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JUDAS
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Autore Messaggio
simon
Iper Zagoriano
Iper Zagoriano


Registrato: 09/05/04 13:01
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MessaggioInviato: Ven Nov 25, 2016 11:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

Judas val bene un recupero Think
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Puro Veleno
Iper Zagoriano
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Registrato: 20/01/10 14:25
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MessaggioInviato: Sab Nov 26, 2016 5:44 am    Oggetto: Rispondi citando



Judas #6 – L’ATTENTATO (Febbraio 1980)

Soggetto e sceneggiatura : Ennio Missaglia
Disegni : Vladimiro Missaglia
Copertina : Vladimiro Missaglia


Riprende decisamente quota con questo sesto albo la serie che iniziava ad insistere troppo su certe situazioni abbastanza scontate.

Da un attentato quasi mortale condotto a Chicago, proprio nei pressi della sede della Pinkerton’ s National Detective Agency (ultima volta che riporto il nome per intero), da due evasi, antichi ex compagni di Judas, ai suoi danni parte la rievocazione del vecchio Pinkerton che snocciola agli astanti e ai lettori per filo e per segno gli antefatti che portarono il Nostro a meritarsi quel titolo infamante e il suo ingresso nelle fila dell’Agenzia.
Scopriamo così che giovanotto traviato si era aggregato alla banda di Jake Colter, detto il Gobbo, specializzata in rapine nelle banche delle cittadine più fornite.
Alan Scott, così ancora era conosciuto, però tentennava e l’infatuazione per una ragazza del paese dove era stato spedito per fare un sopralluogo, gli rendeva ancora più ardua la decisione da prendere.
Sganciarsi non è mai troppo semplice.
Morale della favola: durante il raid tra le vittime innocenti tocca proprio alla ragazza Vivian (quando si dice la jella, con tante persone che c’erano, mah) e il nostro giovane sconvolto dopo momenti di sbandamento decide di “svoltare” e di consegnare dopo scontro a fuoco i superstiti e se stesso allo sceriffo del paese.
Scampato al linciaggio per il rotto della cuffia finisce in un penitenziario per 5 anni dove ha modo di indurire il proprio carattere e coltivare il proposito, una volta scarcerato, di diventare un giustiziere implacabile per tutti i fuorilegge della frontiera.
Terminato il racconto davanti al letto, il “moribondo” apre gli occhi, chiede da bere e da fumare rincuorando il vecchio Pinkerton che si è affezionato e già si prepara mentalmente a sguinzagliarlo per i prossimi albi.

Storia serrata, con il ritmo che si desidera, senza fronzoli e chiacchiere per allungare il brodo.
Per me, miglior albo tra quelli letti finora.
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Puro Veleno
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MessaggioInviato: Sab Nov 26, 2016 7:47 pm    Oggetto: Rispondi citando



Judas #7 – BOUNTY KILLER (Marzo 1980)

Soggetto e sceneggiatura: Ennio Missaglia
Disegni: Ivo Pavone
Copertina: Vladimiro Missaglia


In questo settimo numero abbiamo come co-protagonista dell’albo un indiano crow,Janko, che di professione fa il cacciatore di taglie.
Normale quindi che possa attraversare la strada di Judas, anch’egli a caccia di furfanti su mandato Pinkerton.
Ma se il primo incontro-scontro si risolve in un sostanziale pareggio (impiombano contemporaneamente il ricercato in un saloon) e in un reciproco non pestarsi i piedi, gli immediati eventi futuri costringono Alan Scott a trasformarsi in mastino del crow.
Qualche giorno dopo, infatti, Janko uccide brutalmente (trascinandone il corpo legato al lazo, in stile Nashiya-Col. Arlington TEX 91) nientemeno che il figlio di un influente notabile del paese proprietario di banca.
Judas perciò viene sguinzagliato nel non facile compito di mettere il sale sulla coda al bounty killer.
Durante la ricerca l’agente si dirige verso la riserva indiana confidando nelle soffiate ricevute e lì si imbatte nel massacro ai danni di pacifici crow perpetrato dal padre del giovane ucciso insieme a tre complici ansiosi di vendetta.
Judas disgustato dall’eccidio non pratica alcun sconto al quartetto e si dichiara pronto a testimoniare le loro malefatte.
Inevitabile scontro e fuga dei superstiti verso la città di provenienza.
Qui assistiti da testimoni compiacenti legano di fatto le mani allo sceriffo, onesto per il suo, ma impossibilitato ad agire.
A questo punto Missaglia imprime un’ccelerazione un po’ tirata per i capelli per riuscire a risolvere la faccenda nelle 30 pagine rimaste e chiarire i punti oscuri.
Così, non rassegnandosi allo stato di cose, Judas riprende la ricerca di Janko, viene catturato da alcuni Crow, messo al palo della tortura e prima di essere giustiziato spunta Luna Sorgente a salvarlo testimoniandone la buona fede e l’estraneità al precedente massacro, visto che lei aveva assistito nascosta al suo scontro con i 4 assassini.
Rimesso in libertà trova le tracce dei 2 fuggitivi che nel frattempo sono stati catturati da Janko e sul punto di essere impiccati.
Non riuscendo a far ragionare Janko è costretto a ferirlo mortalmente apprendendo dalle sue ultime parole i motivi del suo strano comportamento (Luna Sorgente è sua figlia ed era stata violentata qualche giorno prima dal figlio del banchiere), i due gaglioffi si sentono rinfrancati e spiattellano, sicuri del fatto loro, le loro responsabilità, ma lo sceriffo richiamato dagli spari è sopraggiunto e ha fatto in tempo a cogliere le loro “esternazioni” cosicché un giusto castigo li attende.
Finale agrodolce quindi con Judas che solleva il corpo di Janko sottraendolo agli avvoltoi incombenti per dargli una meritata sepoltura.

Da segnalare :
1 - uno scontro nel saloon, a metà albo, con un marcantonio e la mossa, molto poco “politically correct”, con la quale Judas ne esce dalla sua stretta (le due dita ficcate negli occhi Rolling Eyes);
2 - l’abituale ormai “siesta” tra una missione e l’altra negli alberghi dotati di avvenenti signorine Cool ;
3 - l’uso ridondante di didascalie a “datare” irrimediabilmente la narrazione ;
4 - l’utilizzo davvero frequente (penso anche alle storie lette su Gil) del termine “fetente” messo in bocca ai vari personaggi da Missaglia.
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stimeex
Uomo dei cartonati
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MessaggioInviato: Lun Nov 28, 2016 8:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

lupo bianco ha scritto:
Sì il sesto albo è il passato di Judas, grande albo.....

Se dico la mia su Judas mi linciate! Laughing Laughing Laughing
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La vita è fatta di scelte. Di alcune ci pentiamo, di altre siamo fieri. Siamo quelli che decidiamo di essere.
Graham Brown.

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Puro Veleno
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MessaggioInviato: Lun Nov 28, 2016 9:23 pm    Oggetto: Rispondi citando



Judas #8 – IL FANTASMA DELLA VALLE (Aprile 1980)

Soggetto e sceneggiatura: Ennio Missaglia
Disegni: Ivo Pavone
Copertina: Vladimiro Missaglia


Titolo che farebbe supporre una possibile e anomala incursione nel filone horror-western, in realtà siamo ben ancorati al consueto incarico affidato a Judas dall’agenzia Pinkerton di catturare una persona fortemente indiziata di illegalità ai danni di pacifici allevatori nella Green Valley.
Le cose, naturalmente, non sono proprio così lineari.
Infatti Martin Crombe, il “fantasma della valle”, giunto con la propria famiglia nella zona aveva rivendicato i diritti di proprietà avvalorati da documenti in suo possesso ma, al momento di stabilire un’intesa con gli allevatori, qualcuno pensò bene di sbarazzarsene con un raid notturno facendo sparire a suon di piombo i 4 legittimi proprietari.
Scampato fortunosamente all’eccidio Mr. Crombe diventa l’ ombra vendicativa che si aggira nella zona colpendo e procurando danni ai vari residenti senza andare tanto per il sottile.
Le indagini portano presto a sviluppi significativi.
Rinvenute in fondo ad un angusto canyon 3 croci Judas si avvede della presenza (fiori freschi) aleggiante, si apposta e dopo qualche giorno sorprende Mr. Crombe, che conferma i sospetti dell’agente con una confessione spontanea.
Per la resa dei conti non mancano che gli uccisori (Mr. Farnell e figli) pronti a tappare la bocca con la dinamite, ma non abbastanza svelti con i ferri da tiro.
Non so se era una scelta voluta per riempire pagine, ma noto che Missaglia, soprattutto in questa storia, indugia volentieri nel mostrarci il viaggio che porta Judas in zona.
Prima con l’avventura sul battello al tavolo da gioco e poi nel lento avvicinarsi alla valle tra intemperie e disagi (nidi di serpenti a sonagli).
Cosa in sè non necessariamente negativa.

E con questo albo sono arrivato a metà serie.
Bilancio: nel complesso, più che sufficiente, certo i disegni lasciano un po’ a desiderare, comunque è un 6 ½.
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MessaggioInviato: Lun Nov 28, 2016 9:52 pm    Oggetto: Rispondi citando

Bella questa copertina
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.
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MessaggioInviato: Mar Nov 29, 2016 8:01 pm    Oggetto: Rispondi citando



Judas #9 – CAPRO ESPIATORIO (Maggio1980)

Soggetto e sceneggiatura: Ennio Missaglia
Disegni: Vladimiro Missaglia
Copertina: Vladimiro Missaglia


Questa volta il titolo dell’albo è quanto mai appropriato al ruolo che, suo malgrado, Judas si trova confezionato addosso in questo nono episodio.
Capita infatti che la rete che l’agente Pinkerton ha tessuto per far cadere in trappola un ricco allevatore sospettato (a ragione) di essersi arricchito svaligiando banche, razziando bestiami e assaltando treni si ritorca contro lui per le debolezze umane di un funzionario al corrente delle manovre e dalla lingua troppo svelta.
Spifferati, infatti, i piani concertati alla bella di turno le voci giungono rapidamente alle orecchie del boss che sorprende l’infiltrato Judas nell’operazione e lo lascia, a scorreria avvenuta, tramortito e in compromettente posizione.
Linciaggio scampato grazie ai fucili spianati del reverendo e del giudice accorsi prontamente, ma il rapido e scontato processo prepara la strada alla forca che si erge rapidamente e questa volta con Judas a rischiare fortemente il collo.
Chi lo salva nottetempo ?
Naturalmente il funzionario di cui sopra, che, fazzoletto in faccia, non resiste ai rimorsi della coscienza e si arrischia a spalancargli la gabbia.
Scott però non vuole la fuga, ma le spiegazioni della matassa; così viene fuori l’inghippo e rinfrancato e scagionato agli occhi della Legge, l’agente è pronto a seguire sceriffo e brigata armata per saldare i conti con i residenti del ranch.
La Giustizia trionfa e il tentativo di fuga del boss con il vice viene vanificato da un Judas calato nella parte a lui cara.

Storia leggibile, da 6, con il limite di apparire già a metà albo avviata nei binari scontati senza qualche guizzo sorprendente.
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MessaggioInviato: Mar Nov 29, 2016 8:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

La situazione è da... Gil Think
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Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.
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MessaggioInviato: Mer Nov 30, 2016 3:34 pm    Oggetto: Rispondi citando



Judas #10 – COUGAR IL FUORILEGGE (Giugno1980)

Soggetto e sceneggiatura: Ennio Missaglia
Disegni: Ivo Pavone
Copertina: Vladimiro Missaglia



Il prologo ci presenta un Judas a spasso in un paesaggio innevato, richiamato dalle grida disperate, salvare la vita ad una madre con figlio attaccati nella loro abitazione da 4 pellerossa in cerca di bottino.
Due vengono freddati, gli altri tagliano la corda non prima però di aver ferito ad un fianco l’agente.
Per sdebitarsi Judas viene curato e assistito (quasi amorevolmente) fin quando la donna scopre casualmente con chi ha a che fare e a quel punto lo congeda bruscamente.
In parte sorpreso del voltafaccia Scott riprende la sua missione, consistente nel catturare il bandito soprannominato Cougar che con la sua banda da tempo assalta i treni della compagnia locale.
Le ricerche non sono affatto facili e le informazioni molto vaghe.
Ad aiutarlo è l’incontro con un vecchio trapper, Joshua Bolton, pratico della zona che in un paio di occasioni gli salva pure la vita.
Il suo apporto è fondamentale nell’indirizzarlo sulla strada giusta dove ha modo di rintracciare il covo e vedersela con il famigerato Cougar.
Il quale, come era facile immaginare, è il marito della donna che Judas ha salvato, gesto che consente all’agente di scamparla dopo essere stato catturato abbastanza facilmente.
Il Nostro però non è tipo da mollare la presa, recupera armi e forze e torna per ottemperare ai propri doveri.
Probabilmente preferirebbe catturarlo vivo, ma la reazione del fuorilegge lo costringe a sparare e a stoppargli la carriera.
Ultime tavole con Judas che dà la triste notizia alla vedova, ma verso il piccolo ha il tatto di edulcorare la verità raccontandogli le panzane appropriate al caso.

Storia qualitativamente sopra la media generale della serie.
Sarà per la location suggestiva, sarà per la riuscita figura del trapper a creare un compagno con il quale duettare che manca molto nelle altre avventure, mettiamoci anche lupi e indiani di contorno l’albo si legge proprio volentieri.
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polpetta
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MessaggioInviato: Mer Nov 30, 2016 3:57 pm    Oggetto: Rispondi citando

copertina da poracci.
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Località: Sassari 08/09/1980

MessaggioInviato: Mer Nov 30, 2016 4:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Purtroppo è vero. Con un altro copertinista più capace, JUDAS avrebbe potuto attirare qualche lettore in più Think .
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Super Mark

felipecayetano ha scritto:
se mark fosse stato schliemann, una volta scoperte le prime rovine di troia avrebbe ricoperto tutto pensando di aver trovato i resti di un film di pastrone Brick wall
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MessaggioInviato: Mer Nov 30, 2016 4:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Infatti con Gil il copertinista buono ha portato molti vantaggi... Shocked
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Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



Arbitra, avvocata, sindaca, ministra...

qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


SE DO LA MANO A UN MILANISTA, POI MI LAVO...
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Puro Veleno
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MessaggioInviato: Gio Dic 01, 2016 3:20 pm    Oggetto: Rispondi citando



Judas #11 – DAISHO’ (Luglio1980)

Soggetto e sceneggiatura: Ennio Missaglia
Disegni: Vladimiro Missaglia
Copertina: Vladimiro Missaglia


Peggio la copertina o il titolo ?
E’ una bella gara, con un Judas che sembra gobbo davanti alle smorfie del mascherone.
E la storia com’è ?
Evitabilissima.
Judas arriva a Monterey per investigare sullo stato di tensione tra gli abitanti e la comunità giapponese che sta allarmando le autorità. La convivenza pacifica è infatti resa difficile dall’intolleranza e dalla incapacità di conciliare le diverse tradizioni e culture delle genti. Se a ciò aggiungiamo il ricorso alle armi come risposta ai torti subiti la frittata è servita.
L’agente inquadra presto la situazione, cerca di non far precipitare le cose e di opporsi alle anime più oltranziste, ma non è in grado di spegnere in tempo le fiammelle prima dell’ incendio.
Risultato finale: rivolta soffocata nel sangue con hara-kiri del padre samurai (“buono“) e figlio samurai (“cattivo”) a suggello di due sconfitte generazionali.
La tematica orientale applicata al genere western non mi fa impazzire.

Da dire che negli anni Settanta (vedi Bruce Lee) l’influsso delle arti marziali si faceva sentire anche sui comics nostrani.

Con questo numero scatta anche l’aumento del prezzo da 500 a 600 lirette, come per le altre testate della Casa editrice.
Non ne viene fatto alcun accenno all’interno, l’inflazione galoppa.
Da segnalare infine la soppressione in 2° di copertina dell’interessante inserto storico dedicato alle gesta della Pinkerton’s per lasciar spazio all’elenco arretrati, che, esiguo com’era, poteva essere tranquillamente dirottato in terza per salvaguardarne lo spazio.
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Registrato: 20/01/10 14:25
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MessaggioInviato: Ven Dic 02, 2016 8:04 pm    Oggetto: Rispondi citando



Judas #12 – IL TESTIMONE (Agosto1980)

Soggetto e sceneggiatura: Ennio Missaglia
Disegni: Ivo Pavone
Copertina: Vladimiro Missaglia


Copertina particolarmente affollata con Judas a varcare l’ingresso di un saloon con gli sguardi dei presenti addosso.
La storia presenta invece una venatura “gialla” abbastanza inusuale nella serie.
Abbiamo infatti l’apertura con qualcuno (nascosto) che apre il fuoco sui tre compagni di gioco in una saletta al primo piano di un saloon.
Uno dei tre riesce a salvarsi lanciandosi dalla finestra e a dileguarsi mentre un cavaliere di passaggio una volta disarcionato e derubato del quadrupede vuole salire per vedere l’accaduto con il bel risultato di venir scambiato per l’assassino e sbattuto in galera.
Siccome le cose non sono chiarissime e l’accusato reclama la propria innocenza sostenendo la presenza del testimone fuggito ci prova l’agente Pinkerton a rintracciarlo per sentire la sua versione.
Il problema è che il tale, temendo il peggio, ha già messo parecchie miglia di distanza e per Judas inizia un lungo e snervante inseguimento puntellato da pazienti domande e minuziose ricerche.
Il fuggiasco inoltre può contare sull’aiuto di due fedeli apaches a complicare la vita al nostro Scott, che comunque riesce dopo tanto peregrinare a beccare alfin il tale scoprendo a sua volta però di essere stato pedinato e utilizzato come pedina dal killer iniziale.
Convinto di aver eliminato il pericoloso testimone il sicario si allontana con il proprio complice, ma Judas con sollievo si avvede che è solo ferito e perfettamente in grado di snocciolare al giudice la verità.
Ritorno alla cittadina e, con gran scorno del killer che credeva di essere al sicuro, verità che viene a galla con le conseguenze prevedibili.
La cosa divertente è che il killer era il padrone del saloon che era stato sorpreso a barare e che per saldare il conto al testimone aveva avuto la bella pensata di coinvolgere la Pinkerton's.

Storia che mi ha ricordato per qualche lieve assonanza quella boselliana della “Mano del morto”.
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MessaggioInviato: Sab Dic 03, 2016 9:57 am    Oggetto: Rispondi citando



Judas #13 – SHOSHONES! (Settembre 1980)

Soggetto e sceneggiatura: Ennio Missaglia
Disegni: Vladimiro Missaglia
Copertina: Vladimiro Missaglia


Una storia dove i pellerossa recitano un ruolo meno marginale (o del tutto assente) nella serie non si era ancora vista.
In questo caso, oltre al titolo e alla copertina, si prendono uno spazio meno angusto e, a lettura ultimata, anche il rispetto dovuto.
La trama muove dalla nuova mission assegnata al nostro Judas: recuperare il documento che attesta l’adozione di una giovane da parte di un ufficiale dell’ esercito scomparso anni addietro per garantirne il diritto all’eredità lasciata.
Anche questo compito non si presenta affatto facile per l’agente che, iniziando le ricerche presso il forte dove era in servizio il capitano Barnett, ricostruisce grazie a un testimone gli eventi e le conseguenze.
Si tratta di recuperare la giacca militare che gli fu sottratta in combattimento da un indiano nel cui interno dovrebbe ancora custodire il prezioso documento.
Il problema è che quella tribù scappata dalla riserva si è poi rifugiata in una delle regioni più inospitali del globo, la Death Valley, e che l’ esercito ha intenzione di utilizzare Judas come esca per regolare i conti definitivamente con quel pugno di irriducibili.
Dopo una marcia estenuante nel deserto Scott viene catturato e trascinato al villaggio come indicato dalla cover, qui per sua fortuna viene graziato dal generoso capo Aquila Grigia.
Il vecchio sakem, quello che indossava l’agognata giacca, è nel frattempo morto.
Judas, dopo tutta la fatica fatta per arrivare là, non ha intenzione di mollare e perciò torna nottetempo nel cimitero dove ci sono le spoglie dei guerrieri morti per recuperare il foglio, lo ritrova ormai consunto e pressoché inservibile.
Non bastasse viene di nuovo catturato e questa volta sta per essere giustiziato quando l’esercito, come era logico attendersi, irrompe e stermina senza pietà.
Dispiaciuto per quanto ha visto e per l’esito negativo del suo compito ha la sorpresa però di apprendere al suo ritorno che la giovane si è riappacificata con i parenti dell’ufficiale e che la contesa sull’eredità non ha più motivi di essere.

Sapore beffardo dunque nel finale per una storia complessivamente dignitosa anche se certamente non memorabile.
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