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Moreno Burattini
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Autore Messaggio
simon
Iper Zagoriano
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Registrato: 09/05/04 13:01
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MessaggioInviato: Mer Gen 06, 2021 8:16 am    Oggetto: Rispondi citando

http://morenoburattini.blogspot.com/2021/01/quello-che-guarda-il-capello.html?m=1
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AAHHYAAAAK
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Mer Gen 06, 2021 9:41 am    Oggetto: Rispondi citando

Qui do ragione a Moreno, però
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.
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wakopa
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MessaggioInviato: Mer Gen 06, 2021 9:47 am    Oggetto: Rispondi citando

e' ovvio , va sempre a pescare le critiche piu' stupide (capelli alla lancio story Laughing )
mai che che peschi una critica sensata e risponda nel merito riconoscendole la legittimita' che merita Brick wall
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Doc Lester 1975
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MessaggioInviato: Mer Gen 06, 2021 11:28 am    Oggetto: Rispondi citando

wakopa ha scritto:
e' ovvio , va sempre a pescare le critiche piu' stupide (capelli alla lancio story Laughing )
mai che che peschi una critica sensata e risponda nel merito riconoscendole la legittimita' che merita Brick wall

Concordo.
Purtroppo è una modalità ricorrente. Non solo di Moreno. Come quando, per delegittimare un movimento di opinione, si vanno ad intervistare quelli che in piazza appaiono i meno presentabili, al fine di mortificare tutti.
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Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
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Campionato, Inter-Milan 5-1

Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Gio Gen 07, 2021 12:07 am    Oggetto: Rispondi citando

Quello è giornalismo
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Cactus Pete
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MessaggioInviato: Gio Gen 07, 2021 10:50 am    Oggetto: Rispondi citando

Piccinelli somiglia a Ferri?

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Zagrosky
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MessaggioInviato: Ven Gen 08, 2021 11:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

Moreno Burattini da FB:

Vengo criticato.
Rispondo argomentando alle critiche.
Vengo criticato perché non accetto le critiche.
Non rispondo alle critiche.
Vengo criticato perché non accetto il confronto.
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Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



Arbitra, avvocata, sindaca, ministra...

qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


SE DO LA MANO A UN MILANISTA, POI MI LAVO...
SE DO LA MANO A UNO JUVENTINO, POI MI CONTO LE DITA...
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Cactus Pete
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MessaggioInviato: Sab Gen 09, 2021 3:34 pm    Oggetto: Rispondi citando

"Poiché il parere di tutti i lettori va preso in sacrosanta considerazione"... Siamo sicuri? L'autore dovrebbe puntare a dare il meglio per un ipotetico pubblico di alto livello...
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Zagrosky
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MessaggioInviato: Lun Gen 11, 2021 12:10 am    Oggetto: Rispondi citando

Ancora dal blog di Baltorr.

1– Egregio Signor Moreno, non crede che aver abolito qualche veto messo su ritorni di personaggi, come Hellingen o Supermike, o su particolari situazioni possa avere avuto un effetto negativo rispetto ai lati positivi che sarebbero potuti fuoriuscire? Cioè, intendo dire, non sarebbe stato meglio non toccare ciò che sarebbe dovuto rimanere al di fuori della saga per volere di Sergio Bonelli?

Quando si parla di un “veto” post da Sergio Bonelli su qualcosa, bisogna capire che non si tratta, com’è chiaro, di una imprescindibile legge della fisica o di un tabu che sarebbe sacrilego mettere in discussione. Si tratta di indicazioni contingenti, legate a una certa situazione, funzionali a un “sic stantibus rebus”. Le decisioni e gli indirizzi presi da Sergio durante gli anni in cui era al timone si basavano sulla situazione esistente in quel periodo. Una situazione che, per esempio, poteva permettergli di comportarsi da “editore puro” (impegnato solo in campo editoriale), di occuparsi unicamente (o quasi) dell’edicola lasciando ad altri i volumi da libreria, e così via. Oggi, come soltanto i ciechi o quelli in malafede possono non vedere, queste strade non sono più percorribili. Tempo diversi impongono scelte diverse. Altrimenti, un “no” detto trenta anni fa deve valere ancora oggi? Sergio era aperto alla sperimentazione (ha inventato “Un uomo e un’avventura” e le miniserie, per esempio). A volte diceva a lungo dei “no” categorici (“non faremo mai lo Zagorone”, “non faremo mai un team up”, “non tornerà mai Mefisto”) e poi il mutare dei tempi e dei pareri lo convinceva a trasformare quei “no” in “sì”. Era anche sensibile ai “desiderata” dei lettori, per cui “a grande richiesta” accettava di fare quel che inizialmente aveva preferito non fare. Nel caso dei ritorni dei personaggi, se qualche antico veto è stato rimosso (lei cita Hellingen, Supermike non lo si è ancora rivisto) è stato appunto per accontentare il pubblico. Peraltro, se dovessi cercare una spiegazione al perché Sergio, molti anni fa, aveva preferito dirsi contrario a un ritorno di Hellingen, riterrei di trovarla nel timore di deludere chi aveva visto il mad doctor protagonista di storie di taglio diversi rispetto alle sue (era accaduto con le saghe ideate dai due pezzi da novanta Sclavi e Boselli). Ma di fronte al progetto (il mio) di riportare lo scienziato pazzo nell’alveo nolittiano (come è accaduto, con il ritorno del personaggio alle sue origini), il veto veniva logicamente a cadere. Peraltro, Hellingen è richiesto dai lettori perché è un personaggio di grande spessore: poterlo usare arricchisce la serie. Non farlo, sarebbe come avere una Ferrari e tenerla in garage. Infine, sono sempre molto diffidente e infastidito verso chi ritiene di potersi fare interprete, portavoce ed esegeta di Bonelli, dato che lui non c’è più. Una delle frasi più antipatiche da dire e da sentire dire, per quanto capisca che a volte possa sfuggire di bocca, è “Sergio Bonelli non l’avrebbe mai fatto”. Sergio non è più tra noi dal settembre del 2011 e nessuno può pretendere di sapere che cosa farebbe o non farebbe se fosse vivo, e comunque arrogarsi il diritto di rappresentarlo. Se c’è qualcuno che può dire qualcosa, sarebbe in ogni caso qualcuno della famiglia, o qualcuno della Casa editrice che ha lavorato al suo fianco per anni. E non c’è un solo “ritorno” che non sia stato approvato da Davide Bonelli o dalla dirigenza, a cui io faccio le mie proposte che possono venire accolte o non accolte. Sull’argomento di quelli che si arrogano il diritto di interpretare ciò che Sergio farebbe o non farebbe se fosse ancora fra noi, tre anni ho scritto questo articolo:

http://morenoburattini.blogspot.com/2018/04/quelli-che-tutto-sanno.html


2 – Caro Moreno, ti scrivo per poterti chiedere l’utilizzo, se già non è stato fatto in passato, della musica Gospel, la quale affonda le proprie radici nel 1700, e che è diventata parte integrante dei culti religiosi delle persone di colore. Saresti disposto ed ammirato da tale argomento tanto da prenderlo come spunto per una futura storia?

Confesso la mia ignoranza sul Gospel (come su tante altre cose) e vedrei delle difficoltà a trattare l’argomento in un fumetto, privo com’è di sonoro. Ci sono, voglio dire, tematiche che si prestano meglio o peggio di altre ad essere affrontate fumettisticamente. Immagino, certo, che in un passaggio di una storia (che dovrebbe comunque essere avventurosa) ci possa essere un personaggio che canta (abbiamo “Guitar” Jim che suona e Guedé Danseur che balla), ma da qui a fare una avventura tutta incentrata sul Gospel la vedo dura. Immagino che se qualcuno mi iniziasse all’argomento potrei facilmente innamorarmene, questo sì.


3 – Caro Moreno, quali sono gli insegnamenti che Decio Canzio ti ha dato dall’inizio alla fine della vostra collaborazione sulle pagine di Zagor?

Devo a Decio tanto quanto devo a Sergio. L’ho spiegato qui:

http://morenoburattini.blogspot.com/2013/01/decio-il-grande.html

Gli volevo molto bene, ho imparato da lui il mestiere, la cura, la dedizione, l’attenzione. Nell’articolo che ho linkato, che invito a leggere, c’è riassunto un po’ tutto. Ricordo un ulteriore aneddoto. Canzio leggeva tutte le storie e ne commentava con lucide, sintetiche e ficcanti annotazioni ogni passaggio. Quando trovava un errore particolarmente insidioso scriveva “mi devi una pizza”. Una volta notò un particolare trascurabile, su cui si poteva anche sorvolare (la storia filava lo stesso). Correggerlo avrebbe reso più elegante un certo passaggio, ma comportava fatica e il tempo a disposizione era poco. Si poteva o non poteva fare. Lui mi disse: “vinciamo la pigrizia”. Feci la correzione e da allora non mi sono mai tirato indietro nel cesellare i particolari, vincendo sempre la pigrizia.


4 – Vorrei chiedere a Burattini se uscirà una storia più lunga di “Incubi”.

Ne dubito. Però, mai dire mai. Ho il rimpianto, con la storia sugli aztechi, “Piramide di sangue”, 470 pagine, di non aver tentato un allungo battendo Sclavi.


5 – Ciao Moreno, ti scrivo per sapere se, durante la programmazione della trasferta sudamericana, ci siano stati dei cambiamenti di storie aggiunte prima o dopo della collocazione originale? Se sì, di quali si tratta e se la trasferta stessa si sia conclusa secondo i tempi previsti o se alcune storie sono uscite successivamente alla stessa?

Ricordo che ci sono stati degli allungamenti, tipo aver previsto qualche storia in più rispetto il programma di massima stabilito all’inizio (la prima avventura messa in cantiere, ricordo fu quella di Mignacco e Della Monica ambientata a Bahia, ma già si sapeva che prima Zagor avrebbe dovuto arrivare in Brasile in qualche modo, e quindi progettammo un itinerario). Durante la lavorazione pensai di deviare verso il Cile, perché la storia del terremoto e dell’incontro con Darwin mi venne in mente proprio leggendo il suo “Diario di un naturalista”, insieme a tanti altri libri letti sul Sud America, così come la lettura di “Questa creatura delle tenebre” di Harry Thompson mi ispirò la storia su Jemmy Button ambientata in Terra del Fuoco. Abbiamo inoltre “adattato” all’Atlantico meridionale la storia “Il signore dell’isola” di Colombo/Giusfredi e Ferri.


6 – Caro Moreno, vorrei chiederti di citare nella serie regolare od in uno degli extra di Zagor l’incontro che quest’ultimo ha avuto con Jovanotti, non facendolo quindi apparire come un sogno del cantante bensì come reale avvenimento della saga. Lo ritieni fattibile?

Secondo me, sarebbe sbagliato.


7 – Caro Moreno, dopo aver provato ad evitare di chiedertelo, mi piacerebbe rivedere sulla serie Zagor nientemeno che Daniele Nicolai. Spero che averlo come sceneggiatore possa essere un pregio, giusto?

Purtroppo non ho mai avuto il piacere di conoscere Daniele Nicolai, non so praticamente nulla di lui, non mi risulta che abbia mai fatto proposte da quando io lavoro in Bonelli (cioè da trent’anni). Non so in quali circostanze abbia iniziato la sua collaborazione, né so perché si sia interrotta. Certo, gli invidio la facilità con cui, da nuovo arrivato, gli fu consentito di mettere le mani su Kandrax. Ancora non c’erano i veti di Sergio, evidentemente!  Spero mi abbia perdonato per aver cercato di mettere ordine nelle vicende di Robert Gray. Sul sito Bonelli si legge la breve nota biografica che riporto di seguito. “Romano, nato il 25 ottobre 1946, Nicolai frequenta un corso di sceneggiatura tenuto da Rodolfo Torti e Roberto Dal Prà. Scrive alcune storie autonome per i settimanali Eura, quindi sceneggia Gli angeli del West e Ricky per Il Giornalino. Per la Sergio Bonelli Editore scrive alcuni episodi di Zagor”.


8 – Nel terzo Zagorone mi è sembrato che il Dottor O’Connor sia apparso solo per venire ucciso, in quanti gli altri protagonisti servivano vivi per le scene finali. I suoi scopi non si sono capiti, ovvero se ha accompagnato la signora Spencer per prendersi una fetta del suo patrimonio, magari sposandola. In poche parole, ti chiedo se la sua presenza non sia invece stata superflua, in quanto non ha aggiunto niente alla trama...ed ha tolto la vita a lui?

Rileggendo, mi pare che la funzione di O’Connor sia stata quella di aver reso credibile il viaggio fino a Darkwood dell’anziana madre di Aurora. Una donna di una certa età, sempre vissuta in città, che si avventura da sola nelle terre di frontiera, non era plausibile a meno di un avere un accompagnatore. In più, O’Connor ha dimostrato, pagando con la vita la sua amicizia con Elizabeth Spencer, quanto fosse grave la minaccia di Cassell e dei suoi alleati Cayuga, e come la resa dei conti finale sia stata effettivamente drammatica.


9 – Ciao Moreno, voglio proporti un’idea: cosa ne diresti di far tornare lo Zagor attuale sulle rive del Clear Water, facendogli avere a che fare con i nuovi proprietari della capanna, nel frattempo ricostruita, che è stata in passato sua e dei suoi genitori?

La capanna sul Clear Water, protagonista peraltro del terzo Zagorone di cui si parlava nella domanda e nella risposta precedenti (il nostro eroe ci è già tornato, in quel luogo), non è un bene immobile che ha bisogno di nuovi proprietari. E’ un rudere di tronchi anneriti, e chi avesse avuto bisogno di una dimora del genere se la sarebbe costruita nuova. Non c’erano certo atti di proprietà. E poi, meglio se il luogo dove sorgeva la capanna resti un luogo simbolo, non subisca trasformazioni.


10 – Ciao Moreno, ti chiedo se il Poe che assomiglia all’originale, pur non essendolo, apparso in Magico Vento, suo amico per la pelle, possa considerarsi un parente stretto di quello apparso in Zagor. Quindi vorrei sapere se possa apparire da infante nella serie, preso sotto le cure dello scrittore?

Il Poe di Magico Vento si chiama così solo come soprannome, dovuto alla somiglianza con lo scrittore. Il suo vero nome è Willie Richards. Non credo che la somiglianza sia dovuta a un legame di sangue con l’autore del “Corvo”, ma se così fosse dovrebbe essere Gianfranco Manfredi a stabilirlo. Dato che le vicende di Ned Ellis (appunto Magico Vento) sono ambientate negli anni Settanta del Diciannovesimo secolo, si può immaginare che Richards sia nato negli anni Trenta. Potrebbe aver incontrato, certo, il vero Poe (1809-1849). Ma come fare a immaginare un tipo problematico come Edgar Allan Poe prendersi cura di un bambino? Lui che riusciva a malapena a prendersi cura di se stesso? E che utilità potrebbe avere ai fini delle avventure di Zagor? Insomma, mi sembrerebbe una ipotesi più difficile da giustificare, che altro.


11 – Se non fossi diventato sceneggiatore fumettistico, che lavoro pensi che svolgeresti oggi?

Considerando che ho fatto per dieci anni l’esattore autostradale, forse avrei fatto un minimo di carriera in qualche ufficio della Società Autostrade. Ne parlo qui:

http://morenoburattini.blogspot.com/2011/12/il-casellante.html


12 – Ciao Moreno, vorrei sapere se hai intenzione di far scoprire il vero nome di Mortimer, che non si sa se sia il nome, il cognome od il nome d’arte. Grazie.

Sì, ne ho intenzione.


13 – Caro Moreno, mi fa piacere scriverti in questo Blog per domandarti una cosa. Sono uno zagoriano di vecchia data, che non è molto tecnologico, e per questo comprende le difficoltà nell’ambientarsi su internet. Ho continuato a seguire per anni ed anni la serie, che continuo ancora oggi, ma nella mia memoria è sempre rimasta impressa l’avventura che Zagor ha affrontata alla Capanna del Pino Solitario. In particolar modo, per quanto non eccezionale, il giallo che si trova all’interno di quella storia mi fece rimanere comunque col fiato sospeso quando lo lessi. Il personaggio di Vincent Hobel, proprio lui, mi torna sempre in mente quando ricordo con piacere quella storia, che vado sempre a rileggere, insieme ad altre. Sfortunatamente, o fortunatamente in quanto non si tratta certo di un super nemico a differenza di altri, non è mai più riapparso. Per questo ti chiedo se tu possa fare in modo, nelle vesti di curatore della testata, di far ritornare il cugino degli Hobel con tanta, tanta voglia di vendetta. Non so cosa ne potrai dire di ciò, ovvero della richiesta che ti ho appena fatto, ma spero di poterne ricevere risposta al più presto.

“Agguato all’alba” è davvero un giallo ben congegnato da Marcello Toninelli. Rispondendo alle domande in questa rubrica mi rendo conto di come siano tanti i lettori affezionati a certe storie ritenute “minori”, che hanno lasciato il segno. Questo per evidenziare come non ci sia soltanto Nolitta e i venti, straordinari anni della sua gestione del personaggio. Zagor vola di liana in liana da sessanta anni e ce ne sono ben quaranta in cui le storie sono state scritte da autori diversi. Mi appunto l’idea, grazie.


14 – Gentilissimo Moreno, buon pomeriggio. Mi trovo qui, di fronte al mio PC ed intenzionato a scriverti per far rivivere delle sensazioni che secondo me sono state lasciate in secondo piano, almeno per quanto riguarda la serie regolare. Cico Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales ha sempre avuto diletto (o quasi) per truffette e buongustaggine. Ma, dopo essere stato tanti anni al fianco di Zagor, più di una volta ha avuto paura di perdere la sua amicizia per colpa di una donna. A parte Pamina e, forse, un iniziale infatuamento da parte di Virginia nella sua prima apparizione, ricordo che solo un’altra donna ebbe per lui un incredibile adorazione. Sto ovviamente parlando della figlia del Custode della Tradizione della storia “Fantasmi!”. Zagor rimase di stucco quando il messicano venne preferito a lui. Tutto ciò ebbe poi fine con la donna che si mise col fabbro dopo l’apertura fra i due “mondi” così vicini. Ora, Cico ci rimase molto male, ma ti chiedo se sia possibile rivederlo alle prese con la stessa donna e con il marito fabbro con dovuti pargoli nel frattempo nati. Capisco che possa essere una richiesta stramba, però dico il vero quando penso che rivedersi, a distanza di anni, potrebbe portare Cico a diventare ancora molto più geloso della prima volta, pensando a come sarebbe potuta essere la sua vita se fosse rimasto insieme a lei e non continuandola con Zagor. Cosa ne pensi? Ti piacerebbe, e vorresti, riportare Cico e Zagor alle prese, comiche, di quella situazione, all’interno naturalmente di una storia più ampia e drammatica, facendone quindi solo un simpatico contorno?

Vale la risposta alla domanda precedente. La serie di Zagor è una miniera di spunti anche extra-nolittiani.


15 – Ciao Moreno! Pensi che un romanzo o una raccolta di racconti brevi dedicati a Zagor e il suo mondo potrebbe essere una iniziativa editoriale fattibile? Intendo una volta ogni tanto (un romanzo su un giovane Zagor esiste già in effetti). Un’operazione similare a quella di Martin Mystère e Dragonero. Buon lavoro!

Innanzitutto i romanzi con protagonista Zagor sono due. Uno, quello di Morosinotto con Pat Wildig adolescente, a cui ti riferisci. Però c’è anche il mio “Le mura di Jericho”, di cui parlo qui:

http://morenoburattini.blogspot.com/2011/05/le-mura-di-jericho.html

Questo romanzo è stato ristampato in una antologia contenente altri due racconti brevi, di cui parlo qui:

http://morenoburattini.blogspot.com/2016/01/la-capanna-nella-palude-e-altri-racconti.html

A questi racconti si deve aggiungere quello intitolato “Cavalli bradi”, uno dei 26 miei “racconti inquieti” contenuti nell’antologia a mia firma “Dall’altra parte”, di cui parlo qui:

http://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2016/07/dallaltra-parte.html

C’è infine il racconto “Disgelo” apparso a puntate in appendice alla seconda miniserie a strisce “Zagor Collana Darkwood”.

Ciò detto, sarebbe bello pubblicare una volta all’anno un romanzo in prosa di Zagor. Giro la proposta ai piani alti: purtroppo o per fortuna (direi: per fortuna) non tocca a me decidere.


16 – Molti chiedono una serie parallela sugli anni giovanili di Zagor, io invece sarei più propenso ad una serie che porti avanti lo Spirito con la Scure di una ventina d’anni, inserito in un contesto storico diverso e magari con comprimari differenti. Tu quale scenario preferiresti? Io temo che uno Zagor giovane, che per non smentire quanto si è visto sulla serie regolare dovrebbe necessariamente vivere storie realistiche (non avendo ancora visto mostri, vampiri, scienziati pazzi, extraterrestri, etc...), rischierebbe di diventare un clone di Tex e sarebbe poco interessante.

Sono d’accordo con te. Fermo restando che non disdegnerei neppure la prima eventualità.


17 – Ciao Moreno, ti chiedo da quanto tempo vi conoscete tu e Baltorr ed un aneddoto che vi ha coinvolti personalmente entrambi, insieme (pizza alle fragole a parte).

Conosco Marco da quando il forum SCLS ha iniziato a organizzare raduni e pizzate, e lui si è proposto come fotografo ufficiale degli eventi. In questo articolo, lui rammenta una sua partecipazione a un incontro di Cartoomics in cui c’ero anche io, quindi si parla del 2001:

http://zagorealtro.blogspot.com/2012/01/ricordi-ritrovati_11.html

Aneddoti ce ne potrebbero essere tanti, ma vorrei precisare che, pur essendo legato a Marco da amicizia ventennale non siamo compagni di merende, nel senso che lui è molto libero nei suoi giudizi, e io non ho mai cercato di pilotare le sue iniziative nel forum o sul blog. Direi che la cosa più carina riguarda un bastone, dalla foggia antica e sicuramente un pezzo di antiquariato, con il pomello a forma di testa di cane, che apparteneva a qualche anziano congiunto di Marco. Senza dubbio non senza averci pensato a lungo, Baltorr a un certo punto ha deciso che quel cimelio di famiglia doveva essere mio, perché è del tutto simile al bastone di Mortimer. Solo che non è animato. Lo tengo in redazione accanto alla mia scrivania.


18 – Caro Moreno, sono un lettore al quale piace la vena fantascientifica-horror che, talvolta, viene immessa all’interno delle varie storie zagoriane. Ti scrivo per proporti, da amante cinematografico dello stesso, di far apparire un blob a Darkwood. Fra i mostri e le creature apparse nei film, è uno dei tuoi preferiti? Il come possa arrivarci nella foresta, o nei dintorni della stessa, sarebbe appannaggio degli sceneggiatori, ma ti piacerebbe poterlo utilizzare?

Il blob in effetti ci manca. Certo che mi piacerebbe.


19 – Caro Moreno, ti scrivo a proposito dell’oro nero, più comunemente chiamato petrolio. In un’avventura di Zagor, nella quale è presente anche Craig Turner, è stato trattato quest’argomento. A fine storia è successo che lo stesso giornalista si è rifiutato di stilare un articolo sulla situazione di Merrywell, per non far arrivare numerose persone in cerca di ricchezza. Ti chiedo se lo stesso petrolio non possa tornare sulle scene di Zagor in quanto è molto difficile, per non dire impossibile come viene detto nella suddetta storia, che si possa soffocare del tutto l’informazione a proposito di esso. Pensi che possa essercene la possibilità o il petrolio continuerà a venire estratto senza che Zagor ne possa più essere protagonista?

Quello del petrolio è un argomento problematico, perché all’epoca di Zagor non ce n’era certo uno sfruttamento degno di nota (si parla del 1850 come inizio delle estrazioni industriali negli Stati Uniti), perché è brutto da disegnare e perché non è adatto alle storie “di foresta”. Tuttavia, se verranno proposte storie con spunti interessanti, compatibili con la realtà storica, potremmo farne altre.


20 – Signor Moreno, buon pomeriggio, in questa domenica soleggiata ho deciso di scriverLe a proposito dei cosiddetti “detrattori”. Capisco perfettamente che le critiche debbano essere perlopiù costruttive ma a volte, dica pure se mi sbaglio, vengono additati tali soltanto chi non apprezza le scelte di chi manda avanti la serie, non prendendo in considerazione il fatto che non è sempre bello dire che ad una persona piace tutto di tutto. Quindi Le chiedo, cortesemente, se non sia stato troppo frettoloso nel fare di tutta l’erba un fascio, criticando chi ha voluto dire la sua a differenza di chi non dice niente e, passivamente, si fa passare addosso tutto ciò che gli viene proposto, senza farsene un’idea. Oppure facendosela, ma in fondo fregandosene di tirarla fuori e di far sì di dire la propria opinione, lasciando ad altri l'arduo compito. Sono a conoscenza del fatto che da molto tempo ha lasciato i forum per non dover incappare nelle frequenti contrapposizioni con alcuni utenti che non hanno fatto niente per nascondere la propria, diversa idea rispetto all’andamento della serie. Ma vorrei tanto sapere da Lei se una critica, costruttiva o meno, basata su un’opinione che possa essere differente da quella del curatore della serie, debba venire per forza emessa da un “detrattore” che potrebbe anche non essere, e che magari critica per il semplice motivo di voler vedere di nuovo Zagor agli antichi fasti, con le dovute innovazioni, ma senza snaturare del tutto il personaggio?

Ho abbandonato la frequentazione dei forum dopo anni e anni di risposte date in un “filo diretto” gestito per lunghissimo tempo. Quando ho cominciato, c’era un clima sereno e credo di essermi dimostrato disponibilissimo al confronto, favorendolo in ogni modo. Poi, come dappertutto su Internet, si sono scatenati gli haters (è stato persino realizzato un berretto di cui parlo qui: http://morenoburattini.blogspot.com/2020/05/un-po-di-sana-polemica.html). Alla fine, passavo ore e ore cercando di rispondere, con argomenti sempre del tutto ignorati dai detrattori, a polemiche pretestuose, perdendo non solo il mio tempo, ma anche la mia serenità. Purtroppo, il tono delle critiche virava sempre più verso l’insulto (dei detrattori a me), e considerato il fatto che non sono mai riuscito a convincere nessuno per quanto bene argomentata fosse la mia replica e per quanto ripetessi cento volte la spiegazione, sempre più forte è stata la voglia di gettare la spugna. In fondo il mio mestiere è scrivere storie di Zagor, non dare spago ai troll e agli haters. A differenza di quelli che conducono crociate ad personam, di cui sono stato e sono vittima, ho una vita, un lavoro, una famiglia, un amore. Poi è accaduto un fatto moto grave: a casa di alcuni forumisti che, bontà loro, esprimevano giudizi positivi sulle mie storie, sono giunte mail spedite dalla mia casella di posta elettronica, il cui testo diceva più o meno: “non mi leccate il culo così platealmente, se no se ne accorgono che siamo d’accordo”. Qualche haters, insomma, ha addirittura hackerato il mio account postale. Beh, basta così. Tanti saluti e baci. Non per questo ho smesso di essere disponibile al confronto, dato che ho partecipato a decine e decine di incontri con il pubblico ovunque (caso strano, i detrattori anonimi, leoni da tastiera, svaniscono nei confronti faccia a faccia) e adesso stiamo conversando in questo spazio (è la ventinovesima serie di venti domande a cui rispondo, se le par poco).

Ormai non leggo più nulla di quanto scritto su Internet a commento delle storie, perché altrimenti mi bloccherei su ogni vignetta pensando a come certuni potrebbero commentarla; devo lavorare, non posso perder tempo con gli odiatori di professione. Però, ogni tanto alcuni amici mi mandano uno screenshot con un commento particolarmente stupidino e mi vien fatto di scherzarci su. Di solito il commentatore si indigna e si inalbera, perché il bello degli haters è che si sentono in diritto di dire qualunque cosa, però pretendono anche che non gli si risponda se no si offendono. Ecco, direi che il motivo che mi spinge ogni tanto a tornare a dire la mia è il tentativo di non farle passare tutte lisce a certa gente.

Personalmente cerco sempre di rispondere a chiunque mi si rivolga, soprattutto se in modo garbato, sia per lettera che via Internet. Mi faccio persino passare tutte le telefonate che giungono in redazione da parte di lettori che chiedono di me. Partecipo spessissimo a incontri con il pubblico e accetto ogni invito recandomi anche nelle località più sperdute. Vado di frequente persino nelle scuole a parlare di fumetti alle singole classi. Nei miei spazi in Rete interagisco facilmente con gli interlocutori che mi contattano. Tutto sono fuorché un autore chiuso nella sua torre eburnea. Questa disponibilità mi viene talvolta riconosciuta come uno dei miei meriti, e ringrazio chi ha la bontà di accreditarmene qualcuno. Tuttavia non si tratta di un atteggiamento di facciata, ma di un modo di essere sincero, che si può riscontrare anche nella mia vita privata. Sono pieno di difetti, ma almeno sorrido sempre a chi mi sta attorno.

Riguardo allo “snaturamento” del personaggio non so di che cosa stia parlando. Zagor non è stato in alcun modo snaturato. Da trent’anni mi do da fare, tutti i giorni della mia vita, perché non ci sia alcun snaturamento. Al di là dei fisiologici adattamenti al linguaggio dei tempi Zagor è molto più simile al se stesso degli “antichi fasti” rispetto a quanto lo sia, per esempio, L’Uomo Ragno di adesso in confronto a quello delle origini. Ma potremmo dire lo stesso di Tex, per esempio. Gli adattamenti sono del resto quelli che si vedono nei film al cinema, nel taglio della narrazione nei romanzi, nel modo in cui si porgono le notizie al telegiornale, e di cui lei si sarà reso conto, immagino e spero. Non c’è niente, nella comunicazione del 2020, uguale a quella del 1960, del 1970, del 1980. Ma perché, poi, si parla di “antichi fasti” e non di quelli del presente? Si è accorto che ne 2020 Zagor è stata la seconda serie bonelliana per numero di tavole e di albi inediti pubblicati? Sa che nel 2021 festeggeremo i sessanta anni del nostro eroe, a differenza di tanti altri che hanno chiuso i battenti? Crede sia stato facile arrivare a questi risultati? Segue gli incontri con il pubblico, la vita delle associazioni di zagoriani, le pubblicazioni e le iniziative degli appassionati? Sa in quanti paesi del mondo vivono lettori del nostro eroe? E tutto questo in anni difficilissimi, dovendo affrontare una crisi del mercato editoriale che mai si era vista ai tempi “antichi”. Tutto questo dopo che negli anni Novanta (trenta anni fa era ancora tempo di “antichi fasti”?) Bonelli stesso credeva che l’eroe avrebbe avuto vita breve. E invece è cominciato il “rinascimento zagoriano” (ne ha mai sentito parlare?). Se poi per qualcuno è “snaturamento” tutto ciò che è identico ai propri ricordi dell’infanzia perduta e vagheggiata, allora è snaturata l’intera edicola, l’intera produzione letteraria, l’intera industria cinematografica e televisiva. A tutti, evidentemente, è permessa una evoluzione, tranne che a Zagor? Che deve restare uguale agli anni Sessanta o Settanta? Ci sono, in verità, eroi sempre uguali a se stessi, anche nelle copertine: quelli morti, che vengono soltanto ristampati.
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wakopa
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MessaggioInviato: Lun Gen 11, 2021 9:27 am    Oggetto: Rispondi citando

"Ma perché, poi, si parla di “antichi fasti” e non di quelli del presente? "

Questa temo sarebbe troppo grossa anche per Cama e Wolfy Laughing
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MessaggioInviato: Lun Gen 11, 2021 10:49 am    Oggetto: Rispondi citando

La 6 e la 10 sono folli, da applausi le risposte del nostro Moreno nazionale

Mortimer? Quando tornerà sapremo il suo vero nome, anche se io lo avrei lasciato sepolto
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cama69
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MessaggioInviato: Lun Gen 11, 2021 11:27 am    Oggetto: Rispondi citando

wakopa ha scritto:
"Ma perché, poi, si parla di “antichi fasti” e non di quelli del presente? "
Questa temo sarebbe troppo grossa anche per Cama e Wolfy Laughing

Veramente Wakopa nell'ultima risposta di Burattini, ho provato dispiacere a leggere alcune cose, inoltre Burattini ha scritto diversi concetti che hanno catturato la mia attenzione più del concetto fasto attuale.
Comunque, quando Burattini parla di fasti attuali non so se l'ha sparato cosi grossa come dici tu. Quando l'ho letto non ho pensato a nulla di particolare, magari Burattini come autore principale e curatore tende a difendere il suo operato guardando solo alcuni aspetti questo si, inoltre è convinto che Zagor sia conforme all'originale molto più di quanto il lunghissimo tempo trascorso avrebbe potuto differenziarlo. Questa è una cosa che ripete da decenni, la dice continuamente.
Su cosa si basa la tua risata quando Burattini ha parlato di fasti attuali? semplice, è basata sulla tua bassa valutazione qualitative delle storie. Sia ben chiaro, si tratta di una situazione naturale, anche io faccio la stessa cosa, tendo a fotografare lo stato della collana in base al mio indice di gradimento. Però, nel contempo cerco anche di non dimenticare mai di essere solo un lettore e di non conoscere nulla della situazione di gradimento e di vendite della collana. Pertanto quando leggo le posizioni tue, di Doc, di Ivan, di Simon e di tanti altri oppure quelle opposte di Wolfenstein o di Burattini, sono prudente perchè non ho elementi per capire la realtà dei fatti. Solo il tempo ci dirà qualcosa di più attendibile.
Però Burattini, parla di fasti del presente basandosi su degli indicatori che ha persino elencato, sessant'anni di pubblicazioni di cui quarant'anni senza il creatore di un personaggio di impostazione vintage (tarzanide) diffusi negli anni 40 e 50 e tutti estinti, numero di pubblicazioni nel 2020, tante associazioni e riviste di appassionati, diversi paesi dove ci sono lettori Zagoriani, e ci dice che oggi la collana è più solida che trent'anni fa. Scusa ma se queste cose fossero vere tu che diresti al suo posto? Non esprimersi soddisfazione di essere arrivato a questi risultati? io lo farei, parlerei di risultati estremamente positivi.
Infine, io come lettore non sono molto interessato alle valutazioni degli altri lettori ma solo dalla mia, pertanto imposto tutto il mio discorso sulla mia valutazione. Ma lo scrittore deve fare delle valutazioni e della analisi basandosi su grandi numeri, su medie. Pertanto le valutazioni dello stato della collana, tra un lettore e autore partendo da osservazioni molto diverse, possono divergere anche fortemente.
_________________
Burattini ha scritto:
Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove.


Ultima modifica di cama69 il Lun Gen 11, 2021 4:13 pm, modificato 1 volta in totale
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wakopa
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MessaggioInviato: Lun Gen 11, 2021 3:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

cama69 ha scritto:

Su cosa si basa la tua risata quando Burattini ha parlato di fasti attuali? semplici è basata sulla tua bassa valutazione qualitative delle storie.

ovvio Very Happy
come e' altrettanto ovvio che io parlo per me non c'e' bisogno che lo scriva ad ogni post Very Happy
come e' ovvio che pure per Burattini sia cosi';nel senso che quando snocciola tutti i numeri ,le iniziative, i frizzi e i lazzi e' chiaro che li ritenga direttamente proporzionali alla qualita' delle storie.
Io invece penso che veniamo da annate mediocri dal punto di vista qualitativo e che i numeri fino a quando riesci a mandare in edicola un prodotto sufficientemente curato,saranno mediamente sempre quelli;
perche' lo zagoriano acquista per abitudine,per inerzia, perche' ci vuole credere, perche' e' completista,perche' imbusta, perche' non vuole interrompere la collezione
Very Happy
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MessaggioInviato: Lun Gen 11, 2021 3:38 pm    Oggetto: Rispondi citando

Io compro Zagor perchè ritrovo un amico ogni mese in edicola.
Ma spesso mi dimeno sulla sedia mentre leggo, bofonchio sottovoce, mi lamento, lancio occhiatacce, corrugo la fronte, sospiro...

Diciamo che non mi lascia indifferente, a ben vedere... Very Happy
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Andrea67
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MessaggioInviato: Lun Gen 11, 2021 4:16 pm    Oggetto: Rispondi citando

AAHHYAAAAK ha scritto:
La 6 e la 10 sono folli, da applausi le risposte del nostro Moreno nazionale

Mortimer? Quando tornerà sapremo il suo vero nome, anche se io lo avrei lasciato sepolto

Ma perché? Sono le sole storie che sicuramente Moreno non sbaglia.
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