www.spiritoconlascure.it

[Thunderman]

[Kramer76]

judas mi piace, ma non lo scambierei mai con un juric o con ut

[AAHHYAAAAK]

Con Ut sicuramente no
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.

[Zagrosky]

Assolutamente!!!
Ma nemmeno con la maggior parte delle mini!!!
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Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



Arbitra, avvocata, sindaca, ministra...

qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


SE DO LA MANO A UN MILANISTA, POI MI LAVO...
SE DO LA MANO A UNO JUVENTINO, POI MI CONTO LE DITA...

[Puro Veleno]

Judas #2 – IL GIUSTIZIERE (Ottobre 1979)

Soggetto e sceneggiatura: Ennio Missaglia
Disegni: Ivo Pavone
Copertina: Vladimiro Missaglia

Secondo albo con un titolo calzante mentre la cover non è proprio collegata alla trama, cosa comunque non automaticamente negativa.
Da notare come nelle copertine di Vladimiro Missaglia prevalgano spesso le tonalità giallo-arancione come costante scelta cromatica.
Altra preliminare annotazione: l’utilizzo della seconda di copertina come spazio didattico per tracciare la storia della Pinkerton’s National Detective Agency, per la quale anche il nostro Tex ha prestato saltuariamente la propria opera di raddrizzatore di torti, e fornire i primi cenni biografici del suo fondatore.
Curioso che, come Tex, anche Allan Pinkerton avesse attraversato un momento della propria vita da “fuorilegge” (prima di passare dall’altra parte della barricata) quando dovette fuggire clandestinamente dalla Gran Bretagna per raggiungere il Nuovo Mondo.

Venendo alla storia abbiamo in apertura il suicidio di Thomas Taylor nella sua lussuosa casa che sarà chiarito a lettura inoltrata. Il motivo dell’insano gesto possiamo tranquillamente anticiparlo era dovuto al profondo senso di vergogna per le voci che volevano uno dei suoi tre figli, Jim, complice di delinquenti nella rapina ad un carico d’oro.
Il maggiore dei figli, Mark, diede incarico all’Agenzia di rintracciare il fratello sparito e a Judas fu passata la “patata bollente”.

Ed è trascorso circa un anno quando vediamo Judas agganciare la banda di tale Bill Dakota che nel frattempo sta mettendo a segno un altro colpo (questa volta su un battello a vapore).
Il suo ingresso, dettato dall’emergenza, non è certo dei più semplici e la diffidenza regna sovrana.
Alla prima occasione Judas, il cui scopo prioritario è capire che fine ha fatto Jim, si sgancia con la scusa di rifornirsi di viveri in una cittadina vicina. Qui spedisce telegraficamente all’Agenzia le ultime novità, ma soprattutto si imbatte in Susan Taylor, la sorella di Jim e Mark, che gli racconta nei dettagli la storia spiegandogli come il fratello maggiore abbia giurato di uccidere il fratello, che lei sente innocente.
Inoltre supplica Judas di rinunciare alla sua caccia, pronta anche ad offrirsi pur di salvare il fratello.
Il Nostro però non transige dal dovere, aiutato in ciò (perché la carne è debole) dal ricordo doloroso di una donna, Vivian, che lo tormenta, respinge la giovane e torna dai suoi ceffi.
I quali nel frattempo hanno appreso grazie ad uno spione la sua identità e deciso di liberarsene.
Resa dei conti dunque, con risultati giustamente alterni e nel momento più critico per Judas ecco l’intervento provvidenziale di Susan (che lo aveva furtivamente seguito) a indirizzare il finale nei binari prevedibili.
Le rivelazioni, intuibili, portano la sorella davanti ad una croce dove il fratello è stato sepolto dopo che il capobanda si era sbarazzato di un testimone pericoloso, l’ innocenza del giovane comunque viene a galla e per lo meno consola la sorella.

Albo digeribile e dignitoso.
Certo, questo Judas è un po’ monocorde, fare il “duro” va bene, ma reggere sempre la parte di quello in lotta contro il mondo intero con il broncio perenne mi sa che alla fine stufa.
Vedremo il terzo albo cosa ci porterà di buono, con una cover annunciata con il cielo giallo che poi diventa celeste.

[simon]

[Puro Veleno]

Judas #3 – LA PISTA INSANGUINATA (Novembre 1979)

Soggetto e sceneggiatura: Ennio Missaglia
Disegni: Ivo Pavone*
Copertina: Vladimiro Missaglia

In questo albo Judas si ritrova coinvolto nella storia casualmente, dunque niente missione per conto di Pinkerton.
Di passaggio nella cittadina di Needles, dove l’usanza imposta dallo sceriffo è la consegna delle armi, il Nostro trascorre la serata in un saloon giocando a poker fin quando qualcuno mostra di avere altre intenzioni e, armi alla mano, prende ostaggi e svaligia la banca locale.
Judas non resta testimone, ma prova prima ad opporsi e poi, recuperate le armi, spara ai banditi in fuga, questi rispondono al fuoco e chi ci va di mezzo è un’innocente.
Esacerbato dal senso di colpa il nostro “eroe” inizia la sua caccia spietata ai fuggitivi, ai quali si aggiunge un messicano che ha avuto un diverbio con Judas in una posada rimediando una severa lezione.
L’inseguimento è serrato e a poco serve che i bandidos si aggreghino ad una carovana di nomadi, Judas aleggia su loro come un avvoltoio sulla preda fin quando i nervi dei tizi saltano e decidono di giocarsela apertamente.
Ma non c’è trippa per i gatti, quelli che non finiscono direttamente da Messer Satanasso son caricati e indirizzati verso le prigioni (o la forca) di Needles, dove Judas ha l’ultimo compito: scoprire il volto del loro complice basista, della cui esistenza i banditi si son fatti scappare la voce.
Attesa di un paio di notti e anche per questi, l’oste del saloon, scatta il giusto castigo.
Naturalmente sono andato nel riassuntino un po’ di corsa, ci sarebbe infatti da dire qualcosa dell’incontro galante con la bella messicana Juana nella “cantina” o dello scontro con gli Yaqui nel deserto, vorrei invece esprimere una considerazione su un aspetto di quest’albo che mi ha colpito.
Se un utente non mi avesse preceduto avrei speso, forse con qualche arditezza, anch’ io il termine “seminale” per questa storia.
Ci sono alcuni spunti che ho ritrovato sparsi nelle letture più recenti.
Esempi: i banditi che si uniscono alla carovana sono accolti da una vecchia “chiromante” che predice gli avvenimenti futuri (guarda un po’ la stessa scena dello Zagor Speciale ultimo), la condotta di Judas involontariamente provoca la morte di una innocente con i banditi in fuga che sparano (l’ultimissimo Tex di Ruju), Judas che attraversa il Camino del Diablo come un Magico Vento recente, per non parlare del ricordo dell’amata che torna sempre a galla come nella miniserie Demian.

In conclusione: promossa anche questa.


* Mancano curiosamente nell’albo i credits abituali (ed è l’unico caso nella serie).
Sulla fanzine Collezionare #16 (maggio ‘90) li attribuiscono a Vladimiro Missaglia.
Sul TuttoBonelli di Giordani-Puddu riportano “autore non reperito”.
Ma lo stile sembra quello di Ivo Pavone.
Allego una tavola.

[giaguaro2]

La cover numero 3, non mi piace.
Molto belle la 1 e la 2, invece.

Judas all'epoca mi piaceva.

[polpetta]

TOP 5 COPERTINE JUDAS:

1° DAISHO'
2° LA CROCE FIAMMEGGIANTE
3° IL GIUSTIZIERE
4° COLT 45
5° BOUNTY KILLER

[Zagrosky]

E' Pavone, indubbiamente!
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Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



Arbitra, avvocata, sindaca, ministra...

qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


SE DO LA MANO A UN MILANISTA, POI MI LAVO...
SE DO LA MANO A UNO JUVENTINO, POI MI CONTO LE DITA...

[Puro Veleno]

Judas #4 – LA CROCE FIAMMEGGIANTE (Dicembre 1979)

Soggetto e sceneggiatura: Ennio Missaglia
Disegni: Ivo Pavone
Copertina: Vladimiro Missaglia

Quarto albo con avventura nel profondo Sud dove il Ku Klux Klan detta legge.
Judas, con 2 colleghi, è inviato a far luce sulla scomparsa di una giovane, Marion Roberts, unica superstite dell’eccidio compiuto nel suo ranch dai sanguinari incappucciati.
Le ricerche, come è prevedibile, non sono per nulla semplici e Judas impiegherà tutta la sua pazienza e meticolosità per ritrovare la ragazza, viva ma in un profondo stato di choc, e riportarla al ranch dove l’ attende l’unico parente rimastole, il cugino che era ricorso all’Agenzia Pinkerton.
Ad intralciare i piani inoltre provvedono gli uomini delle tre K, preoccupati di chiudere la bocca alla testimone scampata che aveva riconosciuto uno degli assassini.
Da segnalare lo scontro nella capanna con il mezzosangue Creek che non aveva intenzione di mollare Marion e l’espediente per riacquistare il senno perduto rivivendo la stessa terribile esperienza (vedi per esempio Carol Horton in Tex 19-20, anche se lì era artificioso e qui dovuto a forza maggiore).
Ultima annotazione: questo Judas, a differenza di un Tex o Zagor o Kit Teller, non si accontenta di consegnare i furfanti presi vivi alla giustizia, ma finché non li ha visti penzolare dalla forca non volta il cavallo verso un’ altra direzione.
Proprio un tipo scrupoloso .

Giudizio: storia non certo mirabolante, ma di impianto solido e accettabile.

[Super Mark]

Per quanto gli autori fossero gli stessi, Judas era superiore a Gil.
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Super Mark

[AAHHYAAAAK]

Soprattutto le dava...
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.

[Puro Veleno]

Judas #5 – LA GOLA DEL LUPO (Gennaio 1980)

Soggetto e sceneggiatura: Ennio Missaglia
Disegni: Ivo Pavone
Copertina: Vladimiro Missaglia

Wyoming.
Inizio con la banda dei fratelli Rank braccata dagli uomini della Pinkerton e con Judas che morde il freno dovendo aspettare l’arrivo dei rinforzi, come da disposizioni ricevute.
E’ un ordine troppo limitativo per il Nostro che, desideroso di chiudere la faccenda, rompe gli indugi e in solitaria dà fuoco alla capanna dove sono rifugiati i banditi e ne provoca la fuga disordinata.
Operazione quindi fallimentare e alle rampogne del figlio di Pinkerton presente in zona che ne conseguono Judas scaraventa il distintivo sul fango e saluta la compagnia.
Sistemazione presso la cittadina di Worland dove meditare su come sbarcare prossimamente il lunario facendo intanto la spola tra il saloon e il bordello. Ed è qui che incontra Gail, la puttana dal cuore d’oro, e uno dei membri della banda con il dente avvelenato e pronto ad organizzare una trappola per liberarsi del vecchio Pinkerton.
Invece di tagliare la corda i superstiti sono rimasti infatti in zona, ma il loro piano subisce degli intoppi al punto che rimasto solo Patrick Rank fugge sulle montagne trascinandosi dietro Gail.
Judas non gli dà tregua malgrado un volo sulle acque gelide di un fiume e gli salda il conto con un po’ di fortuna.
Al rientro in paese soddisfazione generale del buon esito e pronto reintegro nei quadri con Judas che accetta con piacere.

Storia non brutta, ma un po’ troppo infarcita di luoghi comuni.

Adesso dovrebbe arrivare l’albo che fa luce sul misterioso passato del protagonista e il ritorno di Vladimiro che (tutto sommato) preferisco a Pavone.

[lupo bianco]

Sì il sesto albo è il passato di Judas, grande albo.....