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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
La settima centuria zagoriana , 601-700

 
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Autore Messaggio
Kramer76
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Registrato: 24/06/09 11:24
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MessaggioInviato: Mer Nov 01, 2023 8:41 am    Oggetto: La settima centuria zagoriana , 601-700 Rispondi citando

ZAGOR IZ BACK

Volume 13



l'eredità di hellingen
numeri 601 e 602, testi burattini, disegni ferri
ultima storia disegnata dal maestro ferri sulla zenith, l'ultima splendida quadrupla non lascia indifferenti
a parte il temporale, è insolita, con zagor a cavallo, senza grido di battaglia... comunque i disegni sono ancora buoni...
anche la storia è buona, ma lontana dall'entusiasmare... lontana dai fasti di nolitta, ma anche dal caos di boselli
un prologo con un pò di azione, un pò di anticipazioni, un pò di incubi (notevole quello con rakum che infilza zagor)
buona l'idea dei cyborg, coerente con i trascorsi di hellingen e con il citazionismo cinematografico di nolitta
più controverso il bimbominkia, sosia di kiki manito, rappresenta la generazione dei "millennial" zagoriani
cresciuta con le favole di sclavi, i videogiochi di boselli e con lo spiegazionismo di burattini...
un altro difetto è la continua e fastidiosa "telecronaca mentale" di zagor
copertina discreta

voto 7-



mad doctor
numeri 602, 603, 604 e 605, testi burattini, disegni verni e sedioli
la montagna ha partorito il topolino? innegabile che ci fossero grandi aspettative dopo i recenti capolavori di burattini
ci si aspettava qualcosa di epocale, di "nolittiano", burattini ci gioca un pò su, tenendo nascosti fino all'ultimo kiki e il wendigo
ma è evidente fin da subito dove si andrà a parare, è un crossover zagoriano come il ritorno di dharma la strega, se vogliamo
burattini butta dentro tutto, altrove, atlantide, verybad, il passato di hellingen, il razzismo e, alla fine, anche kiki e il wendigo
l'hellingen burattiniano è riconoscibile dalle vanterie mortimeriane (il conio del termine "clone" dal latino "ramoscello")
e dalla violenza, si sporca le mani, spaca botilia e amaza familia, regala sequenze memorabili come la resurrezione
il nostalgico golem/titan e il laboratorio con le cavie umane, uno dei tanti elementi horror/splatter introdotti negli ultimi anni
sul razzismo bisogna essere chiari: è un'iniziativa personale di burattini, nell'ambito di un aggiornamento del personaggio
vedi anche "l'abisso del male", in cui hellingen diventa a tutti gli effetti un fascio sociopatico perfetto per il dylan dog recchioniano
il vecchio lettore zagoriano non può che storcere il naso di fronte ai riassunti manipolati di "sulle orme di titan" e "ora zero"
come fanno storcere il naso anche certi dialoghi assurdi di zagor sul riassemblamento molecolare (ma lui che ne può sapere?)
sulla "regola dell'equilibrio", darkwood luogo più magico di altri, fino ad arrivare all'emblema della deriva magico-fantascientifica
"devo fidarmi della mia capacità di comunicare con l'ultraterreno[...]di quello che ho imparato nelle mille battaglie contro le forze oscure"
dopo una cosa del genere si può ben dire che "nulla sarà più lo stesso", in effetti zagor è diventato tutto un altro personaggio
a parte il fatto che ormai non si capisce più nulla, tra demoni e fantascienza, qui si è rotta del tutto la famosa "quarta parete"
sono congetture che mi aspetto da un autore durante una conferenza su zagor, o da un articolo di rivista zagoriana, non da zagor stesso
e dire, come premesso, che si tratta solo del finale, mentre in "i discepoli" questo nuovo spiegazionismo da fanzine diventerà l'ossatura
il finale più controverso, ancora adesso non so se devo bocciarlo totalmente oppure se ne devo, comunque, apprezzare il coraggio
la prima impressione è stata quella di un finale sbrigativo, la solita centrifuga spazio-temporale che lava via tutto lo sporco...
però c'è anche del pathos, una minaccia planetaria più coinvolgente rispetto, per esempio, a quella della trasferta antartica
interessante l'ultimo pensiero di zagor prima di morire: "io ho pagato il mio debito di sangue per la mia vendetta di tanti anni fa"
altro elemento controverso è il ruolo ormai strabordante di altrove, di contro abbiamo uno zagor anti-militarista come ai vecchi tempi
i disegni sono buoni, la migliore prova da quando lavorano in coppia, ci sono sperimentazioni (la tavole con nolitta, il 600, il wendigo)
accanto a cose più tradizionali, piacevolmente tradizionali, come il prototipo di titan, il sorriso diabolico di hellingen, l'hellingen vitruviano
altra scena divertente è quella cone le equazioni... curiosi anche i numeri del risveglio: 18:27, dopo 36 minuti, tutti multipli di 9
spazio abbastanza ridotto per cico, copertine discrete, la mia preferita è "mad doctor"

voto 7+



il mostro di philadelphia
numero 605 e 606, testi burattini, disegni russo
storia sottovalutata, finita nel mirino dei detrattori, non si sa bene perché... è un omaggio ad egdar allan poe...
più calibrato delle storie pubblicate su "brividi da altrove", quasi tutte non centrano un fico secco con poe...
pur essendo un giallo non è spiegazionista, mentre il tema del cannibalismo è trattato in modo esplicito (l'orecchio)
un'appendice sia di "antartica", sia di "mad doctor", l'anatomia, altrove... con zagor costretto a firmare un documento...
mi ha divertito anche il tentativo di zagor di disintossicare il povero poe... come sappiamo, non andrà a buon fine...
ho apprezzato i disegni di russo, uno degli acquisti più interessanti degli ultimi anni, buone le scene con gordon pym
divertente la scena sui tetti di philadelphia con zagor che fa irruzione in un focolaio domestico da dipinto ottocentesco
da segnalare solo qualche indecisione sul volto di zagor, qualche primo piano forzatamente ferriano
ma edward malone è ispirato a mauro boselli?
copertina discreta

voto 7



il ritorno dei lupi neri
numeri 607 e 608, testi capone, disegni bisi
a metà tra una storia "tonkiana" ("la congiura degli dei", "sulle piste del nord") e una storia come "labirinto verde"
al posto delle copertine di mister no ci sono "guerra", "iron man", "gli evasi", "l'inferno dei vivi", "zagor racconta"
un degno epitaffio per uno dei migliori autori zagoriani, scomparso purtroppo troppo presto, avrebbe potuto dare ancora tanto
la poetica di capone è rintracciabile nei sogni dello sciamano, nei dubbi di tonka, nel sacrificio di alcuni giovani mohawk
tonka addirittura piange l'erede nektal, ricorda il padre kenhat, si lascia andare a vere dichiarazioni d'amore verso zagor
dopo le mazzate rimediate con kraus, zagor lascia l'onore del duello finale a un tonka ancora convalescente...
disegni eccelsi, la minuziosità di bisi è perfetta per le scene d'azione, da ricordare anche il generale scalpato con parrucca
lo spassoso tonka "metallaro", con il vecchio costume di iron man, anticipa di qualche mese lo zagor rambo di "non umani"
mentre le grottesche armature dei nuovi lupi neri ricordaro il dio anubi...
copertina nulla di ché

voto 8



l'ombra del faraone
numeri 608, 609 e 610, testi burattini, disegni torricelli
storia bistrattatissima, forse anche perché è coincisa con un evento tristemente epocale come la morte di ferri
a me come storia non è dispiaciuta, almeno fino a finale che è indubbiamente molto modesto, con il solito vortice...
un burattini più sgangherato del solito, vedi il gas soporifero, la passività degli avversari, il faraone bianco lasciato in sospeso
la sottovalutata "gli adoratori del sole" diventa un fantasy, con un inedito oldbones che alle prese con assurde formule magiche
i disegni sono sottotono, tante quadruple senza senso, zagor troppo inespressivo quando ipotizza la morte di cico...
però ci sono anche cose salvabili, il tanto criticato mastrolindo, gli excursus "digitali" con aladino, salomone e trismegisto
i travestimenti di zagor e cico come ai vecchi tempi, l'inizio in medias res con le infradito e la macina alla "conan il barbaro"
zagor sepolto vivo nel trabocchetto... insomma, si è letto di molto peggio su zagor, dai...
il maestro ferri ci lascia nel modo più degno, con tre buone copertine

voto 5/6



i dominatori
numeri 611 e 612, testi zamberletti, disegni chiarolla
storia burattiniana, il giacimento di petrolio, il giornalista turner, uno zagor duro e puro ("volevi sguazzare nel petrolio?")
dialoghi più scorrevoli di quelli di burattini, ma l'azione è poco studiata, quel che si dice un pim pum pam e nulla più
unico sussulto la sequenza di armi "improprie": il collo della bottiglia, la stilografica, il solito spuntone di roccia
il solito signorotto locale (vero tormentone zamberlettiano), i "tangheri" texiani, un'atmosfera "grezza" e insoddisfacente...
in "presa diretta" una lettura faticosa... a posteriori, le si potrebbe affibbiare anche una molto generosa sufficienza
in particolare merita di essere ricordato il toninelliano ayashi, indiano alcolizzato che si riscatta, finale malinconico
chiarolla in forma, buoni disegni western, bello soprattutto l'inferno delle trivelle, mi ha ricordato alcuni film
"il petroliere" di anderson, "il salario della paura" di friedkin, "apocalisse nel deserto" di herzog
buone copertine

voto 5/6



non umani
numeri 613 e 614, testi burattini, disegni barison
la cosa migliore di questa storia è quella più criticata da tutti, lo zagor rambo, una delle cose più divertenti degli ultimi anni
più che rambo, a me ha ricordato schwarzenegger in "predator", filmone che ho sempre associato a zagor, come concetto
altra cosa salvabile direi che è il personaggio di change, la sua "umanità" nei confronti del vecchio cieco, il finto zagor
ma qui entriamo già in un campo minato, nella deriva fantascientifica, salta qualsiasi regola, diventa un altro fumetto
siamo dalle parti di "ombre su darkwood", il trio (o quartetto) degli evasi spaziali è una delle cose più trash mai viste su zagor
non aiutano i disegni, li apprezzo, ma con lo stesso difetto (di stampa?) di "le creature del buio", non mi piace l'assurdo shrike
un pò meglio krak che ricorda un pò lovecraft, un pò "palude mortale", ma poi se ne esce con dialoghi imbarazzanti
"ero già sazio quando ho ucciso le donne dalla pelle rossa... mi sono limitato a succhiarne i fludi" burattini fuori controllo
simpatico cico, caricaturale, ma otto pagine di riassunto dell'altrettanto assurda "minaccia aliena" non le reggo...
due albi che si faranno ricordare "spiacevolmente" anche per il triste ultimo atto ferriano
dal collage postumo è uscita fuori una buona copertina, la prima... brutta la seconda...

voto 5/6



zenith 666
numero 615, testi mignacco, disegni piccatto e riccio, prima copertina per piccinelli
premesso che si tratta di un albo "speciale", però io mi sarei vergognato lo stesso di darlo alle stampe....
un albo che suggella un'annata sfortunata per zagor, ma anche un "liberi tutti" per qualsiasi corbelleria
"il sesto mese, il sesto giorno, la sesta ora, il sole nero brillerà allo zenith" zagor profanato nel nome di satana
una brutta presa in giro nei confronti dei lettori e anche di sclavi, l'omaggio ci potrebbe stare, ma è fatto malissimo
vedi la distruzione di un personaggio importante come lupo solitario, l'ennesimo recupero a sproposito di devil mask
oppure la famosa sorgente del susquehanna, che è uno dei luoghi di nascita di dylan dog, trasformata in un acquario
tra i momenti più imbarazzanti quello con il florilegio di asterischi, e sono pure clamorosamente sbagliati...
nonché l'incontro tra zagor e quel rompiballe di pink rabbit, personaggio che non mi è mai piaciuto...
sbagliata anche la scelta del disegnatore, i protagonisti sembrano realizzati quasi di malavoglia....
non riesce nemmeno la citazione di "l'alba dei morti viventi", un disastro, si salvano solo i colori
e le uniformi che sono realizzate alla maniera di dotti in "una pallottola per kelso"
copertina ottima

voto 4



in cerca di rakosi
numeri 616, 617 e 618, testi rauch, disegni della monica
ennesima perla dell'ormai rodatissima coppia, la saga di ylenia varga prosegue sui suoi consueti livelli ottimi/eccellenti
come era prevedibile, la contessa passa definitivamente dalla parte dei buoni: succhia il sangue solo ai "farabutti"
ma più che di "politicamente corretto" parlerei di malinconia, caratteristica che l'ha accompagnata fin dagli inizi
con ylenia il finale è sempre malinconico: qui salvata in extremis da zagor, in precedenza lascia morire wallace
rauch le mette di fronte, seppur per poche ma folgoranti vignette, il truce kurt svatek, con i suoi ussari "testa di morto"
e con i suoi zingari di nolittiana memoria, mentre lo squallido mister wilcox sembra uscito da un film di ciprì e maresco
si incontrano i due van helsing zagoriani, metrevelic e ferguson, quest'ultimo ormai scatenato ammazzavampiri
con croci di fuoco, balestre e medagliette fosforescenti di san brandano, divertente anche la scure benedetta...
tra i personaggi secondari da ricordare le due vittime sacrificali di rauch, padre o'hara e il guardaspalle di ylenia, ahmed
ultimo ma non ultimo, il barone riabilitato da quel tartaro boselliano in cui ancora brancolano kandrax ed hellingen
ci sono analogie con "vampyr", con i personaggi che arrivano dall'europa per farlo fuori e raccoglierne l'eredità
ma mentre boselli lo ridicolizzava, rauch lo rigenera, aleggiante, strisciante fino al beffardo "finale di partita"
non voglio mettere pressione a nessuno, ma dalla trasferta europea mi aspetto come minimo un capolavoro....
disegni eccellenti, ambientazione stupenda, vedi il castello di borgo nero, la vedova del mugnaio, eccetera
da segnalare anche la simpatica gag "a tema" con drunky duck, con zagor in mutande
tre copertine ottime, una meglio dell'altra

voto 10



terranova!
numeri 619, 620 e 621, testi burattini, disegni piere
un "esploratore" tascabile di burattini, operazione nostalgia, secondo me penalizzata dai disegni, mai capito cosa ci trovano tutti...
mi piacciono lo zagor grintoso nel primo albo, la fauna, anche quella specie di sogliola che pesca zagor, le barbe lunghe
ma poi basta, l'ambientazione è sprecata, la parte più confusa è quella finale, peccato perché la deriva sarebbe la parte più bella...
non esalterei troppo nemmeno la storia in sé, buona, ma un pò sopravvalutata... siamo lontani dalla poesia, dall'epica di boselli....
anzi, c'è il solito signorotto locale, in perfetto stile zamberletti, il solito sabotatore che finisce giustamente sbranato da un'orca
fosse stato per zagor sarebbe ancora vivo, in un accumularsi di frasi fatte politicamente corrette, posticce, insopportabili...
"non sarei io se rimanessi a guardare un uomo affogare","ci sarà pure una differenza fra gli uomini come lui e quelli come me"
copertine eccellenti

voto 8-



il grido della banshee
numeri 621 e 622, testi burattini, disegni piccininno
piccininno è uno dei migliori acquisti degli ultimi anni, esordio molto buono, bellissima la quadrupla con il relitto
zagor nascosto tra gli alberi, anche un buon cico, la splash page con la banshee, l'aneddoto con jack o'lantern
e, in tema con halloween, interessanti anche le maschere dei fanatici che ricordano quelle di michael myers o di jason
la storia è molto strana, presa singolarmente dice poco, si capisce meglio alla luce del sequel "la vittima sacrificale"
a parte le maschere, si tratta di avversari davvero modesti, buoni solo per fare una brutta fine (qui bruciati vivi da zagor)
oltre al parallelo tra cromm e kandrax, c'è anche quello, bizzarro, tra la setta e l'ira: addirittura anche le scritte sui muri...
se in "terranova" andava a pescare nel boselli marinaresco, qui burattini rimescola invece tutti gli elementi celtici
da "il clan delle isole" a "gli eroi del ramo rosso", passando per "il principe degli elfi" dove compariva già una banshee
molto gradito l'uso del nome sinead (o'connor?), mentre la nonna ricorda nonna hanu di "il villaggio del mistero"
storia, come detto, strana e rischiosa, sia per la deriva magica inarrestabile, con superpoteri latenti e pomatine miracolose
sia perché al professore di turno viene concesso di prenderla sempre molto larga, ha quasi più spazio di zagor
ma zagor gli tiene testa con un poco credibile sfoggio di cultura sul fuoco greco, dettagliatissimo, cita persino i bizantini...
altra stranezza nel finale, con zagor insolentito da lucius che cerca di insinuare una sua affiliazione alla setta
e cico che ammicca al lettore, annunciando il sequel... battuta anche all'inizio:"ti conviene presentarti come wilding"
diciamo che come omaggio alle atmosfere di dylan dog preferisco questo, piuttosto che il 666
buone copertine

voto 6+



sole rosso
numeri 623, 624 e 625, testi rauch, disegni pesce
fossero tutti così i western su zagor, ci sono persino i trafficanti di whisky, i mercanti d'armi, i "tizzoni di inferno"
chiaramente ispirata al famoso film con bronson, delon e mifune, è la migliore storia di zagor alle prese con i giapponesi
meglio sicuramente della goffa "arrivano i samurai", forse anche del palmo vibrante... rauch nel solco tracciato da burattini
in "l'uomo venuto dall'oriente", con le didascalie filosofiche, il passato di minamoto, gli approfondimenti storici e culturali
pesce contribuisce con i suoi dinamismi, i combattimenti sono spettacolari, i personaggi sono pittoreschi come sempre
vedi shaft il bandito "chicchettoso", con benda, anello e corpetto, shimada vale un minamoto, forse anche più d'uno...
takeda, per larghi tratti in mutande, passa definitivamente dalla parte dei buoni, con uno spiegazionismo cavalleresco
lasciando aperte le porte a una trasferta di zagor nel sol levante, che mi pare sia già stata messa in cantiere...
cosa manca in questa storia? essendo una storia di pesce, mancano delle donne protagoniste, a parte un cameo di jeng
ma sono disseminate nella folla, vedi la curiosa vignetta con cico che si volta a guardare una bella donna....
l'ultima copertina è una delle mie preferite di sempre, ne vorrei di più di questo tipo, bellissima anche la seconda

voto 9+



tentacoli!
numeri 626 e 627, testi burattini, disegni verni
la materia è quasi la stessa di "non umani", i "mutaforma", però ci sono differenze: è una storia più tradizionale
meno baracconesca, più inquietante, ricorda "l'orrore sepolto", stesse fonti di ispirazione, c'è pure la "grande madre"
alcuni aspetti sono appena accennati: la "crisalide", gli stessi "zombi", la stessa natura aliena dei mostri, non specificata
lo spiegazionismo purtroppo c'è, giustificato a sua volta con l'immedesimazione della vittima con la "madre"
però non male il sacrificio finale che è preso identico da "la maledizione del poseidon", uno dei migliori speciali
la deriva fantascientifica è, infine, qui più o meno abilmente celata dal tradizionalista verni e da una gag di 40 pagine
che però curiosamente associo al genere dei "vermoni", al primo vero film di cronenberg "il demone sotto la pelle"
in cui gli "ospiti", dalla chiara forma fallica, scatenavano nelle vittime un arrapamento anormale...
altre due splendide copertine, unico appunto: zagor ha la stessa faccia in entrambe

voto 7-



la vendetta di smirnoff
numeri 628, 629 e 630, testi mignacco, disegni venturi
venturi uno dei migliori acquisti degli ultimi anni, disegni a tratti ottimi, vedi la palude, la fortezza, gli indiani
zagor e lapalette nei rispettivi elementi, uno zagor grintoso, tra batman e tarzan, lapalette il mio caratterista preferito
la storia, in effetti, parte abbastanza bene, con un'ambientazione paludosa classica come non si vedeva da tempo
ci sono addirittura le vipere nere della bonelliana "il messaggio tragico", una delle tante strizzatine d'occhio
insieme al mago cicolini, cico vestito da cosacco come in "agli ordini dello zar", il "servizio segreto" nolittiano
poi la storia si sgonfia, troppi tre albi, ci sono passaggi ingenui: le tracce lasciate da cico, l'inganno al lord
si avverte la presenza di burattini nell'operazione, i continui flashback, 17 pagine con il remake dell'originale
la smacchiettizzazione della badenlandia che diventa il focolaio di una nuova "guerra dei sette anni" (con mappa)
zagor che deve salvare il mondo e per farlo è disposto anche a passare sopra l'indignazione per "la lunga marcia"
per finire un "finale di partita" con il tessitore e vlad, tipico personaggio animalesco da film di james bond
alcune stranezze: zagor dà del tu a lapalette, il lord attempato chiamato "giovane capo" dagli indiani
molto bella la seconda e la terza copertina

voto 6+



il ritorno di blondie
numeri 631, 632 e 633, testi zamberletti, disegni laurenti
curiosamente questa storia è l'inverso della precedente, due albi normali e poi un albo finale con il botto
meglio una storia che finisce bene, piuttosto di una che parte bene e finisce meno bene? forse sì...
nei primi due albi c'è la solita solfa di zamberletti, il signorotto locale, la comunità vessata, il pim pum pam
i continui "tizzoni d'inferno" all'indirizzo di zagor... la banda degli spettri che nel titolo diventano "spietati"
nell'albo finale, come detto, zamberletti tira fuori i suoi assi, un cico filippide e una resa dei conti spettacolare
simpatico anche il prete cieco, con citazione apocalittica del "cavallo verdastro", già letta con marolla
la blondie "smacchiettizzata" si va ad aggiungere alla schiera sempre più folta di personaggi femminili zagoriani
a metà strada tra "lampo mortale" e "la palude delle forzate", con frasi ad effetto più femministe che mai
"il male esisterà finchè vivrà anche un solo uomo" i riferimenti allo stupro si sprecano, ma è lo stile burattiniano
qui blondie è ancora una canaglia, capace di torture ed esecuzioni sommarie, con un finale beffardo
è la migliore storia di zamberletti, ma ci voleva poco... disegni buoni, anche se non è il miglior laurenti
qualche incertezza, tipo zagor che schiva in quel modo le pallottole: non si può guardare...
stupenda la prima copertina

voto 8



furia cieca
numeri 634, 635 e 636, testi burattini, disegni esposito bros
giudizio rivisto al ribasso, burattini ripesca due meteore per una ribalta effimera nel vero senso della parola
storia che è stata criticata per il suo essere "marveliana", ma in realtà mi pare abbastanza classica
con uno zagor insolitamente vulnerabile, con tanto di incubo, i due nemici si limitano a qualche trucchetto
burattini prova a smacchiettizzare thunderman, con un esagerato remake dell'originale, addirittura 30 pagine
ma rimane un personaggio trash che farnetica di "aura elettrica", "energia vitale", "eco delle onde di energia"
anche i pigmei del borneo sembrano uscire da un'università per il linguaggio forbitissimo che usano
la telecronaca mentale di zagor prende il posto di quelle che un tempo erano le didascalie nolittiane
il finale è molto modesto... con questo però non voglio dire che la storia è brutta, è passabile...
disegni buoni, ma un evidente passo indietro rispetto alle prove precedenti dei due fratelli
in particolare si nota qualche incertezza sul volto di zagor, talvolta forzatamente ferriano
molto bella la seconda copertina

voto 6+



i vigilantes
numeri 636 e 637, testi zamberletti, disegni mangiantini
solito western zamberlettiano, con il solito signorotto locale, un titolo che è già tutto un programma
volendo si può dare anche una generosa sufficienza, ma siamo già arrivati al punto di saturazione...
l'autore tenta di insaporire il pim pum pam con il fattore umano/animale, il pistolero depresso, elias
che però è tutto un altro personaggio rispetto a "la palude dei forzati", molto più spigliato
la scena in cui aizza il branco di lupi contro la banda del buco è di un'ingenuità disarmante
disegni di mangiantini con i soliti pregi e difetti, bene quelle al buio, con zagor arciere, gli animali
mentre le figure umane somogliano sempre più a dei pupazzi e il volto di zagor si perde
molto bella la copertina

voto 5/6



il tempio delle mille morti
numeri 638, 639 e 640, testi rauch, disegni verni e sedioli
il genere è quello controverso dei varchi tra le dimensioni, ma in questo caso si tratta di qualcosa di più spirituale
in linea con il personaggio di ramath, i cui poteri, è vero, sono parecchio aumentati, ma era già così con boselli
bisogna dare atto anche al bistrattato toninelli di averci visto lungo, con il sorprendente finale fantasy di "yeti"
l'inferno del fakiro è suggestivo, ovattato, inquietante: il brahmaparusha, i corvi, il suono delle ali che sbattono
bello il finale nella fortezza, con una carrellata di amarcord nolittiani (la teca, i kellog), un pò come in "tenebre"
un rauch equilibrato che riesce a far passare una storia di incubi e demoni per una storia "classica"
grazie anche a dei disegni tradizionali, ma anche all'equilibrio tra l'esoterismo e l'avventura classica con fishleg
stavolta rauch è costretto a svestire i panni del killer di comprimari, può fare fuori solo seconde o terze linee...
divertente l'intermezzo con gli zingari bosniaci e i fanatici che ricordano quelli di "il villaggio della follia"
ultima, ma non ultima, la figlia di dharma, una delle migliori nemiche degli ultimi anni, nel solco della tradizione
è un pò yama, un pò diablera, un pò satania, ma per restare in ambito zagoriano, è la "signora dei serpenti"
ottimo il controfinale che lascia aperta la porta a un ritorno, lo meriterebbe, sono tornati cani e porci e lei no?
disegni sufficienti, sinceramente non mi fanno impazzire, in particolare gli indiani non sembrano indiani...
ci sono cose però buone, tipo nayana, il naga (che compare anche in un dylan dog color fest "la banda maculata")
l'incubo marino di zagor, peccato non venga mostrato il momento in cui cico succhia il veleno dalla gamba di zagor....
da segnalare la definitiva retrocessione di kubal singh, che peraltro non viene mai nominato
"dharma fu uccisa da uno dei suoi uomini" si limita a riferire rauch
copertine stupende, la mia preferita è l'ultima

voto 9



lacrime nere
numero 641, testi mignacco, disegni fratelli cassaro
potrebbe esserci qualcosa di interessante, il protagonismo di cico, oppure il tentato sortilegio ai danni di zagor
il morbo delle lacrime nere, il personaggio di alligator joe, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare
la realizzazione è pessima, sono contrario alla pubblicazione dei fondi di magazzino, meglio un mese senza zagor
a un certo punto artiglio nero diventa "sangue nero", forse in un lapsus freudiano
i disegni sembrano caricature, la copertina è eccellente

voto 4



monument valley
numeri 642, 643, 644 e 645, testi burattini, disegni kerac
come "terranova", è un ritorno alle latitudini del rinascimento zagoriano, quelle del capolavoro "le sette città di cibola"
ma anche questa è una storia diversa, va metabolizzata, ad una seconda lettura m'è piaciuta molto più della prima volta
è uno degli zagor più interessanti degli ultimi anni, kerac per me è il miglior acquisto da qualche tempo a questa parte
un pazzo, uno che sta attento al piccolo dettaglio, vedi la derringer decorata della schulz, oppure il gladio di marco aurelio
cioè la spada di william wallace appesa nello studio di altrove, oppure tutti i volumi presenti nella libreria della schulz
dedicati ciascuno a un autore di fumetti: ferri, liberatore, galep, ticci, bellamy, mottini, giolitti, tacconi, d'antonio, muzzi
del castillo, uggeri, brindisi, callegari, trevisan, breccia, solinas, frejo e mi pare che ce ne siano degli altri...
i tempi narrativi sono assai dilatati quasi per permettere al disegnatore di studiare con precisione ogni passaggio
gli scenari sono fotografici, da ricordare il pertugio claustrofobico, le rocce scanalate, il tramonto (tracce di digitale)
piccolo manuale di sopravvivenza nel deserto: il ringtail cat, l'acqua estratta dal saguaro, il serpente a sonagli, i cavalli
un'interpretazione convincente di zagor e cico, quest'ultimo assai espressivo e partecipe, con tanto di ombrellino alla tuco
kerac è uno di quei (non molti) disegnatori che ti fa godere una scena d'azione, le finezze si sprecano
le arrampicate di zagor, la scure lanciata attraverso due vignette... poi è vero che ci sono degli eccessi...
zagor sembra quasi volare nelle sue acrobazie ed è troppo ammazzasette, però per me è peggio quando si scusa...
insomma, una grande prova grafica che fa schizzare molto in alto la mia valutazione di questa storia
eppure kerac sembra poco apprezzato tra i lettori: si metteranno a piagnucolare solo quando verrà scippato da tex....
una delle cose migliori di questa storia è anche una delle più controverse, il lungo e approfondito excursus su ipazia
burattini si è preso di nuovo un bel rischio, tende come sempre a dilungarsi, a fare troppe congetture
"il colpo, dato in velocità dal pellerossa, non mi ha raggiunto con la forza e l'inclinazione necessarie per uccidermi"
ma è tra le migliori cose mai fatte sul genere "mysterioso", grazie anche al disegno minuzioso dell'artista serbo
stupenda la ricostruzione della biblioteca di alessandria, flashback con vignette prive dei canonici bordi
l'anche nolitta, in questo caso, ci sta tutto, lo sbarco dei greci in america è avventura pura come i vikinghi o i celti
e c'è anche della poesia in quelle lacrime con cui la sfortunata ipazia saluta gli esploratori alessandrini in partenza...
atlantide viene soltanto sfiorata, c'è spazio solo per della sana visionarietà: la tomba greca nel pueblo...
ci sono comunque analogie con "la mummia delle ande", sia per la scelta grafica, sia per i temi trattati
burattini pone l'accento, ancora una volta, sull'oscurantismo e, soprattutto sull'emancipazione femminile
julia schulz è un buon personaggio, l'occhio malandrino si posa sul pantalone attillato, il bagnetto refrigerante
con la chicca sorprendente di "malizia", con laura antonelli sulla scala (uno dei volumi in libreria conferma)
non mi piace l'eccedere burattiniano sullo stupro, la tira troppo per le lunghe, però la parabola di julia è interessante
schiaffeggia cico e usa vocaboli texiani ("tizzone di inferno", ci si mette anche zagor "piovono confetti")
ma alla fine scoppia a piangere come una bambina ed esce di scena come un devil mask qualunque
insomma, il finale, anche se poco avventuroso, mi piace, i paragoni con "le 7 città di cibola" sono impropri
quello che non mi piace, ed è l'unica nota davvero stonata della storia, è l'inutile cornice con edgar allan poe
altrove ormai è diventata una sorta di "grande fratello" zagoriano, zagor gli racconta qualsiasi cosa
zagor si è istituzionalizzato, è un tradimento dello spirito nolittiano, il finale "burocratico" è ridicolo
comunque, sarebbe da ripetere l'esperimento della trasferta spalmata sui tre maxi
altre tre copertine eccelse

voto 9-



la vittima sacrificale
numeri 645, 646 e 647, testi burattini, disegni esposito bros
i puristi avranno da ridire su questo zagor a cui si riattivano "facoltà latenti" e che pesta brutalmente un balordo
ma forse si consoleranno pensandolo più vulnerabile della media burattiniana, salvato per il rotto della cuffia
da un professore che finalmente non sta tutto il tempo a spiegare e basta, ma si rende utile all'azione
non mancano purtroppo spiegazioni e telecronache mentali che ormai sono diventate degli scioglilingua
"volevo solo fermarlo costringendolo a cercare riparo, ma se avessi mirato per ucciderlo non lo avrei colpito"
però è una buona storia, va a scatti, ci sono belle scene, l'inizio con l'incendio e il bambino chiamato akim...
"the wicker man", l'originale, non il brutto remake con nicolas cage, che è anche la migliore scena del kandrax boselliano
la scena alle cascate del niagara sarebbe bella, mi piace l'apparizione del killer mascherato alla piccola sinead
però è tirata via, con un'acrobazia impossibile e brutta da vedere, con un braccio che sembra di gomma
stavolta, a differenza di tante storie recenti, il finale è soddisfacente, con le sevizie già citate subite da zagor
bella la "gabbia" sacrificale e la mattanza finale con il cane infernale, uno splatter "eretico", perciò appagante
alla luce dei kandrax passati e futuri, questo risulta essere, alla fine della fiera, il miglior kandrax post-nolittiano
i disegni sono buoni, a parte quelle incertezze già segnalate, anche nella precedente "furia cieca"
molto bene invece l'interpretazione di kandrax, del mostro e della mattanza finale...
stupenda la prima copertina, anche la terza, buona anche la seconda

voto 8-



i discepoli
numeri 648, 649 e 650, testi burattini, disegni verni e sedioli
se possibile ancora più controversa della prima parte, ci sono cose che mi sono piaciute e ho trovato molto divertenti
senza comunque elevarla mai (nolitta e sclavi sono lontani anni luce), altre invece che la affossano definitivamente
tra le note positive il nome "jupiter", le uniformi della milizia con la "h" e una piramide (che cosa vorrà dire?)
il ritorno di yapeha che si infila sempre dappertutto, soprattutto l'ipertrofia tecnologica, il tablet, il teletrasporto
l'esoscheletro alla ripley ("alien scontro finale"), l'attacco alla fortezza dalla pianta medievale tipica dei castelli pugliesi
divertente il finale, con l'ufo kamikaze che si abbatte su altrove, e il controfinale con heisenberg (l'atomica per hitler?)
in questo piacevole clima di follia si inserisce il guizzo nella continuity, l'hellingen originale che uccide il suo clone e il wendigo
un reset quasi metafumettistico, burattini accoglie le richieste dei lettori che il wendigo non l'hanno mai sopportato
quello che è lo scopo e il pregio di questa saga (rimettere a posto il caos zagoriano), ne è, allo stesso tempo, il difetto
spiegare l'inspiegabile provoca un corto circuito clamoroso: scienziati che parlano di evocare demoni come se nulla fosse
zagor che parla di "regole dell'equilibrio", "darkwood luogo più magico di altri", non è più zagor, non posso biasimare i detrattori
sono congetture che uno si aspetterebbe di trovare su una fanzine oppure su "freddo cane", non in una storia
è una miscela devastante tra classico spiegazionismo burattiniano e deriva magico-fantascientifica, si supera il punto limite
hellingen "spiegami",zagor "spiegalo anche a me",cico"zagor spiega al professore quella cosa",verybad "coraggio, spiegala anche a me"
anche cico sembra un altro, complice dei deliri zagoriani, cui verybad assiste attonito, doppia smacchiettizzazione
brutta e inutile anche la gag con trampy, meglio le battute finali "faraciane" con verybad, che pensa ad un'amelia 2
"meglio un carro semovente, un apparecchio per curare una malattia, una macchina che lava i piatti..."
disegni discreti, tante splash page, ma sinceramente preferisco altri disegnatori....
buone copertine

voto 6+

a domani per la seconda puntata Pray
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MessaggioInviato: Mer Nov 01, 2023 2:09 pm    Oggetto: Rispondi citando

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MessaggioInviato: Gio Nov 02, 2023 6:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

ZAGOR IZ BACK

Volume 22



l'incendiario
numeri 651, 652 e 653, testi perniola, disegni chiarolla
il vendicatore sfregiato mascherato è un personaggio classico, per non dire trito e ritrito, eppure funziona
mi è piaciuta questa versione zagoriana del fantasma dell'opera, in una suggestiva ambientazione post-atomica
il romanticismo del mostro è eccessivo e patinato, così come la semi-nolittianità dell'avido miller
zagor abbastanza in forma e va detto che cico risulta più o meno presente per tutta la storia...
un western più che sufficiente a metà tra zamberletti e soprattutto burattini, per l'ambientazione mineraria...
finora l'ultima storia disegnata sulla serie regolare dal maestro chiarolla, molto bella la ghost town infernale
meno riuscite, invece, le vignette con gli tsunami nel secondo albo... troppi tre albi per questa storia...
molto belle le copertine, soprattutto la prima

voto 6+



faccia a faccia
numeri 654 e 655, testi rauch, disegni nuccio
un rauch burattiniano: gli spiegoni, i flashback, l'interrogatorio a testa in giù, il telegrafo, il controfinale aperto...
con i manovratori che vorrebbero industrializzare darkwood (a quanto pare ricca di ogni genere di minerale)
la comparsata dell'agente bagge e naturalmente il "passato di-", formula da anni ormai abusatissima...
ma più che i color zagor (collana in cui doveva essere pubblicata in origine), sembra una storia politica di nolitta
nella sua passerella elettorale a darkwood, un senatore citofona e dà la sveglia al winter snake originale
meno "istituzionale" e più selvaggio, quasi intrattabile, sulla scia dei suoi fratelli di latte wakopa e lupo solitario...
giustamente cico si chiede: "come la mettiamo dopo quello che ci ha combinato, amici come prima?"
il neoclassico nuccio è come il cacio sui maccheroni, stupenda in particolare l'ultima pagina del primo albo
anche questa è l'ultima storia, finora, disegnata da joevito sulla serie regolare:quando vedremo la prossima?
molto bella la prima copertina

voto 9



la figlia del mutante
numeri 655, 656 e 657, testi burattini, disegni esposito bros
si parte a bomba: l'evasione dal manicomio (il pazzo che sbava e smoccola, le infermiere uccise in modo orribile)
e la successiva entrata in scena "super-eroistica" di zagor... disegni spettacolari e divertenti... una storia "hard"
per gli standard zagoriani, anche se la testa parlante di skull è un elemento classico: ricorda mefisto con yama...
in vena di "girl power", uno scatenato burattini regala, poi, altre perle horror: in particolare gli inquietanti "falling men"
i minatori che si sfracellano al suolo uno dopo l'altro (scena che turba pure lo scafatissimo zagor burattiniano...)
ma anche la strage alla fattoria, il messaggio scritto con le unghie, la lingua strappata, il trapper solitario che affonda
sembra un albo di dylan dog, per me un complimento... tuttavia, non lo nego: il troppo rischia di stroppiare...
e il finale rischia di deludere: un potere terribile, praticamente illimitato, neutralizzato in modo troppo sbrigativo...
non mancano spiegoni e riassunti, dovuti anche all'invadente presenza di altrove (anche se in gonnella è meglio...)
nè i discorsi innaturali (come le ragazze di pleasant point che spoilerano la vendetta trasversale di 2 anni dopo)
copertine "solo" discrete

voto 7+



l'ebano e l'avorio
numeri 657, 658 e 659, testi altariva, disegni russo
mentre burattini si dà alla pazza gioia con ragazze, mostri, eccetera (peraltro, facendosi vedere sempre meno)
curiosamente sono gli altri a portare avanti la sua..."poetica", pure quell'altariva adottato dagli anti-burattiniani...
infatti, questa storia di amore e odio interrazziale coniuga il nolitta progressista con il rigore storico di burattini
malgrado l'ambientazione texiana, un piccolo manifesto di zagorianità, con zagor e cico abbastanza in forma
e qualche elemento interessante: la morte della ragazza, il passato tragico del padre razzista, i banditi neri
per il resto si tratta di una storia non più che sufficiente, impreziosita dall'elegante prova grafica di russo
uno che meriterebbe di disegnare più storie sulla serie regolare, finora non sfruttato a dovere (troppi fantasy)
belle le copertine

voto 6+



passato e futuro
numeri 660 e 661, testi chiaverotti, disegni torricelli
l'invidiabile record di storia più brutta e folle dell'intera saga zagoriana merita un'analisi circostanziata
perché nella bruttezza, nel delirio più assoluto, affiora, qua e là, del metodo... infatti, devo confessare che...
le prime pagine del primo albo non mi sono dispiaciute, anche graficamente: vedi gli scheletri animati...
una piccola "incubi" sulla falsariga di quanto aveva già fatto boselli nel primo albo di "il ritorno di kandrax"
stuzzica anche l'idea di sostituire wandering fitzy con il druido e di creare un doppio di zagor ("anima nera")
un'idea che, secondo me, sarebbe piaciuta anche al compianto capone (vedi carrellata nemici storici)
arriverò a dire che mi è piaciuta anche la scena con gli amici di zagor asfissiati dentro le teche di vetro...
purtroppo, al di là di questi lampi di genio, la storia è davvero troppo brutta per poter essere riabilitata...
i draghi meccanici, l'ubriacone posseduto, l'aquila viva sono troppo anche per me che ho larghe vedute
chiaverotti che, come jovanotti, si fa personaggio di carta ("addio amico mio, sei stato un grande attore")
non è tanto per chiaverotti, quanto per l'aver permesso la profanazione della serie regolare, la continuity
sembra una follia di burattini oppure una ripicca verso i lettori che lo criticano troppo
copertine molto belle, purtroppo sprecate

voto 4



creatura d'acqua
numero 662, testi burattini, disegni sedioli
una storia breve che è stata allungata per arrivare a 94 pagine:le pagine in più sono facilmente sgamabili...
sono quelle con la gabbia bonelliana classica e le nozioni scientifiche già lette in "la montagna del fuoco"
con i soliti geologi che spiegano tutto in tempo reale, insopportabili... sul mostro ho sensazioni contrastanti..
mi è piaciuta la citazione da tremors (pag.6) e da john carpenter (la creatura che imita le sue vittime)
ma con l'acqua viva si sfiora, anzi si oltrepassa tranquillamente, il confine dell'involontariamente comico...
di cose assurde ne abbiamo viste anche con nolitta: l'ameba gigante, la palla di fuoco a forma di aquila...
certo, burattini sembra ormai essere arrivato al capolinea, sul fondo del barile (non manca il finale aperto)
copertina di piccinelli bella come sempre

voto 5+



zombi a darkwood
numeri 663 e 664, testi marolla, disegni bisi
dopo la coppia rauch-della monica vengono sicuramente marolla-bisi, quando ci sono loro il livello si alza
si alza il livello dei disegni, così ricchi di dettagli: che è fondamentale per una storia così relativamente breve...
si alza il livello dei soggetti, con un sacco di citazioni alla sclavi o alla nolitta, si alza il livello della sceneggiatura
dialoghi e personaggi brillanti, come halfman, l'eracliteo lizard (vedi legion in "la rivolta"), steambot patty
quest'ultima, in fondo, è una variazione sul tema bonelliano/toninelliano/colombiano del "pard" anti-cichiano
che più anticichiano non si può: esalta (finalmente) il messicano e conduce all'antitesi:"chi disprezza, compra"
uno dei migliori cico degli ultimi anni... anche zagor fa la sua figura, vedi momento di scoramento pag.67
del secondo albo e successivo discorso... il finale (con botta in testa) ricorda...il finale di "libertà o morte"
i due autori inanellano, quindi, una perla horror dopo l'altra: il paziente 0 recluso dagli indiani nella grotta
il bambino senza braccia pag.32 primo albo, a pag. 51 la sposina con la bambina, il piccione viaggiatore
e didascalie a pag.62 e seguenti (escamotage che mi ha ricordato "l'esploratore scomparso","il ritorno di cain")
i cartelli per comunicare a distanza alla "tremors" (alamo frankie è michael gross), il combattimento sotto il...
pavimento, claustrofobico, i fuochi d'artificio (usati per distrarre gli zombi come in "la terra dei morti viventi")
gli zombi addormentati, la missione suicida dove, rauchianamente, vengono fatti fuori quasi tutti i comprimari
sulla scena con halfman e carla che attendono la morte sembra di sentire in sottofondo "where is my mind"
come è evidente, si tratta di citazioni che appartengono alle generazioni di lettori zagoriani degli anni '80/'90
i lettori più anzianotti si sono rifiutati di capire che questi zombi non centrano nulla con quelli vudu di nolitta...
neanche con quelli della trilogia romeriana... sono gli zombi che corrono, più simili a cani rabbiosi (appunto)
come quelli di...romero ("la città verrà distrutta all'alba"), di "28 giorni dopo", in un contesto post-tarantiniano
come nei film di robert rodriguez... l'unico, vero, appunto che mi sento di fare è che serviva un terzo albo
per rendere ancora più epocale questa piccola apocalisse darkwoodiana... non all'inizio, ma alla fine...
perché, all'inizio, questo genere di epidemia zombi si diffonde proprio con questa velocità... sapevatelo...
altro appunto che mi sento di fare: il grido di battaglia di zagor è scritto in maniera errata...
ultime, ma non ultime, due copertine ancora più belle del solito

voto 9+



benvenuti a heavenwood
numeri 665, 666 e 667, testi faraci, disegni mangiantini
ci sono alcuni elementi positivi: innanzitutto le tre copertine sono stupende, una più bella dell'altra
e stavolta sono belli anche i titoli, rispetto al deprimente andazzo degli ultimi anni (titoli sempre più banali)
poi devo dire che faraci perlomeno non sottovaluta cico (e vorrei ben vedere, ha scritto vari speciali)
la mia gag preferita quella del vestito da donna, anche zagor abbastanza centrato, sospettoso e sarcastico
non male la prima parte della storia: il "medico" che avvelena i pazienti, il presunto "prete, la tribù depressa
purtroppo la storia, man mano che si va avanti, mi ha annoiato sempre di più... sembra diluita...
il modo in cui si risolve la storia è scialbo, vedi gli indiani tossici che se ne vanno via come niente fosse
altra storia burattiniana non scritta da burattini: i continui riferimenti allo stupro... davvero fastidiosi...
i disegni non aiutano la storia, i soliti alti e bassi di mangiantini ma in questa occasione ancor più accentuati
bene, come sempre, le scene più ombrose, con gli indiani in particolare... ma zagor talvolta inguardabile...

voto 5



i sette vikinghi
numeri 668, 669, 670, testi rauch, disegni verni e sedioli
ogni volta che esce una grande storia su zagor, puntuale il mantra dei tradizionalisti: "è una storia alla nolitta"
ma io qui di nolitta vedo abbastanza poco...vedo invece il capolavoro fantasy che boselli non è mai riuscito a scrivere...
rauch ha da sempre uno stile più asciutto e spietato...e vedo burattini che smacchietta i caratteristi nolittiani
guthrum si lascia persino andare a riflessioni esistenziali, finale sublime come quello di mortimer ultimo atto
in pratica in questi tre albi c'è la risposta più imbarazzante al dilemma zagoriano: fantasy e smacchiettizzazioni?
dipende sempre da chi li scrive e da come si scrivono...ultimo albo che, per quanto mi riguarda, raggiunge la perfezione
preceduto da due albi di altissimo livello, è probabilmente la migliore storia di rauch insieme a "le nere ali della notte"
perfetto connubio tra epicità, magia e dark, indiani ostili, l'inquietante scia di sangue rituale, due ottimi personaggi
come alrek e starkad, quest'ultimo ennesimo grande nemico inventato da rauch che sicuramente tornerà in futuro
dopo l'horror (i mannari in "viaggio senza ritorno", gli zombi nel secondo color), i vikinghi approdano nel fantasy
l'inizio della storia mi ha ricordato le bisbocce dei nani tolkeniani... e ho gradito molto la gag cichiana nell'ultimo albo...
verni e sedioli si dimostrano all'altezza della situazione, fanno sempre un buon lavoro pressoché privo di sbavature
nell'ultimo albo poi c'è un salto di qualità, mi sono piaciute molto le varie quadruple, l'epifania di starkad agli indiani
l'imboscata, il palo della tortura, infine la splash page con i sette vikinghi più zagor e cico che sbaragliano l'orda
copertine a dir poco splendide, a me piace anche quella celebrativa
CLASSICO

voto 10



corpo speciale
numero 671, testi burattini, disegni verni
il miglior albo celebrativo di burattini, non ci voleva molto, ma secondo me meglio anche del decantato 400
giocoforza è anche di una delle migliori storie di burattini degli ultimi anni, insieme all'ottima "monument valley"
c'è il travaso di "zagor le origini" sulla serie regolare, ma è albo antitetico rispetto al sensazionalistico 400
mi ha ricordato il terzo zagorone, stavolta zagor mantiene il segreto sulla propria identità e sul proprio passato
per ragione contingente o per pudore, per paura: nodo che prima o poi verrà al pettine, odonak nuovo takeda
indiano tipicamente burattiniano, acculturato (le iarde, i gradi di parentela), uno zagor fallibile, salvato in extremis
bradley è il kraus burattiniano, puro citazionismo nolittiano (da cacciatore a preda), ma con maggiore cattiveria
il suo squadrone della morte uccide un bambino a sangue freddo, mentre il nazi kraus ne salvava uno...
un buon verni, bello il salto alla roberto bolle a pag.41 o il trucco a pag.74 già visto in "il giorno del giudizio"
buona anche la copertina

voto 7+



il presagio
numeri 672 e 673, testi rauch, disegni raffaele della monica
non delude affatto le attese questa versione zagoriana di dracula, di jack lo squartatore e... oliver twist...
rauch porta alle sue inevitabili conseguenze la brillante idea del maestro boselli: frida a rakosi nella stessa storia
ogni trasferta di zagor ha un motivo scatenante, ma quello architettato da rauch è il migliore dai tempi di "zagor il ribelle"
rauch sulla scia delle sue ultime storie che hanno in comune sogni e incubi, "i 7 vikinghi" e "il tempio delle 1000 morti"
un rauch e un rakosi più cattivi che mai: l'orso indemoniato, le prostitute, la ragazza uccisa sotto gli occhi di zagor
il duello col sergente, il finale da urlo con didascalia che rende più che spasmodica l'attesa per l'albo del mese dopo
"in un tetro castello tra i monti del lontano regno d'ungheria, una lugubre e beffarda risata si perde nella notte"
e m'ha fatto piacere rivedere maida, per l'appunto uno degli personaggi più politicamente scorretti della saga
magistrale il della monica londinese, meticoloso come sempre, suggestivo: il "demetra", la "carcassa" (la nave prigione)
l'iniziazione, la rosa...insomma, la storia è perfetta, malgrado un viaggio così importante meritasse più di 2 albi.....
stupenda la prima copertina

voto 10



un uomo in fuga
numero 673-bis, testi burattini, disegni mangiantini
questo albo-bis è un grande inganno, in tutti i sensi... ma uso la parola "inganno" per evitare termini più pesanti....
30/40 pagine di riassunto per i "vacanzieri" e un albo che comunque costa 4 euro e 40 per tutti, vacanzieri e non...
c'è qualcosa che non va...riassunto disegnato anche bene, ma non lo accetto... riassunto "doveroso", dice burattini...
ma doveroso de che? ma la smettiamo? poi ci sono i flashback, le spiegazioni assurde (il finale), la fantascemenza
frase cult:"perché mi racconti queste scemenze?" tutte cose che sembrano messe lì per fare incarognire i detrattori...
ma è nulla rispetto al problema di un albo inedito che inedito non è... stavolta è bruttina anche la copertina....
disegni discreti, mangiantini in ripresa, l'originale di barison era quasi illeggibile per l'uso eccessivo di neri
anche se qualche volto inguardabile di zagor c'è sempre (pag.9, pag.92)

voto 4



il castello del vampiro
numeri 674, 675, 676, testi rauch, disegni venturi
una saga a cui non si può fare a meno di dare il massimo dei voti, io poi che ho amato molto il dracula di ford coppola
bene anche venturi, non uno dei miei disegnatori preferiti, ma i momenti memorabili della storia sono tali anche grazie a lui
da ricordare nel primo albo il bellissimo attacco dei mannari, venturi più bravo di della monica con i mostri ("vampyr")
nel secondo albo da ricordare la splendida sequenza con uno delle rari nudi femminili e frida che per poco non morde zagor
belli anche tutti gli aneddoti sul passato di rakosi, i riferimenti a bram stoker e a vlad l'impalatore (una quadrupla da urlo)
bello anche l'albo finale, stupendo il castello, l'incubo, soprattutto le concubine: uno spietato rauch a briglia sciolta....
sì qualche piccolo difettuccio, a voler mettersi lì a cercarlo con il lanternino, si trova...in particolare nell'ultimo albo...
discutibile e incoerente anche il finale aperto per la contessa, in linea con i tanti finali aperti visti negli ultimi anni
mentre il siparietto finale tra frida e zagor è troppo veloce e freddo: dopo quello che c'è stato, non possono lasciarsi così
invece non è assolutamente un difetto che una situazione così complessa venga risolta da cico, come ai vecchi tempi
molto belle le tre copertine, come sempre

voto 10



mortimer colpisce ancora
numeri 677, 678 e 679, testi burattini, disegni esposito bros
com'era abbastanza prevedibile, una volta ripescato il grande amore della sua vita, mortimer, burattini torna grande
è una delle sue storie migliori negli ultimi 7 anni, nata dalle pressanti, quasi asfissianti, richieste dei fan...
il personaggio aveva già detto tutto quello che aveva da dire con MORTIMER ULTIMO ATTO il capolavoro di moreno
questo ultimissimo complotto pare messo su in fretta e furia con materiali di repertorio (la pillola, i soliti affaristi)
va contestualizzato alle celebrazioni per i 60 anni: infatti ci sono continui riferimenti ai primi zagor, l'ambientazione
zagor che acchiappa cico con il lazo, la falsa accusa a zagor ("i due sosia", "l'inferno dei vivi"), zagor travestito
il personaggio di mortimer aveva già svoltato in "ultimo atto", secondo me in meglio, stravolto dalla morte di sybil
mortimer è un assassino da sempre, il trauma subito ha acuito questo aspetto, trasformandolo in un vero serial killer
a me la scena in cui uccide l'affarista a mani nude è piaciuta... lo spiegazionismo è un prezzo da pagare...
poi è anche vero che il mortimer di questa ultima storia è un pò in tono minore: il duello è riciclato da "ultimo atto"
"l'ultimo duello" è un titolo ingannevole, il duello non c'è, non è nelle sue corde (in "scacco matto" le buscò di brutto)
mortimer pare ormai alla canna del gas, si fa ingaggiare come mero sicario: in "la trama del ragno" era il contrario
detto questo, a me la resurrezione è piaciuta e nelle sembianze caricaturali del chimico si scorge lo stesso moreno
mi sono piaciute molte altre cose: l'incubo di cico a pag.78 del secondo albo, classica vignetta dal sapore ferriano
queste vignette mi piacciono un sacco, gli esposito bros ne avevano già messa una in "la roccia che brucia"
mi sono piaciuti i flashback, ebbene sì, i tanto vituperati "riassunti delle puntate precedenti", vedi la morte di sybil
nel secondo albo, pagina 69 e 72 del terzo albo, quel viaggio in italia che fa letteralmente venire l'acquolina in bocca...
disegni belli... molto azzeccati anche alcuni primi piani di zagor e di mortimer... la specialità della casa:l'azione
prima vignetta di pag.38 secondo albo, il tizio buttato fuori dalla finestra e il salto di zagor pag. 46 del terzo albo
mi è piaciuto il protagonismo tarantiniano delle ragazze di pleasant point: vanno sempre in giro a piedi nudi...
su jenny c'è da fare una premessa: non mi è piaciuto assolutamente il modo in cui è stata liquidata la povera frida
ma devo dire che, alla fine, nasce un certo affetto, con momenti molto azzeccati: l'occhiolino dell'oste a pag.9 terzo albo
l'insolito e divertente romanticismo di zagor a pag.33: "dolce, ingenua, sorriso contagioso, occhi che brillano"
insomma, per farla breve, la storia mi è piaciuta molto, non fa scadere il livello delle altre storie con mortimer...
la copertina di "mortimer colpisce ancora" è una delle migliori di questo strepitoso copertinista
molto bella anche la prima copertina, a me piace anche l'ultima

voto 8



da un antico passato
numeri 680 e 681, testi rauch, disegni della monica
i filoni zagoriani più controversi, sci-fi, le dimensioni (in realtà è lo stesso universo), i mostri, altrove... rischio overdose...
ma la vera stella polare della storia è lovecraft, padre nobile del rinascimento di boselli, giusto omaggiarlo nel 60ennale
lo stile e l'affiatamento tra gli autori, il rapporto di fiducia inattaccabile instauratosi con i lettori, il primo albo preparatorio
insomma, la storia finirà per essere apprezzata anche da chi non ama il genere... un altro esempio tangibile? il finale
in cui zagor e cico decidono di distruggere la sfera e a quei fessi di altrove lasciano solo gli scarti, un finale..."nolittiano"
nel recente passato zagor si era mostrato un pò troppo accondiscendente verso gli appetiti degli agenti di altrove
anche il fatto che sia verybad a teorizzare un collegamento con "il terrore del mare", non l'incolto zagor come in "i discepoli"
certo, un verybad ormai sempre più simile a dexter green, ma duetta bene con cico... è un sequel di "l'orrore sepolto"
ma mi ha ricordato altro: "il tempio delle 1000 morti" per la sortita in un altro mondo, l'assedio di "i segreti dei sumeri"
"la casa del terrore" e, ovviamente, l'ingenua "la minaccia verde", rauch ci va giù pesante, ma con giudizio, tante le perle
la sfera, il bubbone, il quadrupede, il giardino segreto (stupenda scena onirica), il mostro intravisto, cthulhu, il controfinale
il collezionista housman con le sembianze di vincent price (i personaggi muoiono tutti, come in ogni storia di rauch)
per quanto riguarda i disegni, da segnalare anche qualche primo piano di zagor da primi albi anni sessanta...
copertine bellissime, come al solito: stupenda la prima, ma molto bella anche la seconda...

voto 8+



la compagnia degli audaci
numeri 682, 683, 684, testi mignacco, disegni piccininno
era da tempo che non aspettavo così febbrilmente l'albo mensile... per potere passare subito alla prossima storia...
da "zombi a darkwood" in poi, sulla serie regolare di zagor c'è stata una striscia positiva di storie, che ora si interrompe
purtroppo la storia mi ha coinvolto davvero poco, anzi, proprio per niente, divertito ancora meno... sarà l'età?
sembra una storia pensata per bambini: l'incipit "zagor, golnor è in pericolo" "ah, ok armiamoci e partiamo subito"
tanto basta ripetere una filastrocca e ti teletrasporti dove vuoi tu...il mago depresso, le farfalline, il troll piagnucoloso
zagor che appena vede un bosco impazzisce come un bimbo, il finale pessimo... intendiamoci, non è che "il signore nero"
o i fantasy di boselli fossero meno pazzarielli... però qui, boh, per me manca qualcosa...manca proprio la storia...
i disegni sono stati l'unica nota lieta, piccininno parte subito bene: il prologo, la mappa ("topolino e la spada di ghiaccio")
la panoramica su golnor che torna alla vita dopo il lockdown, il castello del signore nero, la città degli elfi, gli zombi
simpatico anche cico... peccato che, poi, nei testi, il messicano risulti abbastanza scialbo e irriconoscibile...
dei disegni, solo i mostri non mi sono piaciuti molto, le tavole con i windraax sono spettacolari, però...
che bestie sono, di preciso? e il rattorvo, che cavolo è? e i troll sono troppo infantili...
bella la seconda copertina

voto 4



la vendicatrice
numero 684-bis, testi burattini, disegni pesce
una storiella classica, ma pur sempre una storiella che funge da prequel per una sicura storia futura di più ampio respiro
zagorianamente parlando mi ha ricordato:la blondie di zamberletti, il vendicatore nero, l'ultima freccia e lupo solitario
il "nuovo" personaggio può essere un omaggio alla scotennatrice salgariana, ma è evidente l'ascendente marveliano
linneha è la superdonna burattiniana che riesce a beffare uno zagor più tordo del solito, tutto preso dalla scena del crimine
insieme a un cico sempre più noioso e involuto.. non mancano gli spiegoni, i riferimenti allo stupro, le frasi fatte
"preferirei non colpire una donna" "li ho messi a nanna senza uccidere nessuno" e il verbo "smussare" usato random
pesce è un disegnatore che ho sempre apprezzato, ma qui mi è piaciuto meno del solito, nonostante la valchiria
copertina carina, ma i soggetti scartati erano migliori

voto 6



una ragazza in pericolo
numeri 685 e 686, testi burattini, disegni anna lazzarini
la storia in sé è di una pochezza disarmante, un pretesto, un remake della recentissima "mortimer colpisce ancora"
bella la scena in cui zagor sbaraglia i rapitori alla sua maniera, ma lo scontro con i trafficanti è troppo sbrigativo...
un autore apparentemente a corto di idee oppure troppo preso da progetti strampalati ('e femmene, le storie brevi)
la storiella è tutta qui, poi c'è la parte sentimentale, altrettanto lineare... e qui l'autore fa centro, innegabilmente...
come da me auspicato, jenny esce di scena nel migliore dei modi, strappando una lacrimuccia a tutti, me compreso
sulla scia del capolavoro VENDETTA TRASVERSALE e del personaggio di tabitha, che dopo quella storia ho rivalutato...
jenny è descritta come la migliore partner possibile, autosufficiente... o quasi, perché nulla può contro la tradizione...
e contro il destino zagoriano, inesorabilmente monacale: mi ha ricordato il finale di "007 al servizio di sua maestà"
certo, ribadisco il concetto espresso nelle premesse: da uno come burattini ci si aspettano storie molto più corpose
nel complesso storia quasi discreta grazie all'ottima lazzarini, che sforna anche un convincente zagor tarzanide
simpatica la scure nella prima copertina, bella la seconda nella sua texianità

voto 7



l'inarrestabile
numeri 686, 687 e 688, testi rauch, disegni coppola
rauch non sbaglia mai neanche quando vola più basso, non esagero quando dico che vorrei uno zagor scritto solo da rauch
con tutti gli alti e i bassi del caso... e i bassi sarebbero questi qua... una buona storia quasi da 8 se non fosse per i disegni...
storia certamente minore nel panorama rauchiano (ci ha abituati troppo bene), a metà strada tra i maleodiati burattini e toninelli
la burattinimania dei ritorni a raffica e di raschiare il fondo del barile (gli esordi col botto di "delaware" e "i naufragatori")
l'aroma antico (o l'olezzo della muffa, a seconda degli olfatti) del sottobosco toninelliano, i trafficanti, gli indiani avvinazzati
le due epoche zagoriane si incontrano idealmente nella figura del mutante: la baracca mi ha ricordato "la trappola" al primo skull
mentre il bel prologo a new york mi ha ricordato "la figlia del mutante" e i classici di dylan dog, da "il ritorno del mostro" in giù
rufus viene ripescato nel migliore dei modi (nonché l'unico possibile), con un omaggio al cinema slasher che ho gradito moltissimo
un genere apparentemente lontano da zagor che, tuttavia, rauch riesce ad ancorare ai canoni nolittiani, nonché sclaviani
vedi il bel finale: un attimo di pietà verso il massacratore, un minorato che si rivela non essere il vero cattivissimo della storia
bensì mama jane, un altro dei cattivi della ricchissima galleria rauchiana, a sua volta, tuttavia, plasmata da un passato di abusi
altro elemento nolittiano il duello con l'inarrestabile colosso che mette a durissima prova zagor... e cico? due gag d'ordinanza
come accennato, i disegni non sono proprio di mio gradimento... e adesso arriva gramaccioni... così zagor scende di livello...
il confronto con mastro chiarolla è impietoso (vedi norah) e le scopiazzature di ferri e bignotti non mi impressionano
mentre è un pò esagerato il modo con cui zagor, coi polsi legati, si libera di becco di corvo... e gli spezza pure l'osso del collo...
per una sequenza analoga gli esposito bros furono massacrati in "i servi di cromm" (altra storia che omaggiava lo slasher)
tuttavia la storia è divertente e i disegni non rovinano questo divertimento, vedi le scene con rufus in azione e mama jane
mama jane è un omaggio alle tante mamme cattive viste al cinema, da "il clan dei barker" e dintorni
ad ogni modo, mi sono rifatto gli occhi con le due copertine stupende di piccinelli

voto 7+



campo nemico
zagor numeri 689, 690 e 691, testi burattini, disegni gramaccioni
finale scontato e banalotto che non fa fare il salto di qualità a una storia sufficiente ma tutt'altro che esaltante
e sul giudizio alla fine non pesano più di tanto i disegni (per cui addirittura, più avanti, spezzerò una lancia)
un burattini tradizionale, rassicurante per i lettori conservatori, ma lontano dai suoi fasti: l'ennesima storia riciclata
pochi sussulti (la minaccia di zagor:"sarò io a disinfestare darkwood da voi", il duello tra rochas e summerscale)
molti dejavu sbiaditi: certi dialoghi artefatti e fastidiosi, i personaggi stupidi, macchiettistici e di fascino nullo
vedi i razzisti che parlano come il più comico dei radioascoltatori della zanzara ("lo brucerei vivo come gli eretici")
l'ennesimo squadrone della morte nulla più di un modestissimo succedaneo dei lupi neri o delle giubbe rosse
apprezzo anch'io il ritorno a una darkwood più tradizionale e a misura d'uomo dopo le sbandate degli ultimi anni
e rochas, sulla scia di "balla coi lupi", "uomo chiamato cavallo" eccetera, tiene bene la scena al posto di zagor
però, ad esempio, "le belve del black river" il passato di doc lester, al confronto, sembra un capolavoro di nolitta
dall'autore di "la palude dei forzati" e "l'uomo con il fucile" (giustappunto) ci si aspetta sempre qualcosa in più
aggiungerei che, sebbene la violenza sia narrativamente necessaria, non sopporto più tutti questi stupri su zagor
passando ai disegni, come premesso, devo spezzare una lancia a favore di gramaccioni: non mi piace, ma...
nel complesso per me non deve stare su zagor... tuttavia... premesso che parliamo comunque di professionisti
non mi spiace una certa tendenza al "bacilieresco" e alcune cose non sono poi così male, alcuni paesaggi
alcune quadruple, ad esempio quella bellissima con la pietà michelangelesca di rochas (pagina 13, ultimo albo)
anche alcuni primi piani di zagor non sono male, quello che manca è la costanza da vignetta a vignetta
direi che, alla fine, la cosa migliore, comunque, sono le copertine del sempre bravo piccinelli

voto 6-



la banda degli assassini
numero 692, testi burattini, disegni sedioli
filler senza infamia e senza lode in attesa delle storie vere con rauch, mi ha ricordato rambo last blood
e qui finiscono le cosiddette "lodi", nessuna infamia, ma anche il timore di un burattini ormai perso per sempre
dispiace, perchè fino a non molti anni fa era ancora un autore capace di emozionare e stupire il lettore...
disegni in linea con il racconto, ma la cosa migliore dell'albo è la copertina, e non è una novità...

voto 6



attacco a britannia
numeri 693, 694, 695, 696, testi rauch, disegni fratelli di vitto
è una storia molto più interessante se letta (anzi, riletta) per intero, esercizio indispensabile di fronte a un sequel così pesante
che si propone di chiudere il cerchio su uno dei principali traumi zagoriani, da mettere sullo stesso piano della strage al clear water
infatti mi ha ricordato il 400 e, d'altra parte, il protagonismo cichiano m'ha ricordato "fratelli di sangue" (vedi il dialogo marzulliano)
sembra la versione povera di "libertà o morte", ma povertà vuol dire per forza bruttezza? meno epica, comunque emozionante
concreto, tangibile direi, il brivido del ritorno sul luogo del delitto, sincera l'emancipazione dal trauma (vedi l'epilogo tra i ruderi)
non è forse quel sequel straordinariamente epico che speravo, ma è semplicemente il sequel di cui tutti avevamo bisogno
e l'epica non manca, ci sono scene suggestive: l'assalto alla piantagione, la partenza durante la tempesta, il riscatto finale di chaka
il messicano, come detto, torna al ruolo di protagonista che troppo spesso gli è stato crudelmente negato, nell'azione, nelle emozioni
nella complicità con zagor:"ti diverti a ingigantire le nostre avventure" "mi alleno per quando farò il romanziere" "sei un fenomeno"
lontani dal travolgente cico delle epoche migliori, non senza riuscite micro-gag, come quando mangia, dorme e cavalca nel contempo
ottimo anche lo zagor rauchiano, caloroso (vedi, oltre al finale, il giuramento nolittiano pag.51 terzo albo), malinconico e spiritoso
i botta e risposta nel primo albo:"forse dovrei arrestarvi" "vorrei che ci provaste" "ve lo chiedo gentilmente...per ora"
certo, forse l'unica storia di rauch senza cattivi meritevoli di menzione... citato boselli, citerei anche burattini non solo per i cherokee
anche per il brutale, realistico, pestaggio del governatore hazon da parte di zagor... a parte questo, ad una molto più attenta rilettura
e mi era successo anche con l'ultima storia con il vampiro, non vedo difetti in questa ennesima perla, penalizzata dai disegni
che comunque definirei solomonicamente nè brutti nè belli, alcuni primi piani o sequenze sanno cogliere lo spirito della storia
vedi le scene temporalesche, il finale citato nella fortezza, però ribadisco il concetto: il livello dei disegni su zagor si è abbassato
voglio vedere disegnatori più giovani, più moderni... vedi piccinelli... che continua a sfornare una copertina più bella dell'altra...

voto 9-



braccati!
numero 696-bis, testi e disegni della monica
una storia da voto 7, ma voglio arrotondare il mio voto per eccesso perché vale davvero la pena
vale la pena omaggiare uno dei pilastri di zagor ormai da diversi anni, il maestro don raffaè
la sua proverbiale cura certosina traspare anche da questa storiella semplice ma ricca di dettagli
ad esempio l'incipit darkeggiante con il temporale, i dettagli all'interno della casa, il cavallo ferito
la tortura, l'alternarsi delle varie fasi della nottata a pag.57, i topi, l'insolito "cristo santo" a pag.90
il cruccio di zagor per le sorti della ragazza, ma anche calibrate micro-gag (guarda stupisci pag.28.)
unico dettaglio che lascia perplessi: ma quel telone improvvisato a pag.14 non è troppo lontano?
più burattiniano (lo stupro, le telecronache) o più toninelliano (scabby, l'alcool, il colpo di sonno)?
fatto sta che funziona e se una cosa funziona va premiata... copertina simpatica...

voto 8-



il capitano nemo
numeri 696, 697, 698, testi rauch, disegni della monica
il calamaro gigante assume i connotati di un abbagliante dejavù, un remake di mille altri mostri zagoriani....
dalla pianta carnivora di odissea americana ai kraken di nolitta e boselli, il mitico granchio gigante di castelli
e naturalmente il mostro della laguna nolittiano... per non parlare poi di hellingen, le immersioni in oceano..
e del personaggio di nemo, generoso con i deboli, ma anche rancoroso, a causa del suo passato tragico...
questa breve ma ricchissima storia di rauch sembra un pellegrinaggio alla fonte dell'avventura e di zagor stesso
la coppia più bella di zagor dà spettacolo, sia per l'oggettivo valore del materiale a disposizione (mica cowboy)
sia per bravura: nemo interagisce con i protagonisti ed è immortalato da didascalie dai chiari echi nolittiani
"per alcuni interminabili attimi, i due straordinari personaggi si fronteggiano in un silenzio carico di tensione"
"per alcuni interminabili istanti, la solitaria figura si staglia sulla torretta del sommergibile, in un muto saluto"
stupendi i dettagli marchio di fabbrica di don raffaè: il nautilus, il tunnel sottomarino, il cantiere navale
gli abissi che lasciano a bocca aperta zagor & co., l'occhio e il becco del mostro (pag.60 e ss secondo albo)
anche i dettagli apparentemente più marginali ma che, in realtà, contribuiscono a impreziosire il tutto
la mamma con il bambino seminole pag. 43, la carezza di cico al bambino, la cena con cico che si strafoga
l'allucinazione nel primo albo mi ha ricordato la perla più recente della coppia (" da un antico passato")
il finale è forse un pò convenzionale, con i soliti traditori già visti e rivisti, però la storia rimane eccellente
la prima copertina è la mia preferita, straordinaria... per quanto riguarda la seconda...
la copertina scartata era bellissima, ma devo dire anche quella pubblicata

voto 9+



la laguna delle rocce dipinte
numeri 698 e 699, testi rauch, disegni venturi
la settima centuria zagoriana, pressoché monopolizzata da capitan rauch, si conclude con una bella mini-trasferta
a sua volta chiusa da una deliziosa appendice piratesca che, giocoforza, causa brevità, fa un pò da bignamino
delle diggingbillate: da "capitan serpente" (anche il duello finale) a "la laguna dei morti viventi" (ula sosia di laveau)
passando per il mai dimenticato (né da noi, né dal suo creatore/carnefice evidentemente) stormy jack di "i naufragatori"
la parte migliore della storia sono i flashback con i corsari, il prologo spettacolare e l'epilogo fotocopia beffardo
in particolare le pagine 37, 38 e 39 del primo (mezzo) albo: direi che è uno vertici del venturi zagoriano, sinora
altre curiosità sparse: il rozzo capobanda che esclama "eureka"(?), il processo a digging bill con i parrucconi(??)
zagor che percula cico:"non ti basta guadagnare un posto nel regno dei cieli?" in un dialogo tipicamente texiano
anche rauch, purtroppo, si lascia andare alle basse insinuazioni:"se possedessi una donna così la lasceresti sola?"
copertine ottime

voto 8



la foresta dei destini incrociati
numero 700, testi giusfredi, disegni piccinelli
una storia simile al sorprendente esordio "la giustizia di wandering fitzy"e conferma il talento di giusfredi
la profonda zagorianità, l'afflato per i diversi (l'alzheimer, il gobbo), giusfredi è una risorsa per il futuro di zagor
la storia non sarà chissà che (come non lo era "la giustizia di fitzy"), però questo aspetto è molto positivo
sorprende positivamente anche l'arte nell'inganno: all'inizio pare chiaverotti, poi invece è "la congiura degli dei"
povero cico, quante gliene fanno passare, però pure lui è un credulone (divertente anche il siparietto con fitzy)
mi è piaciuto molto il duello e la sfida a braccia di ferro ("i predatori della valle perduta","l'isola dei demoni")
la fortuna di averlo ogni mese in copertina rende meno amaro questo ottimo sporadico ritorno di piccinelli
insolita la scure che taglia come una lama, bello il titolo, copertina non eccelsa, ma simpatica

voto 7

FINE.


Ultima modifica di Kramer76 il Dom Nov 05, 2023 5:42 pm, modificato 4 volte in totale
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MessaggioInviato: Gio Nov 02, 2023 7:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

The problem is that, even I read those recently I dont remember most of the stories.
The other is that, I dont have the will to read them again…
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