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[Zagrosky]

[van zant]

[Kerzhakov91]

[Esploratore Scomparso]

A me questa terza storia di Toninelli è piaciuta parecchio... il mistero dell'assassino di darkwood rimane tale fino quasi alla fine, era davvero impossibile capire lo stratagemma degli assassini. Originali comunque le coperte mimetiche
Mi è piaciuta per la situazione di pericolo in cui è sempre Zagor, accerchiato, inseguito, catturato...e Cico nascosto in una grotta irraggiungibile... i motivi di tutto il piano invece sono un po' così , arzigogolati, però tutto il resto scorre bene.
All'apparizione dei cattivi col sommergibile possono venire alla mente due grandi nemici, Hellingen e il Tessitore...invece il capo di tutto lì sul campo era semplicemente "il capo", mentre i mandanti non si scopriranno mai.
Curioso anche come i cattivi muoiano quasi tutti da soli, chi si infilza sul coltello, chi muore d'infarto, invece "il grosso" si merita una vignettona e una fine più epica
Comunque una buonissima storia di Toninelli,e anche di Donatelli, che qui ho trovato più accurato e dettagliato.

[Doc Lester 1975]

Terza storia di Toninelli, per me un passo indietro rispetto alle prime due. Sembra già una di quelle avventure dimesse del Toninelli dei primi anni '90. Lo stesso Zagor pare abbastanza dimesso, anche se io lo preferisco così, anche ingenuo (lo ammette lui stesso), un personaggio più realistico rispetto all'odierno supereroe che riuscirebbe in un attimo a liberarsi di quattro banditi che lo tengono prigioniero e sotto tiro. Questi quattro per i loro spostamenti utilizzano un sommergibile, il "Black Dolphin", che in fin dei conti risulta un orpello davvero inutile ai fini della narrazione; più interessante l'idea dei teli per nascondersi dopo aver compiuto i delitti, ma c'è un'incongruenza per me evidente: ok che l'assassino, grazie a questi teli, possa risultare "invisibile", ma non è possibile che non lasci alcuna traccia nei pressi del suo geniale nascondiglio.
La lettura, comunque, scorre abbastanza piacevolmente, al netto di qualche spiegazionismo di troppo nei dialoghi, giustificabile perché la sequenza dei cattivi che spiegano tutto il loro piano all'eroe prigioniero è un vero e proprio classico del fumetto, a volte una soluzione imprescindibile.
La storia si ricorda soprattutto per la morte di Tawar, ed io plaudo al coraggio di Toninelli Ritengo che ogni tanto sia giusto lasciare che qualche comprimario ricorrente possa trovare la morte. Ne va della credibilità di una storia e di tutta la saga. Che gusto c'è, quale pathos posso provare nell'immergermi in un'avventura se già so con sicurezza che al comprimario ricorrente di turno non potrà accadere alcun male oppure che l'avversario che muore in realtà non è morto e certamente tornerà? Ogni tanto un punto bisogna metterlo. La morte di un amico, inoltre, fa parte del bagaglio emotivo di un eroe, ed è sbagliato, per me, privare Zagor, in certe speciali occasioni, di una situazione narrativa tanto intensa e coinvolgente. Penso che se questa storia venisse scritta oggi, nelle ultime tavole comparirebbe Cico a riferire a Zagor che Tawar in realtà non è morto, era solo svenuto ed è stato salvato in extremis... e la storia verrebbe immediatamente dimenticata perché oggettivamente anonima; invece oggi noi la ricordiamo perché è "la storia in cui muore Tawar".
Una piccola curiosità: davvero poco animalista Toninelli, che lascia che Zagor faccia precipitare, da discreta altezza, un povero cavallo in un torrente, augurandogli "buon bagno"... povera bestia, chissà se è riuscita a salvarsi! Il bello è che tre vignette prima Zagor pensa: "Avanti, cavallino! Un ultimo sforzo e ti potrai riposare"!
I disegni di Donatelli rappresentano senza dubbio un bonus. Mi piace la sua Darkwood, mi piacciono i suoi pellerossa, mi piacciono le scene d'azione, mi piacciono le mimiche facciali. Tutto molto "artigianale", se vogliamo, ma quanta familiarità che continuano a trasmettermi, anche a distanza di anni, le tavole di Frank! E che facilità di lettura!
Insomma, tutto sommato una storia positiva, gradevole, ma niente di più.
Voto: 6,5

PS, curiosità editoriale: ma L'assassino di Darkwood è l'unico albo di tutta la Zenith in cui nelle pagine interne troviamo un fascicolo pubblicitario (tale rivista "Full")?
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Simone C. - Io di calcio non capisco alcunché

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[Walter Maddenbrook]

Mi ricordo che quando lo lessi da ragazzino, impazzii scervellandomi su come avesse mai fatto a sparire l'assassino.
Purtroppo non lo seppi che molto tempo dopo, perché quel giornalino lo presi a casa di un mio amico insieme ad altri. Però MANCAVA il seguito.
Quindi sono rimasto mesi e mesi, forse anni, a tormentarmi (giuro) chiedendomi quale era il trucco che non capivo.
Fino a che non lo trovai da qualche parte (un usato, sicuramente) e finalmente ebbi pace.
Bei tempi in cui ti appassionavi così alle vicende.
Oggi non me ne fregherebbe un cavolo.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Spiritello senza scure]

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“Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.”

[simon]

[Angelo1961]

Per me è il contrario: è il giudizio sulle storie attuali che provoca disinteresse...

Anche io ho aspettato anni prima di vedere come andava a finire I sei della Blue Star...
E, per anni, cioè finchè la ristampa non arrivò a quell'albo, ero convinto che Zagor morisse in "Fucilazione" e che la saga ricominciasse con un altro Zagor (perchè era un po' diverso da quello della Foresta degli agguati) da L'Arciere rosso...
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DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)

[Walter Maddenbrook]

[cama69]

[ElEmperador]

We dont have any sequel no?
Even read, I dont remember well the new stories...
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[Kramer76]

la nuova follia di verybad...

[Doc Lester 1975]

@Cama69
Grazie del contributo, è sempre un piacere leggere le tue argomentazioni punto per punto
Visto che, senza fretta, sto provando a rileggere tutto Toninelli, avremo modo di confrontarci ancora
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[Mauro Tozzi]