri tra Zagor e gli altri indiani.
In definitiva una bella storia, ma che forse risente dei capolavori che la circondano... la trovo comunque quasi ottima ma non eccezionale.

[Ivan]

Ho rivisto da poco SOLE ROSSO, film di Terence Young del 1971.
E' probabile che Nolitta se ne sia ispirato per lo spunto di base di ARRIVANO I SAMURAI.
La trama è molto diversa, anzi i punti di contatto col film si limitano alla presenza di un samurai nel West, ma può essere bastato come spunto d'ispirazione.

Va detto che non si tratta di un grande film; di difetti ce ne sono, sia nei personaggi che nella trama (soprattutto la presenza dei comanches, chiaramente appiccicati con un pretestino per far accadere certi eventi utili allo sviluppo della storia), tuttavia ha un senso dello spettacolo da scuola del Cinema. Tant'è che lo si può rivedere anche a distanza di 50 anni senza annoiarsi un attimo, pure nelle sequenze prive di azione (e non è affatto una cosa da poco).

Anche il Minamoto di Nolitta è assai diverso dal Kuroda del film. Entrambi sono fedeli al Bushido, però Kuroda possiede anche un profondo senso della Giustizia (come quando difende la famiglia messicana invasa dai banditi), mentre invece Minamoto non si fa scrupoli a trucidare degli innocenti indifesi in nome dell'eseguire gli ordini del suo padrone. Un medesimo "codice d'onore" (il Bushido) interpretato però in modo del tutto opposto.

Comunque sia, ribadisco il mio apprezzamento per questa storia di Nolitta, al netto dei suoi molti difetti. In primis, la (più volte sottolineata) inadeguatezza del modo di combattere dei samurai, che per quanto abili con lance e spade possono fare ben poco contro le armi da fuoco...anche se Nolitta è stato astuto nel bypassare questo problema, facendo scontrare i giapponesi solo con tribù pellerossa (a parte l'intermezzo contro i ladri di bestiame).

La grandezza di un autore (di fumetti o film che sia) sta anche in questo: rifilarci un prodotto zeppo di difetti e riuscire a farcelo piacere lo stesso.

[Magico Vento]

"La scure e la sciabola" è, a mio avviso, un grande capolavoro sottovalutato. Non è, infatti, ricordata spesso tra le migliori storie, ma rimane una delle mie preferite. Bello il confronto sull'uso differente che Zagor fa della sua scure (usata per far giustizia) e di quello che fa la sciabola dei Samurai (utilizzata per puro piacere di violenza e guerra). Nolitta descrive molto bene le affascinanti usanze e i costumi dei Samurai giapponesi. Molto drammatica la scena in cui i Samurai attaccano il villaggio indiano, dove Zagor può far ben poco per salvare i poveri abitanti. Ottima la lunga parte finale, in cui Zagor si introduce nel fortino di Ferguson e, successivamente, deve guidare all'assalto gli indiani. Bellissimo il colpo di scena finale, anche se era forse abbastanza prevedibile (per chi sa, a differenza di Zagor, qualcosa dei Samurai).
Bignotti molto bravo, realizza delle tavole davvero belle. Le armature giapponesi e i Samurai sono realizzati sempre in modo straordinario! Purtroppo, come in "Ora zero!", Tonka è realizzato in modo diverso dalla versione di Ferri.
Copertine fantastiche, soprattutto quella de "La scure e la sciabola", una delle migliori, a mio avviso, del maestro Ferri.

Soggetto/Sceneggiatura: 10
Disegni: 8,5