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ODISSEA AMERICANA
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Autore Messaggio
joe7
Zagoriano Expert
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Registrato: 14/09/12 13:41
Messaggi: 2308

MessaggioInviato: Ven Lug 25, 2014 5:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:


ODISSEA AMERICANA

Tipico esempio di “soggetto banale esposto in maniera magistrale”. Infatti la trama di base è di una semplicità sconcertante: un riccone vuole fare un viaggio in una zona ancora inesplorata, affitta un barcone, e uno alla volta i membri dell'equipaggio resteranno vittima delle insidie misteriose di quella zona. Punto, nient'altro. Nessun antagonista e nessun giallo da risolvere. Tutto il pathos è affidato al senso dell'avventura e alla caratterizzazione dei protagonisti. Entrambi da manuale.


Questo dimostra che, ad un soggetto notevole ma sviluppato in modo banale, è meglio un soggetto banale ma sviluppato in modo notevole. Infatti, il lettore vuole emozionarsi e partecipare: ed è impossibile farlo davanti ad una sceneggiatura accuratissima ma con personaggi rigidi come merluzzi.

Vorrei anche spezzare una lancia su un fattore poco considerato: i titoli. Avrei voluto che la serie Tuttozagor fosse stata fatta con i titoli, invece di cambiarli in anonime scritte in basso: è una tristezza vedere lo splendido titolo "Odissea americana", con la parola "odissea" scritta coi caratteri greci, sostituito con una anonima "ODISSEA AMERICANA" scritta in stile macchina da scrivere. Sad Bonelli, questa non te l'ho mai perdonata! Confused

Ivan ha scritto:

PREGI:

Il punto di forza dell'episodio è la definizione psicologica dei comprimari. Qui - a differenza del similare “VIAGGIO SENZA RITORNO” - Nolitta tratteggia molto bene i singoli componenti della spedizione, in modo che il lettore sia toccato dalla morte di personaggi che gli erano familiari.
In particolare, risalta il controverso rapporto tra Tattoo e Frisco Kid: all'inizio sembrano destestarsi “a pelle” (tant'è che, quando Kid scompare, si sospetta che sia stato Tattoo a farlo fuori per vendicarsi di un'umiliazione subita), ma quando Kid sta per essere ucciso dal capo delle superscimmie, Tattoo non può trattenersi dal cercare di aiutarlo, rimettendoci la vita a sua volta. Secondo me, quella sequenza è uno dei passaggi più toccanti dell'intera saga zagoriana.


E' uno dei tanti esempi dell'ambiguità dei personaggi di Nolitta, e della loro umanità.

Ivan ha scritto:

Interessanti le singole reazioni dei personaggi: Moreland vede la propria moglie, Bannington il suo idolo Omero, Cico un succulento pollo arrosto, e Zagor...i propri genitori uccisi a Clear Water.
Quest'ultimo punto è degno di nota: si può ipotizzare che, attraverso quest'episodio, Nolitta abbia voluto suggerire che tutta la psicologia di Zagor sia fondata su quel tragico evento, e sul suo inconscio desiderio di esorcizzare quel trauma tramite l'agire contro ogni forma di ingiustizia.


Credo che sia anche un suo inconscio desiderio di "tornare a casa", al quale avevo accennato in passato. Non si tratta solo di raddrizzare le ingiustizie, secondo me, ma anche del desiderio di ritornare in un posto tranquillo come lo era stato la sua casa, e per questo vuole che il suo mondo, la sua Darkwood, siano tranquilli e felici come lo era casa sua. Non è un caso, secondo me, che Zagor sia un personaggio che vive in una casa-capanna che considera come la sua base, a cui sempre ritornare o da ricostruire una volta distrutta. A differenza dell'Uomo Mascherato, Zagor non ha un giuramento da rispettare, ma una casa da ricostruire in continuazione.

Ivan ha scritto:

Ben studiata la sequenza con le piante carnivore, che inizia con un divertente prologo con Cico, e subito dopo rivela la drammaticità del vero pericolo. Un netto ed improvviso contrasto di atmosfera che rende ancor più efficace l'apparizione della minaccia.


Dal riso si passa al dramma: una cosa non facile, ma di grande effetto, se ben realizzata. Nolitta fu un maestro in questo campo.

Ivan ha scritto:

La parte narrativamente più vivace dell'episodio è l'incontro-scontro col popolo delle superscimmie.
A parte la già citata sequenza con Tattoo e Frisco Kid, è da notare la rappresentazione vagamente “umana” della comunità: le scimmie hanno ornamenti “di bellezza” come collane o monili, sanno costruire sbarre legando insieme pali e finimenti, e possiedono pure un'arena per gli scontri.
Curiosa la reazione del capobranco che, quando viene sfidato da Zagor, tiene lontano il resto delle scimmie, preferendo affermare il proprio dominio tramite una prova di forza individuale contro l'intruso (un comportamento sociale “a metà” tra la Bestia e l'Uomo.)


Infatti sono scimmie "umane", non scimmie animalesche: se li si fosse sostituiti con uomini primitivi, si sarebbero comportati nello stesso modo. Il richiamo a Tarzan delle scimmie qui è fortissimo e molto efficace.

Ivan ha scritto:

La lunga sequenza sulla zattera, per quanto monotona dal mero punto di vista narrativo, è la più intensa della storia. Il senso di logoramento (sia fisico che mentale) dei sopravvissuti è reso alla perfezione. Cantano per rimanere desti, Cico crolla per la fame, Moreland si appoggia al timone per rimanere in piedi...Il tutto, contornato da piccoli colpi di scena (tipo quando l'unica corda d'ormeggio si spezza, privando i naufraghi della possibilità di riposarsi durante la notte).
Quello del “progressivo logoramento di un gruppo di uomini in un ambiente ostile” è un tema ricorrente nelle storie di Nolitta, come si vedrà in seguito anche in “TERRE BRUCIATE” o “LA MARCIA”.


Sono questi, infatti, i passaggi che permettono di trasmettere la tensione al lettore. Ma oggi c'è troppa fretta, sia da parte di chi scrive che da parte di chi si legge: questa scena oggi sarebbe stata tagliata in più punti, secondo me. Non c'è la calma e la tranquillità necessarie per partecipare a queste scene. Ma chi le sa apprezzare, anche oggi ne sarà coinvolto.

Ivan ha scritto:

Finale “filosofico” che non stona. Bannington impara una lezione di umiltà, dove l'ambizione non giustifica il prezzo da pagare per raggiungerla.


Per non dimenticare il rimorso per tanta gente che è morta per questo. Tuttavia, non so se Bannington avesse fatto bene a buttare via la sua "Odissea americana": avrebbe potuto essere stata un elogio e un ricordo per chi è caduto. Think Ma era un'opera sua, aveva il diritto di farne quello che si sentiva di fare. Forse anche farne delle barchette era un omaggio a loro.

Ivan ha scritto:


Non mi sento di segnalare nulla di rilevante. Forse, è proprio la estrema semplicità del soggetto di base e l'assenza di un antagonista “classico” che mettono la storia al riparo dalle critiche...ma questi due aspetti ne rappresentano anche il suo LIMITE DI POTENZIALE. Insomma, si può parlare di “soggetto sfruttato al 100%”, ma non di “capolavoro assoluto”.
Diciamo che è un “capolavoro dei soggetti semplici”, però secondo me non è paragonabile a capolavori dalla trama più articolata come “OCEANO” o “KANDRAX” - pur essendo raccontato con lo stesso magistrale pathos.


Infatti, gli esempi che hai citato sono le storie modello: soggetto notevole, sceneggiatura notevole, personaggi notevoli. L'Odissea Americana non sfigura davanti a questi lavori, ma ha per forza un "limite di fondo", come hai descritto.
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druey
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MessaggioInviato: Sab Lug 26, 2014 12:57 pm    Oggetto: Rispondi citando

Zagrosky ha scritto:


sono abbastanza d'accordo sulle considerazioni dei singoli particolari, ma voglio rimarcare questo passaggio : oggi, si tende a scrivere un soggetto complesso ma la sceneggiatura spesso risulta priva di phatos , non ti colpisce, non ti cattura, perchè fondamentalmente manca sempre la virtù migliore di un racconto zagoriano tipico, il ''sense of wonder''
scene come quella di Frisco-Tattoo , o di Klain , oggi ce le possiamo scordare....tecnica tanta, talento poco, purtroppo Think


Sarà, come dici tu. Ma io in questi giorni sto rileggendo l'uomo con il fucile di Burattini e non fatico a dire che di quei momenti altamente emotivi ne vedo quanto basta.

Sono d'accordo con Ivan, ottima sceneggiatura, soggetto banalotto. Mai pensato fosse una delle storie migliori di Nolitta, ma anzi. Nolitta ha al suo arco storie con sceneggiature altrettanto belle e soggetti di qualità, decisamente più elevata. La stessa Angoscia pur sfruttando la classica tematica Vampiresca ha un soggetto decisamente superiore e si ha la sensazione di una storia mooolto superiore.
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Ivan
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MessaggioInviato: Sab Lug 26, 2014 3:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

Zagrosky ha scritto:
Oggi, si tende a scrivere un soggetto complesso ma la sceneggiatura spesso risulta priva di phatos , non ti colpisce, non ti cattura, perchè fondamentalmente manca sempre la virtù migliore di un racconto zagoriano tipico, il "sense of wonder".
scene come quella di Frisco-Tattoo, o di Klain, oggi ce le possiamo scordare...Tecnica tanta, talento poco, purtroppo. Think

Sic. Eppure sarebbe possibile. A spasso ci sono tanti autori che possiedono questo “talento narrativo”; purtroppo, i redattori possono valutare solo i loro soggetti, dai quali ovviamente non traspare affatto il loro modo di conferire pathos alla narrazione.
Insomma...Dio dà il pane a chi non ha i denti (in un senso o nell'altro). laughing6

druey ha scritto:
...In questi giorni sto rileggendo L'UOMO CON IL FUCILE di Burattini e non fatico a dire che di quei momenti altamente emotivi ne vedo quanto basta.

Nulla da ridire su quell'episodio, Druey...però si parla di una storia di più di 20 anni fa, e di un autore che solo poche altre volte è riuscito a replicarne il medesimo pathos.
Insomma, per farci gridare al miracolo di un ritorno dell'old style nolittiano, servirebbero garanzie di maggior continuità ed affidabilità degli autori.

joe7 ha scritto:
[...]Avrei voluto che la serie TuttoZagor fosse stata fatta con i titoli, invece di cambiarli in anonime scritte in basso: è una tristezza vedere lo splendido titolo "Odissea americana", con la parola "odissea" scritta coi caratteri greci, sostituito con una anonima "ODISSEA AMERICANA" scritta in stile macchina da scrivere.

Sì, la creatività grafica dei titoli era un marchio di fabbrica della SBE.
Mi pare che la tecnica del titolo “a fascetta” sia iniziata solo con Martin Mistére. Questo può andare bene per le nuove copertine degli inediti...ma almeno per le ristampe dei vecchi albi si poteva conservare la grafica originale. (ma vabbuo'; il povero lettore bonelliano di antica data ha incassato anche di peggio.) Rolling Eyes

joe7 ha scritto:
...Credo che sia anche un suo inconscio desiderio di “tornare a casa”, al quale avevo accennato in passato. Non si tratta solo di raddrizzare le ingiustizie, secondo me, ma anche del desiderio di ritornare in un posto tranquillo come lo era stato la sua casa, e per questo vuole che il suo mondo, la sua Darkwood, siano tranquilli e felici come lo era casa sua.

Disanima interessante, Joe. Potresti indicarmi dove ne avevi già parlato, per favore?

joe7 ha scritto:
Ivan ha scritto:
Finale “filosofico” che non stona. Bannington impara una lezione di umiltà, dove l'ambizione non giustifica il prezzo da pagare per raggiungerla.

Per non dimenticare il rimorso per tanta gente che è morta per questo. Tuttavia, non so se Bannington avesse fatto bene a buttare via la sua "Odissea americana": avrebbe potuto essere stata un elogio e un ricordo per chi è caduto.

Forse. Però, in un certo senso, avrebbe potuto significare che in fondo la spedizione sarebbe stata “un successo”, poiché lo scopo iniziale (appunto il trovare l'ispirazione per scrivere un poema) era stato tutto sommato raggiunto.
Secondo me alla fine è stato giusto così: Bannington, pur non essendo responsabile della morte di quegli uomini, sente di esserne stato la causa originaria, per il fatto di averli coinvolti nella sua ambizione solo per denaro, e non per condivisione dei suoi ideali (come evidenziato a pag.8 di “ODISSEA”, e più avanti a pag.77 dal gesto sprezzante di Moreland, che rifiuta i suoi soldi).
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joe7
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MessaggioInviato: Sab Lug 26, 2014 5:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:
joe7 ha scritto:
...Credo che sia anche un suo inconscio desiderio di “tornare a casa”, al quale avevo accennato in passato. Non si tratta solo di raddrizzare le ingiustizie, secondo me, ma anche del desiderio di ritornare in un posto tranquillo come lo era stato la sua casa, e per questo vuole che il suo mondo, la sua Darkwood, siano tranquilli e felici come lo era casa sua.

Disanima interessante, Joe. Potresti indicarmi dove ne avevi già parlato, per favore?


Ne ho parlato un pò in diversi punti, quindi non è facile per me trovare i post precisi. Comunque, avevo iniziato ad accennare a questo quando, in un confronto tra Zagor e Mister No che ho fatto un anno fa, avevo analizzato anche la "casa" di Zagor. Visto che l'analisi era sepolta nel forum, l'ho ripristinata qui: http://www.spiritoconlascure.it/forum/viewtopic.php?p=1124470#1124470
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Mauro Tozzi
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MessaggioInviato: Sab Lug 26, 2014 9:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

joe7 ha scritto:
Infatti sono scimmie "umane", non scimmie animalesche: se li si fosse sostituiti con uomini primitivi, si sarebbero comportati nello stesso modo. Il richiamo a Tarzan delle scimmie qui è fortissimo e molto efficace.


Anche a Il pianeta delle scimmie, secondo me. Wink
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Zagrosky
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MessaggioInviato: Dom Lug 27, 2014 9:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

druey ha scritto:

Sarà, come dici tu. Ma io in questi giorni sto rileggendo l'uomo con il fucile di Burattini e non fatico a dire che di quei momenti altamente emotivi ne vedo quanto basta.




ed io sono d'accordo, infatti sia Moreno che Boselli hanno avuto dei periodi fantastici su Zagor, smarriti però negli ultimi anni, incluso la tanto agognata trasferta sudamericana rivelatasi un clamoroso flop, IMO Wink
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Kramer76
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MessaggioInviato: Sab Nov 01, 2014 9:55 am    Oggetto: Rispondi citando



odissea americana
numeri 87, 88 e 89, testi nolitta, disegni ferri
per me semplicemente uno dei fumetti più belli mai scritti e disegnati, ci vuole una classifica esclusivamente per questa storia...
sul podio dei momenti topici metto il miglior duello zagoriano di sempre con il re delle scimmie, poi lo smarrimento di frisko kid nell'arena
nonché la traversata del canyon, una situazione claustrofobica, con i nostri che intonano "sally brown" a squarciagola per rimanere svegli
subito dopo la gag del pifferaio magico, l'apparizione dei genitori di zagor, la pianta carnivora e le polpette di cico, il bottone di homerus...
la prima copertina è nella leggenda, quella copertina è zagor, altro che "zagor western"...

voto 10


Ultima modifica di Kramer76 il Mar Dic 15, 2020 10:12 pm, modificato 2 volte in totale
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Mauro Tozzi
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MessaggioInviato: Ven Gen 29, 2016 11:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

Le pietre che crescono, crollano e poi ricrescono dovrebbero essere una citazione del film di fantascienza La meteora infernale. Wink
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DevilMax
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MessaggioInviato: Sab Gen 30, 2016 5:11 am    Oggetto: Rispondi citando

Lo sono, infatti. Parola dello stesso Sergione.
"La meteora infernale" (John Sherwood, 1957) è un gran bel film.
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Super Mark
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MessaggioInviato: Sab Gen 30, 2016 11:49 am    Oggetto: Rispondi citando

Già detto in passato su questo stesso thread, per una volta Mauro arriva in ritardo Laughing Wink .
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Super Mark

felipecayetano ha scritto:
se mark fosse stato schliemann, una volta scoperte le prime rovine di troia avrebbe ricoperto tutto pensando di aver trovato i resti di un film di pastrone Brick wall
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AAHHYAAAAK
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MessaggioInviato: Lun Mar 14, 2016 2:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

Very Happy
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Wolfenstein1976
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MessaggioInviato: Mar Gen 17, 2017 5:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

Per me si tratta di una storia molto sopravvalutata.
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Mirko
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Angelo1961
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MessaggioInviato: Mar Gen 17, 2017 5:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

Wolfenstein1976 ha scritto:
Per me si tratta di una storia molto sopravvalutata.

Anche in questo caso, concordo con te...
E' solo una storia che ha qualche momento significativo.
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DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)
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AAHHYAAAAK
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MessaggioInviato: Mar Gen 17, 2017 6:09 pm    Oggetto: Rispondi citando

Shocked
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Mer Gen 18, 2017 7:22 am    Oggetto: Rispondi citando

Wolfenstein1976 ha scritto:
Per me si tratta di una storia molto sopravvalutata.


For you it is obvious...
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